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Autore: Evil_Regal    08/08/2014    3 recensioni
Ho deciso di fare una serie di oneshot SwanQueen,tutte indipendenti l'una dall'altra.
Saranno per la maggior parte fluff.
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“No”

“Perché?”

“Perché è stupido”

“Non lo è,sarà divertente”

“No,non lo sarà”

“Si”

“No” Regina la fulminò con gli occhi

“Bene” Emma sbuffò e incrociò le braccia “Se non vuoi travestirti da gemelle siamesi attaccate al bacino per Halloween,allora metterai un vestito da mela,di spugna,tridimensionale. E io da ananas. Sai quanto amo gli ananas”

Regina la guardò e socchiuse gli occhi in aria di sfida “E va bene. Procurati i pantaloni”

“Yaay” Emma fece un gran salto e corse ad abbracciare Regina festeggiando.Regina non ricambiò l’abbraccio e si irrigidì “Ma sappi che la metti tu la parrucca. Io non ho intenzione di sembrare più ridicola di quanto non lo farò già” disse.

Emma sorrise e la strinse ancora di più. Le diede un gran bacio sulle labbra e poi corse via saltellando “Sei favolosa Regina,ti adoro. Grazie. Sarà l’Halloween più divertente della storia” E scomparve dietro la porta.

Regina rimase lì e sbuffò pensando che sarebbe solamente sembrata ridicola,ma probabilmente Emma si sarebbe divertita.

Il giorno dopo,quando Regina tornò dall’ufficio trovò Emma con dei pantaloni assurdamente ridicoli. La gamba destra era normale,quella sinistra era il doppio perché ci sarebbe dovuta entrare anche quella di Regina.

“Su vieni!Proviamoli”

Regina gettò stufata la borsa in un angolo e camminò verso Emma “Devo proprio?”

“Si,devi proprio” Emma battè le mani felice e aiutò Regina a infilarsi i pantaloni.

“Sono terribili Emma. Sono i pantaloni più brutti della storia. Un altro colore non c’era?”

“Senti,Halloween è domani,ci siamo ridotte troppo all’ultimo e la Nonnina aveva solo questo colore”

“E non potevi andare da qualche altra parte?”

“No,perché lei era l’unica disposta a farli in così poco tempo. Se tu non ci avessi messo una settimana a sceglierlo,avresti avuto dei pantaloni di raso o magari di pelle di pitone o o-“

“Si ho capito,ho capito.Ho capito Emma.Andiamo di sopra”

“Di sopra? Qui c’è lo specchio”

“C’è uno specchio,a me serve il MIO specchio Emma,e tu lo sai. Ora muovi il culo e andiamo di sopra”

Fecero per muoversi ma appena fecero un passo caddero a faccia a terra. Regina era infuriata come non mai.

“Credo che dobbiamo coordinarci”

“Tu credi?” chiese

Allora al mio te io alzo la sinistra e tu la destra,quindi la gamba che dividiamo,okay?”

Regina sbuffò,sospirò e si sistemò i capelli una volta di nuovo in piedi. “Okay”

“Uno,due tre” fecero un passo e non caddero. Si guardarono annuendo e sorridendo. Funzionava.

“Okay,non c’è fretta. Andiamo” e piano piano riuscirono a salire di sopra e specchiarsi.

“EMMA!NO.ASSOLUTAMENTE NO!”

“Perché?Cosa c’è che non va?”

“MA DICO?! L’HAI VISTO IL MIO SEDERE?E’ ENORME”

Emma si chinò all’indietro per guardare meglio “Bhe si effettivamente,è più bello del normale”

“NO EMMA,E’ SOLO ENORME”

“E’ BELLO”

“NO”

“SI”

“NO”

“Su Regina metti una maglia più lunga e finisce lì. Non farne un dramma”

“Perché il tuo non sembra così grande?”

“Perché il mio sedere è più piccolo del tuo,con o senza questi pantaloni”

“Stai dicendo che ho il sedere grosso?”

“NO! DIO REGINA,NO! STO DICENDO CHE MADRE NATURA TI HA DATO UN BEL MANDOLINO”

“AHHH” Regina anasimò fingendosi offesa ma risata che ne seguì la tradì

Emma la guardò dolcemente e lei ricambiò lo sguardo.

“Okay,facciamo questa cosa ridicola” disse ed Emma la abbracciò felice.

“Grazie Gina” esclamò.

Regina ricambiò l’abbraccio questa volta e ne fu felice.

“Okay,ora uciamo da questo coso e andiamo a dormire. Mi fa ancora male il fianco per la caduta e poi sono stanca e domani ci aspetta una giornata moooolto lunga” disse e già Emma si stava sfilando il loro costume.

Così andarono a dormire. Emma abbracciò Regina e questa appoggiò le mani sopra quelle della bionda che riposavano sul suo addome. E così passarono una notte tranquilla.

La mattina dopo Emma sembrava una bimba nel giorno di Natale.

“Regina Regina Regina Regina” ripeteva come un gallo nell’orecchio della bruna per svegliarla.

“Sveglia sveglia!E’ Halloween e ci aspetta un costume meraviglioso!” Regina provò a coprirsi le orecchie con il cuscino ma Emma glielo sfilò di mano.

“Emmaaaa” si lamentò con la voce impastata dal sonno

“Svegliatiiii” piagnucolò. Regina si rigirò nel letto cercando di stare più comoda ma si arrese quando Emma le tirò le coperto fino ai piedi.

“GRRRR” Regina si mise a sedere infuriata

“Ora sai come ci si sente. Quando lo fai a me succede la stessa identica cosa,quindi non farlo più e alzati. Dato che sapevo che ti saresti arrabbiata ho preparato la colazione”

“Dov’è?” chiese Regina acida

“Di sotto”

Regina scese dal letto e fece una corsa di sotto. “Ehyy aspettami” Emma le corse indietro.Fecero colazione e ad un certo punto Emma scomparve. Regina continuò a fare colazione e quando Emma tornò aveva i loro pantaloni.

Regina roteò gli occhi e posò la forchetta nel piatto. “Potevi farmi finire di mangiare”

“No,poi ingrassi.Non vorrai che il tuo sederone non entri nei pantaloni?! Un pancake può fare più di quanto tu possa immaginare e so che stai pensando di mangiarlo solo per non metterti questi pantaloni,ma non funzionerà”

“Lo mangio perché hai detto che ho il sedere grosso”

“Regina,sai cosa penso del tuo sedere”

“Un attimo” Regina era confusa “pensi qualcosa del mio sedere?”

“Si,che è bellissimo. Te l’ho detto anche ieri. E non è grosso,ero molto ironica ma a quanto pare la mattina di  Halloween la regina dell’ironia e del sarcasmo non capisce nè l’ironia né sarcasmo”

Regina già non ne poteva più “Okay,mettiamoci questo coso. Prima cominciamo prima finiamo” disse alzandosi dalla sedia e correndo verso Emma. Si prepararono e poco dopo Henry le raggiunse di sotto con il suo vestito da Harry Potter.

“Eccolo il mio maghetto” Regina provò a correre verso Henry ma si era dimenticata che Emma era attaccata a lei quindi la trascinò e inciamparono una nelle gambe dell’altra e di nuovo caddero.

“Ommioddio!” esclamò Henry “Tutto okay?” si chinò per aiutarle

“Tutto bene ragazzino” Emma si alzò e aiutò Regina a fare altrettanto. L’espressione di Regina era piuttosto accigliata

“Non è la prima volta” disse Emma sorridendo

“Già” Regina disse a denti stretti

“Eccetto questo piccolo inconveniente,il vostro costume è fighissimo” disse il ragazzo che diede un cinque alle sue madri.


“Anche il tuo,sei identico” disse Regina dandole un bacio sulla tempia.

“Andiamo da Granny?” chiese Henry.

“Tu comincia ad andare. Noi potremmo rallentarti parecchio” disse Regina e il ragazzo annuì e uscì di casa.

“Andiamo Regina” Emma si incamminò verso la cucina. Ma Regina si incamminò dal lato opposto “Devo prendere la borsa” disse e opponendo la forza verso lati opposti non si mossero da dove stava.

“Regina non puoi avere la borsa”

“Si che posso”

“No,siamo gemelle siamesi,dobbiamo essere identiche,non puoi avere la borsa perché io NON VOGLIO la borsa” disse Emma “Io ho rinunciato ai capelli e tu rinunci alla borsa. Siamo pari” disse

Regina sbuffò “E va bene” poi guardò Emma e scoppiò a ridere “Per quanto ti possa amare,amore mio” disse tra le risate “Non tagliarti mai i capelli così corti” disse e Emma si lisciò la parrucca fingendosi vanitosa “Taci tu” fece qualche mossa “Sono bellissima” e Regina rise ancora di più. Le diede un bacio sulla guancia e al tre di Emma fecero il primo passo.

Per  i primi metri contarono per ogni passo,poi presero il ritmo e cominciarono a camminare senza dover più contare un passo ad ogni tre.

Arrivarono da Granny . Tutti facevano loro i complimenti per il loro costume.

“Emma,voglio sedermi”

“Non possiamo”

“Mi fanno male i piedi”

“Perché non hai messo le scarpe da ginnastica”

“PERCHE’ SONO PIU’ BASSA DI TE. E TU DICEVI CHE DODEVAMO SEMBRARE IDENTICHE QUINDI PER ESSERE ALTA COME TE HO DOVUTO METTERE I MIEI TACCHI PIU’ ALTI”

“Vero,povera tappetta” le picchiettò la testa e Regina con lo sguardo infuriato fece finta di morderla.

Appena erano arrivate Regina aveva poggiato il telefono su un lato del bancone,e Emma dal lato opposto. Lo facevano spesso,lasciare i telefoni sul bancone. Ma si fidavano e la cosa non dava fastidio a nessuno.

Henry li notò e disse qualcosa a Ruby all’orecchio. Lei ridacchiò e poi tutti e due presero,contemporaneamente i loro telefoni.

Improvvisamente i telefoni di Regina e Emma squillarono in contemporanea


“Il mio telefono” dissero all’unisono. Una tirò verso destra,l’altra verso sinistra e ancora una volta si ritrovarono immobili allo stesso posto.

“STIAMO SCHERZANDO?” urlò Regina esasperata. Tutti ridevano alla scenetta divertente.

“Vado prima io e poi tu” disse Emma

“Ma così io perdo la chiamata” disse Regina

“Se vai prima tu la perdo io”

“E se vai prima tu la perdo IO” rispose Regina accentuando l’IO.

“Non posso perdere la chiamata,sono lo sceriffo”

“Sceriffo,per la cronaca,io sono il sindaco.Sono io a non poter perdere la chiamata”

“Ci risiamo,ecco che rimetti in mezzo la gerarchia e usi la carta del ‘sindaco batte sceriffo’.”

“Sei stata tu a metterla in mezzo”

“Ma tu devi farmi vincere”

“MA SE SINDACO BATTE SCERIFFO COME FACCIO A FARTI VINCERE?”

La scenetta era comica. Mentre facevano botta e risposta,ognuna tirava dal suo lato con tutta la forza che aveva  e non si muovevano di un millimetro.

“SI MA LO SCERIFFO E’ PIU’ FORTE DEL SINDACO” e improvvisamente Regina fu trascinata via da Emma che raggiunse il telefono che smise di squillare non appena lei lo toccò.

Tutti ridevano.

“AH” rise Regina “Impari. Dovevo rispondere io” Ruby e Henry ridevano a crepapelle ma Emma e Regina non li scoprirono perché ridevano tutti e non guardarono lo schermo del telefonino,quindi la scamparono.

“Okay,ora abbiamo problemi più seri” disse Emma.

“Cosa?Hai fame?Sai,non sarebbe un problema. Se dovessi mangiare dovresti sederti e io VOGLIO sedermi,quindi saremmo contente tutte e due”

“Prima di uscire non sono andata in bagno” disse Emma diretta.

“Cosa?”

“Devo andare a fare pipì Regina!” disse Emma.

“Dio Emma,sei una cosa assurda. Trattienila”

“Non ci riesco”

“Emmaaaa” piagnucolò Regina quando la bionda ricominciò a fare forza in direzione del bagno e Regina,pur opponendo la sua di forza,non ce la faceva. Emma la trascinò.

“Emma non posso rimanere in mutande fuori al bagno”

“NO.NON PUOI. ASSOLUTAMENTE NON PUOI. VOGLIO DIRE,TI GUARDEREBBERO TUTTI E NO,LA COSA NON VA AFFATTO BENE” disse

“Quindi?”

“Quindi vieni in bagno con me”

“E’ ripugnante”

“Sono la tua ragazza. Stare nella stessa stanza dove faccio la pipì non dovrebbe essere così tragico” disse saltellando sulla gamba che non era collegata a Regina.

“Okay muoviti” Regina la spinse dentro. Emma si abbassò i pantaloni e automaticamente abbassò anche quelli di Regina che stava con le braccia incrociata e l’espressione scocciata aspettando che Emma finisse. Ma non finiva mai.

“ASSURDO. DA QUANTO NON VAI IN BAGNO?”

“Ieri sera” disse

Finì rivestì se stessa e quindi Regina e si lavò le mani. Poi uscirono. Uscendo sbatterono contro la porta perché entrambe non ci passavano.

“DIAVOLO!” esclamò Emma “Facciamo come prima,di lato” si girarono di profilo e uscirono camminando di lato.

Riuscirono nell’impresa con successo.

“Okay,che ne dici se ci sediamo ora?” chiese Regina.

“Che ne dici se andiamo a casa ad aspettare che vengano i bambini a fare dolcetto scherzetto?” propose Emma. Regina si illuminò all’idea. Assolutamente disse e tornarono in fretta a casa. In fretta era un modo di dire,perché erano alquanto lente. Ma alla fine arrivarono,non senza difficoltà. 

“Emma vai troppo veloce”

“Sei tu che sei lenta”

“Vai più piano ti prego”

“Se andiamo più veloce arriviamo prima”

“I tacchi sono nuovi e mi sono uscite le affie,non riesco a camminare”

Emma sbuffò e rallentò. Ma alla fine arrivarono e contava quello.

Non appena Regina si tolse le scarpe col tacco che la stavano praticamente uccidendo,Emma ebbe da ridire.

“Appena bussano li rimetti” Regina la guardò,la fulminò con gli occhi ma poi disse che per lei andava bene.

“Uhhh prenderò l’ipod”

“Cosa?Dove credi di andare?” di sopra. Emma sfruttò di nuovo la sua super forza per costringere Regina a salire.

“Ti odio”

“Mi ami”

Regina le fece una smorfia ma poi la seguì,anche perché non aveva altra scelta.

“Dovevo dire si alla mela,almeno non sarei stata costretta a fare pipì con te o a seguirti ovunque”

Ma Emma non la ascoltava,aveva già la musica a tutto volume che ascoltava attraverso le sue cuffiette.

“Okay ora TU muovi il culo e mi porti giù. Voglio fare qualcosa mentre aspettiamo”

Scesero di sotto e per poco non rotolavano per tutte le scale. Si sedettero su divano e non appena il sedere di Regina toccò il cuscino quella si sentì in paradiso.

“Santa Madre Di Dio” disse godendosi la comodità del sofà.

Prese il libro e cominciò a leggere ma non ci riuscì. Diede un pugno sulla gamba a Emma per attirare l’attenzione e quella urlò dal dolore.

“REGIIINAAA!”

“Non ti ho nemmeno toccata”

“Lo dici sempre. Prima o poi ti denuncerò a me,che sono la polizia,per violenza domestica”

“Idiota” disse Regina ma poi sorrise “Comunque io sto cercando di leggere”

“Si,lo vedo”

“Si,già…bhe NON CI RIESCO PERCHE’ TU HAI IL MASICA A TUTTO VOLUME E LA SENTO PERFINO IO,LA SENTIREBBE PERFINO UN SORDO”

“Ah,quindi vuoi che ti aiuti a cercare qualche altra cosa da fare?”

“NO.No Emma,no” disse “VOGLIO CHE TU ABBASSI IL MALEDETTISSIMO VOLUME DI QUELLA MUSICA ANCORA PIU’ MALEDETTA” gridò ed Emma lo fee “Okay,calmina però”

“Grazie” disse cercando di riacquistare la calma.

All’improvviso,essendosi dimenticata di essere legata a Regina,Emma si alzò bruscamente e Regina scivolò “EMMA!”

“Oh scusa amore,me ne ero dimenticata” disse aiutandola “Avevo fame”

“Okay,senti. Ne ho abbastanza” disse cominciandosi a sbottonare i pantaloni

“Che fai?” disse Emma guardandola

“Mi tolgo questi stupidi pantaloni,perché sono stati un’idea stupidissima. E si,sono in mutande MA SIAMO A CASA QUINDI NON MI INTERESSA. VADO DI SOPRA,SE VIENE QUALCUNO DAGLIELE TU LE CARAMELLE. IO ODIO HALLOWEEN!” gridò l’ultima parte mentre saliva le scale.

Emma ci rimase male,non voleva che le cose andassero così ma dopo tutto se lo sarebbe dovuto aspettare. Regina non voleva,sin dall’inizio,portare quel costume. L’aveva praticamente costretta e lei lo aveva fatto solo perché sapeva che avrebbe reso lei felice. Ma Regina era fatta così,quando uhna cosa non le piaceva non poteva fare nulla per cambiarla. Non le piaceva e basta. Emma si tolse i pantaloni che aveva indossato per tutta la giornata insieme a Regina e salì di sopra,raggiungendo Regina che si era messa a leggere sul letto.

“Hey” disse fermandosi sulla porta. Regina la guardò “Che c’è?Sappi che niente mi convincerà a rimettermi quel coso”

“No,non volevo provare a convincerti” disse andandosi a sedere accanto a lei “Volevo solo ringraziarti”

Regina la guardò confusa

“So che non volevi mettere questo costume” le prese le mani “E so che l’hai fatto solo perché sapevi che io ci tenevo,quindi grazie. Apprezzo tanto lo sforzo,grazie” sorrise e Regina si alzò a sedere e le stampò un bacio sulle labbra

“E’ stato terribile” rise Emma e Regina la seguì ridendo di gusto pensando alla ridicola giornata che avevano vissuto

“Già,lo è stato sul serio” risero e si baciarono ancora e poi trascorsero il resto del tempo,barricate in casa,spegnendo le luci e ignorando tutto e tutti,a coccolarsi e ridere insieme. 
  
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