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Autore: Aleida Black    09/08/2014    4 recensioni
Lo stregone più potente di tutti i tempi è tornato, e con lui le risse per i corridoi di Hogwarts.
Dal 4° capitolo:
"Il fatto che Merlin l’avesse risvegliata poteva significare solo che un antico male stava per tornare. E questo non è bene, perché più un male è vecchio più ha avuto tempo per prepararsi."
HP. Ambientato 8 anni dopo la Seconda Guerra Magica, non tiene conto dell'epilogo.
Merlin!Reincarnation, Slash Merthur (prevalentemente)
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aithusa, Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Lancillotto, Merlino/Artù
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Era ora di pranzo e Arthur stava seduto con i Grifondoro in SalaGrande.
Dopo il siparietto tra lo-sfigato-con-orecchie-enormi e Potter  l’altro giorno e il terremoto poche ore dopo, Arthur non aveva avuto modo di vedere la sua sorellastra Morgana.
Non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma lui era veramente protettivo con lei. La Serpeverde era spaventosa, questo lo ammetteva pure lui, però aveva un buon cuore che la lasciava molto incline all’esser ferita.
Negli ultimi anni poi aveva legato molto con quei sfigati, trascinandosi dietro Gwen. A proposito della ragazza, era un po’ di tempo che non ci parlava.
Si voltò a guardarla e in quel momento la ragazza si sedette al tavolo Tassorosso, teneva la testa bassa e fissava un punto imprecisato davanti a lei.


Capiamoci, lui non aveva problemi con tutti i loro amici: ad esempio non aveva niente contro Freya, la Grifondoro un anno più piccola di loro con alcuni problemi con la luna piena. E lei è un licantropo. Quindi quando diceva che erano gli altri due a irritarlo, gradiva esser preso sul serio. William Dempsie e Merlin Emerson erano due vere spine nel fianco. Fin dal primo momento che ha poggiato lo sguardo su di loro, sul treno, gli avevano dato problemi.
Probabilmente era per quello che Morgana si era subito affezionata a loro.
Inizialmente pensava fosse una conoscenza passeggera. In tanti anni che si sta uno vicino all'altro era normale cambiare il gruppo di amici un paio di volte. 
Si era sbagliato, e l'ha capito quando ha sentito per la prima volta Merlin Emerson chiamare la sua sorellastra 'Gana. Ancora si ricorda di essersi completamente pietrificato sul posto. Solo lui e Gwen avevano mai avuto questo permesso dalla ragazza, e nessuno sano di mente l'avrebbe chiamata così senza averlo.
È stato in quel momento che il suo odio per il portatore sano di enormi padiglioni auricolari era cresciuto in maniera esponenziale.
 
Sapeva che è infantile, ma come si permette quell'idiota ad arrivare nella sua vita e rubare la sua migliore amica e l'affetto della sua sorellastra? 
  
Poi quel tizio era proprio strano.
Fin da quello smistamento assurdo. Andiamo, anche la McGranitt, che ha guidato un’armata di statue medievali durante la seconda guerra magica, è rimasta scossa dalla reazione del cappello parlante.
Vogliamo poi parlare della bacchetta e dei relativi voti?
Fin dalla prima lezione si è presentato a lezione con una ridicola bacchetta rotta, dicendo che quella era la sua bacchetta e che Tom gliela aveva venduta. Ovviamente nessuno gli ha creduto, con conseguente sorpresa da parte dell'intera classe quando è riuscito a fare un incantesimo di levitazione al primo colpo con una bacchetta rotta.
Dai, non era normale!
Per questo il ragazzo si preoccupava della frequentazione con la sua sorellastra. 
Per un anno e mezzo, circa, Arthur avrebbe scommesso un braccio che lui e Morgana si erano fidanzati e aveva odiato la sorellastra per non avergli detto niente. Poi, così, di botto a metà del secondo anno il Corvonero ha fatto outing, dichiarando pubblicamente di essere gay, neanche bisessuale.
Proprio gay.
Arthur quella volta ha tirato un sospiro di sollievo pensando che dopo questo il rapporto con 'Gana sarebbe stato inesistente, andiamo, non c'è modo che due ex restano amici dopo una cosa simile.
Sbagliato ancora.
Non solo sembravano più amici di prima, ma adesso Morgana era diventata protettiva nei confronti del moro. Questo, ovviamente, ha portato Arthur a insultarlo ancora di più.
Dopo che il moro ha fatto outing naturalmente sono iniziate a girare voci su lui e William Dempsie. Cioè, era normale. Passano tutto il tempo insieme, ci deve essere qualcosa.
Per lo meno da parte del moro.  
Da parte del castano non ne era sicuro, faceva spesso gli occhi dolci alla piccola Freya, e spesso li ha visti flirtare come una coppia di fidanzatini. Quasi gli dispiaceva per il Corvonero.
Quasi eh.
Certo però che schifo essere gay e innamorarsi di un amico etero.
Beh, per lo meno lui non aveva di questi problemi. Cioè, anche lui preferiva i ragazzi ma non era innamorato di un etero… Neanche di un altro gay in realtà, al contrario di qualsiasi cosa potesse dire Morgana. 
Lui non era innamorato e basta.
Ora che ci pensava, non vedeva nessuno del gruppo di 'Gana seduto al proprio tavolo a parte Gwen.
Fece un respiro profondo.
Arthur si alzò dalla propria postazione e si avviò con passo tronfio al tavolo Tassorosso, un po’ per salutare Gwen ed un po’ per impicciarsi.



«Neanche oggi il tuo amico dalle enormi orecchie ci degna della sua presenza? »

Rimase pietrificato sul posto.
Oh. Porco. Giuda. 
Che cazzo sono quelle occhiaie? Perché Gwen tra tutti dovrebbe aver pianto? Che era successo?
Ora che ci pensava un po' meglio effettivamente aveva sentito qualcosa sul fatto che il padiglione-munito era in infermeria. Poteva essere grave? Morgana ne sarebbe stata distrutta. 
Gwen scattò in piedi e incatenò il suo sguardo a quello del biondo. Fissando meglio la ragazza Arthur riconobbe una furia particolare, che aveva visto tante volte.
La Tassorosso doveva smettere di passare il suo tempo con Morgana, la somiglianza era inquietante. 
Lancillotto che l'aveva seguito dal tavolo  intervenne nella conversazione prima che la cara Gwen divenisse un’assassina. Blaterò un paio di frasi buttate lì per spostare l’attenzione.
«Arthur, andiamo. Sta per esser servito il cibo e Gwaine e Leon non lasceranno niente di commestibile per noi»
Gwen si lasciò distrarre dal moro e il suo sguardo si addolcì un minimo. 
Anche se poco gli aveva dato una via di fuga, e il biondo la colse subito.
Era in realtà perplesso, Gwen era una cara amica e Arthur era veramente curioso di sapere cosa non andava, ma ci teneva alla sua gola e la ragazza sembrava sul punto di privargliene, quindi provò a dire un «come non detto» che sembrò più un borbottio sbiascicato che altro e si avviò seguito da Lance verso il proprio posto alla tavolata Grifondoro.
I suoi amici avevano tutti notato la sua ritirata disonorevole, e mentre Percy e Leon avrebbero probabilmente lasciato cadere Elyan e Gwaine no. 
Infatti arrivato a portata d'orecchio Elyan incalzò subito. 
«Che diavolo hai detto a mia sorella per farla assomigliare a Morgana? »
«Io, veramente... niente»
Lance intervenne, riprendendo il suo posto affianco a Gwaine
«In realtà hai iniziato a insultare Merlin. »
Quattro paia d'occhi guardarono male Arthur.
«Cosa? »
«Sai che dovresti-» la frase di Gwaine venne interrotta a metà quando Gwen si alzò di botto dalla panca, raccogliendo delle cose. Una volta che hanno visto che la mora non ce l'aveva con loro tornarono al discorso. Arthur si voltò verso il castano con un’espressione annoiata.
«Dicevi? »
«Dicevo che dovresti smetterla di prenderlo per il culo,  principessa, oppure sembrerà che tu voglia farlo letteralmente. »
Il sorriso di Gwaine poteva far arrossire una prostituta, ma Arthur era abituato a sentir dire da Gwaine cose simili, quindi rimbeccò subito.
«Nah, troppo magro. Uno così non piacerebbe a nessuno.》
Gwaine scrollò le spalle, con indifferenza. 
«in realtà a me piace»
Discese il gelo sul gruppo. E se il resto del tavolo parlava ancora nessuno di loro poteva notarlo.
Leon e Percy lo fissavano con la bocca aperta, mentre Elyan che stava mangiando fermò la forchetta a metà. Lance continuava a mangiare tranquillo e Arthur era semplicemente senza parole.  Gwaine era stato il primo Grifondoro a fare outing, il secondo in tutta la scuola dopo Merlin, ma mentre il Corvonero si era dichiarato omosessuale Gwaine era andato un po’ di più per il “non faccio un torto a nessuno” dichiarandosi bisessuale.
Leon si riprese, riuscendo a mettere insieme una parola sbiascicata.
«Scusa?»
Gwaine ora era chiaramente sulla difensiva: non gli piaceva la pesantezza nella conversazione. 
«Che c'è?  Non era chiaro? »
Elyan abbassò la posata e lo fisso con tanto d’occhi.
«No amico, in realtà no. Cosa doveva essere chiaro? »
«quando e successo? »
Percy parlò con un tono di voce un po' troppo duro per lui, che di solito era la persona più gentile del mondo,  ma diavolo, avevano appena scoperto che a Gwaine gli piace lo sfigato, un po’ di sorpresa doveva aspettarsela. Lance stava sorridendo sornione. Il traditore.
 Gwaine li fissò uno a uno e si raddrizzò sulla sedia.
«Frena, vuol dire che nessuno l'aveva capito? »
Arthur si riprese abbastanza da tentennare un «Capito che cosa? »
Gwaine si passò una mano tra i capelli con rapido gesto di stizza.
Sbuffò sonoramente prima di continuare.
«Ragazzi, quando ho detto di essere bisessuale, » alzò lo sguardo esitante, «ero il secondo di tutta la scuola a dirlo... »
Li guardò sperando che cogliessero. Gli venne restituita solo confusione. 
«Ed il primo era Merlin. »
Ancora sguardi vacui. Gwaine non avrebbe mai pensato di avere amici così stupidi. Neanche lui non era un genio, ok, ma qui si rasenta la malattia. Lance nel frattempo se la ridacchiava.
 
Maledetto. 
 
«Ma con chi diavolo pensate che ho scoperto che mi piacciono anche i ragazzi, scusate? »
«TU COSA? » scattò in piedi Arthur. 
Gwaine anche scattò in piedi, facendo sobbalzare la panca dietro di lui. Lance perse l’equilibrio per un istante, ma ci voleva ben altro per far cadere una panca dove era seduto anche Percy, che seguiva con attenzione la discussione, non notando neanche lo strattone dato alla panca.
«che problemi c'hai, Arthur? » gli urlò in faccia Gwaine.
«Niente, ma evidentemente i tuoi principi non sono poi così nobili, vero? »
Gwaine ora era confuso.
«Ma di che diavolo stai parlando? »
I toni della conversazione si stavano alzando, e il gruppo di amici stava per saltare su e bloccare il principio di rissa.
«Mi avevi detto che non te la fai con le persone impegnate.  La tua parola vale così poco? »
Tutti ora fissarono Arthur, Gwaine aveva l’impressione di essersi perso parte del discorso.
Merlin era impegnato? No, non gli risultava.
«Lui è single! »
 
Arthur lo gelò con uno sguardo furioso, che poteva dire solo che loro due…
 
«No, Lui è fidanzato.»

Gwaine sgranò gli occhi dalla sorpresa. Quello non se lo aspettava di certo. Arthur e Merlin… Sedendosi lentamente distolse lo sguardo per pochi secondi. Quando tornò a guardarlo aveva una faccia profondamente dispiaciuta. 
«cazzo, amico, mi dispiace.  Non credevo fosse un tipo simile. Non mi ha detto nulla. »
Arthur battè le palpebre. Perché chiedeva scusa a lui?
Elyan aveva un’espressione assurdamente scioccata, ma il più sorpreso in assoluto era Lancillotto. Non gli aveva mai visto quest'espressione. Era da fargli una foto.
«Arthur, ma da quando voi due...? »
Percy sbatteva le palpebre fissando prima lui e poi Gwaine, attonito.
Leon aveva sempre avuto tempi di reazione migliori degli altri. Si alzò in piedi e gli diede una sonora pacca sulla spalla, sorridendo.
«Era ora, amico. Ti sei fatto avanti tu? »
Ora era Arthur ad avere l’impressione di essersi perso qualcosa della conversazione.
Qualcosa che non andava. Si voltò a guardare gli amici.
«Che diavolo avete capito? »
Il riccio allargò le braccia, il sorriso ancora sul suo volto.
«Beh, voi lo volevate tenere segreto, lo capisco, però... »
 
Quegli idioti, avevano pensato veramente che lui e Merlin...?
 
Neanche se fosse stato l'ultimo uomo sulla terra.
 
Decise di intervenire prima che pensassero altre idiozie, rovinandogli il pranzo.
« Fermatevi, idioti, non esiste, ne mai esisterà, un NOI. Parlavo di Dempsie. »
Percy gli lanciò uno sguardo stranito.
« William Dempsie? Ma non sta con la piccola Freya?»
Lance non era il tipo di persona che parlava molto, anzi, tra di loro era probabilmente il più silenzioso e mai e poi mai parlava tanto per dare fiato alla bocca. Vien da se che quando decise di entrare nella conversazione nessuno poteva non ascoltarlo.
« Will è etero. »

Arthur sgranò gli occhi, temendo di aver preso un abbaglio. Riuscì a nascondere il tutto dietro una maschera di sarcasmo.
«E tu come lo sai? Te l'ha detto lui?»
Lance gli diede uno sguardo indecifrabile. A dir la verità era anche lievemente inquietante.
«No, me l’ha detto Merlin. »
Le sopracciglia del biondo scattarono in su, Merlin?
« E da quanto parli con Emerson? »
«Dal espresso di Hogwarts. »
Arthur non poteva dire di ricordarsi in quale momento i due ragazzi hanno avuto il tempo di parlare.
Emerson è un prefetto, proprio come il biondo, quindi di tempo per parlare con Lance non dovrebbe averne avuto tanto. Erano ancora ai primi di novembre, la festa di Halloween passata la settimana prima… quindi si conoscevano da un paio di mesi al massimo.
Leon prese spunto dal mutismo del ragazzo, dando voce anche ai suoi pensieri.
«Quindi lo conosci da poco.»
Lance, una delle persone più pazienti del mondo, ruotò gli occhi e gli lanciò uno sguardo stufo.
Quei ragazzi presi singolarmente potevano anche essere intelligenti, ma in gruppo diventavano dei dementi.
«Dall'espresso del primo. Lo conosco da cinque anni.»
Il silenzio seguì questa dichiarazione e oramai i ragazzi erano pronti a tutto.
Gwaine già lo sapeva, l’aveva scoperto al secondo anno quando era stato con Merlin, e anche se prima di mettersi con il Corvonero era stato molto geloso del loro rapporto ha poi capito che la loro era solo amicizia, una buona amicizia, ma niente di più.
Elyan stava riflettendo su tutte le volte che aveva visto Emerson e Lance vicini. Non ci aveva mai fatto caso, ma a ripensarci ora non si ricordava una singola volta in cui il moro aveva partecipato agli scherzi verso il Corvonero, restando sempre ad un lato a chiacchierare con Gwaine.
Quindi la domanda che fece gli servì più che altro per consolidare la sua tesi.
« E tutte quelle prese in giro? »
« Lo prendete in giro solo voi, io evito.»
Il Grifondoro mulatto annui, pensieroso.
Arthur ancora non ci credeva.
« Ma... tu non l’hai mai fatto? Mai preso in giro?»
Il moro si strinse le spalle, ricominciando a mangiare. 
«Merlin è un amico.»
Silenzio.
Lance, a dispetto del suo carattere gentile e dei suoi modi simpatici anche se riservati, non aveva molti amici, probabilmente non avrebbe mai iniziato a frequentare neanche loro se non fosse entrato nella squadra di Quidditch. Al contrario, però, aveva scambiato poche parole con quasi tutta la scuola, anche se superficialmente. Nella sua testa esisteva una ben chiara divisione tra “conoscenti” e “amici”, e gli altri Grifondoro lo sapevano bene.
Sapere che lui considerava “amico” la vittima designata di tutti i loro scherzi, e non avesse mai detto niente un po’ li feriva, ma mai quanto li sorprendeva.
Arthur però ripercorse un attimo a ritroso la loro conversazione, ed effettivamente c’erano i presupposti. Era chiaro che sapesse tutto di Gwaine e di Emerson.
Aspetta, quindi:
Gwaine era stato con Merlin, mentre Dempsie no; Emerson era stato con sua sorella; era amico di Lance; Gwen diventava una furia assassina se lo si insultava; era molto amico con la licantropa…

Diavolo, li stava contagiando tutti come una malattia.

Questo gli faceva ricordare… allora forse Gwaine sa cosa c'è stato con sua sorella. Decise di mettere pace una volta per tutte con i suoi dubbi, e chiedere.
«Gwaine... e, beh, con mia sorella? »
Il castano salto su, sollevando lo sguardo a lui.
«Oh no amico, tua sorella e spaventosa.  Non la tocco neanche se mi ammazzi»
Il biondo sbuffò.
«Felice di sapere che non ti devo tranciare le mani. Parlavo di Merlin e Morgana»
«Diavolo amico. Cosa c'è che non va con il tuo udito. È Gay. È un omosessuale. Frocio come me. Gli piace il -»
«-grazie ma abbiamo capito. » Arthur lo bloccò.
«Appunto, allora a meno che gli enormi seni di tua sorella fossero protesi e lei in realtà avesse doti nascoste non vedo il come potrebbe piacergli. Tanto più che Morgana è una sua amica e lui non tocca gli amici. »
«Eh? In che senso?»
«Nel senso che lui... no… sono fatti suoi ed a te non devono interessare. »
Detto questo Gwaine prese una bruschetta per pranzo, la propria borsa e si alzò per andarsene. Arthur gli afferrò il polso prima che si potesse allontanare eccessivamente.

«Dove vai ora? »
«Lontano dal tuo culo purosangue, principessa. Ed ora se non ti dispiace. »
Si scrollò di dosso la sua mano con uno strattone e si avviò verso l'uscita sud.
Percy fece per alzarsi, ma Lance gli mise una mano sulla spalla e negò con la testa, avviandosi lui stesso dietro al ragazzo. 

Arthur li fissava allontanarsi.
Certo, Gwaine era una testa calda e si era arrabbiato per nulla, ma vedendo Lance andare dietro al suo amico la parte buona di lui si sentiva in colpa.
 
La zittì minacciando di scioglierla nell'acido.
 
 
Lancillotto non ci provò neanche a chiamare Gwaine finché erano in SalaGrande. Il castano non si sarebbe mai fermato fino a che non avesse messo un muro tra il biondo ed il suo pugno. 
Poteva essere una testa calda, è vero, ma Gwaine amava veramente i suoi amici e sapeva quando stava per raggiungere il punto di rottura. Il suo, ovviamente.

Come aveva previsto il castano si era gettato sul muro di fronte al corridoio, colpendolo con le nocche, ora piene di sangue. 
«Quello stronzo! »
Un calcio sul muro, il ragazzo perse un istante l'equilibrio.
«Gwaine. » Lance scatto in avanti, ma Gwaine si assicurò sulle gambe, restando in piedi.
«Come cazzo si permette? » un altro calcio sul muro, questo più stabile del primo.
«Sai che è fatto così. »
«È fatto di merda allora»
Lance Sbuffò. 
«Mi sembra esagerato.»
Gwaine si voltò a fissarlo, ancora furioso e sorpreso, come se avesse collegato ora il cervello.
Cosa neanche troppo improbabile. Pensò Lance.

«Sei anche tu un amico di Merlin. »
«Sì»
«E allora perché non lo difendi mai? »
Lance rimase zitto, andandogli vicino. Gli allontanò il pugno dal muro con calma, prendendo la propria bacchetta e lanciando un incantesimo per le bende, con movimenti lenti e circolari.
Una volta finito il lavoro gli lasciò andare la mano, che fino a quel momento era stretta ancora nella sua.
Gwaine fissò scioccato la sua mano e poi Lance, inghiottendo a vuoto.
«Lance, tu sei sicuro di essere etero? »
Il moro sollevò un sopracciglio e lo fissò di rimando.
«Assolutamente sicuro, Gwaine. Mi piacciono le tette. »
Al castano tornò il suo solito ghigno, cambiando completamente espressione. 
«Peccato, tutti i migliori sono etero»
Lancillotto ridacchiò e-
Un fulmine con il caschetto castano gli passò davanti, buttandosi giù per la scalinata sud.
Un rumore infernale di bottiglie lo accompagnava.
Entrambi erano fissi a guardare il punto in cui era sparito.
Gwaine fu il primo a riscuotersi e come un bravo cane da caccia si mise a seguire Dempsie, veramente troppo di corsa per non nascondere niente.
Ma la mano di Lance gli bloccò il retro della maglietta, all’altezza della collottola, trattenendolo.
Gli occhi del moro erano un chiaro rimprovero. 
«Io volevo solo... »
«Impicciarti di fatti non tuoi»
«Sì, e allora? » Lance abbassò lo sguardo. 
«Niente da ridire. .. » non aveva distolto l'attenzione perché perdente nella gara si sguardi, al contrario, lui aveva vinto
Il moro stava fissando la mano dell'amico dove il sangue stava filtrando per le garze.
«...ma prima noi due andiamo in infermeria. »
E detto questo, il vincitore se lo trascinò per i corridoi.
   
 
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