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Autore: Orbion    09/08/2014    0 recensioni
" Aveva una testa informe, nera, con grandi occhi viola. Era alto più di due metri, e aveva arti lunghi e magri. Si avvicinò verso di me, emettendo strani versi."
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte calda, ci stavamo muovendo per l'autostrada. Non passava una macchina, e una luna piena enorme, tingeva le strade di grigio. Chiesi a mio padre quanto mancava per arrivare, e mi rispose che ci volle un'altra mezzora almeno. - Riposati Simon, è tardi, come arriviamo ti prendi in braccio e ti metto a letto - Mi disse - Ok papà - Mi corricai sul sedile posteriore dell'auto, e dopo vari tentativi, mi addormentai. La mattina successiva, mi risvegliai sul letto della cameretta, col sole che mi picchiava in faccia caldo. Avevo un leggero affanno. La stanza era carina, le mura giallo ocra, ed aveva una moquette verde alga. Mi misi le ciabatte, e scesi per le scale, trovando la porta principale della casa aperta. Decisi di uscire, per dare un'occhiata al paesaggio, e uscendo notai un immenso e fitto bosco, a cento metri da me, con grossi ed imponenti alberi ornati con foglie verde scuro. Era così fitto, che dentro alla foresta si faceva sempre più buio. Poi cominciai a chiamare mio padre, che non rispose. Entrai nuovamente dentro casa, mi sedetti sul divano, e accesi la TV. La televisione non si vedeva, c'era qualcosa che non andava con l'antenna. Ad un c'erto punto, sentì la macchina di mio padre nel retro di casa. Uscì fuori e lo trovai con un aggeggio in  mano. -Cos'è papà? - Chiesi, e lui mi rispose - E' l'antenna per la televisione. Ho fatto una volata, pensando tu dormissi. Ora salgo sul tetto e la monto. -  E mentre mio padre prese l'antenna, cominciai a sentire una sensazione sinistra, provenire dal quel bosco. - Papà cosa c'è in quel bosco, tu lo sai? - Chiesi - Non c'è nulla di cui preoccuparsi. A proposito, non voglio assolutamente che tu veda film horror o roba del genere, sono stato chiaro? Hai solo otto anni e queste cose non sono per te. - Mi chiarì con tono imperativo. - Ora vado a fare una chiamata importante, tu intanto se vuoi gioca in giardino, ne ho presa una con il cortile apposta per te - Mi disse papà, carezzandomi la testa. Mi vestì, mi misi le scarpe, e decisi di uscire in giardino, a giocare. Cominciai a correre, a rotolarmi sulla fitta erba verde, insomma quel che fanno i bambini. Ad un certo puntò, sentì nuovamente quella sensazione sinistra, che proveniva dal bosco. Era come se mi attirasse, e piano piano, avanzavo verso di esso. Passo dopo passo, mi avvicinavo sempre di più, arrivando a circa dieci metri, tra me e gli alti aberi. - Simon! Vieni subito qui! - Urlò mio padre. - Cosa stavi facendo? Non devi assolutamente avvicinarti a quel bosco, sono stato chiaro? Adesso torna dentro casa. - Mi disse urlando. Mio padre è un'ex militare, fermatosi a causa di un brutto infortunio, che gli ha moncato il braccio sinistro. Ma lui va a raccontare in giro che sono stati gli squali. La giornata passò veloce, e le tenebre calarono silenziose sopra la nostra casa. Ci sedemmo a centare, su un tavolino piazzato al centro della casa. Era una casa piuttosto bella e rassicurante. Le mura ed il pavimento erano fatte in legno, un legno chiaro. C'era il caminetto, ed era ornata con tanti oggetti e quadri. Mio padre mi mise il piatto a tavola, e cominciammo a mangiare.  CONTINUA
  
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