Ciaoooooooooo!!!!!!!!!!!!!!Eccomi con il 7 chappy!!!!!!!!!!!!!!!!!!Spero vi piaccia…..^^
Recensite, please!
Buona lettura!!!!!!!!!!!^^
CAPITOLO 7: VERSO IL CRISTALLO DI ROCCA!
Shitsune sentì suonare insistentemente alla porta e corse
ad aprire: -Yukiko!Sei tornata!-, disse l’amica
correndo ad abbracciarla. -Ciao, sorellina!-, esclamò Shizu alzandosi dal
divano. Yukiko corse ad abbracciarlo: -Mi sei mancato-, gli sussurrò piano. Suo
fratello le accarezzò i capelli e sorrise. -Aspetta un attimo…Ma tu che
ci fai qui?-, gli chiese la sorella, curiosa. -Siccome non ti ho vista
ritornare a casa l’altro ieri sera…Appena mi sono liberato sono
corso da Shitsune per vedere se avevi passato la notte da lei e così mi ha raccontato
tutto…-, rispose infine Shizu. Intanto Kosuke
se ne stava all’entrata incerto sul da farsi.
Shitsune se ne accorse e sorrise: Sono proprio una sciocca! Entra pure!-, gli
disse cordialmente. -Tu devi essere Kosuke, non è
vero?-, gli chiese, facendolo entrare. Lui ne rimase un po’ sorpreso, ma
annuì. -Yukiko mi ha parlato molto di te…-,
proferì Shitsune lanciando un’occhiata a Yukiko che arrossì. -Perché con
me non ne hai mai parlato?!-, esclamò suo fratello
facendo il finto arrabbiato. Sua sorella gli rivolse un sorriso a trentadue
denti. -Ehm, ora sarà meglio andare…-, disse Yukiko cercando di dirigersi
verso l’uscita, ma Shitsune la bloccò: -Siete appena arrivati!-. -Stasera
Yukiko dovrà compiere il sacrificio e se non ci sbrighiamo non arriveremo in
tempo alla montagna che custodisce il Cristallo di Rocca…-, spiegò per
lei Kosuke. Yukiko annuì: -Siamo passati di qui per
avvertirvi…-, aggiunse. -Bene…Io invece ho raccontato del Cristallo
al vecchio Sayoko e, dopo qualche pretesta, si è
convinto a lasciarti andare. Desiderava solo che qualcuno ti accompagnasse e a
quanto pare l’hai trovato…-, enunciò Shizu, ammiccando a Kosuke. -Shitsune mi ha assicurato che la vecchia Chogi non ti avrebbe lasciata andare da sola…-,
continuò suo fratello. -Aspetta…Tu sai della vecchia Chogi?!-, chiese sua sorella sbalordita. -Ehm…Ho dovuto per
forza raccontaglielo…-, rispose per lui Shitsune.
Yukiko sospirò:- Prima o poi avrei dovuto diglielo,
no?-, disse sorridendo all’amica che ricambiò. -Il
saggio Sayoko mi ha dato l’autorizzazione per
fornirti di queste…-, dichiarò il fratello, indicando il tavolo su cui
spiccava un cesto contenente circa una decina di fiale, le stesse che Shitsune
le aveva donato quando si era recata dalla vecchia indovina. - Le ho preparate
io stesso…Spero solo che non ti dovranno servire…-, concluse lui,
con un sorriso triste sul volto. Yukiko lo abbracciò nuovamente: -Non voglio
perderti…ora che i nostri genitori e la nonna non ci sono più, tu sei
l’unica persona che mi resta…-, le sussurrò il fratello
all’orecchio. Lei lo strinse più forte: -Non succederà…Io sono
forte…e con me c’è Kosuke-, disse lei,
sorridendo e staccandosi dall’abbraccio. Shizu sorrise a sua volta.
-Allora prendi le fiale e corri alla montagna…-. Yukiko annuì, ripose le
fiale nella tracolla e corse ad abbracciare Shitsune:-Cerca di tornare sana e
salva, mi raccomando-, disse l’amica, sorridendole. -Certo! Stenderò
chiunque si metta tra me ed il Cristallo!-, rispose Yukiko ricambiando il dolce
sorriso dell’amica.
-Forza, andiamo!-, esclamò Yukiko a Kosuke. Lui assentì. Quando fu a metà strada tra i battenti
della base e la casa di Shitsune, si voltò per dare un’ultima occhiata al
fratello e all’amica e alzò una mano in segno di saluto. Shizu e Shitsune
ricambiarono il saluto e guardarono Kosuke e Yukiko
allontanarsi.
* * *
-E’ da quasi quattro ore che corriamo!Quando
arriviamo?-, chiese Yukiko. -Non ti preoccupare…Ci basta seguire questo
sentiero…vedi, la montagna si sta facendo più nitida…-. -Hai
ragione…per fortuna che non c’è nebbia, anche se questa pioggia
sembra non cessare mai!-, dichiarò la ragazza. -Aspetta…tu come fai
a…-. -La vecchia Chogi
mi ha dato precise indicazioni sulla strada da seguire-, la interruppe lui
anticipando la sua domanda. -Ti senti stanca per caso?-, le chiese ad un tratto
Kosuke, vedendola tremante e con il fiatone.
-No…abbiamo anche fatto due soste fino adesso. E’ solo che…-,
esitò un istante. -Che?-, la esortò lui. -Ho ancora quella brutta
sensazione…Stavolta però è molto più forte e
angosciante-, disse lei guardandolo preoccupata. Lui si fermò, si
avvicinò e la strinse forte a sé. Lei ne fu sorpresa ma non si ritrasse. -Stai
tranquilla, ci sono qui io-, le disse lui dolcemente. Dopo qualche
interminabile minuto si staccarono. La pioggia si fece più violenta e loro si
misero a correre più veloce.
Ad un tratto il paesaggio si fece arido e spoglio,
soltanto qualche timido arbusto secco spuntava qua e là.
All’improvviso Yukiko lo fermò: -Aspetta, Kosuke!Non senti anche tu?-, gli chiese, stando immobile
nella pioggia, orecchie tese per captare ogni singolo rumore. Si mise anche lui
in ascolto e avvertì degli strani fruscii, mentre un fetore che conosceva fin
troppo bene cominciò ad alleggiare nell’aria. -Stanno arrivando…-,
disse Yukiko in un soffio. Entrambi si voltarono a guardare l’orizzonte e
allora li videro: un centinaio si Oscuri si erano radunati per formare un
gruppo compatto e si stavano dirigendo verso di loro. Kosuke
estrasse una spada dal fodero che portava alla cintura bluastra stretta in
vita, fino ad allora coperta dalla casacca. “Che
strano…Non avevo mai notato il fodero della spada…Forse perché sono
sempre intenta a rimirare il suo volto…”, pensò la ragazza
arrossendo. Kosuke la scosse dai suoi pensieri:
-Raggiungi la montagna…Fra poco spunterà la luna piena…Sbrigati
perché la vecchia Chogi mi ha detto che resterà
visibile per poco tempo, dato che una nube la coprirà…-, esclamò il
ragazzo. -Che cosa?!Non ti lascerò certo da solo con
questi mostri!-, gridò lei. -Vai!-, urlò Kosuke. Lei
rimase sconcertata da quell’ordine. -Ti prego…-, la supplicò poi.
Lei chiuse gli occhi, per poi riaprirli dopo qualche istante. Poi si voltò e
corse verso la montagna, mentre Kosuke ruggiva e si
dirigeva verso i mostri.
Dopo qualche metro si fermò e diede un’occhiata
alle sue spalle: mancava ancora molta strada da fare al ragazzo e un po’
si tranquillizzò. Doveva fare qualcosa però. In lei dovevano pur esserci degli
sprazzi di potere delle sue antenate. Così cercò di concentrarsi, ma
all’improvviso scorse delle strane sfere verdi piombare dal cielo: gli
Oscuri stavano sputando la loro saliva corroborante verso i due ragazzi. Come
facevano a sputare da quella distanza? Che creature orribili! Ad un tratto vide
una sfera verdastra cadere su Kosuke. -Nooooooooooo!!!!!!!-urlò disperatamente lei, chiudendo gli
occhi. Non voleva assolutamente aprirli, ma si costrinse a farlo: magari lui
l’aveva scansata! Così li riaprì e ciò che vide la lasciò senza fiato: un
campo di energia aveva respinto l’attacco e ora circondava Kosuke, impedendo a qualsiasi cosa di penetrare nella
barriera.
“Sono stata davvero io?Non ci posso
credere…”, pensò lei sbalordita. “Bene, ora vediamo quanto
sono potenti le fiale che mi ha preparato Shizu!”. Subito estrasse dalla
tracolla due fiale nere e le gettò più lontano che potè. Quando scoppiarono,
l’esplosione fu tremenda: circa la metà degli Oscuri era stata sterminata
e lo scoppio lasciò un cerchio immenso nel terreno. Yukiko rimase a bocca aperta,
poi si riscosse e sorrise: “grazie
fratellone!”, pensò, riconoscente verso il fratello. Subito dopo ne gettò
altre due, sempre nere, e lasciò che Kosuke si
liberasse dei cinque o sei Oscuri rimasti, ora che la barriera si era dissolta.
La pioggia cessò e la ragazza gettò uno sguardo al
cielo: la luna piena era alta e fiera nella volta celeste, anche se qualche
nuvola minacciava di nasconderla.
Yukiko corse più veloce che potè e mentre saliva su
per la montagna, una nebbiolina cominciò a scendere. Continuò ad avanzare
finché non arrivò in cima. Si fermò un attimo a riprendere fiato e alzò lo
sguardo al cielo: la luna era ancora bianca e pallida nel cielo.
Entrò nella caverna e vide il Cristallo di Rocca
sospeso a mezz’aria. Ormai era diventato nero e non rischiarava più la
caverna, rendendola buia e fredda. Si avvicinò al Cristallo e poggiò entrambe
le mani sulla sua liscia e fredda superficie. Ad tratto tutta la negatività
accumulata negli anni dal Cristallo travolse la ragazza lasciandola
sconcertata. Subito staccò le mani dalla sfera e indietreggiò di qualche passo,
prendendo fiato. Ora capiva:
ogni 100 anni bisognava donare al Cristallo di Rocca il
suo potere originario perché con il passare degli anni si caricava di energia
negativa! E così solo le ninfe potevano fare il sacrificio di
sangue…perché erano le sole ad avere un anima
pura, priva di negatività.
“Io sono solo una discendente delle
ninfe…posseggo metà dei loro poteri e solo metà della loro anima
pura…come posso donare TUTTA la potenza originaria al Cristallo?”,
rifletté la ragazza, presa da mille dubbi. “Forse…si… sono
l’unica che può farlo…non mi resta altro che provare!”. Così
si avvicinò di nuovo al Cristallo, si concentrò intensamente per respingere l’energia
negativa e proprio quando la sfera stava per riprendere colore, una figura
contorta si mosse silenziosa nell’oscurità e si diresse alle spalle della
ragazza buttandola a terra. -Fermo, maledetto!-, urlò la ragazza. Ormai era
troppo tardi: l’Oscuro, attratto dai residui di negatività rimasti nel
Cristallo, aveva gettato a terra la sfera, rompendola in mille pezzi. Yukiko non ci poteva credere: adesso che il Cristallo era in mille
pezzi, tutto era perduto?Non poteva saperlo, ma di una cosa era certa:
quell’Oscuro doveva essere sterminato. Così si alzò e diede un
potente calcio al mostro che indietreggiò, ma non si diede per vinto: torno
all’attacco e fece per avventarsi su di lei, quando Yukiko gli lanciò un
pugnale che lo trafisse in pieno petto. La creatura lanciò un urlo disumano e
cadde dalla montagna, rotolando a valle per metri e metri, fino a fermarsi
inerme al suolo. Yukiko cadde in ginocchio e si mise a piangere
silenziosamente: “Come farò adesso…?”, pensò disperata. Di
scatto levò la testa al cielo: la luna era ancora lì, come in attesa di qualche
grande evento. “Devo provarci lo stesso, la luna è ancora alta nel
cielo”. Così si alzò a fatica e si diresse verso i resti del Cristallo,
sparsi per tutta la piccola caverna. Riunì tutti i pezzi in un mucchio e
s’inginocchiò, posando le mani sopra il cumulo di vetri magici. Si
concentrò intensamente, cercando di pensare positivo.
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Bene!Spero che questo chappy
sia stato di vostro gradimento e che continuerete a seguirmi!!!!!!!!!!!Penso
che il prox sarà l’ultimo cap….
grazie a chi ha letto e/o recensito!!!!!!!!
alla prox!!!!!!^^
giuly