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Autore: Majakovskij    09/08/2014    1 recensioni
Premetto che non sono un grandissimo fan delle Fan Fiction. Scrivo questa solo per allenarmi nella scrittura di un romanzo mio.
La storia si ambienta nel futuro rispetto alla trama canonica Adventure Time: Finn è adulto e non vede suo fratello da anni. Il cane vive ormai in compagnia di Lady Iridella, mentre l'umano vive nel Regno di Fuoco, che però lascerà quando verrà a sapere della morte del Signor Maiale: allora si riunirà a Jake, alla ricerca del Lich, primo sospettato. Non ci sono sottotrame romantiche, non fanno per me: se sei qui per vedere i risvolti della relazione tra Finn e la Principessa Fiamma puoi lasciar stare, non ne troverai.
Due indicazioni importanti: 1) Io Adventure Time lo guardo in americano e in contemporanea con l'America: ho iniziato a scrivere dopo aver visto la puntata "Something Big", così, se non sei già arrivato lì, non leggere questa storia, rischi degli spoiler (anche se in generale non credo ce ne saranno molti della sesta stagione);
2) Per lo stesso motivo, ho un po' di difficoltà con i nomi italiani. Li ho tradotti cercando sulla Wiki italiana e ho fatto quel che ho potuto.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finn, Jake, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Finn, ora ho bisogno che tu mi ascolti bene: non abbiamo alcuna gemma per proteggerci dai poteri mentali del Lich: io, in questi anni, ho imparato, tramite la meditazione, a resistergli. Tu no. Quindi devi fare tutto ciò che ti dico io, e devi farlo senza esitazione. Se il Lich ti prende c'è poco da fare, può costringerti a eseguire qualsiasi follia. È essenziale che tu mi ascolti. Va bene?

-Sei sicuro di riuscirci? Un conto è allenarsi, un conto è la prova sul campo, e tu non hai mai incontrato il Lich da quella volta alla cittadella.

-Fidati, so quel che dico.

-E perché non mi hai parlato prima di questa tua... “abilità”?

-Per evitare di farmi riempire di domande come ora.

-Ok, mi fido.

Non è vero. Non mi fido per niente. Credo che Jake stia cercando di tenermi volutamente lontano dal Lich. La domanda è: perché? Ha forse paura che io lo ammazzi prima di interrogarlo? Se è così, mi sento decisamente offeso, non può pensare che il mio senso della morale possa spingermi a uccidere prima di eseguire un incarico. “Incarico” per modo di dire, sto lavorando gratis. Comunque, meglio stare al suo gioco, cercare di capire cosa vuole che io faccia, e regolarmi di conseguenza. Senza dubbio, se mi chiede di lasciar stare, di fermarmi, per un qualsiasi motivo, così che lui possa andare avanti da solo, lo seguirò. Sono capace di pedinare una persona al buio.

Per un po' continuiamo a camminare in silenzio. Mi baso esclusivamente sul fiuto, cerco la sorgente di questo odore. Alla fine, sento la voce di Jake, sulla mia spalla:- L'odore è fortissimo. Deve essere qui vicino. Facciamo così: meglio separarci. Io sono un miglior stratega, sono più vecchio e saggio. Resta qui. Vieni solo in caso io ti chiami. Ok?

-Certo bello. Ti aspetto qui.

Dovrò sacrificare le scarpe, troppo rumorose. Me le sfilo, e piano piano inizio a seguire i passi di Jake. Miglior stratega? Mi facesse il piacere. Ha dei passi così pesanti che mi meraviglierei se il Lich non lo sentisse dall'altro capo dell'isola. Deve essersi ingrandito, almeno alla dimensione del nostro nemico. Pessima mossa, ha il potere di rendersi piccolo e leggero, perché non farlo? Come se non bastasse, sta strascicando i passi. Mi fermo un attimo a riflettere: Jake non strascica i passi. Non l'ha mai fatto, né quando era giovane, né fino a cinque minuti fa. Ci metto poco a capire il trucco. Stupidi, come abbiamo potuto essere così stupidi? Senza una gemma siamo stati in balia del Lich per tutto il tempo. Era con lui che ho parlato, pochi secondi fa. Almeno ho ancora l'elemento sorpresa. No, decisamente no. Il Lich non è stupido e se sta facendo tutto questo rumore è evidente che vuole che io lo segua, sa che gli sono dietro. Be', non mi resta che fermarlo.

Mi concentro.

Penso a Martin. Al Signor Maiale, al Lich.

A Bonnie.

Non riesco a concentrare le energie. Non riesco a usare il braccio magico! Come è possibile? Non c'è tempo per le domande. Sguaino la spada e colpisco, se mi sbaglio e quello è Jake, al massimo la lama gli rimbalzerà contro. Invece niente. Sento il sibilo della mia arma, e il rumore di una capriola, infilzo il vuoto e mi sbilancio. Mi preparo a qualche frase a effetto, ma dopotutto non sarebbe nello stile del Lich. Invece un pugno in pieno petto mi toglie il fiato e mi butta in terra. Poi mi sento afferrare e vengo gettato alcuni metri più in là. Quindi, ecco la voce del Lich:- Che ne dici di prendere quella spada e infilartela nel petto?

Perché no? Dopotutto sarebbe un buon modo di andarsene. A tentoni cerco la lama, la trovo. Me la poggio al petto e inizio a spingere. Devo fare forza per bucare l'armatura. Quando sento la prima goccia di sangue colarmi lungo l'addome, capisco cosa sto facendo. Che diamine! Ci sto ricascando! Devo stare attento, fin che il Lich è qui può farmi fare quello che mi pare, se non mi concentro. Deve essere per questo che non riesco a usare il braccio magico. Concentro tutte le mie energie mentali per non ammazzarmi, e inizio a barcollare verso il Lich. A malapena mi reggo in piedi, e lui se ne accorge. Ride. Un altro pugno, in piena faccia. Se almeno vedessi qualcosa, potrei schivare. Mi afferra la barba, e mi spinge a forza il viso contro il suo ginocchio. Sto facendomi prendere dall'ansia, e questo non va bene. L'ansia conduce agli errori e gli errori a morire. Calmati, Finn. Per prima cosa devo concentrarmi a sufficienza da non essere appesantito dall'oscurità del Lich. Devo chiudere gli occhi, e basarmi sugli altri sensi. Il rumore dei suoi movimenti, percepire gli spostamenti dell'aria, tutto quello che posso usare a mio vantaggio. Eccolo, lo sento: un pugno verso la mia faccia. Spero di avere la forza necessaria per la prossima mossa. La sua mano cala verso il mio viso, e io gli punto la spada contro: un doloroso contraccolpo mi spinge indietro, mentre il Lich ride. Non gli ho fatto niente, ma almeno ho evitato che mi uccidesse. Quando tira indietro la mano e si accorge che la mia spada è incastrata in un dito, smette di ridere. Contro ogni mia previsione, l'ho bloccato, e fin che non lascio andare la mia arma, posso sapere esattamente dove si trova. O, ancora meglio, posso trarre un vantaggio anche maggiore: energicamente tiro la spada verso di me, il Lich si sbilancia in avanti e io mi arrampico su di lui, salgo sulle sue spalle e inizio a tirare con forza. Se riesco a staccargli la testa, lo sconfiggerò. Credo.

Mentre tiro, lui mi tempesta di pugni: al quinto o sesto cado in terra, e la sua testa rimane attaccata al collo. Questa non ci voleva, mi trovo senza spada contro un avversario ben più forte di me. Non mi resta che fuggire e trovare Jake. Per prima cosa cerco di capire bene dove il Lich sia, poi gli do le spalle e inizio a correre. Mi detesto per questo: tempo fa mi ero ripromesso di non fuggire mai da una battaglia, ma non posso in queste condizioni. Se riesco a allontanarmi a sufficienza da sfuggire al suo controllo e evocare il braccio magico, dovrei essere salvo, o almeno mi auguro. Dopo qualche minuto che corro, inizio a sentirmi più leggero. La testa fa meno male, le gambe smettono di tremare, e l'odore si fa meno penetrante. Posso pensare al braccio. Mi siedo, e inizio a concentrarmi. La prima volta, ero devastato dai pensieri di vendetta. La seconda volta, stavo per morire. La verità è che non ho un'idea precisa su come evocare il braccio. Credo che sia principalmente il risultato del mio odio represso. Ma in che modo? Provo a meditare: calmarmi. No, pessima mossa. Il braccio è la mia aggressività. A cosa avevo pensato quando l'ho evocato al mercato e quando ho tentato di chiamarlo poco fa? Ah sì: principalmente a Bonnie. La mia piccola Bonnibel, che si è persa nella sua follia, o è stata uccisa, non lo so. Che mi ha sempre trattato con un'aria di sufficienza, mi ha sempre tenuto a distanza, ma comunque illudendomi di continuo. Il suo eroe. Sono il suo eroe, eh? Vedremo. Potrò considerarmi un eroe solamente nel momento in cui riuscirò a sconfiggere il Lich, e a vendicare il Signor Maiale.

Il Signor Maiale, così insensatamente ucciso. Poveraccio. Ammazzare il Lich sarà l'unico modo per rendergli giustizia. No, che dico? Inutile addossare tutta la colpa a quel demonio: se non lo avessi portato lì tutto ciò non sarebbe successo. Il Lich è solamente un essere privo di morale, dedito alla distruzione. Non gli si può fare nulla, ucciderlo è l'unico modo per fermarlo. Anche se prima voglio sapere con certezza perché ha ammazzato il Signor Maiale. Io, invece... io ho fatto tanti errori, nella mia vita. E la colpa è tutta mia. Il Signor Maiale è morto perché sono stato uno stupido. Ora inizio a esser furioso. Il braccio formicola: un guizzo di luce, l'estremità brucia leggermente, e un debole ronzio mi inonda le orecchie. Perfetto. Ora posso andare a cercare quel bastardo.

Mi sento molto più sicuro di me, adesso. Non sarà facile adottare un approccio furtivo, il braccio emette luce blu, ma confido in me stesso. Se il Lich mi vede, sono certo che potrò comunque sbarazzarmene. Inizio a sentirmi nuovamente su di giri: il cuore pompa al massimo, l'adrenalina sta aumentando, le mie percezioni sensoriali raggiungono livelli che credevo impossibili, e una grandissima ira mi scorre nelle vene. Se non incontro a breve il Lich, probabilmente impazzirò. Ho bisogno di uccidere qualcuno, di spaccare cose. Di strappare braccia.

Passa troppo tempo. Non so quanto, il mio senso del tempo inizia a sfarfallare. Però alla fine sento di nuovo il suo rognoso odore di morte e radiazioni. Eccomi, maledetto bastardo.

Sono fortunato e lo prendo alle spalle. Se ne sta lì, girato, non vede la mia luce. Bene. Tiene in mano qualcosa, e non capendo cosa, mi preparo a tutto. Piano piano, mi avvicino. Devo prenderlo senza che si accorga di nulla. Aspetta, e perché dovrei? Perché non posso arrivare urlando e spaccandogli quel muso rivoltante? Ridacchio, e colpisco con un pugno dall'alto verso il basso, grosso più del Lich. Lo faccio ridendo, più forte possibile, perché voglio mi senta. Che mentre muore sappia chi lo uccide. Invece l'ho sottovalutato, perché scarta di lato e mi lancia la cosa che mi teneva in mano. Qualcosa di molle, caldo e peloso.

Jake.

Questo bastardo mi ha lanciato Jake!

-Lich! Maledetto figlio di puttana, sei morto!

Ovviamente non risponde. Si limita a ridere, e saltarmi di nuovo addosso. Questa volta però non tenta di entrarmi nella mente. O forse non ci riesce? Bah, chi se ne frega. Ha ancora la mia spada incastrata nella mano. Bene, è il momento di riprendermela: mentre mi dà un pugno io schivo a sinistra, poi gli do un pugno a mia volta. Lo colpisco, e vola indietro. Mentre è ancora a mezz'aria lo afferro per il braccio destro e glielo stritolo: si spezza in più punti. Poi finisco di strapparglielo, e rimane solo la spalla. Mi dirigo verso di lui, che intanto si rialza, e sto per afferrargli la testa quando la mano di Jake mi tocca il braccio. Mi volto.

-Che c'è?

Sembra esausto. Riesce a malapena a parlare. Ma con sforzo mi dice:- Non ucciderlo, ti prego.

-E perché diamine dovrei lasciarlo in vita?

-Dobbiamo... dobbiamo chiedergli se ha ucciso lui il Signor Maiale.

-Cosa vuoi che ti risponda? Si limita a cercare di ammazzare tutto ciò che esiste! E poi se anche non fosse stato lui? Allora merita di sopravvivere? Dai, diamogli una medaglia perché non ha ucciso il Signo Maiale!

-Ti sei chiesto perché se ne stia qui su quest'isola senza far nulla? Senza provare a distruggere ogni specie vivente? Secondo me ha perso il suo scopo originario. Lo vedo, invece, lo sguardo nei tuoi occhi. Ti fa sentire così bene, uccidere? Onestamente non credo il Lich sia più una minaccia, se ce ne andiamo.

-Jake, ma che cazzo dici?

Mi volto, con l'intenzione di finirlo. Ovviamente è scappato.

-Grazie, cane della malora. L'hai fatto scappare, sei felice adesso?

Non risponde. E io non ho voglia di mettermi a discutere ulteriormente, così parto alla ricerca del mio avversario. Jake si alza per seguirmi, gli dico che è meglio che lasci stare.

Questa volta lo trovo in fretta: zoppica visibilmente, e gli corro incontro più velocemente di quanto lui possa fuggire. Mi sente arrivare, ridacchia, e si volta. Ma lo sa, che non può vincere ne fuggire. Ciò mi fa sentire bene: questo è il momento decisivo, lo sento.

-Ehi, bastardo! Solo questo, prima che tu muoia: hai ucciso tu il Signor Maiale?

Non risponde: ride, mi lancia una palla di fuoco che afferro al volo con il mio braccio magico.

-Rispondi. Tanto morirai comunque, la tua risposta pregiudica solo il livello di sofferenza che raggiungerai nella morte. Hai ucciso tu il Signor Maiale?

-E se anche fosse?

Lo afferro e lo sollevo. Si dimena ma non riesce a liberarsi. Inizio a stringere sempre più forte, e i suoi tentativi di fuga si fanno frenetici, ma non riesce a far molto.

-RISPONDI!

-Ahahahahha!

Continuo a stringere, fin che la risata si fa un urlo straziante:- No! Non l'ho ucciso io! Non sono stato io!

Do un colpo finale e le sue ossa si sgretolano completamente tra le mie mani.

   
 
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