08/08/2014
1 recensioniNote autore:
Riguardando l'account come sono solita fare ogni mesetto circa mi sono accorta che non avevo scritto niente che riguardava questa piccola storiellina. Mi volevo scusare con tutte voi per questa mancanza ma, davvero, non è stata una cosa intenzionale.
Non c'è nulla di particolare in questo mini-racconto.
Il nostro protagonista è, as usual, il nostro caro Zayn. Scusatemi tanto anche se le idee mi vengono solamente con questo ragazzo.
Visto che non trovo nient'altro da aggiungere vi saluto ma non prima di ricordarvi che potete trovarmi anche su Ask e che se andaste a dare un'occhiata sul mio account mi farebbe davvero molto piacere.
Perdonatemi per gli eventuali errori ortografici. Baci. xx
-Micol :)
Riguardando l'account come sono solita fare ogni mesetto circa mi sono accorta che non avevo scritto niente che riguardava questa piccola storiellina. Mi volevo scusare con tutte voi per questa mancanza ma, davvero, non è stata una cosa intenzionale.
Non c'è nulla di particolare in questo mini-racconto.
Il nostro protagonista è, as usual, il nostro caro Zayn. Scusatemi tanto anche se le idee mi vengono solamente con questo ragazzo.
Visto che non trovo nient'altro da aggiungere vi saluto ma non prima di ricordarvi che potete trovarmi anche su Ask e che se andaste a dare un'occhiata sul mio account mi farebbe davvero molto piacere.
Perdonatemi per gli eventuali errori ortografici. Baci. xx
-Micol :)
I have to go
«Tornerai, vero?»
E fu allora che cercò di sorridere il più sinceramente possibile. Le tante valigie ai suoi piedi mi spaventavano e avrei voluto piangere.
«Vieni qui»
E avrei voluto rimanere all'infinito tra quelle braccia a farmi coccolare.
«Ci vedremo prima di quanto tu pensi»
E riuscii a trovare una punta di verità in quelle parole che mi aveva sussurrato con il leggero strato di barba a solleticarmi.
Lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.
«Ti amo»
Sospirò lasciandomi un bacio tra i capelli.
«Vale lo stesso per me, bimba»
Increspai le labbra a quel piccolo soprannome e puntai i miei occhi nei suoi.
«Devo andare»
La mia stretta si fece più forte attorno al suo corpo. Scossi la testa singhiozzando appena.
Sfiorò le mie labbra con le sue e tolse le mie braccia dal suo bacino.
«Ci vediamo tra qualche settimana»
Non riuscì a reagire quando si allontanò da me e uscì dalla porta di casa, della nostra casa.
Sospirai. L'America non poteva aspettare, io sì.
