Mi svegliai alle 8 ,osservai la stanza intorno a me era vuota le uniche cose che la riempivano erano i pacchi e il mio letto. sarei partita da lì a poche ore per NY, finalmente.
Mio fratello se ne era andato 5 anni fa, per iniziare il college lì; mi aveva proposto di andare con lui ,a io avevo degli amici ed era entrato da poco jonh nella mia vita. Jonh era il mio ex ragazzo ,mi aveva tradita numerose volte .Non ne ero ancora uscita del tutto da quella storia ed era il motivo per cui me ne andavo da Londra, ma non era l’unico.
Il motivo principale erano i miei genitori. Mia madre non c’era mai né a casa e né per me. Fino a quando io avevo 16 anni eravamo tutti e 4 una famiglia normale. Però mio padre un giorno perse il lavoro e per continuare a farci vivere nella ricchezza piu totale nella quale vivevamo da anni ,fece innumerevoli debiti.700.000 sterline.
Mio padre non riusciva però a diminuirli e così iniziò a bere ,a ubricarsi sempre e non tornare quasi mai a dormire a casa.
A quel punto, 17 anni, mi resi conto che la mia famiglia ormai era rovinata.
La cosa peggiore accadde una sera però.
*FLASH BACK*
Avevo appena finito di studiare così decisi di farmi una doccia,.
Dopo circa 15 minuti sentì la porta di casa aprirsi :mamma e Harry erano usciti in centro e non potevano esere ancora tornati, l’unico ad avere le chiavi di casa era mio padre coì realizzai che era tornato.
Mi misi l’accappatoio e scesi velocemente giu.

-Papà sei tornatooooo! Mi sei mancato- esclamai andadogli incontro.

-Ti dona questo accappatoio bimba-mi disse- -Anche e staresti meglio senza- mi abbasò entrambe le spalline del’’accappatoio .entivo il suo alito che sapeva di alcol. Rabbrivivo ai suoi tocchi.

-Papà che stai facendo?-andavo indietro mentre lui davanti a me i sfilava i pantaloni.

Si avvicinò a me e mi aprì l’accappatoio.
-APRI LE GAMBE-mi urlo mollandomi uno schiaffo.

-NO PAPA’ TI PREGO NON FARLO!- urlai pregando che Harry e mia mamma tornassero.

-TA ZITTA E RENDIMI LE COSE PIU FACILI1-mi disse con tono malizioo prima di far uscire dalla sua bocca un ghigno di piacere.

Mi allontanai da lui ma caddi a terra ,lo senti ridere e mi resi conto che stava quasi per togliersi le mutande .
Le lacrime ormai mi rigavano il viso, chiusi gli occhi preferivo morire in quel momento piuttosto che essere violentata da mio padre.
Per fortuna la porta di casa in quel momento si aprì e comparvero i mio fratello e mia madre .

-CHE CAZZO STAI FACENDO TU QUA?CHE COSA LEI HAI FATTO?-urlò mia madre mentre mio fratello mi venne incontro stringendomi forte a sé, feci un pianto liberatorio.

-Non ti ha fatto niente Hannah vero? –mi chiese Harry.
Dissi no, lo stringevo sempre di più a me .

-ESCI FUORI DA QUESTA CASA!NON FARTI VEDERE MAI PIU PEZZO DI MERDA!-urlò mio fratello e mio padre se ne andò ridendo sbattendo la porta

*FINE FLASH BACK*
Da quel giorno tutto cambio .
Mia madre lavorava sempre per ripagare i debiti di mio padre,non c’era mai e quando era a casa usciva con le sue amiche.
Harry decise di andarsene per cambiare vita; così iniziò il college a New york.
Ora però volevo lasciarmi tutti i ricordi che Londra racchiudeva dietro:mia madre, Jonh,e mio padre.

-HANNAH E’ ARRIVATO IL TAXI E ABBY.SCENDI- urlò franck , il compagno di mia madre era piu presente lui che lei,.
Presi la mia roba ,salutai franck e abbracciai forte Abby prima di salire sul Taxi

-Emozionata?-mi chiese

-Non hai idea quanto sia contenta di rivedere Harry-le riposi.

Parlammo del piu e del meno ,senza rendercene conto arrivammo all’aereoporto.
Dopo 2 ore salimmo sull’aereo e ci addormentammo subito.
 
 
Il taxi ci fermo davanti queta casetta blu,a due piani con un ampio giardino.
Senza esitare corremmoi verso la porta e bussammo.
Dopo svariati tentativi ci parì un ragazzo riccio dagli occhi verdi.
Era creciuto e dio quanto era bello.
Lo abbracciai fortissimo.
Dio quanto mi mancavano i suoi abbracci

-Mi sei mancata Hannah-mi disse facendoci entrare

-Anche tu Haz – gli risposi.

-Abby e tu invece? Sempre acida come 5 anni fa? – gli chiesse ridendo.

-Styles potrei mollarti un calcio da un momento all’altro – gli ripose ridendo anche lei.