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Autore: Kathys    12/09/2008    8 recensioni
Quanti tipi di paure ci posson essere?
Quanti fattori, posson condizionare il battito del tuo cuore?
Cosa può spaventarti a tal punto da farti tremare?
Di cosa hai realmente paura?
Una oneshot, che son certa apprezzerete. Diversa senz'altro dalle mie solite Fanfiction, v'invito comunque alla lettura. Messo Rating arancio per prevenienza.
Buona lettura.
Baci,
Ary
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ragazzi.

 

Allora, vorrei innanzitutto scusarmi con le mie fan (sperando che ve ne siano rimaste) per il ritardo con cui sto aggiornando l’ultimo capitolo di Ti Amo, ma questa settimana son stata veramente occupatissima con la Scuola (Esami di Riparazione. Che son andati a meraviglia, direi!).

Quindi, dopo il successo mozzafiato (per me magari) di Ti amo, oltre alle mie altre ff, il cui elenco sarà inserito alla fine della Fanfiction (sperando che vi vada di dare un’occhiata) , vi propongo questa One-Shot che è nata così, per scherzo quasi.

Mi stavo vestendo per uscire, quando m’è venuto in mente una bambina che gridava: «Mamma, ho paura del buio! ». E, premettendo che è anche una delle mie paure segrete, ho iniziato a lavorarci su, tessendo questa che secondo me è una delle mie migliori One-Shot.

 

Il periodo d’ambientazione di questa Fanfiction è senz’altro l’inizio di Twilight. In una realtà senz’altro distorta. Qui Edward Anthony Masen Cullen non ama affatto Isabella Swan, anzi. La reputa una preda, la sua migliore preda.

Ed in questa Fanfiction, Edward Anthony Masen Cullen, non è vegetariano.

 

Fatte queste piccole premesse, buona lettura a tutti.

Come sempre, i commenti son ben accetti, poiché fruttuosi sia per un miglioramento nel campo della scrittura, sia per l’autostima di una scrittrice in erba come me. ( lo vedete il tastino in fondo, quello in basso basso? Sìsì, quello che dice: inserire una recensione. Ecco, se cliccate lì, e scrivete il vostro parere, salverete dall’estinzione un povero esemplare di tastino recensionistico. Pensateci! XD )

 

Ah, quasi dimenticavo.

 

 

Questa Fanfiction è dedicata ad una persona speciale. Colei che ho sempre considerato e considero tutt’ora una delle mie migliori amiche.

Lieta che la storia ti piaccia, questa One-shot è per te, Valentina.

 

 

 

Baci a tutti, e buona lettura.

 

 

Ary

 

 

 

 

 

 

 

 

¤°.¸Di cosa hai paura? ¤°.¸

 

 

 

 

 

 

 

Plic. Plic. Plic.

 

Ed ecco che la pioggia iniziò a cadere nella notte.

Leggere note di un pianista che s’accompagnavano in una melodica sinfonia.

 

La sinfonia della morte.

 

Plic. Plic. Plic.

 

Goccia. Goccia. Goccia e ancora Goccia.

 

La pioggia iniziò a cadere, da rada, via via più insistente, nel cielo nero di Forks.

Un tuono risuonò cupo e minaccioso nell’aria, e un lampo illuminò, per solo un istante, la parte settentrionale della piccola cittadina. Ed ecco la nascita del temporale.

Tra queste, a poca distanza dall’oscura boscaglia, una casa s’ergeva nella sua interezza. Bianca, con le finestre. Una casa comune.

In una stanza, al secondo piano, un uomo dormiva saporitamente, russando leggermente. Un rumore triste e cupo, che s’espandeva per il loco in cui ei dormiva.

Poche stanze più accanto, v’era una giovane ragazza, nel suo letto, che dormiva.

 

«Mamma! Mamma! » esclamò questa in un sussurro, nel sonno.

Giaceva rannicchiata in posizione fetale, su un lato. Le mani, pallide come quelle d’un fantasma, stringevano il cuscino con violenza, quasi quella fosse l’unica sua via di fuga.

 

«Mamma!».

Ancora e ancora. La voce di Isabella, quella notte, era contratta dal panico e dal terrore.

Aveva paura, ma di cosa o di chi?

 

Un gemito, scosse il corpo della ragazza, che sempre teneva le palpebre serrate. Dormiva, profondamente. E parlava nel sonno.

 

«Mamma!» ancora un gemito. Ne il primo ne l’ultimo della serie.

 

Un lampo, all’improvviso, illuminò la stanza della giovane, e una figura affacciata alla finestra.

Due occhi, neri come la pece, balenarono feroci, nella notte scura.

Il predatore che spia la sua preda.

 

Uno scintillio di canini, totalmente indipendente dal chiarore donato dal lampo, accompagnò il dischiudersi della finestra.

 

Edward Anthony Masen Cullen, quella notte, varcò la soglia della stanza di Isabella Swan per la prima volta.


Questa, ancora addormentata, si rannicchiò ancor di più, forse percependo il freddo sulla pelle. Che fosse il vento, o la paura, nessuno poteva saperlo.

 

«Mamma. » mormorò stremata, in pieno panico. Cosa la spaventava così tanto, nell’inconscio?

«Mamma ho paura!» aggiunse poco dopo.

 

Gli occhi di Edward s’accesero di curiosità. Voleva scoprire qual’era la paura della sua preda. Per il solo piacere d’alimentarla.

Socchiuse le labbra, accarezzando affamato i canini con la punta della lingua. Lui era affamato. E dinnanzi a se c’era uno dei suoi pasti più prelibati.

S’avvicinò con grazia al letto di Isabella, incuriosito dalle sue parole.

 

«Mamma, ho paura del Buio! Accendi la luce, ti prego! ».

Un urlo, che nel buio si spense. L’invocazione della ragazza alla madre, e una sua paura di quand’era bambina che riecheggiava. L’ultima parola, quasi strozzata all’altezza della giugulare da un singhiozzo sfuggito al controllo.

 

La curiosità negli occhi del predatore si spense, sostituita dal divertimento. Un ghigno deformò in modo osceno le labbra di Edward Cullen, mentre s’abbassava accanto all’orecchio di Isabella Swan.

 

« Io avrei paura di qualcos’altro, fossi in te. » sussurrò maligno, al suo orecchio. Una pausa frammezzò il dire del vampiro. « Io avrei paura di ciò che si nasconde dentro al buio. ».

 

Una risata, si diffuse viva e maligna per la stanza. Ed a questa, in un perfetto connubio di contrasti, s’unirono le grida di Isabella Swan.

 

 

 

Morte della fanciulla e Nutrimento per il ragazzo.

Un fatto brutto e una bello.

Che s’univano a comporre l’esatta sinfonia che era iniziata

Con l’avanzare delle gocce.

 

E intanto, fuori dalle grida, fuori dalla stanza, la musica continuava.

 

 

Plic. Plic. Plic.

 

 

 

 

 

 

 

The End

 

 

 

 

 

Le altre mie Fanfiction Concluse:

 

 

-         La fine di Ogni Cosa...

-         La pace...

-         Ti dico Grazie...

-         La Promessa...

 

 

E la mia Fanfiction a Capitoli in Corso:

 

-         Ti Amo, Edward...

 

 

 

 

 

 

Grazie a tutti.

 

 

 

Ary

   
 
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