OCCHIO PER OCCHIO…
Pov. Aurora
La sera del ballo è stata stupenda, ho trascorso tutto il tempo a ballare e chiacchierare con Remus, il ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto, non so perché ma con lui sono a mio agio, tranquilla, cosa che non mi capita spesso con i ragazzi. Ho la sensazione che non mi farà mai niente di male ed è bellissimo avere un amico come lui. Si è comportato da vero amico e neanche una volta mi ha fatto intendere di volere qualcosa di più da me, cose che non potevo dire della maggior parte delle persone del sesso opposto.
Tornati in sala comune gli ho dato la buonanotte con un bacio sulla guancia e sono tornata al mio dormitorio che era ancora vuoto. Dopo essermi messa il pigiama (che consisteva in una maglietta bianca a maniche corte e un pantaloncino elasticizzato che mi arriva al ginocchio) mi sono fatta una treccia e mi sono infilata sotto le coperte con gli occhi pesanti per la stanchezza e neanche dieci secondi dopo sono entrata in catalessi.
La mattina seguente sentii la luce del sole accarezzarmi il profilo del viso, ma fu un’altra cosa che mi convinse ad aprire gli occhi: i singhiozzi della mia amica Margot che piangeva ininterrottamente; cercai di tranquillizzarla ma era in balia di violenti spasmi causati dai singhiozzi, ero preoccupatissima, guardai l’ora: erano le 7.15 di mattina.
-Ehi, Margot calmati shhhh calmati, dimmi cos’è successo, non posso aiutarti se non me lo dici.
Le sussurro dolcemente mentre accarezzo i suoi capelli con gesti lenti e carichi d’affetto.
-Non puoi capire, non puoi capire…PERCHE’?
La seconda a svegliarsi è Karinne, sui suoi occhi si rispecchiava esattamente la mia stessa preoccupazione, l’abbracciava rassicurante mentre le chiedeva spiegazioni:
-Margot calmato, che è successo? Parla!
-S-sirius…E’ UN BASTARDO! MI HA PORTATA A LETTO E POI MI HA SCARICATO COME UNA PUTTANA!
Per  poco non mi affogo con la mia stessa saliva, non posso credere alle mie orecchie.
-Un attimo, ripeti…cos’ha fatto’
Gli chiedo in tono calmo…la quiete prima della tempesta.
-Ieri…mi ha portata in camera sua e…
Ricomincia a piangere senza freni.
-Calmati, ti prego, cos’è successo dopo?
Domanda Karinne ancora più sconvolta di prima.
-L’abbiamo…l’abbiamo…e poi stamattina mi ha scaricato, mi ha detto che è stato divertente ma che non ci sarà mai niente fra di noi…è stato orribile.
Mentre raccontava lacrime copiose le scendevano lungo il viso  e i suoi occhi diventavano sempre più gonfi e arrossati.
Una rabbia incontrollabile mi offuscò i sensi mentre il sangue pulsava accelerato al cervello, scattai come una molla e mi precipitai fuori dalla stanza con un unico obbiettivo: distruggere Sirius-sono-un-gran-deficiente-Black.
Volai letteralmente giù per le scale e mi fiondai nel dormitorio maschile in meno di un battito di ciglia, spalancai con un sonoro calcio la prima porta che mi capitò a tiro, trovandoci un ragazzo a torso nudo che mi guardava allibito, e il mio aspetto di prima mattina mischiato alla mia espressione sicuramente omicida non contribuiva di certo a rassicurarlo, ma non avevo tempo per sentirmi in imbarazzo:
-Dov’è la camera di Sirius Black?
Gli domandai in tono che non ammetteva repliche.
-E’…è a tre porte più avanti, ma perché vuo…?!
Neanche finì la frase che io ero già partita alla volta della camera di Black, la spalanco e quello che vedo mi fa imbestialire ancora di più.
“Il bel principino riposa tranquillo nel suo lettino! Beh certo, illudere una persona e poi spezzarle il cuore deve essere stancante”
Penso con astio digrignando i denti. Una furia ceca galoppa nelle mie vene con la potenza di cento cavalli imbizzarriti; mi fiondo su di lui e gli strappo con violenza il cuscino su cui teneva poggiata quella sua testolina vuota che avrei tanto voluto spaccare a forza di cuscinate…ed è proprio quello che inizio a fare un attimo dopo, testa, pancia, spalle, costole, gli assesto colpi n qualsiasi parte del suo corpo mi capiti a tiro con una forza omicida, se solo avessi avuto una mazza al posto di un cuscino…
Pov. Sirius
“Ma che cazz…!”
Questo fu il mio soave pensiero appena mi svegliai, o meglio, appena dei forti colpi assestati alla mia testa mi fecero svegliare con dei capogiri che mi procurarono conati di vomito…beh, forse la colpa era anche un po’ dei postumi della sbornia. La ignorai, sperando nel profondo che si trattasse di un incubo, ma quella tortura non finiva mai, in più una voce non ben identificata mi strillava contro insulti davvero poco gradevoli che aumentavano sempre di più insieme all’intensità dei colpi, che si facevano più violenti, rimbombando come il suono della materializzazione centuplicato nel mio povero cervello che non riusciva ad avere pace. Ma per le mutande a fiorellini di Merlino, Morgana e di tutti i fondatori è possibile che non riesca ad avere un risveglio quantomeno decente almeno per una volta?! Prima quell’idiota di Prongs che mi fa quasi venire una polmonite e adesso anche questo marziano venuto dal mondo dei pazzoidi appositamente per rompermi i bolidi.
Ero stufo marcio, ho seriamente pensato di avere qualche trauma cerebrale. Ancora spossato dal sonno e dalla stanchezza mi voltai per dare un taglio a quell’assurda situazione…
“Pessima idea” realizzai subito dopo aver ricevuto una cuscinata in piena faccia che mi fece sbattere il cranio contro la testata del letto a baldacchino dai colori rosso e oro, l’ombra d un insulto piuttosto scortese che aleggiava sulle mie labbra, aspettando l momento giusto per uscire, ma brutalmente soppresso da altri colpi di cuscino che mi fecero perdere il senso dell’orientamento, mentre sentivo adesso più chiara e distinta la voce di una ragazza urlarmi contro:
-BRUTTO…IDIOTA…SEDUTTORE…DEI…MIEI…STIVALI…COME…HAI…POTUTO…TRATTARE…COSI’…LA…MIA…
AMICA…MARGOT…GIURO…CHE…ME…LA…PAGHI!
Ogni parola veniva accompagnata a interruzioni regolari da una cuscinata. Ci misi qualche minto a realizzare il seno delle sue parole.
“Oh no! Già mi sono dovuto sorbire il pianto isterico di quella lagna, non anche questo!”
Pensai esasperato stufo di essere colpito senza tregua, avrei voluto reagire ma già era un miracolo se riuscivo a formulare una frase fatta, e le urla di quella gallina non mi aiutavano di certo.
Cercai di riacquistare almeno un po’ di lucidità e con non poco sforzo riuscì ad intercettare e strappare il cuscino dalle sue mani, che intrappolai nella mia impedendole di attentare alla mia vita.
Non l’avevo ancora vista poiché tenevo gli occhi chiusi con il fine di riprendere il controllo della mia testa. Quando li aprì furono accecati dalla luce del sole a cui piano piano iniziarono ad abituarsi, quello a cui non erano abituati era la visione di una certa ragazza in pigiama che si dimenava nel tentativo di liberarsi dalla mia presa, persino con i capelli legati in una treccia quasi sfatta e arruffati e con gli occhi ancora rossi dal sonno era bellissima, i miei occhi, il mio cervello e il mio…cuore? Erano incantati da lei, dall’incantevole naturalezza dei suoi movimenti. Un moto di calore iniziò ad espandersi dal mio bassoventre, mentre dei brividi maligni e traditori ballavano il cha-cha-cha su e giù per la mia colonna vertebrale.
“No, no, no, non con lei! E che cavolo i sei divertito tutta la notte non puoi fare così…calmati, calmati!”
Nella mia testa era già scattato il campanello d’allarme.
-LASCIAMI, LASCIAMI SUBITO…MOLLAMI.
Aurora continuava a urlare e strepitare, era così infuriata! Il fatto di tenerla bloccata e impedirle di muoversi mi eccitava. Mi ritrovai a pensare che avrei anche potuto farla urlare per un’altra ragione, sicuramente più piacevole…
In un attimo invertì le posizioni; mi ritrovai sopra di lei, stupita e arrabbiata, coperto solo da un lenzuolo, mentre il mio amico dei piani bassi iniziava a risvegliarsi. Inspirai profondamente per ben cinque volte prima di proferire:
-Si può sapere che cazzo ti prende?
La mia voce suonò un po’ roca, ma lei parve non farci caso, troppo impegnata a tentare di liberarsi inutilmente.
-E me lo chiedi pure? Pensavo fossi un tipo a posto invece sei solo uno schifoso sciupafemmine! Come hai potuto trattare così Margot eh, come?
-Ehi io non le ho mai promesso niente, certo l’ho invitata al ballo, ci siamo frequentato per un po’, ma che si aspettava che ci saremmo sposati? Non credo di averle mai fatto intendere una cosa del genere.
Mi guarda con occhi e bocca spalancata.
-Chiudila o ci entreranno le mosche!
Gli dico pungente, vedo i suoi occhi riempirsi d’ira.
-E ti sembra poco?! Sei solo un idiota che non sa cosa si è perso.
Mi avvicino pericolosamente alle sue labbra e le sussurro ghignando:
-Di la verità, sei arrabbiata perché forse ho trattato male la tua amica…o in realtà sei solo gelosa con me perché volevi passare tu la notte con me? In questo caso possiamo rimediare subito Il mio ghigno si allarga ancora di più quando assume un’aria scandalizzata, le guance leggermente rosse.
-NEANCHE SE FOSSI L’ULTIMO UOMO SULLA TERRA!
Grida con voce talmente stridula da poter fare concorrenza a una mandracora.
-E’ difficile crederlo quando ti preseti nella mia stanza di mattina e in pigiama per giunta, non trovi?! Oh ma sono sicuro che le tue intenzioni erano più che nobili. Sai io sono un gentiluomo, sta di certo che se fossi stato un altro non perderei di certo tempo a parlare.
I suoi occhi si allargano in modo spropositato mentre assume una tonalità di rosso scarlatto; tanto per metterla ancora di più in imbarazzo…e forse perché sono un po’ maniaco, inizio a guardarla languidamente su tutto il corpo mentre inumidisco lentamente le mie labbra con la lingua.
-Non sei davvero niente male sai?
Le dico mentre la tengo ancora intrappolata.
-Una botta te la darei anche se tu non ti comportassi come una gallina isterica.*
A quel punto mi aspettavo altre grida, magari condite con un bel po’ di insulti e una faccia scandalizzata, invece la sua reazione mi spiazzò.
Ha iniziato a muovere la gamba in modo provocatorio, infilandola lentamente tra le mie, nel farlo però ha sfiorato involontariamente il mio amichetto, che se prima stava iniziando a calmarsi, adesso pulsava più doloroso, strappandomi un gemito roco.
-Quindi io sarei una gallina?
Il suo tono non è cattivo o astioso, anzi è maledettamente eccitante!
Lo guardo spaesato boccheggiando, ma che mi prende?! Non sarà che la preda è diventato predatore, anzi…predatrice.
Mi ritrovo a balbettare senza sapere bene cosa dire.
-I-io beh…ecco…
Ma non riesco a finire di parlare perché un dolore atroce all’inguine mi mozza il respiro in gola, facendomi lanciare un urlo di dolore mentre mollo la presa sui polsi di Aurora per andare a coprire la “parte lesa”. Mi accascio sul letto come un animale ferito, il petto che si alza e abbassa velocissimo per inalare in po’ di aria che sembra essere sparita, ho appena il tempo di realizzare cos’era successo prima che una voce maligna mi soffi all’orecchio:
-Spero proprio di averti reso sterile…passa una buona giornata.
Sento ovattato il suono di una porta che sbatte. “Vuole guerra…e guerra avrà!”

*spero di non essere stata troppo volgare, ma insomma Sirius è un fighetto di 13 anni che si diverte a spezzare cuori (almeno così me lo immagino io XD)

Angolo autrice:
Salve, come potete vedere ho aggiornato presto,
visto che questo capitolo era già pronto da tempo, cosa ne pensate?
Vi prego datemi un vostro parere in merito a questo capitolo *-*.
 Comunque spero che  vi sia piaciuto
Cosa ne pensate della parte finale? :D io la adoro ahahahaha.
E nei prossimi capitoli ne vedremo delle belle XD
Ringrazio chi segue la storia,
chi la aggiunge tra le ricordate\seguite\preferite e chi recensisce.
Un bacio, Lunastorta_2000 <3