08/08/2014
2 recensioni
[the Pregnant Babe and the Junkie]
5. Insieme per sempre
Non riusciva a credere che solo ventiquattro ore prima fosse una rockstar fallita che si aggirava per un monolocale sporco e disordinato con una bottiglia di vodka in mano e ora, grazie a quel concerto di beneficenza, aveva una ragazza, un figlio e la possibilità di ricominciare la propria carriera dal punto in cui si era interrotta. Ma quest’ultima era irrilevante, dal momento che lui e Claire avevano ricordato ed erano pronti a ritrovarsi con gli altri per andare via, avanti.
Era bello starsene lì, sul letto, con Claire che riposava sfinita dal parto ed Aaron in mezzo a loro, gli occhietti vispi che guardavano rapiti il mondo per la prima − seconda? − volta. Charlie allungò un dito sul corpicino avvolto nel lenzuolo e il piccolo glielo strinse a pugno.
Sorrise, Charlie, per la svolta che aveva preso la sua vita e socchiuse piano gli occhi. Quando li riaprì, Claire gli sorrideva di rimando.
«Ti avevo detto di tagliarti i capelli, non di rasarti quasi a zero».
Charlie aggrottò le sopracciglia. «Eh?», si lasciò sfuggire, tastandosi la capigliatura da rockstar.
«Non ricordi? Ti eri sacrificato per salvarci, gli altri erano partiti ed io ero rimasta sola sull’isola... ma tu, tu eri venuto per farmi forza!».
Le brillavano gli occhi.
Charlie cercò di ricordare, invano, poi un dettaglio della frase di Claire attirò la sua attenzione e lo fece sorridere con un velo di malinconia.
«Mi dispiace deluderti ma, come hai detto tu, mi ero sacrificato. Forse mi avevi solo sognato».
Claire alzò gli occhi verso il soffitto, sospirando. «Ma eri così reale...».
«Anche tu sembravi dannatamente reale mentre soffocavo con un sacchetto di eroina in gola sul volo 815».
La ragazza assunse uno sguardo sorpreso.
«Bionda e bellissima», continuò Charlie, tracciando con la mano il contorno del suo viso. «Sembravi un angelo, ed io sapevo già di amarti».
Gli occhi azzurri di Claire si fecero lucidi. «Charlie...», sussurrò, prima di afferrargli il viso con entrambi le mani e baciarlo dolcemente, sorridendo contro la sua bocca quando i versetti di Aaron, in mezzo a loro, li riportarono alla realtà.
Charlie si alzò dal letto e guardò fuori dalla finestra. Era ormai notte inoltrata.
«Credo che sia ora di andare. Avevamo promesso di raggiungerli in chiesa non appena tu ti fossi ripresa dal parto».
Claire si mise a sedere prendendo in braccio Aaron. Fissò in silenzio la figura di Charlie nella penombra. «Voglio stare ancora un po’ qui... con te».
Charlie si voltò, capendo al volo il significato di quelle parole.
«Hai paura che quando varcheremo quella porta sarà tutto finito, vero?».
La ragazza abbassò lo sguardo senza rispondere. Allora Charlie tornò sul letto, baciando prima la fronte di Aaron, poi quella di Claire. «Sinceramente da quando abbiamo preso quell’aereo non so più distinguere reale e immaginario. Forse siamo tutti morti, o forse no. Ma di una cosa sono certo: oltre quella porta, staremo insieme per sempre», le soffiò a pochi centimetri dal viso, prima di baciarla.
E non ci fu bisogno di altre parole.
Note dell'autrice:
Questo capitolo è collegato al capitolo 3 dove Claire chiede a Charlie di tagliarsi i capelli: ho voluto riprendere questo dettaglio perchè nella realtà parallela (quella dove l'aereo non precipita), Jack si ritrova un taglio sul collo che si è procurato nell'altro universo (quello dove c'è stato lo schianto), quindi ho pensato che anche Charlie potesse avere un ricordino della sua esperienza sull'isola :D si conclude qui la raccolta. All'inizio pensavo di scrivere una diecina di capitoli, ma la mia passione per Lost si è un po' affievolita da quando ho scoperto altre serie tv molto carine e l'ispirazione mi è abbastanza calata. Se avete notato, questi pochi capitoli non sono indipendente l'uno dall'altro, ma riassumono le principali tappe della storia di Charlie&Claire ♥ spero che vi siano piaciuti. Grazie a chi ha letto e commentato! Un ultimo commentino mi renderebbe ancora più felice :)
Soly Dea