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Autore: Whity    08/08/2014    1 recensioni
Troye Sivan Mellet e Tyler Oakley sono amanti. Questo è quello che i fan dei due youtuber pensano, dopo aver persino coniato il termine "Troyler" per indicare la coppia.
Ma cosa si nasconde dietro quei due paia di occhi azzurri?
Una raccolta di one shot (non necessariamente slash, anche bromance) in reazione ad alcuni video - e non solo - dei due.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Troye Sivan, Tyler Oakley
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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#3: Vidcon 2014 [My happy Little Pill, and nothing else matters]
 
Link al video su youtube (non-riferimento cronologico):
https://www.youtube.com/watch?v=goRmoqddpGc [*]
 
Los Angeles era una delle città più tristi che conoscesse.
Recap: Los Angeles senza Tyler era una delle città più tristi che conoscesse.
Nonostante Hannah[1] fosse passata in studio per salutarlo ed invitarlo a passare da lei per cena non c’era nulla – in quel momento – che riuscisse a non farlo sentire un patetico idiota.
L’iphone gli vibrò in tasca, notificandogli l’ennesimo messaggio su whatsapp. Con ogni probabilità era Sage che gli chiedeva consigli per un appuntamento, pensò con un sospiro.
“Decisamente no” si ritrovò a pensare, trovandosi davanti una foto adorabile con tanto di commento sotto.
In Michigan fa un freddo del diavolo pure in questa stagione. Vorrei fossi qui a scaldarmi <3
Sorrise all’immagine di Tyler con un berretto di lana e il mento nascosto nello scollo del maglione, prima di rispondere.
Fidati che scaldarti sarebbe l’ultima cosa che farei… :P
Attese qualche secondo, prima di digitare il resto.
Ti ruberei ogni singolo centimetro di coperta, lasciandoti a fare il pinguino. :P
- Troye? Siamo pronti – la voce della fotografa lo risvegliò, quindi posò il telefono e si diresse verso il set.
 
- Come sarebbe a dire che mi ruberesti le coperte? – la faccia oltraggiata di Tyler lo fece ridacchiare, attirando l’attenzione di qualche passante.
- Ovvio. Poi la mia voce ne risentirebbe… - concluse con un occhiolino.
- Troyesivan, sai che effetto ha quell’occhiolino su di me – borbottò l’altro.
L’interpellato sorrise – coi denti ­– prima di guardarsi attorno.
- Sono in pubblico – lo avvertì.
L’altro sbuffò.
- Come mai ti sei dato alla vita sociale, Troyesivan? – lo interrogò con un’espressione circospetta, prima di fermarsi di colpo realizzando – Ma aspetta.. il fuso orario e il resto… dove sei?! -.
- A nemmeno tre chilometri da casa tua – borbottò Troye – e prima che tu mi chieda perché non te l’ho detto, ti ricorderei che non vedevi tua madre da un sacco -.
L’altro sorrise intenerito a tutta quella premura, decidendo di riservarsi le eventuali ripicche per un’altra volta.
- Quando parti? – si limitò a chiedere.
- Alla fine di questa settimana, Tyler – si sentì rispondere, prima di vedere improvvisamente il cielo di L.A. al posto del proprio meraviglioso fidanzato.
- Bae? Il cielo non è bello come i tuoi occhi… - lo riprese, sperando di averlo fatto sorridere.
Anche senza vederlo sapeva che Troye aveva gli occhi lucidi.
- Cheesy – borbottò l’altro prima di passarsi una mano sul viso e riprendere nuovamente se stesso – comunque hai ragione…io sono decisamente più bello -.
- E modesto… -.
L’australiano decise fosse cosa buona e giusta avere l’ultima parola.
- Quella è sempre in California, Tilly -.[2]
Era dannatamente bello sentirlo ridere…
 
I giorni si susseguivano tutti uguali.
Ogni giorno Troye incideva, si faceva fotografare e si dava da fare affinché da un sogno ne uscisse una realtà. Nonostante la stanchezza, insomma, poteva dirsi fiero di sé.
Troyesivan quei pantaloni sono un crimine contro il mio povero cuore
Si accigliò al messaggio di Tyler, prima di controllare che pantaloni avesse indosso. Era un paio di skinny jeans chiari, nulla che il fidanzato non avesse mai visto.
- Un momento – mormorò, realizzando proprio in quel momento.
Decise di prendere le proprie supposizioni con le pinze.
Mi fai seguire? Potrei rimaner ferito da una tale mancanza di fiducia Tilly.
Si morse il labbro prima di uscire dallo studio di registrazione e salutare tutti con un sorriso.
Prese l’ascensore, dirigendosi al piano terra.
Una voce lo fece girare.
- Perché farti seguire quando posso controllare di persona? –.
Con il borsone ancora in spalla, l’aria arruffata di chi aveva speso una giornata a viaggiare, Tyler lo guardava sorridendo.
Senza smettere di fissarlo gli si avvicinò, prima di gettargli le braccia al collo.
- Sei un pazzo – mormorò.
- Queen Jackie manda i suoi saluti – rispose l’altro, prima di stringerselo contro.
Mai come tra quelle braccia Troye si sentì a casa.
Forever trusting who we are, and nothing else matters.[3]
 
[*]: perché non-riferimento? Perché alla fine dell’intervista (questa non è l’integrale che trovate comunque su YT) Troye parla di registrazioni in quel di Los Angeles quando Tyler era in Michigan. Sentendolo mi sono detta “e se invece…?”. Una sorta di What if, insomma :D
[1]: Hanna Hart
[2]: la battuta di Troye si riferisce all’omonima città della California.
[3]: è un verso di „Nothing else Matters“ dei Metallica. QUI per ascoltare la canzone
   
 
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