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Autore: Cocchi    07/08/2014    3 recensioni
[Chris Evans ]
Long ambientata durante le riprese di Captain America Il Soldato D'inverno.
Elsa è una vecchia amica di Sebastian Stan e una degli addetti del dipartimento dei costumi, è ad un punto di equilibrio e di bilanci nella sua vita. La sua vita è esattamente come la vorrebbe, ha intorno le persone che ama, un lavoro che adora, tutto va bene. O almeno questo è quello che pensa.
[dal primo capitolo]
Lo guardi per vedere quanto sia serio al riguardo. Odi ammetterlo, ma sembra sinceramente curioso o volenteroso di aiutare. Sai già che se parlerai il tuo equilibrio, soprattutto quello mentale se ne andrà, ma non riesci a non accontentare la sua richiesta per colpa dello sguardo da cucciolo che ti sta rivolgendo. Inoltre potrebbe aiutarti a fare chiarezza parlarne con qualcuno.
«Se lo dici a qualcun altro ti strozzerò con le mie stesse mani.»
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Siete pronti per ordinare?» Una cameriera dai lunghi capelli neri e lisci si avvicina al nostro tavolo con un palmare alla mano e sorride con fare anche troppo cordiale verso Sebastian seduto alla tua destra.

Siete arrivati da una ventina di minuti e l’atmosfera è tranquilla e serena, se escludiamo il fatto che Mackie vi ha abbandonati e quindi siete solo tu, Chris, Scarlett e Seb.

Non ci sarebbe niente di male, se non continuassi a pensare che è un’uscita a quattro.

Hai decisamente bisogno che qualcuno ti dia un pizzico, una gomitata, una botta in testa. Qualcosa pur di sbloccare il tuo cervello da pensieri assurdi. Senza capo né coda. Privi di basi solide su cui crescere e diventare delle splendide farfalle…

«Elsa?» Scarlett schiocca le dita accanto al tuo orecchio sinistro facendoti sobbalzare e riscuotere dai tuoi pensieri.

«Sì? Cosa?» Guardi confusa Scarlett e la cameriera. «Giuuuusto…» Sposti lo sguardo sul menù e inizi a scorrere i nomi delle portate senza vedere una parola. «Prendo…Prendo…»

«Prende lo stesso che ho preso io, ma senza la rucola.» Sebastian chiude il tuo menù e lo porge alla ragazza sorridendo.

«Vuoi farti la cameriera?» Domandi piccata non appena quella è abbastanza lontana da non sentirti. Un cameriere biondo si avvicina alle tue spalle e riempie il tuo bicchiere con del vino rosso leggermente frizzante.

«Voglio mangiare e tu eri troppo persa nei tuoi pensieri.» Il moro fa spallucce e riposiziona tovagliolo e posate per evitare di guardarti.

«Bugiardo. E non ero persa nei miei pensieri.» Incroci le braccia al petto cercando di dargli più spalle possibile mentre Scarlett ti guarda con fare scettico. «E poi si può sapere cosa dovrei mangiare?» Chiedi voltandoti di nuovo verso di lui, afferrando il bicchiere e bevendo un sorso abbondante.

«Del pollo.» Risponde piatto guardandoti con il volto inclinato. «Quanto ci sta Chris al bagno?» Domanda poi alzandosi a sua volta e dirigendosi verso le toilettes.

«Che diavolo ti prende?» Scarlett parla non appena Seb è abbastanza lontano dal tavolo. «Prima siete acidi, poi siete normali…Adesso siete di nuovo acidi. Che. Diavolo. Sta. Succedendo?» Insiste esasperata mentre svuoti il tuo bicchiere che viene prontamente riempito di nuovo dal cameriere.

«Chiedilo a lui.» Fai spallucce. «Lo hai visto come mi ha accolta?» Ti raddrizzi sulla sedia e cerchi di imitare al meglio Sebastian. «”Finalmente sembri una donna!”» Gonfi le guance e torni seria. «Grazie tante mr. Charm-fatto-persona.»

«Ti aspettavi che ti dicesse che sei uno schianto?» Scarlett domanda.

«No. Una via di mezzo. O che stesse zitto, almeno.» Scuoti la testa. «Non che avesse un’uscita acida e poi facesse gli occhi dolci alla cameriera.»

«Ti ricordi vero che gli hai sbattuto la porta in faccia quando lui ci ha provato con te?» Fai per interromperla ma lei riprende a parlare. «Che gli hai chiesto di essere amici, di avere un rapporto normale?»

«Sì…» Giocherelli col calice pieno di vino.

«Non ho finito.» Ti ammonisce. «E che sei stata gran parte del pomeriggio dietro ai vestiti di Chris?»

«Non è assolutamente vero!» La interrompi nonostante il su sguardo minaccioso. «Sono stata dietro ai vestiti tuoi e di Anthony e anche di Sir Sebastian.» Controbatti. «Siete ingiusti se scaricate tutto su Chris.» Bevi di nuovo.

«Ok, quindi tu e Chris non vi siete avvicinati ultimamente.» Dice la rossa spostando una forchetta.

«No.» Menti spudoratamente e Scarlett se ne accorge. Lo vedi nel suo sguardo.

«Siete amici.» Dichiara dopo qualche attimo di studio. «E non cerchi altro.»

«Esattamente. Non cerco niente di niente, né da Christopher né da Sebastian.» Ti sorprendi tu stessa di quanto sia sincera questa tua affermazione. «Sto bene, sto ritrovando l’equilibrio.» Aggiungi con un sorriso.

«Perfetto.» Scarlett sorride a sua volta. «Quindi non comportarti come una zitella isterica, grazie.» Le sue labbra si allungano ancora di più mentre la guardi sconvolta.

«Le stai chiedendo l’impossibile.» Sebastian torna a sedersi al tavolo seguito da Chris.

«Che ci siamo persi?» Domanda il biondo mentre tiri una gomitata a Sebastian.

«Niente.» Scuoti la testa sghignazzando imbarazzata e finendo il secondo bicchiere di vino.

«Ho solo chiesto ad Elsa cosa farà quando avremo finito di girare.» Scarlett sorride a Chris e poi alla cameriera che è arrivata a portare un paio di cestini di pane.

«Fra due settimane me ne tornerò a casa.» Affermi spostando una mano verso il cestino a te più vicino per afferrare una fetta di pane. «Mamma e papà andranno via in crociera e mi hanno chiesto di tenergli Russ

«Chi è Russ?» Chiede Scarlett portandosi un bicchiere d’acqua alla bocca.

«Ѐ il cane dei miei genitori. Uno shiba...» Affermi continuando a guardare Scarlett e stringendo la mano intorno ad altre dita invece che ad una fetta di pane, voltandoti immediatamente solo per osservare le dita di Sebstian intrecciate con le tue. Allontani la mano dalla sua e torni a concentrarti sull’attrice. «Ѐ la mia palla di pelo personale.»

«Ѐ sempre bello ritornare a casa e dalle palle di pelo, vero?» Chris sorride comprensivo e ricordi che anche lui possiede un cane.

«Verissimo.» Annuisci con vigore. «Vorrei averne uno mio, ma al momento non posso prenderlo.» Fai una smorfia. «Voi invece che farete dopo le riprese?»

«Vacanza.» Sebastian e Christopher rispondono contemporaneamente.

«Romain, Parigi.» Scarlett gongola con fare sognante.

«Ah, l’amour…» Le sorridi dolcemente facendo cozzare la tua spalla con la sua.

Mangiate, parlate, ridete, l’atmosfera riesce a rilassarti totalmente e qualunque problemi ti fossi fatta prima adesso non ti sembra così insormontabile come credevi che fosse. Quando arrivate al dolce tu e Scarlett vi dividete una coppa di gelato alla frutta mentre i due uomini parlano dei loro progetti lavorativi bevendo caffè.

Ѐ quando vi alzate tutte e quattro per pagare ed uscire dal locale che ti rendi conto di come tu sia stata bene. Di come il tempo sia veramente volato via, non solo stasera, ma da quando hai iniziato a lavorare. Ti sembra ieri che eri spaurita negli studios assieme a JJ, mentre tutti correvano a destra e a manca impegnati e tu non sapevi come saresti potuta sopravvivere.

Probabilmente senza l’aiuto delle tre persone con cui hai passato la serata non ce l’avresti fatta…Chris con la sua irruenza, Scarlett con i suoi consigli e Seb

Ti volti a guardarlo di sottecchi mentre cammina al fianco di Scarlett e ride a quello che lei le sta dicendo. Sebastian è stato l’ancora di salvezza per eccellenza. Ricordi ancora quando è arrivato nella tua stanza il tuo primo giorno di lavoro, come ti aveva abbracciata con trasporto quando lo avevi visto e l’avevi salutato con un sorriso.

Come se ti avesse percepita, Sebastian sposta lo sguardo da Scarlett e sorride verso di te, non puoi fare a meno di ricambiare e riprendere a camminare e a parlare con Christopher al tuo fianco.

«Ѐ stata una bella serata.» Afferma Scarlett contenta, non appena arrivate nella hall dell’albergo.

«Il cameriere fermo alle mie spalle che continuava a riempirmi il bicchiere di vino era un po’ inquietante.» Dichiari grattandoti la nuca.

«Faceva solo il suo lavoro.» La rossa ride.

«Oppure cercava di ubriacarmi…» Puntualizzi sghignazzando. «Io ed il vino abbiamo un rapporto complicato.» Ammetti sottovoce. «Ma è stata una bellissima serata.» Aggiungi annuendo vigorosamente.

«Ho come l’impressione che stiate cercando di dirci velatamente che volete andare a dormire…» Chris stringe una mano intorno alla spalla di Scarlett sghignazzando.

«Ho detto a Romain che lo avrei chiamato…» L’attrice non perde la sua verve mentre parla con Christopher.

«Beh, allora…» Sebastian allarga le braccia e sorride inclinando il volto. «Buonanotte?»

«Prima di andare…Posso parlarti?» Parli ancora prima di realizzare che lo stai facendo sul serio. «Da soli.»

Ci hai pensato tutta la sera, a come parlargli, a come affrontarlo…Alla fine te ne sei venuta fuori con questa domanda che ti rendi conto potrebbe essere fraintendibile.

«Certo.» Sebastian sembra confuso o sorpreso, non sapresti dire con precisione.

Vi voltate entrambi verso Christopher e Scarlett. Lei ha preso Chris a braccetto e sorride guardandovi, sai già che domani vorrà farti il terzo grado. Chris invece sembra solo sorpreso. Entrambi vi salutano, poi Scarlett riprende a parlare, quindi tu e Sebastian vi dirigete verso l’ascensore.

Lui preme il tasto del tuo piano e ti osserva in attesa.

Non ti sei preparata un discorso. Non sai nemmeno bene cosa vuoi davvero dirgli, ma sei stranamente tranquilla. Probabilmente il vino ti ha aiutata più di quanto sei disposta ad ammettere.

«Grazie.» Interrompi il silenzio nello stesso istante in cui le porte dell’ascensore si aprono sul piano.

«Di cosa?» Domanda seguendoti lungo il corridoio.

«Mi sono ricordata del mio primo giorno qui.» Fai spallucce e aderisci con la schiena contro il muro a fianco della porta della tua stanza. Sghignazzi divertita. «Mi hai fatto da Cicerone e sono abbastanza sicura che senza di te non sarei riuscita a cavarmela.»

«Accidenti.» Sebastian si poggia al muro al tuo fianco scuotendo la testa. «Sei proprio ubriaca.»

«Simpatico. Molto simpatico.» Fai cozzare la spalla contro la sua. «Per una volta che cerco di essere carina e farmi perdonare.» Riprendi con fare offeso.

«Non hai niente da farti perdonare.» Si volta verso di te sorridendo. «E sei sempre carina, ma sei un po’ brilla.»

«Lo sapevo che dovevo dire gentile.» Dichiari gonfiando le guance, ignorando la sua ultima affermazione e fissando il muro davanti ai tuoi occhi. La mano di Sebastian stringe le tue gote e tu fai uscire rumorosamente l’aria dalla tua bocca.

«Ѐ stato un piacere farti da tutor il primo giorno, comunque.» Afferma dopo che avete riso insieme per l’idiozia che riuscite a raggiungere. «Ma non penso che tu mi abbia fatto venire qui solo per dirmi questo, o sbaglio?» Aggiunge dopo qualche secondo di silenzio.

Sai che è arrivato il momento.

Prendi un grosso respiro e lo guardi in faccia. Devi riuscire a dire quello che ti passa per la mente, sul serio.

«Mi spiace di essere volubile. Mi spiace che passiamo da momenti in cui siamo come adesso a momenti in cui ci scanniamo con le parole. Mi spiace che il mio voler fare chiarezza sulla nostra situazione, l’ha complicata in realtà.» Inclini il volto come fa sempre lui. «Sei sempre stato importante per me, come amico o come ragazzo, sei sempre stato presente e fondamentale. Mi dispiace che il senso di colpa per quello che è successo tre anni fa, mi abbia fatta reagire così.» Sebastian continua a guardarti e a rimanere in silenzio, quindi continui a parlare, ormai senza più freni.

«Quello che penso veramente è che tre anni fa è stato giusto darti tutta me stessa. Nonostante una parte di me si odi per ammetterlo ad alta voce, ma è stato giusto. Ogni volta che ci ripenso non riesco a trovare un fattore negativo, escluso l’aver tradito Matt ovviamente. Se escludo Matt e penso solo a me e te non trovo niente di sbagliato, niente fuori posto. Probabilmente è questo che mi confonde: non trovare niente di sbagliato se torno a tre anni fa, ma…»

«Ma trovarne adesso.» Sebastian finisce la frase per te e stringi le labbra in silenzio.

Svuotata.

Rimanete in silenzio per qualche attimo, sollevi il volto verso il soffitto e continui a respirare in attesa. Sebastian si allontana dal muro e si ferma di fronte a te, afferrando una delle tue mani.

«Non spetta a te riaggiustare quello che c’è di sbagliato adesso.» Sebastian punta i suoi occhi chiari nei tuoi, serio, concentrato. «Sono stato io a farti vedere tutte le cose sbagliate, sta a me cercare di cambiarle ai tuoi occhi. Permettimi di provarci.»

Sorridi. Le tue labbra si incurvano verso l’alto prima ancora che tu lo capisca e annuisci al suo sorriso e all’espressione curiosa sul suo volto.

«So già che non mi renderai le cose facili.»

«Lo sono mai state?» Domandi alla sua esclamazione.

«Un tempo forse.» Fa spallucce e si riavvia i capelli. «Ripensandoci forse no.» Aggiunge poi corrugando la fronte.

«Allora facciamo le cose semplici.» Proponi come se ti fosse arrivata un’idea geniale.

«Ovvero?» Seb inclina la testa in attesa.

Allunghi la mano destra verso di lui, la osserva prima di stringerla con la sua e scuoterla con fare solenne. Scoppi a ridere.

«Non ho la più pallida idea di cosa significhi questo, sai?» Ammetti fra una risata e l’altra.

Per risposta lui stringe la presa e ti tira verso di lui. Dopo un primo attimo di smarrimento affondi la fronte contro l’incavo della sua spalla.

«Sei un...» Mormori contro la sua camicia scura. Lo senti scuotere la testa e stringere l’abbraccio.

«Sono tuo amico.» Finisce per te.

«Con qualche mira nei miei confronti.» Aggiungi divertita.

«Vero.» Risponde serio riallontanandoti da lui e guardandoti negli occhi. «Ma tu sei troppo alticcia per comprendere appieno quel che voglio dire.» Afferma prima di posare le labbra sulla tua guancia destra.

«Non sono così ubriaca.» Replichi con un tono acuto che forse invece non fa altro che confermare i suoi dubbi.

«Vai a dormire.» Ti afferra per le spalle e ti porta di fronte alle tua stanza. «Fammi solo un favore.» Dice mentre cerchi di aprire la porta della tua stanza. Al terzo tentativo ci riesci e ti volti verso di lui.

«Ricordati di questa conversazione domani.» Aggiunge con un sorriso mentre tu ti posizioni sull’attenti.

«Sarà fatto.» Rispondi sghignazzando e chiudendo poi la porta fra di voi.

*

 

«Ti prego dimmelo!!» Scarlett parla a voce troppo alta e squillante al tuo fianco e ti massaggi la tempia facendo una smorfia.

«Non parlare così.» Ti lamenti bevendo il tuo caffè.

«Non è colpa mia se non reggi un po’ di vino.» La rossa sghignazza al tuo fianco mentre ve ne tornate in albergo dopo un estenuante giornata di lavoro.

Estenuante almeno per te, che hai avuto un leggero mal di testa per tutta il giorno. Mal di testa che è vertiginosamente aumentato quando Sebastian ha fatto capolino nel tuo ufficio a vedere come stavi e se ricordavi di quello che vi eravate detti.

Non ricordavi, ma è bastato quell’accenno a farti tornare tutto alla mente.

Ѐ bastato il suo sguardo ed il suo sorriso per capire quanto diversamente le parole erano uscite dalla tua bocca. Tu volevi chiedergli di restare solo amici, di vivere questi ultimi giorni sul set come due amici.  Invece gli hai lasciato una speranza. Volevi chiudere la porta ed invece l’hai spalancata.

E adesso ti senti uno schifo. Non solo per il mal di testa, ma perché non hai il coraggio di rimangiarti ciò che gli hai detto.

Tanto per cominciare una parte di quello che hai detto era vera, ma doveva funzionare da preludio per una parte dove dichiaravi che era meglio se sia tu che lui vi vedeste solo come amici. Non come ex, né come possibili futuri amanti, cosa che lui invece sembra aver colto al volo.

«Dai Els!» Scarlett si lamenta accanto a te.

«Perché mi hai fatta andare su con Seb?» Mugoli alla rossa richiamando l’ascensore.

«Oddio. Lo avete fatto.» Scarlett si porta una mano davanti alla bocca.

«No. No. Assolutamente no.» Ti poggi alla parete dell’ascensore.

«E allora cosa??» Scarlett agita le mani fra te e lei. «Dimmelo o blocco l’ascensore.» Minaccia.

«Potrei avergli fornito delle false speranze.» Cedi.

«Come?»

«Ero brilla! Ho detto cose che non dovevo dire.» Scuoti la testa vigorosamente. «Ma sopravvivrò, devo solo…»

«Dirgli la verità.» L’attrice finisce per te facendo spallucce.

«No, sei pazza?!» La guardi allarmata. «Mi ucciderebbe e non vorrebbe più parlarmi. Devo resistere due settimane.»

«Non credo sia una buona idea.» Scarlett fa una smorfia. «Dove è finita tutta la storia della sincerità?» Chiede mentre le porte dell’ascensore si aprono.

«Sono codarda.» Rispondi uscendo dall’ascensore. «E se non gli parlo non posso mentirgli.»

«Questo è il mio piano.» Ti fa notare e ritorni sui tuoi passi mentre lei esce dall’ascensore. «Devo dedurre che stasera non uscirai con noi? Anche se non puoi evitarlo per sempre, credo che oggi non ce la faresti.»

La indichi sorridendo.

«Bingo.»

«Devi affrontarlo.» Dice prima che le porte si chiudano fra voi.

 Ti accasci contro la parete di nuovo tamburellando sul bicchiere, ormai vuoto, dello Starbucks.

Sai benissimo che ha ragione, ma adesso non puoi farcela. Non con questo mal di testa. Annuisci convinta a te stessa e percorri a passo spedito il tratto di corridoio che ti divide dalla tua stanza.

Ti rifugi in doccia. Luogo per eccellenza per le tue elucubrazioni mentali e per i tuoi concerti. L’acqua lava via anche il mal di testa e finalmente ti concedi un po’ di tempo per riflettere. Non è su come chiarire con Sebastian che ti concentri, ma su ciò che gli hai confidato.

Ѐ vero quello che hai detto. Ѐ vero che senti che c’è qualcosa di sbagliato nel pensare a te e lui insieme adesso, ma non riesci a carpire cosa sia. Non è solo quello che ha detto, è qualcosa che senti dentro, anche se non ti è chiaro.

Probabilmente è solo una grande confusione mentale, era meglio se continuavi a stare zitta e a far finta di niente.

Ripensandoci bene era un disastro annunciato ancora prima di incontrarlo. Quando hai ricevuto la lettera dagli studios, te lo eri sentita sulla pelle che sarebbe stata una pessima idea, ma era stato più forte di te. La voglia di vivere e lavorare in un progetto del genere, l’eccitazione di far parte di qualcosa che avevi solo sognato fino a quel momento, avevano battuto le tue paure di combinare un casino e di rivederlo.

Sì. Era stata proprio quella la fregatura.

Bussano alla porta di malavoglia stacchi lo sguardo dalla tv e strascichi i piedi per andare ad aprire.

Christopher indossa pantaloncini corti e una maglia grigia e ti guarda sorridente quando spalanchi la porta.

«Un uccellino mi ha detto che anche tu sei rimasta qui stasera.» Esordisce agitando una busta di plastica piena di cibarie di vario tipo. «Vuoi smezzare?» Propone con un sorriso.

«I miei piani erano mangiare schifezze e struggermi d’amore per Mr. Nobley…Sei il benvenuto solo se rispetti questo piano.» Dici dandogli le spalle e mettendo muta la tv.

«Andata.» Chris entra in camera chiudendo la porta alle sue spalle e va a sedersi sull’angolo del letto. «Anche se non so chi sia questo tizio.» Aggiunge posando la busta in terra fra le sue gambe.

«Ѐ solo il mio uomo ideale.» Ti stringi nelle spalle. «Ed ovviamente non esiste.» Bofonchi sedendoti accanto a lui.

«Pensavo che il tuo uomo ideale fosse Bucky.» Dice mentre studia la sua busta ed estrae un pacchetto di patatine rustiche.

«Non sono un’amante dei conigli verdi…» rispondi vaga portando le ginocchia al petto.

«Conigli verdi?» Chris solleva un sopracciglio mentre apre il sacchetto di patatine.

«Sì. Bucky O’Hare. Il coniglietto verde protagonista dell’omonimo fumetto.» Ridi alla sua faccia perplessa. «Mi deludi, Evans. Non sei tu l’attore-fumetto?»

«Attore-fumetto?» Il suo sopracciglio si sposta ancora di più verso l’attaccatura dei capelli facendoti scoppiare a ridere. «Spiega, lentiggini.» Ordina ridendo a sua volta.

«Intanto sediamoci sul meraviglioso pavimento della mia camera, altrimenti riempiamo il letto di briciole.» Dici lasciandoti scivolare giù. «Attore-Fumetto è il tuo nome.» Lui continua a guardarti senza seguirti. «Ѐ come ti chiamavo prima di conoscerti. Non è colpa mia se reciti sempre in film tratti da fumetti.» Aggiungi quando corruga la fronte.

«Sarebbe un bene o un male?» Domanda infine addentando una patatina.

«Secondo te?» Domandi indicando la maglietta che indossi.

Ѐ la sua. Hai arrotolato le maniche e annodato la parte finale, trasformandola in una specie di canottiera corta, ma è la sua maglietta.

«Molto carina.» Annuisce studiando la tua mise e indugiando leggermente sul tuo addome scoperto.

«Posso anche usarla come vestitino visto che è enorme, ma oggi faceva troppo caldo e non avevo voglia di mettere i leggins.» Aggiungi entusiasta.

«Sei proprio appassionata.» Sorride spostando verso di te il pacchetto di patatine che ancora non hai mangiato.

«Ed è un bene o un male?» Lo imiti facendolo ridere.

«Secondo te?» Replica parlando in falsetto e sbattendo ripetutamente le palpebre, ridi.

«Non ho fatto così.» Lo colpisci su un braccio ridendo assieme a lui. «Non farei mai la civettuola con un ragazzo mentalmente impegnato.» Aggiungi afferrando un pacchetto di popcorn dalla sua busta ed aprendolo.

«Mentalmente cosa?» Chiede curioso.

«Mentalmente impegnato.» Ripeti sgranocchiando. «Scarlett mi ha detto tutto sulla tua cotta.» Aggiungi.

«Scarlett ti ha detto tutto?» Domanda serio e sorpreso.

«Beh, sì.» Fai spallucce e lui si sistema facendo aderire la schiena contro il bordo del letto.

«E che ne pensi?» Domanda senza guardarti.

«Io penso che dovresti farti avanti. Insomma sei Christopher Robert Evans chi mai ti rifiuterebbe?» Dichiari sorridendo e allungandoti a prendere un po’ di patatine.

«Disse la ragazza che non ha voluto neanche far finta di stare con me per un suo tornaconto.» Aggiunge scuotendo la testa.

«Ma io sono diversa.» Abbozzi un sorriso innocente.

«Suppongo di sì.» Ti guarda e si avvicina a te.

Per un attimo non sai se dovresti tirarti indietro o restare ferma e vedere che succede.

Lui si distende per afferrare una manciata di popcorn e portarseli alla bocca.

Sorridi e afferri una manciata a tua volta mentre realizzi che non ti saresti e non ti sei spostata di un millimetro.

«Magari mi farò avanti prima della fine delle riprese…» Chris riprende a parlare tranquillo e tu annuisci deglutendo a fatica. «Anche Scarlett dice che dovrei farlo.»

«Posso farti una domanda?» Ti riscuoti dal tuo stato di trance e lo guardi mentre annuisce. «Chi è questa ragazza?»

«Scarlett non ti aveva detto tutto?» Risponde sghignazzando.

«Ho bluffato sperando di fartelo scappare, ma non è servito.» Ti stringi nelle spalle.

«Perché so che Scarlett non avrebbe mai rivelato tutto.» Sorride lanciando un popcorn e riprendendolo al volo con la bocca.

«Questo è sleale.» Incroci le braccia al petto. «Avete i segretucci

«Beh, lei è la mia amichetta del cuore.» Risponde con tono infantile. «Lo hai detto tu che è la mia preferita.» Aggiunge ridendo.

«Continua a non essere giusto. Dimmi chi è.» Lui scuote la testa.

«Apri la bocca.» Ordina mostrando un popcorn pronto per essere lanciato.

«Dimmi chi è.» Rispondi e poi serri le labbra talmente forte che sei sicura ti siano diventate bianche. Per tutta risposta lui si mangia il popcorn destinato al lancio e sposta lo sguardo verso la tv.

«A che ora inizia il film?» Domanda guadagnandosi un calcio da parte tua.

«Sei antipatico.» Sbotti mangiando un po’ di patatine. «Ecco perché non volevo stare con te per finta.» Aggiungi.

«Ѐ troppo più divertente torturarti.» Sghignazza.

«Dimmi almeno se la conosco.» Mugoli afferrando un pacchetto di salatini dalla sua busta.

«Sì.» Dice aprendo il pacchetto per te.

«Sì la conosco o sì me lo dirai?»

«Sì.» Ride e gli tiri un altro calcio, lui ti afferra la gamba incastrandola fra le sue. «Questa è sotto sequestro fino a che non farai la brava.»

«Io sono sempre brava.» Rispondi pronta. «Sei tu che ti meriti i calci.» Affermi agitando la gamba nella sua presa.

«Sì, la conosci. Adesso smettila di colpirmi. Ho dei punti sensibili in quelle zone.» Specifica facendoti arrossire e scoppiando a ridere.

«Ѐ Jess?» Domandi.

«Chi?»

«Jess del catering. Mora occhi enormi e azzurri.» Spieghi. «Molto sexy.»

«No, ma carina.» Riprende a mangiare. «Non mi farai mica il terzo grado adesso?»

«Potrei fino all’inizio del film.» Rispondi con fare diabolico. «In mezz’ora potrei scoprire un sacco di cose, specie adesso che conosco i tuoi punti deboli.»

«Sensibili.» Specifica puntandoti un dito contro. «Una domanda a testa e anche tu sarai obbligata a rispondere.»

«D’accordo.» Allunghi la mano destra verso di lui che la stringe con un sorriso malizioso.

«Sono in svantaggio di due domande quindi tocca a me.» Dice mentre sta ancora stringendo la tua mano, fai per replicare, ma lui strizza le tue dita con le sue. «Non tirarti indietro, lentiggini

Gonfi le guance e molli la presa mettendoti sulla difensiva per quanto ti sia possibile con lui che continua a bloccarti la gamba destra.

«Bene…Vediamo…Perché non sei uscita oggi?» Fai per aprire bocca, ma ti interrompe. «La verità. Non scuse banali come “ero stanca”.»

«Ma è vero che sono stanca.» Controbatti facendogli sollevare un sopracciglio. «A volte la situazione fra me e Sebastian non è così semplice da gestire. Avevo bisogno di una pausa.» Ammetti abbassando lo sguardo. «Tu invece perché non sei uscito?»

«Toccava ancora a me.» Si lamenta. «Non sono uscito perché domani mattina devo girare all’alba e dovevo riposarmi.» Spiega.

«E per riposarti sei venuto qui?»

«Mi rilassi.» Dice con un sorriso. «E questa vale come domanda.» Aggiunge divertito.

«Mi sembra che tu stia rigirando le regole a tuo favore.» Lo additi. «Non è un comportamento onesto, Capitano

«Io Capitano, io faccio le regole.» Sghignazza. «Pensavo che le cose fra voi fossero tutte rose e fiori. Perché non è semplice?»

«Non lo so. Non lo sono e basta.» Rispondi sulla difensiva. «Perché non ci provi con la ragazza dei tuoi sogni?»

«Non hai risposto sinceramente.» Ti ammonisce. «Perché non penso che sia la cosa più giusta da fare.»

«Bugiardo.» Lo rimproveri.

«Hai iniziato tu.» Ribatte.

«Ieri sera avevo bevuto troppo ed ho detto cose che non dovevo dire. Seb le ha interpretate in un modo…errato.»

«Non potresti dirglielo?»

«Non è facile, è come se fossi un equilibrista. Sarebbe un passo falso che rimpiangerei.» Spieghi sincera.

«Io vorrei poterle dire quello che provo, ma non sarebbe giusto.»

«Perché?»

«Perché sarebbe egoistico da parte mia chiederle di pensare anche a me.»

«Questo è proprio da Steve.» Affermi arricciando le labbra. «Ma non è giusto.»

Lui si limita a guardarti in attesa di una spiegazione. Hai la sensazione che il gioco delle domande sia finito, ma ti stringi nelle spalle e apri una bottiglietta di Coca-Cola che hai afferrato dalla sua busta.

«Se stai insieme ad una persona è normale chiederle di pensare a te. Anzi, non dovresti nemmeno chiederglielo. Dovrebbe essere una cosa spontanea. Quando vuoi bene ad una persona dovrebbe venirti spontaneo pensarla.» Dichiari risoluta.

«Tipo tu ieri quando hai pensato a me per il golf?» Chris ti guarda con un sorriso malandrino.

«No. In quel caso è stato per altri motivi.» Rispondi facendogli una linguaccia.

«Tanto lo so che mi vuoi bene.» Risponde spostando lo sguardo verso la tv accesa ma muta.

«Bene.» Dici seguendo il suo sguardo. «Spero che la cosa sia reciproca.» Aggiungi incerta.

«Ovvio.» Afferma posando una mano sulla tua testa e facendola scendere lungo i tuoi capelli.

«Sai una cosa?» Riprendi a parlare voltandoti verso di lui mentre ancora ha la mano fra le tue ciocche. «Sei l’unico che non mi abbia chiesto i dettagli di ieri sera riguardo me e Seb, ma sei anche l’unico con cui mi sono sfogata completamente.» Sorridi inclinando la testa posando il mento sopra il dorso della sua mano.

«Lo prendo come un complimento?» Domanda senza spostare la mano dalla tua spalla.

«Decisamente,» Mostri la tua miglior faccia da schiaffi. «E ritieniti fortunato.»

«D’accordo, lentiggini.» Sposta la mano a toccarti la punta del naso.

«Adesso taci. Film.» Ordini afferrando il telecomando e rimettendo il volume.

«Agli ordini.» Dice prima di afferrare un’altra manciata di popcorn e voltarsi verso lo schermo.

 

***

Ed eccomi qui.

Capitolo doppio. Ovvero dove c’è l’asterisco è dove doveva finire, ma dato che settimana prossima non potrò aggiornare causa vacanze, ho unito i capitoli per non lasciarvi troppo a bocca asciutta (?)

Cosa dire…Uhm…Diciamo che Elsa è una campionessa nel complicarsi la vita e che è davvero un’equilibrista che si muove su un filo sospeso. Scarlett dovrebbe punirla, forse presto lo farà chissà…Poi poi poi

Bucky O’ Hare esiste sul serio, anche se non è un fumetto che conosco. Diciamo che l’ho sfruttato solo perché ha lo stesso nome del caro Bucky Barnes. <3

Mr. Nobley è il favoloso protagonista di Austenland, con il volto di JJ Field. (Ma non pensavo a lui quando ho scelto il nome dell’assistente di Elsa, bensì a Jensen e Jared, i ragazzi di SPN.) Se non avete visto questo film ed amate Jane Austen guardatelo perché è carinissimo.

Jess…L’avevo inserita un paio di volte. Who’s that girl… (Ok, la smetto) [E’ la sigla di New Girl se vi state chiedendo cosa diavolo stavo blaterando.]

Bon. Detto ciò.

Spero che il caro Seb abbia riguadagnato punti in questo capitolo. =P
A presto.

Kisses and Hugs

Cos

  
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