Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: mormic    09/08/2014    3 recensioni
Effie ha estratto decine di nomi da quella boccia di vetro, ma i suoi unici vincitori, nonostante stiano partecipando alla loro seconda arena, sono stati estratti solo una volta dalle sue dita affusolate. Sono volontari. E questo dovrà pur fare la differenza. Una differenza che Effie dovrà affrontare come non avrebbe mai nemmeno sospettato.
E dalla sera dell'intervista di lei non si sa più nulla, fino alla fine, quando riappare provata e fragile.
Questa è la sua storia, mentre in tutta Panem è il caos della rivoluzione.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Plutarch Heavensbee
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Grigio e Oro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 9

"Allora proprio non capisco perché dobbiamo mangiarlo. Sarà pessimo"
"Perché è bene conoscere sapori diversi da quelli cui siamo abituati. La vita a volte potrebbe prendere pieghe inaspettate" mi dice guardandosi fissa, senza mai battere le palpebre.
Sta cercando di farmi la morale?
"È quello che ti è successo?" azzardo.
"No, quello si chiama scegliere. È quello che è accaduto a te, invece" dice, facendomi gelare il sangue.
Non ho idea di come mandare avanti questa assurda conversazione, ma fortunatamente il cameriere ci interrompe portando a tavola il nostro pranzo.
Osservo il piatto che ho davanti e non ho difficoltà a capire con il primo sguardo che la polpa bianca striata di arancione sia artificiale. La sua perfezione geometrica è inconfondibile.
Come possono servire una cosa simile? Possibile che i capitolini non si accorgano della differenza?
Ma probabilmente tutti si accontentano della scusa del mal tempo e non vanno oltre.
Io guardo ancora il piatto, poi Tigris, incapace di iniziare il pasto.
"Non è tanto male, avanti. Buon appetito" 
Se non fosse che sembra cibo per gatti.
Riesco a sorridere e in forchettate il primo boccone.
Credo che dovrei essere io a dover dire qualcosa, ma proprio non so da dove partire e, tra l'altro, masticare con la bocca aperta non è decoroso, nemmeno se di fronte hai una persona che se ne infischia delle buone maniere e pilucca con le dita dal piatto scegliendo i bocconi.
Sta mangiando solo la polpa. 
È proprio cibo per gatti.
"Perché hai ordinato un'insalata per poi mangiare solo quello che ti pare?" le domando pulendomi la bocca con il tovagliolo di carta. Quanto siamo caduti in basso? 
Neanche un decente tovagliolo di stoffa?
"Per essere libera di scegliere. Prender ciò che voglio anche in mezzo a cose che non mi piacciono" dice lentamente. 
"Se non ti piace qualcosa puoi semplicemente evitarla" le faccio notare.
"O scegliere di non vederla. Ma non sono capace, purtroppo" finisce di mangiare e scansa il piatto praticamente ancora pieno.
"Allora puoi provare a cambiare. Se non ti piace l'insalata, prendi solo il granchio"
"Non servono granchio da solo. Da queste parti o fai come dicono loro o devi scegliere e accontentarti del poco che rimane"
"Da queste parti..." dico lasciando aperta la frase.
Tigris sgrana per un attimo gli occhi e le sue pupille si dilatando.
Ora ho la sua completa attenzione.
"Non c'è modo di cambiare ristorante, a questo,punto. Hai quasi finito di mangiare" aggiunge dopo un attimo, con un tono di leggera polemica.
"Per il momento no, ma magari per cena possiamo provare da un'altra parte!" esclamo entusiasta.
Lei mi scruta per qualche secondo, poi sembra sorridere.
"Conosco un posto dove fanno una fonduta di carne eccezionale! Sembra non ci sia stato nessun flagello meteorologico nel distretto. La carne sarà freschissima" 
A questo punto assottiglia lo sguardo, come se stesse prendendo la mira con entrambi gli occhi.
"Non vedo l'ora!" quasi saltello sulla sedia dalla soddisfazione.
Finiamo il pranzo intavolando una conversazione singhiozzante.
Oramai, credo per entrambe, qualsiasi cosa diciamo ha la possibilità di significare altro ed ad un certo punto comincia a farmi male la testa, nel tentativo di rimanere concentrata e non cadere in errori.
Ci salutiamo poco distanti dalla caffetteria.
Tigris torna al suo negozio.
Io... io non so bene cosa fare.
Si presupponeva che impiegassi molto di più nel portare a termine il mio compito.
Mi avvio verso casa a piedi, decisa a comportarmi come se nulla fosse.
Mi fermo anche in un paio di negozi, giusto per comprare delle piccole cose di tutti i giorni.
In ogni negozio ho occasione di dare una controllata ai miei ragazzi nell'arena.
Stanno bene, hanno capito di essere in un orologio, quindi forse ora sono leggermente più al sicuro. Certo, mancano più di trenta ore al riscatto, ma sono in una buona squadra e conoscono il gioco.
Distolgo lo sguardo dallo schermo, dove i ragazzi sono ancora sull'isola della cornucopia e hanno appena respinto un attacco di Gloss, Cashmere, Brutus ed Enobaria. Wiress purtroppo non ce l'ha fatta, ma il povero Finnick s'è preso una coltellata per parare una lancia diretta a Peeta.
Sono ancora tutti interi.
E Katniss abbraccia Peeta come se fosse il suo unico pensiero.
E tutto ok. Sono vivi. I ragazzi proteggeranno i miei vincitori. Ce la faranno. Manca poco.
Poso sul bancone della cassa il completo di biancheria intima che ho scelto (è un piccolo regalo per me, per aver compiuto un'impresa!) e attendo che la commessa si volti e mi serva.
Ma lei è tutta presa a fissare Katniss e Peeta che si abbracciano.
Schiarisco la gola, nella speranza che si volti.
Eppure non sortisco effetto.
Chissà perché adesso la cosa mi infastidisce.
Mi sento come se qualcuno stesse spiando i miei ragazzi dalla serratura mentre loro dormono insieme. Una violazione della loro intimità. Un'intrusione nelle loro vite.
Tossisco appositamente, con più energia di quanto un normale colpo di tosse richiederebbe, e comincio a tamburellare le unghie colorate sulla cassa.
Mi sto irritando.
Con lentezza, girando lo sguardo solo dopo aver voltato il collo, la cassiera finalmente mi presta attenzione, mi guarda per un secondo e poi sgrana gli occhi.
Mi ha riconosciuta.
Annaspa qualche secondo come se le mancasse l'ossigeno, neanche fosse un pesce appena pescato e poi riesce a chiudere la bocca e parlare.
"Signorina Trinket! Mi scusi, io... Non riesco a togliere gli occhi dallo schermo!" dice tutta trillante.
Il mio sorriso si spegne.
È proprio per questo motivo che i miei vincitori sono di nuovo lì, stupida oca.
"Ho notato" dico gelida.
"Quei poveri ragazzi! Dover affrontare tutto questo, di nuovo, in attesa del loro bambino!" dice ancora.
Evidentemente non è rimasto un barlume di sanità mentale in questo posto flagellato dal demonio.
"Un vero peccato, sì - sto per dire "ringraziamo il nostro presidente", ma ho l'accortezza di tacere - non preoccuparti tesoro, i miei vincitori se la caveranno, o almeno uno dei due lo farà sicuramente" dico con tutta l'indifferenza di cui sono capace. In realtà mi sento svenire se solo penso che potrebbe finire molto peggio.
"Non credo ci sarà una nuova regola quest'anno, che possa salvarli di nuovo entrambi, vero?" mi domanda come se fossi io la Stratega.
"Purtroppo non sono io a prendere queste decisioni, tesoro. Non preoccuparti e goditi i giochi. Il vostro supporto è fondamentale per loro!" la incoraggio, nascondendo quasi con cattiveria quanto in realtà Katniss odi profondamente chiunque venga da Capitol City e quando Peeta sia solo bravo a raccontare quello che si vogliono sentir dire.
Manica di imbecilli.
Ma perché oggi tutto ha una sfumatura di colore diversa? Come se stessi guardando tutto con gli occhi grigi, arrabbiati e intelligenti di Haymitch? 
È scattato un meccanismo che non sapevo di avere nella mia capacità di ragionamento.
Mi piace!
Ma mi fa sentire arrabbiata. 
"Hanno tutto il nostro appoggio!" esclama la cassiera mentre passa i miei articoli allo scanner.
Sì, come no. Grazie dell'aiuto.
Passo la mia carta, tranquilla che se la tracceranno, non troveranno nulla di compromettente, visto che il negozio è vicino dove abito e soprattutto ad una signora come me nessuno potrà negare la necessità un bel completo di pizzo bianco.
Saluto a denti stretti e me ne vado, dritta verso casa.


Salve salvino!
La storia va avanti, anche se lentamente, ma spero sia cosa gradita!
Aggiorno con moooolta lentezza rispetto ai miei ritmi, ma d'estate è tutto un po' più complicato!
Baciassimi assolatissimi per tutti!
Kisses and Hugs
Mor
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: mormic