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Autore: Iry_kun    11/09/2008    1 recensioni
Il team Hebi è alla ricerca di un nuovo membro... su chi è ricaduta la scelta? Orochimaru aveva un altro progetto prima del segno maledetto, perchè lo ha abbandonato? Come si svilupperanno i rapporti in questa nuova squadra? Una nuova storia sta per iniziare, un viaggio alla riscoperta di se stessi e dei propri sentimenti. Un' avventura emozionante, pronti a partire?
Genere: Triste, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Debolezza

 

Mentre ancora mi aggiravo in una stanza sentii dei mugolii e mi girai verso il letto a baldacchino. La figurina al suo interno si stava agitando, forse era meglio azzittirla. Con tale intento nella testa mi avvicinai alla sponda del letto e quella si voltò verso di me. La luce della luna, proveniente dalla finestra, mi illuminava le spalle, quindi non credo avesse visto il mio volto.

-         Chi sei?- mi domandò.

Che ragazzina idiota, vedi una persona in camera tua e la prima cosa che fai è chiederle chi è?! In fondo mi sa che faccio un favore ai tuoi uccidendoti.

-         Sono lo spirito della Luna e scendo ogni tremila anni per punire le bambine cattive!- dissi atona, certe volte ho proprio delle idee divertenti.

-         Sei venuta a punire la mia sorellina?- mugulò

Ma tu pensa… certo che sei proprio idiota. Perché se dovevo punire la tua sorellina che ci facevo qui? Chiedevo informazioni?!

-         Signorina della luna, perdoni la mia sorellina, è ancora piccola. Non era vero quello che ho pensato ieri, io non voglio che muoia…- singhiozzò.

Che esseri orribili, augurarsi la morte di un parente… non sono nemmeno degni di morire per mano mia. Si consumeranno da soli, rosi del loro stesso odio..

-         Allora torna a dormire.- conclusi

La ragazzina si voltò e io rimasi ad osservarla finchè, cinque minuti dopo, il suo respiro si fece di nuovo regolare.

Ritorniamo al guardaroba! Aprendolo non vidi altro che un ammasso di roba su roba. La mia vista è buona al buio, ma il quel coso c’era più roba che in tutta la casa… forse se l’avessi rinchiusa nell’armadio sarebbe morta soffocata!

… Devo smetterla di pensare alle possibili morti di persone che non uccido, ci perdo solo tempo!

Iniziai così a tirare fuori della roba, ma per la maggior parte si trattava di vestitini non molto idonei. Dopo un poco ne scorsi uno che aveva il pantalone abbinato sotto la gonna larga e lo tirai fuori. La gonna era invero un pezzo unico con la maglietta che aveva le maniche lunghe. Con le unghie tagliai sia la gonna che le maniche ottenendo un risultato abbastanza soddisfacente. Presi e misi addosso. Ora si che sembravo un'altra persona. Che strano effetto che mi faceva… però per fortuna quella ragazzina aveva la mia taglia, o forse io ero talmente magra che sarei entrata anche nella testa di un ago.

Non rimasi però altro tempo a rifletterci e mi diressi verso l’uscita.

Nemmeno riuscii ad aprire completamente la porta che Suigetsu mi saltò addosso cercando di strangolarmi. Fortunatamente un calcio ai gioielli ( sempre che ne avesse) lo fermò di botto.

-         Non credevo potesse essere tanto facile stenderti, Suigetsu.- bofonchiai.

-         Michiyo?!-

-         No, sono lo spiritello della Luna… che ti sei fumato in mia assenza?- dissi fredda, voltandomi e continuando a camminare nel corridoio.

-         Io… tu, ma come…?- continuava a fissarmi con l’aria da pesce lesso.

-         Hai bisogno di un dizionario?! Muoviti, vuoi mangiare o no?!-

-         Siamo venuti fin qui solo per prenderti dei vestiti?- intervenne lui shockato.

Io mi voltai di scatto e misi la mia mano attorno al suo collo, mozzandogli il respiro.

-         Con chi credi di avere a che fare?!- sibilai prima di lasciarlo andare.

Tossicchiò un po’ ma non obbiettò ulteriormente, né io mi voltai di nuovo per vedere se stava bene.

Poi gli indicai una delle scale che scendevano e gli dissi di andare in quella direzione per la cucina, oltre alle solite raccomandazioni per non farsi vedere.

Nel caso l’avessero scoperto avrebbe dovuto uccidere i possibili testimoni.

Mentre lui scendeva  io mi misi alla ricerca del’armamentario del signore. Ogni casa aristocratica aveva una “stanza delle armi”, e se il signore era particolarmente patito, queste erano di ottima fattura e sempre affilate. Girovagai  tra le stanze fino a trovarla. Su tutte le pareti erano esposte numerose spade, katane, archi e moltissime altre armi.

Quella che mi colpì di più fu un piccolo tanto, dal manico dorato come il fodero.

Lo presi e lo misi alla cintola. Stavo per scendere nelle cucine a rifocillarmi quando le mie orecchie udirono ciò che meno mi poteva far piacere.

L’allarme.

Stupido di un Suigetsu, manco mangiare sai!

Mi precipitai di corsa uscendo dalla porta e subito davanti a me si pararono due guardie. Estrassi il pugnale con estrema velocità e sgozzai le due persone che mi stavano davanti, correndo verso le scale. Le scesi in pochi secondi, saltando la maggior parte dei gradini e atterrando agilmente. Con la coda dell’occhio vidi l’inutile spada del mio altrettanto inutile compagno.

-         Suigetsu che diamine combini?!-

-         Non è colpa mia! Filiamo!- mi strillò lui, acchiappandomi per un braccio e tirandomi via.

Uscimmo in giardino e a passi svelti superammo anche le mura di cinta della città. Era ormai notte inoltrata quando giungemmo nei pressi del nostro accampamento.

-         Suigetsu sei un idiota! Un completo imbecille! Ma come accidenti fai?!- ero nervosa… molto nervosa.

-         L’ho capiti sai!- ribatté lui con acidità.

Era la prima volta che mi rispondeva a tono. Ci rimasi lì per lì, fermandomi a osservare il vuoto.

La mia “contemplazione del nulla” fini in poco dato che un rumore fece voltare Suigetsu verso di me.

Il rumore fu pressappoco “grrrr” e proveniva direttamente dl mio stomaco, vuoto perché un certo demente non mi aveva dato il tempo di approfittare della situazione.

Suigetsu non rise di me, anzi si avvicinò e cacciò dalla tasta un panino all’olio e un formaggio incartato.

-         Li ho presi prima di fuggire… pensavo che ti saresti arrabbiata per non aver potuto mangiare nulla.-

Io continuavo ad osservarlo imbambolata. Il mio stomaco si lamentava ma il mio cervello non poteva accettare quel cibo, misero bottino di una caccia fallita. Se fossi stata ancora più affamata di quanto ero in quel momento avrei mangiato direttamente quello stupido essere che mi sostava davanti, almeno avrei liberato il mondo da una calamità naturale…

Anzi a pensarci probabilmente mi avrebbero premiata e sarei diventata una personalità importante. I miei pensieri vennero però fermati dal ritrarsi del braccio del ragazzo.

-         Se non vuoi accettarli allora muori di fame!- aveva ribattuto irritato.

Purtroppo allo stomaco non si comanda ( è un mio nuovo detto) e quindi fermai la sua mano per farmi dare i panini, allungandogli l’altra. Lui la osservò un attimo e poi vi pose il cibo. Ci sedemmo lì e rimase ad osservarmi mentre consumavo il mio misero pasto.

Non avevo mai mangiato con ingordigia, neanche quando per molto tempo la mia bocca non aveva toccato cibo. L’avevo sempre considerata una debolezza questa dipendenza da un oggetto così materiale.

Alzai lo sguardo notando subito che il ragazzo continuava a fissarmi e quando incrociò i miei occhi mi lanciò un sorriso, sempre con i suoi lunghi denti aguzzi.

Non ricambiai, mi aveva fatto girare le scatole più del dovuto in una sola notte.

-         Non mi trattare così! Suvvia siamo compagni!- aveva interrotto il silenzio.

Io non feci altrettanto.

-         Peccato, mi eri sembrata una persona simpatica…- concluse abbassando lo sguardo e sospirando, senza, però, togliersi un ché di divertito dal volto.

Io non risposi, tanto per cambiare. Era stato tutto fin troppo umiliante… una giornata da dimenticare…

Angolo posta!

 

Promise: Sono molto felice che la fic ti sia piaciuta e grazie per averla aggiunta ai preferiti^^

Taila: Sono compiaciuta che questo capitolo ti abbia sorpreso e ti assicuro che non avrebbe problemi a rinchiudere la ragazzina nell’armadio u.u” Non ti preoccupare, Karin ha trovato pane per i suoi denti ( pane al cemento, s’intende u.u)

 

Un grazie a  Targul che ha aggiunto la fic ai preferiti ( ringrazio ovviamente tutti gli altri, ma dato che anche alcuni che commentano aggiungono ai preferiti li ringrazio una volta sola quando rispondo al commento u.u)

  
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