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Autore: Chicca15    08/08/2014    3 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta]Questa è la storia di come sono diventata "Rebecca the killer" e di come dopo tante sofferenze ho conosciuto lui ...
Genere: Drammatico, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Una nuova vita'
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Di nuovo legata, di nuovo buttata in quella cella senza vita, tutto era come l’avevo lasciato, solo che questa volta, ero sola. E’ buffo, fin da piccola avevo solo provato solitudine e ora che ero adulta dovevo continuare a provarla, forse ormai dovevo “imparare” ad essere sola.

Sentì la porta chiudersi e l’unica domanda che prese a vorticarmi nella testa era “perché?”,

già, perché a me,

perché tutto sto dolore,

perché tutta sta solitudine,

perché solo io dovevo sopportare questo fardello …

Ad interrompere quei pensieri fu la porta che si riapriva lentamente, da dietro vi sbucò la testa  di Algor, il proprietario del manicomio

: “Cara Rebecca, penso di non averti detto che c’è una punizione per colui o colei che scappa dal mio manicomio. Ragazzi! Portatela nella stanza delle torture”disse freddamente

: “No ti prego! Per favore la stanza delle torture no! Pietà!” urlai disperatamente, lui mi prese per i capelli e avvicinò il suo volto al mio

: “Pietà? Sciocchina, io non conosco la pietà”.
                     
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Ero stata legata con delle catene di ferro a un letto, la stanza delle torture era stata “decorata” con armi e attrezzi di ogni genere, cesoie, martelli, coltelli di ogni grandezza, tante motoseghe di ogni tipo e misura e molto altro.

: “Mhh, da dove comincio?” disse pensieroso “Vediamo … questo andrà benissimo!” disse soddisfatto prendendo un accendino, non un accendino normale, quelli lunghi e grandi che si usano per accendere il forno.

La paura mi assaliva mentre si avvicinava a me

: “Per favore, per favore!”dissi tremante, lo accese e con delicatezza lo appoggiò sulle mie braccia disegnando una “R”

: “AHHHH! FA MALE! SMETTILA!!” gridai con le lacrime che scendevano copiose sul volto, dopo aver finito con le braccia passò al resto del corpo …
                     
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Cinque ore di agonia,

cinque ore da dimenticare assolutamente,

il mio corpo ormai era diventato una pozza di sangue, nemmeno io sapevo spiegare come potevo essere ancora viva

: “Giratela” disse Algor, gli altri due obbedirono mentre lui prendeva un coltello da cucina,

ma prima che potesse piantarlo nella carne insanguinata si sentì un urlo e vidi Algor steso a terra in una pozza di sangue, la persona che mi aveva salvata era …
       
                    POV JEFF -------------- Cinque ore prima

“NO! REBECCA!”, quella era l’ultima cosa che ricordavo prima di svenire, non riuscivo a crederci, l’avevano presa ed io non avevo potuto fermarli.

: “E’ colpa tua Liu! Se non l’avessi baciata lei non sarebbe scappata e non l’avrebbero catturata!” gli urlai

: “Colpa mia!? Non sono io lo stronzetto che l’ha ignorata! Ti detesto egoista!” mi urlò, a quel punto sentì un calcio in pieno stomaco e caddi a terra, vidi Liu nella mia stessa posizione e Slendy davanti a noi due con la faccia scura

: “Smettetela di litigare cretini! Non serve a niente, solo a peggiorare la situazione! Ora fate la pace e prepariamo un piano per salvare mia figlia!  gridò arrabbiatissimo

(NB: ho letto in alcune storie che Slenderman tratta i proxy come i suoi figli).

Mi alzai un po’ stupito, non avevo mai visto Slendy così arrabbiato, ci sedemmo tutti al tavolo della cucina, Jane e Nina guardavano me e Liu con rimprovero, come biasimarle? Eravamo stati veramente due scemi.

Slendy si sedette a capo tavola e spiegò il suo ingegnoso piano.

Il piano era questo:

il furgone aveva lasciato delle tracce che portavano al manicomio, quindi noi dovevamo soltanto seguirle, una volta arrivati uno di noi doveva entrare molto silenziosamente e salvare Rebecca, se c’era bisogno di uccidere qualcuno l’avremmo fatto con piacere.
                        
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Tutti furono d’accordo e in un misero secondo stavamo già correndo verso il manicomio, ci vollero ben tre ore per arrivare : “Finalmente siamo arrivati! Ma quanto cazzo è grande?” disse Clockwork esterrefatto.

“Ok, adesso dobbiamo decidere chi entrerà lì dentro” disse Slendy : “Vado io!” dissi con decisione, tutti mi guardarono

: “Ne sei sicuro Jeff?” mi chiese Slendy, feci sì con il capo e lui con la mano bianca e scheletrica mi fece cenno di andare.

Feci un lungo respiro e entrai, mio dio, quello era il posto più orribile che avessi mai visto,

mentre attraversavo i corridoi sentivo le grida dei pazzi che volevano uscire,

non potevo biasimare Rebecca per aver ucciso coloro che amava.

Camminai per ben due ore quando sentì delle grida provenire da una stanza,

“La stanza delle torture” lessi mentalmente, mi avvicinai alla finestrella e quello che vidi mi fece ribollire il sangue …
                        
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POV Rebecca:

Jeff era entrato di prepotenza nella stanza e aveva lanciato uno dei suoi coltelli nel cranio di Algor,

lui cadde a terra morto e Jeff si avvicinò a me, mi slegò e con delicatezza mi prese in braccio dato che non riuscivo a muovermi.

: “Cosa ti hanno fatto?” disse tristemente,

non ne sono sicura ma credo di aver visto una sua lacrima che scendeva sul suo volto pallido.

Si mise a correre e dopo un po’ arrivammo all’ uscita.

: “Rebecca!” gridò tutta la mia famiglia sconvolta

: “Fermi! Lasciatela respirare, per stanotte ne ha avuto abbastanza, adesso bisogna curarla” disse freddamente Jeff .

Tutti obbedirono e corremmo verso casa.

Una volta arrivati mi lavarono e mi medicarono le ferite che in poco tempo (non so manco io come) si cicatrizzarono

: “Va bene, ti accompagno a letto Reby, notte a tutti ci si vede domani” disse Jane, tutti mi salutarono mentre Jane mi faceva entrare in camera e sdraiare sul letto morbido.

: “Jane, aspetta, resta con me, ti prego” dissi, lei si avvicinò a me e si sdraiò sul letto accarezzandomi i capelli, io intanto cominciai a piangere

: “Jane, perché  tutto questo deve succedere a me? Perché?” dissi con il volto rigato dalle lacrime

: “Shh, lo so che soffri, tutto questo non te lo sei meritato, non so perché è successo, ma non è colpa tua, adesso dormi e fai solo sogni belli” disse lei sorridendomi e continuando ad accarezzarmi,

fu un attimo e sprofondai addormentata …
                               
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ANGOLO AUTRICE: Eccomi! Allora la nostra protagonista finalmente è sana e salva a casa sua, ma le cose con Jeff e Liu si aggiusteranno? Lo scoprirete solo se leggerete il prossimo capitolo! Ciao!
  
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