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Autore: ghiacciointempesta    09/08/2014    1 recensioni
La sua vita è già parecchio incasinata, eppure se ci aggiunge gli impegni dei suoi amici famosi e gli esami diventa ancora più complicata. Vanessa conosce gli One Direction da tutta la vita, e ancora non riesce a tollerare la loro popolarità. Una serie di eventi riusciranno ad aprirle gli occhi, e farle capire che forse ne vale la pena, di conoscerli davvero.
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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You want to see my temperament, Harry?

 

                                                                                                                                                        These is who we are,

                                                                                                                                      I don’t think we’ll ever change.

 

 

Era una tiepida mattina d’Aprile a Londra quando, inaspettatamente, suonò la sveglia.
Una giovane si alzò dal suo comodo letto e filò a prepararsi, eccitata al rivedere gli amici dopo così tanto tempo.
 

Vanessa aveva appena parcheggiato la sua Guzzi California 1400 Custom nel vialetto dell’università, quando sentì il suo cellulare trillare.
Sbuffò, cacciandolo dalla tasca dei jeans e lesse il contenuto del messaggio appena arrivato.


Si può sapere che fine hai fatto? - Niall.

Roteò gli occhi al cielo, sistemando il casco sull’avambraccio e lanciando l’aggeggio dritto in borsa. Varcò la soglia dell’istituto sentendo parecchie paia di occhi posarsi su di lei. La metà - Vanessa ne era consapevole - erano di ragazzi, di cui parecchi single. L’altra metà apparteneva alle fidanzate gelose. Sorrise compiaciuta e proseguì sul vialetto, scorgendo la Jeep di Zayn e l’inconfondibile Mini rossa fiammante di Louis. Più accanto, dove di solito giaceva la Vespa azzurra di Harry, c’era un posto miseramente vacante Vanessa sorrise diabolica, entrando nell’edificio e contemporaneamente digitando sul suo cellulare.

Oh ‘fanculo Nialler. Non sono nemmeno l’ultima arrivata! Dillo che ti sono mancata e falla finita.

Rimandò il telefono da dove era venuto e si affrettò ad entrare nell’aula di lettere, dove vide i due posti accanto a Niall– quello suo e di Harry – miseramente vacanti. Si accasciò quindi sulla sedia accanto al biondino e gli sorrise, prima di essere travolta da un abbraccio, nonostante il banco.

<< E’ questa l’ora di arrivare? >> la rimproverò, incrociando poi le braccia al petto.

<< Bentornata Vans! Come sono andate le tre settimane a Barcellona? Oh, mi fa piacere che ti sia divertita. Anche tu mi sei mancata. >> disse sarcastica l’amica, iniziando a cacciare fuori quaderni e penne. Alzò lo sguardo appena in tempo per scorgere una massa di riccioli che si affannava tra i banchi mirando al posto alla sua sinistra.

<< Toh, ecco il principino. Cos’è Styles, la tua ultima conquista faticava a staccarsi dalle lenzuola stamattina? >> chiese incuriosita, beccandosi un’occhiataccia.
 

Vanessa Greene poteva infatti essere considerata tutto tranne che la classica ragazza timida. Ventiduenne di media statura, magra, con una carnagione chiara e un fisico mozzafiato, la ragazza dai capelli viola – per quel mese - e gli occhi azzurri brillanti era dotata di un certo caratterino.Vanessa - per tutti Vans – era sfacciata, sboccata, irritabile e sempre sulle sue. Era bella, e sapeva di esserlo, perciò non aveva vergogna di tutte le persone che la guardavano. Ma di certo non si faceva mettere i piedi in testa. Era intelligente, perspicace e sarcastica e a volte poteva sembrare – e anche essere – una vera stronza. Eppure i suoi amici, che conosceva da praticamente tutta la vita, sapevano che non era così. Vanessa sapeva essere anche dolce, fragile e gentile, e persino confortante quando voleva. L’avevano sperimentato loro stessi. Il problema era quando voleva mostrare quel lato di sé, e c’erano state poche volte in cui l’avesse fatto. Se non altro però era schietta, non riusciva a tenersi le cose per se e, se stavi sbagliando, lei ti diceva dritto in faccia ciò che pensava. Qualità che aveva i suoi pregi e i suoi difetti.
 

<< Ha.Ha. Molto divertente Vans. Vedo che ti sei svegliata di buonumore stamattina. Bentornata tra noi! >> disse sarcastico Harry. Poi le sorrise mostrando le fossette e le schioccò un bacio sulla guancia. Vanessa sentì di nuovo il trillo del telefonino e risbuffò, pescandolo tra i quaderni. Rispose velocemente e parlò a bassa voce con l’interlocutore, prima di riattaccare arrabbiata e gettare ancora il telefono nella borsa.

<< Problemi, Và? >> le chiese Niall. I suoi occhi azzurro vivace si spostarono sull’amico.

<< Ovvio. Era Jessie, mi ha chiesto se posso passarla a prendere a scuola quando esco, perché mia madre non c’è. Ringraziando il cielo sono con la moto, sennò l’avrei dovuta sentir farneticare tutto il tragitto riguardo agli One Direction, alias i miei amici famosi e rompipalle. >> disse,guardando in modo infastidito i due amici. Certo, era difficile avere degli amici famosi come loro, ma ancora più difficile era avere una sorella che ti martella ogni santo giorno su quanto siano talentuosi o carini o qualsiasi cosa gli One Direction. E’ praticamente come avere il nemico in casa. E credete che a Jacob Black sarebbe mai piaciuto avere Edward Cullen a cena? Ecco, era un po’ la stessa cosa.

<< Ti serve una mano? >> le chiese il biondo.

<< In realtà vorrei che l’andasse a prendere uno di voi, così che io sia esonerata dal compito. Lei sarebbe sicuramente felice e voi avreste un aumento di autostima indecifrabile. Sul serio, vi considera degli Dèi. >> spiegò la viola (?)

<< Che pensi se la vado a prendere io? >> chiese Harry, chiaramente in vena di sentirsi un po’ lusingato.

<< Se non la fai guidare e la costringi a mettere il casco, va benissimo. >> rispose.

<< Non credo ci saranno problemi su questi punti. >> disse il riccio malizioso.

<< Harry, accenna solo a fare delle avances a mia sorella e ti stacco i gioielli di famiglia. E tantomeno fattele fare, le avances. >> lo avvisò la ragazza con aria minacciosa.

<< Ok, ok. Stavo scherzando. Tu dici che ci potrebbe provare con me? >> chiese poi, stavolta leggermente allarmato.

<< Dico? Io lo so. Quando Niall è venuto a studiare biologia a casa, qualche mese fa, l’ho dovuta quasi chiudere in camera. Continuava a venire in cucina e interromperci mentre studiavamo soltanto per parlare con il biondino qui presente! >> Vanessa guardò Niall che rideva, rosso in faccia per il ricordo.

 << E non so quante volte ha cercato di estorcermi il numero di telefono. Credimi, fossi in te prenderei precauzioni. >> disse poi lui, facendogli capire che non scherzava. Harry lasciò perdere il discorso, e insieme si concentrarono sulla lezione di teologia.

Quando poi la campanella suonò, Vanessa raccolse le sue cose e schizzò come una scheggia fuori l’aula.Camminò per il corridoio fino all’aula di letteratura italiana e si voltò, lanciando un’ultima occhiata al riccio.

<< Ah, e quando la riporti a casa non lamentarti. Io ti avevo avvisato. >> gli disse prima di sparire oltre la porta.

 
 
 
 
Qualche ora dopo le cuffiette dell’ Iphone di Vans trasmettevano, per paradossale che fosse la situazione,
l’unica canzone degli One Direction che le andasse vagamente a genio.
Paradossale perché quella stessa mattina aveva bruscamente spento la radio che trasmetteva “L’ultimo successo della band Internazionale”.
Paradossale perché la sorella,con i cereali ancora ficcati in bocca, l’aveva guardata male e aveva farfugliato qualcosa circa il suo scarso gusto musicale. Lei, che ascoltava cinque idioti patentati di minimo vent’anni ciascuno. E in quel momento, mentre osservava gli studenti uscire dall’edificio, le sue orecchie vennero trapassate dalla voce di Niall che attaccava il ritornello. Se la prese un po’ più comoda, sedendosi sui gradini del cortile e aspettò ancora un po’, sapendo che a breve sarebbero arrivati. E, così rapidamente come l’aveva pensato, due braccia l’avvolsero le spalle, stringendola. Vanessa strappò le cuffiette dalle orecchie e mise la canzone in pausa, prima di mettere il cellulare via.
Sapeva che quella pelle calda poteva appartenere a una sola persona.

<< Ciao Zayn. >> lo salutò.

<< Quanto mi sei mancata Vans!>> esclamò Zayn, affondando il viso nella clavicola dell’amica. La ragazza sorrise al gesto, poi scattò in piedi e si voltò, battendo il cinque a Liam. Louis fece la stessa cosa, però scompigliandole di poco i capelli, legati da una fascia nera. Lei lo guardò contrariata.

<< La vedi questa maglietta Louis? Ecco, te la dedico guarda. >> disse, indicandosi il ventre dove giaceva una mano scheletrica con il dito medio alzato. Zayn sghignazzò assieme a Brenda, la loro amica inseparabile che costituiva la seconda - e ultima - femmina presente nel gruppo. Vanessa si affrettò a schioccarle un sonoro bacio sulla guancia, prima di riprendere tra le mani il suo preziosissimo telefono.

<< Dite un po’, questa Rock Me contiene per caso qualche messaggio subliminale che non capisco? >> chiese, facendo ciondolare l’aggeggio. Gli amici la osservarono, davvero stupiti.

<< La domanda da fare invece sarebbe com’è che quella canzone è finita nella tua playlist. >> ribatté Brenda, prima che tutti, Vanessa compresa, scoppiassero a ridere.

<< Storia lunga, Bren! >> sentenziò Vans, prima di riacciuffare la sua borsa e avviarsi, assieme a tutti gli altri, a casa.
 
 
 

Dopo l’università il gruppo di amici si riunì tutto insieme a casa Greene per pranzare e, mentre Brenda e Zayn mettevano la tavola e Liam era andato a prendere le pizze per tutti, Vanessa e Louis si ritrovarono a litigare per il cd da ascoltare. Proprio mentre Harry stava parcheggiando nel vialetto, con dietro di sé una Jessie parecchio eccitata, Louis perdeva ogni speranza di poter tener testa alla giovane e Vanessa infilava in riproduzione il cd di Conor Maynard, gongolando di vittoria. Dall’ingresso fece capolino la testa rossa della minore, che si lanciò sulla sorella, lasciando presagire l’evidente eccitazione. Harry si chiuse la porta alle spalle e si sistemò i capelli, buttando uno sguardo alla giovane che roteava gli occhi al cielo infastidita. Diciamo che le effusioni tra lei e la sorella, ma anche in generale, non erano proprio gradite.

<< Magari avessi il suo temperamento, Vans. >> le disse divertito il riccio. Lei inarcò un sopracciglio.

<< Vuoi vedere il mio temperamento Harry? Guarda che io non ci metto niente a darti una dimostrazione. >> brecciò. Lui la guardò malizioso.

<< Non credo sia il caso di farlo adesso, non credi? Insomma, non davanti a tua sorella. >> Jessie sciolse l’abbraccio e la guardò con sguardo severo. Vanessa guardò allibita la sorella e poi scattò in avanti, mollando un pugno sulla spalla dell’amico.

<< Ahia, mi hai fatto male! >> rispose il “macho”.

<< Eccoti la dimostrazione. Così impari a sparare meno minchiate. >> disse vittoriosa, mentre passava rapidamente davanti all’ingresso togliendo alcuni cartoni di pizza dalle mani di Liam. Riuscì appena a sentire un Ti sei fatto male, Harry? stucchevole della sorella prima di entrare in cucina.

Dio che schifo. Pensò. E lo disse.

<< Sono davvero così disgustose? >> le chiese Liam alle sue spalle, leggermente preoccupato. Incredibile quando quel ragazzo fosse gentile.

<< Magari fossero le pizze, Liam. >> poi sentì un risolino isterico avvicinarsi e si batté una mano sulla fronte, incapace di capire perché la sorella fosse così stupida. Si diresse al suo posto e attese che tutti si accomodassero per addentare la sua fetta di pizza.
 

 
 
Venti minuti dopo, Jessica continuava a fare le moine a tutti e cinque i ragazzi e Brenda e Vanessa si erano rassegnate ad ascoltare malvolentieri sempre la stessa solfa, non avendo altra scelta. Poi un rumore sordo distrasse Vanessa, che estrasse il cellulare per controllare. Lesse il messaggio che le era appena arrivato e restò interdetta per qualche secondo, prima di cancellarlo definitivamente.

<< Cos’era? >> le chiese Brenda, incuriosita. Vans scosse la testa e sorrise tirata, mormorando un niente. La mora lasciò perdere, per niente convinta dalla risposta dell’amica e lanciò un’occhiata a Niall, anche lui dubbioso.







You and I, we don't wanna be like them, we can make it 'till the eeeeend!
Scusate l'apertura, stavo ascoltando You &I (come se non fosse abbastanza ovvio -.-'')
Comunque, salve a tutte, lettrici vecchie e nuove eccomi di nuovo qui a pubblicare una nuova storia.
Adesso sono nelle vesti di leitiamacositanto, il mio nuovo nickname, comunque qualcuna di voi mi conoscerà più come Blueballoon.
In ogni caso, eccovi servita una nuova storia con la mia firma in basso a destra.
Da questo capitolo si dovrebbe iniziare ad evincere il carattere di Vanessa e il legame tra lei e gli altri membri della combriccola.
(ci ho provato a farla evincere eh)
Io la immagino un po' come Vanessa Hudgens, e invece Brenda è più come Jade Thirlwall delle Little Mix.
Spero vi sia piaciuto il primo capitolo e attendo impaziente le vostre recenzioni, negative o positive che siano.
Vi ringrazio per aver iniziato a leggere e, con un po' di fortuna, seguire le mie storie. Vi voglio bene!

 
P.s. vi lascio l'outfit di Vanessa.
- leitiamacositanto
  
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