“There’s a shop
down
the street where they sell plastic rings, for a quarter a piece, I
swear it”
«Hermione?»
La
ragazza voltò appena il capo e inarcò le
sopracciglia.
«Che
c’è, Ronald?» chiese tornando ad agitare
la bacchetta, incantando i vassoi in
modo da farli fluttuare a mezz’aria. «Ho da fare,
fra poco arriveranno quegli
scalmanati e avranno fame»
Dispose
le vivande in vari punti del salotto, accanto alle poltrone e ai
divani.
«Lo
so, è che...» Il ragazzo s’interruppe,
deglutì e si passò una mano tra i
capelli, nervoso.
«Ronald,
cos’hai? Stai male?» Hermione lasciò
perdere quello che stava facendo e gli
andò accanto.
«No,
no... è solo che...» Di nuovo, non concluse la
frase.
«Siediti
un attimo Ron, avrai un calo di pressione o qualcosa del genere,
perché non-»
«Siediti
tu Hermione, dammi solo un istante» esclamò lui
all’improvviso.
La
ragazza, colta alla sprovvista, si lasciò cadere sulla prima
sedia a portata di
mano.
«Okay...
ora... ehm...» Ron portò di nuovo la mano destra
ai capelli, mentre la sinistra
s’infilava in tasca e ne prendeva un oggettino bianco
rotondo.
“Yeah I know
that it’s cheap, not like gold in your dreams”
«Ecco,
io... Allora» Si rigirò l’oggetto tra le
dita. Hermione si sporse in avanti per
vedere di cosa si trattava, curiosa, ma lui chiuse il pugno
nascondendolo nel
palmo.
«Stavo
tornando dal Ministero» esordì Ronald, lo sguardo
attratto da qualunque cosa
non fosse la ragazza seduta di fronte a lui. «Stavo tornando
dal Ministero, sì,
e... e vedo questo negozio, un negozio babbano... tu lo sai che a me
piacciono
molto gli oggetti babbani, no?»
«Non
capisco dove tu voglia arrivare, Ronald» disse lei, la fronte
aggrottata.
«Dove
voglio arrivare... be’, c’era questo negozio, no?
Io sono entrato a dare
un’occhiata...» S’interruppe per
l’ennesima volta, deglutì, si
mordicchiò il
labbro. Alla fine sbuffò, batté un piede per
terra e alzò gli occhi al cielo.
Le prese la mano sinistra tra le sue.
«Lo
so che ti ho già fatto un regalo per il compleanno, lo so
che dovrei
chiedertelo dopo quando ci saranno gli altri, ma se ce la faccio a
malapena
adesso che siamo solo io e te come faccio a dirlo davanti a
tutti?» buttò fuori
tutto d’un fiato, gli occhi bassi.
Aprì
il pugno, rivelando un anellino di plastica bianca levigata.
“But I hope that
you’ll still wear it”
«Non
è d’oro, non è d’argento, non
è neanche il momento giusto a dirla tutta. Ma mi
piaceva tanto, mi piaceva soprattutto pensare a come sarebbe stato su
di te, e
non ho potuto fare a meno di prenderlo. Quindi, Hermione...»
La
ragazza portò la mano libera a coprirsi la bocca, mentre gli
occhi le
diventavano lucidi.
“Yeah the ink
may stain my skin, and my jeans may all be ripped”
«Io
lo so che non sono perfetto, che ho così tanti difetti da
poterci riempire uno
dei libri che a te piace tanto leggere, ma...» Le parole gli
morirono in gola
quando la vide annuire.
“I’m not
perfect, but I swear I’m perfect for you...”
«Ti
amo, Hermione. Lo giuro, ti amo» mormorò con un
filo di voce.
Lei
annuì di nuovo, più volte, senza riuscire a dire
nulla per l’emozione.
“There’s no
guarantee
that this will be easy”
Allora
il ragazzo le infilò l’anello
all’anulare. Lei gli strinse la mano e lui la
portò alle labbra, baciandole le dita.
Hermione
scoppiò a piangere, e Ronald la tirò in piedi e
la strinse tra le braccia,
asciugando le sue lacrime e sostituendole con baci veloci e tenere
carezze.
“Now I’m no
angel, I’m just me”
«Ti
amo» le ripeté, ancora e ancora, mentre la ragazza
si aggrappava alle sue
spalle.
«Ti
amo» riuscì a sussurrare, sconvolta.
“But I will love
you endlessly...”
Il
ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso.
“There’s a
house
on the hill with a view of the town and I know that you adore it”
«E
stavo pensando...» mormorò Ron tra i suoi capelli.
«Ricordi quella casa che mi
avevi detto ti piaceva tanto, quella con la vista sulla
città?»
«Oh,
Ronald...»
«Non
me la posso permettere, lo so, ma ti prometto che farò in
modo di prenderla, te
lo prometto, perché so che l’adori...»
“So I’ll work
every day through the sun and the rain, until I can afford it”
«Andremo
a vivere là, e a chi importa se mi crederanno pazzo,
perché voglio far felice
la ragazza che amo?» continuò Ron, arrossendo un
poco.
«Va
bene» fece lei, ancora aggrappata a lui. «Quello
che vuoi. L’importante è che
saremo insieme. Non m’importa di quello che dice la gente,
m’importa di te. E
hai ragione, non sei perfetto, hai tanti difetti» Gli prese
il viso tra le mani
e lo guardò dritto negli occhi, poggiando la fronte contro
la sua.
«Ma
sei perfetto per
me»
Le
labbra di Ronald si arricciarono di nuovo in un sorriso.
«E in
ogni caso, adoro questo anello»
Risero
entrambi.
“But I will love
you endlessly...”