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Autore: Believed    08/08/2014    1 recensioni
Solita vita noiosa, ogni giorno solita routine. Questa è la storia di Stefany, una ragazza di 15 anni, capelli lunghi castani; non è mai stata una ragazza invadente, troppo solare. E' una ragazza abbastanza timida, chiusa, che si è dovuta trasferire da Melbourne, in Australia, a Sidney. Stefany ha sempre sognato di trasferirsi in una delle metropoli più belle dell'Australia, e nel momento meno opportuno, il suo 'sogno' si avverò. Stefany, dovette così lasciare il suo college, il suo fidanzato Jake, la sua solita vita, ricominciando tutto da capo.
Ma un giorno, non appena si svegliò nella sua nuova casa...
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci stavamo allontanando parecchio dal posto in cui io e Calum avevamo mangiato. Avevo paura, fin troppa. Non riuscivo a capire il motivo del perchè questo perfetto sconosciuto mi aveva presa e portata lontana, al buio. Era un vicolo stretto, non c'era praticamente anima viva. Non ce la facevo più, dovevo capire che cosa voleva da me. "Lasciami andare, chi sei?!" gli urlai mentre mi stringeva il polso. "Questo non è importante, cara." mi rispose ridendo. Un brivido mi percosse la schiena non appena la sua mano sinistra mi prese il collo. Aveva intenzione di uccidermi? Incominciai a piangere non appena la sua presa del mio polso incominciò a aumentare pressione. Sentivo che le vene stavano per scoppiare; per mia fortuna non durò molto quel momento, dato che mi lascio il polso e le sue labbra si unirono alle mie. La serata era incominciata in modo meraviglioso. La Cena, il bacio con Calum. Ed ora tutto quello, tutti i ricordi che mi calmavano di solito durante magari una lite, una discussione, svanirono. Non riuscivo a calmarmi. Le lacrime mi rigarono il viso, facendo divertire ancor di più lui. Uno sconosciuto. Mi prese per i fianchi avvicinandomi a sè, e durante ciò incominciai a cercare di dimenarmi dalla sua presa, fallendo; era più forte di me, e anche senza questa prova si poteva capire. Anche se quel vicolo era buio, riuscivo ad intravedere i suoi muscoli. Avevo ansia e paura, tremavo e piangevo. Avevo bisogno di Calum.  Non appena vidi che lui, 'lo sconosciuto' mi toccò la gamba, incominciai a urlare. Urlavo a più non posso. Cercavo qualcuno, qualsiasi persona. Anche Michael e Ashton mi sarebbero andati bene. Ma nessuno si fece vedere. "Stai zitta." mi diceva a bassa voce 'lo sconosciuto' ridendo e soffiando sul mio collo, facendomi venire altri brividi. Avevo freddo. Freddo, paura, ansia. Tutto ciò si univa in un unica emozione, sensazione.. pure questa terribile. Le mie gambe incominciarono a tremare, e caddi per terra. Avevo perso i sensi. Guardavo davanti a me due figure che si stavano picchiando, ma avendo la testa confusa non riuscì a capire chi erano. Dopo una decina di minuti sentì due braccia che presero il mio corpo e mi alzarono. "Stefany.. ti prego svegliati." mi continuava a ripetere la persona che mi aveva preso in braccio. Ma non riuscì a muovermi che mi si chiusero gli occhi.
Mi svegliai al mattino in una camera diversa dalla mia, e con davanti un ragazzo che mi fissava. Era Calum. Aveva uno sguardo preoccupato, si continuava a toccare i capelli e a volte parlava da solo. Non appena aprì gli occhi corse verso di me, mi fece alzare e mi abbracciò. Durante l'abbraccio potevo sentire il suo cuore battere all'impazzata.
"Cal, che succede?" gli domandai perplessa. "E' successo un casino ieri sera. Non ti ricordi nulla?" mi domandò sorpreso. "Mi ricordo solo che un ragazzo ci stava in poche parole provando con me, e poi basta." risposi abbassando la  voce.
"Io non sò davvero cosa..se non fossi venuto.. i-io.." continuò lui incominciando a balbettare e i suoi occhi diventarono lucidi. "Cal, va tutto bene. Io ora stò bene." gli dissi accennando un sorriso. Mi prese di nuovo per i fianchi e mi abbracciò, ma questa volta mi strinse a sè tanto da farmi quasi scoppiare. "Così mi ucciderai te però." gli dissi ridendo. "Hai ragione, scusa." continuò lui. Calum era venuto a salvarmi. Era lui il ragazzo che si stava picchiando con 'lo sconosciuto' nel vicolo, mentre io ero coricata per terra. Era lui che mi aveva salvata. Ero a casa sua. Calum era finalmente arrivato. Se non fosse arrivato lui, io non sarei qua sana e salva. Non potevo credere al fatto che Calum, uno dei ragazzi più pericolosi della scuola, mi aveva aiutata. Mi aveva portata a cena fuori, mi aveva salvata, mi aveva accolta a casa sua per la notte, ed ora mi stava stringendo in uno degli abbracci più belli, più caldi. Tra le sue braccia stavo a dir poco bene. Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro. Perchè non riuscivo ad ammettere a me stessa che provavo qualcosa per Calum? Che si, in alcuni momenti lo odiavo e non lo sopportavo, ma principalmente provavo qualcosa di diverso da tutto ciò, qualcosa di positivo. Forse mi ero realmente innamorata di lui. Ma di nuovo, le parole di mio cugino Andrew mi fecero ricordare che non potevo, non dovevo provare qualcosa per lui. Lui è pericoloso. Stacci lontana. "A cosa pensi, piccola?" mi domandò Calum. "A niente Cal." gli risposi fredda. "Mia madre starà sospettando di me, dato che non sono andata a dormire a casa..forse è meglio che vada." continuai io. "No, stai tranquilla. Le ho scritto un messaggio dal tuo telefonino, in cui la informavo da parte tua che eri a dormire da un'amica." mi rispose lui, sorridendo. "Quindi ora posso stare con te, senza magari salvarti da persone pericolose. Che ne dici, piccola?" mi domandò ridendo. "Dico che forse non mi devi chiamare Piccola, Hood." gli risposi correndo per la stanza. Incominciammo a rincorrerci come due bambini di 5 anni. Mi sentivo troppo bene con lui. Ma, alla fine di tutto ciò, riuscì a prendermi e cademmo entrambi sul pavimento. Il corpo di Calum era sopra il mio, e potevo sentire il suo cuore battere come quando mi abbracciò non appena mi svegliai precedentemente. "C-Cal.." gli dissi senza voce, a causa del fiatone creato grazie alla corsa che avevo fatto poco prima. "Shh." mi disse lui, avvicinando il suo viso al mio. Eravamo naso contro naso, fronte contro fronte. I nostri corpi erano del tutto vicini. Potevo ammirare i suoi bellissimi occhi castani; ne avevo sempre avuto un debole. Io, come tutte le altre, amo gli occhi color oceano.. Ma negli occhi di Calum vedevo qualcosa di nuovo, di bellissimo. "Da questa visuale sei ancora più bella." mi disse, interrompendo i miei pensieri. Mi limitai ad accennare un sorriso, diventando più rossa del fuoco. "Sono serio, sei bellissima Steff." continuò lui, facendomi diventare ancora più rossa di prima. "Grazie per tutto." gli dissi io. Mi guardò con faccia stupita, allargando un po' gli occhi. "Per cosa?" mi domandò sorpreso. "Grazie per avermi salvata ieri sera. Grazie per avermi ospitata in questa camera per la notte. Grazie per essere sempre qua." continuai io, abbassando un po' lo sguardo. Avevo ancora il suo corpo caldo sul mio, e avevo ancora quel contatto con la sua fronte ed il suo naso. Calum non aprì bocca per parlare, ma si avvicinò alle mie labbra con la mano, facendomi rabbrividire non appena accarezzò il mio labbro superiore. Sorrise, e poi avvicinò le sue labbra. Questo era di sicuro il bacio più bello che avevo mai avuto con lui. Volevo che quel momento non finisse mai. Stavo realmente bene con lui. Mi ero innamorata di lui. E la mia mente si mise a ridere quando ripensai al primo giorno in cui lo incontrai. La prima parola che disse con tono infastidito. Il primo giorno in cui lo vidi. Perchè forse realmente, Calum mi aveva cambiato la vita. L'aveva stravolta. Calum cambiò tutto. E da quel giorno, incominciai a guardare il mondo da un'altra prospettiva.

ANGOLO DELLA POSTA:
Ebbene sì, sono tornata! Tecnicamente sono tornata il 6, ma non ho avuto il tempo per perfezionarlo come volevo! Quindi niente spero vi piaccia. Per la pubblicazione del prossimo capitolo, ci devono almeno essere 2 recensioni in questo! Voi cosa pensate? Calum sta mentendo o sta provando qualcosa per Stefany? E chi era il tizio che usufruì di Stefany? Alla prossima, xx.
  
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