09/08/2014
1 recensioni
Little Boy, Big Secret
One - Michael
Pretese.
Pretese, e ancora pretese.
Quella scuola era difficilissima per un ragazzo come lui.
Attirato dalla musica, con la camera che rappresentava la confusione che aveva in testa, con un carattere dolce, che si nascondeva sempre da uno scudo di freddezza.
Ecco perché, se non lo conoscevi a fondo, o lui non si fidava abbastanza di te per farsi conoscere, sembrava freddo.
In dieci anni di vita, per sfortuna, aveva imparato a sopravvivere con le proprie forze, difendendosi dai bugiardi. Il padre aveva abbandonato lei e il piccolo Michael quando quest'ultimo aveva solo cinque anni.
Le responsabilità di un adulto si addossarono sul piccolo, senza un motivo preciso.
Non aveva fatto nulla, infondo. Che sia stato punito per quella volta che aveva mangiato un gelato di nascosto? Lui era uno di quei ragazzi che credono alla terza legge della fisica -spesso senza rendersi conto che in realtà si chiami in questo modo, scientificamente e fisicamente corretto- per il quale ad ogni azione risponde un azione uguale, e contraria.
Infatti, la sera prima che il padre li abbandonasse, avevano mangiato un gelato.
E, la sera dopo, per pura casualità, l'uomo se ne andò.
Accettare una cosa del genere a cinque anni era una cosa enorme.
Era il mostro che, da sotto il letto o da dentro l'armadio o da fuori la finestra, si trasferiva nella mente.
E poi, i mostri sarebbero rimasti nella testa di Michael, per sempre.
La sua sfortuna crebbe ancora di più quando a dieci anni, accadde una cosa che fece crescere il mostro dentro la sua testa, e che gli sconvolse la vita.
Pretese.
Pretese, e ancora pretese.
Quella scuola era difficilissima per un ragazzo come lui.
Attirato dalla musica, con la camera che rappresentava la confusione che aveva in testa, con un carattere dolce, che si nascondeva sempre da uno scudo di freddezza.
Ecco perché, se non lo conoscevi a fondo, o lui non si fidava abbastanza di te per farsi conoscere, sembrava freddo.
In dieci anni di vita, per sfortuna, aveva imparato a sopravvivere con le proprie forze, difendendosi dai bugiardi. Il padre aveva abbandonato lei e il piccolo Michael quando quest'ultimo aveva solo cinque anni.
Le responsabilità di un adulto si addossarono sul piccolo, senza un motivo preciso.
Non aveva fatto nulla, infondo. Che sia stato punito per quella volta che aveva mangiato un gelato di nascosto? Lui era uno di quei ragazzi che credono alla terza legge della fisica -spesso senza rendersi conto che in realtà si chiami in questo modo, scientificamente e fisicamente corretto- per il quale ad ogni azione risponde un azione uguale, e contraria.
Infatti, la sera prima che il padre li abbandonasse, avevano mangiato un gelato.
E, la sera dopo, per pura casualità, l'uomo se ne andò.
Accettare una cosa del genere a cinque anni era una cosa enorme.
Era il mostro che, da sotto il letto o da dentro l'armadio o da fuori la finestra, si trasferiva nella mente.
E poi, i mostri sarebbero rimasti nella testa di Michael, per sempre.
La sua sfortuna crebbe ancora di più quando a dieci anni, accadde una cosa che fece crescere il mostro dentro la sua testa, e che gli sconvolse la vita.
*Spazio Autrice*
Salveee!
Ok, so che ho molte FF in sospeso, ma quando ho l'ispirazione...
Devo scrivere assolutamente!
Continuerò anche le altre, tranqui :)
Questa parla di Michael.
L'ispirazione è venuta quando ho visto l'intervista dove ai ragazzi era stato chiesto di parlare di Michael,
e mi ha colpito la frase di Calum -presente nella descrizione- c
he diceva "è rimasto chiuso in stanza per cinque anni della sua vita"
E poi Ashton ha detto che era isolato (?)
Indipendentemente se le affermazioni fossero vere o false, ho voluto provare a immaginare il motivo di esse.
PS: Questa FF mi rappresenta, sto mettendo me stessa in essa, quindi Michael Clifford in buona parte è me.
Michael Clifford ora sono io (?)
Ok sto sclerando, al prossimo capitolo! Spero vi piaccia:)
Ok, so che ho molte FF in sospeso, ma quando ho l'ispirazione...
Devo scrivere assolutamente!
Continuerò anche le altre, tranqui :)
Questa parla di Michael.
L'ispirazione è venuta quando ho visto l'intervista dove ai ragazzi era stato chiesto di parlare di Michael,
e mi ha colpito la frase di Calum -presente nella descrizione- c
he diceva "è rimasto chiuso in stanza per cinque anni della sua vita"
E poi Ashton ha detto che era isolato (?)
Indipendentemente se le affermazioni fossero vere o false, ho voluto provare a immaginare il motivo di esse.
PS: Questa FF mi rappresenta, sto mettendo me stessa in essa, quindi Michael Clifford in buona parte è me.
Michael Clifford ora sono io (?)
Ok sto sclerando, al prossimo capitolo! Spero vi piaccia:)