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Autore: Alexandra e Mac    10/08/2014    4 recensioni
Il Passato e il Futuro si mescolano in questo racconto che conclude la trilogia iniziata con Giochi del Destino. Per tutti coloro che hanno amato i personaggi storici da noi inventati.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nel Destino'
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Capitolo XXIV



La fine di un idillio




La duchessa di Lyndham sollevò un sopracciglio con evidente noia:

"Davvero, lord Hunghuston?"

"Suvvia, Lady Montagu, siete consapevole che questo abito vi sta benissimo e che vi rende, come sempre, la dama più bella presente al ballo".

"Lady Thornton, milord. Sono sposata da cinque anni, ormai dovreste saperlo" puntualizzò lei.

"Ahimè, faccio il possibile per dimenticarmene..." replicò lui, con aria addolorata.

Lady Sarah si disse che non era il solo. Osservò al lato opposto della sala il marito, come sempre attorniato da nobildonne pronte a cadere ai suoi piedi, e si chiese con quale si sarebbe appartato quella sera.

"E comunque non sembra che Lord Thornton se ne ricordi" aggiunse l'uomo ironico, seguendo la direzione del suo sguardo e dei suoi stessi pensieri.

Infastidita dall'osservazione di Lord Hunghuston, Lady Sarah si allontanò dal gruppetto di cicisbei che puntualmente, ad ogni evento mondano, l'attorniavano come uno sciame di api di fronte ad uno splendido fiore. Nonostante fosse madre di tre figli riusciva sempre ad essere la donna più affascinante di qualunque ricevimento.

Stava per raggiungere il marito quando lo vide porgere il braccio alla vedova di lord Cavendish, la quale non perse tempo e gli si strusciò contro come una gatta in calore. André sorrise alla donna e lei sentì il cuore andare in mille pezzi.

Si fermò, imbarazzata, senza più sapere dove andare. Fu soccorsa dal conte di Linley, che la invitò a danzare.

Mentre volteggiava tra le braccia di Thomas Clyde, non poté evitare di osservare Eleanor Cavendish fare altrettanto tra le braccia di suo marito: sorrideva felice e civettava con lui come se non avesse mai portato il lutto fino a poche settimane prima. Lo sguardo di André era galante ma impassibile, tuttavia questo non significava nulla, perché lei sapeva quanto fosse bravo a recitare.

"Quella donna non è nessuno per Nicholas, lo sapete" disse il suo cavaliere notando la direzione del suo sguardo.

"Siete gentile, Tommy, come sempre" rispose lei, trattenendo a stento le lacrime.

Thomas Clyde, ottavo conte di Linley, era l'amico di André che anni prima gli aveva portato la notizia della condanna di Hewitt proprio il giorno delle loro nozze.

Alto e con un fisico prestante quasi quanto quello del Duca, quando i due erano assieme sembravano essere i due lati opposti della medesima medaglia: entrambi con un volto dai bei lineamenti maschi, tanto André era scuro di capelli e con gli occhi chiari, altrettanto Thomas era biondo e con gli occhi nocciola e questo era, con ogni probabilità, il motivo per cui, in un ambiente dove gli uomini in genere erano di carnagione e colori chiari, fosse il Duca a spiccare per avvenenza.

L'altro tratto che li distingueva era il carattere: intenso e aperto quello di André, introverso e all'apparenza banale quello di Thomas; ciononostante Sarah era convinta che il Conte fosse molto meno superficiale di quanto la maschera annoiata che spesso indossava inducesse a credere, altrimenti non si spiegava come potesse essere l'amico più intimo di André.

Da anni era diventato anche amico suo e da tempo, ormai, svolgeva il ruolo di ancora di salvezza ogni volta che, in pubblico ma non solo, stava per cedere a causa del comportamento del marito.

"Siete bellissima, come sempre" la blandì lui, per distrarla.

André, quando ancora  tra loro esisteva la speciale complicità di innamorati che molte nobildonne le invidiavano, le aveva detto sorridendo che era convinto che l'amico, come ogni altro uomo che la conosceva, era invaghito di lei. E a vedere come in quell’ultimo periodo Tommy fosse protettivo nei suoi confronti, molti avrebbero potuto dargli ragione. Lei, invece, era certa che Thomas Clyde provasse solo pietà e cercasse di supplire alle mancanze dell'amico. Era sempre molto leale nei confronti di Nick, come lo chiamava fin dai tempi di Oxford.

"Questo abito è splendido su di voi…" continuò il conte, per farla sentire meglio. Quando lei sorrise mesta, aggiunse: "Proprio come Nick aveva detto quando l'ha scelto per donarvelo".

"Non l'ha scelto di persona. Ormai sono mesi e mesi che è la sua segretaria ad acquistare i regali che mi invia per tacitare la sua coscienza" replicò lei, addolorata.

"Ero con lui, quando lo ha comprato. Quello, come per moltissimi altri doni che vi ha inviato. Pare essere ormai una consuetudine che io sia presente quando fa i suoi acquisti per voi".

"Eppure il biglietto che lo accompagnava era sempre scritto da miss Stanford" disse lei, perplessa di fronte a quella scoperta.

"Lo so..." sospirò Thomas nell'ammetterlo, "gli ho anche domandato il motivo di questa decisione, ma lui non ha risposto".

"Perché mi state dicendo tutto questo, Tommy?"

"Forse perché vorrei che capiste che l'attuale comportamento di Nick deve nascondere qualcosa...".

"Attuale?" lo fermò irritata lei. "Sono mesi e mesi che mio marito mi ignora in privato e che in pubblico addirittura mi offende, corteggiando altre donne".

"A me sembra, più che altro, che sia lui a lasciarsi corteggiare" disse lord Clyde, tentando di difendere l'amico.

"La sostanza non cambia, e comunque io conoscevo e mi sono innamorata di un uomo ben diverso. Un uomo appassionato, che per tre anni e mezzo è stato anche un marito premuroso e che mi amava. Ora è un estraneo cortese, più interessato alle altre donne che a sua moglie".

"Nicholas vi ama ancora, ne sono certo" disse convinto lord Clyde.

"Voi dite? Io invece sono convinta che, se non fosse per i bambini, si sarebbe da tempo trasferito nella residenza di suo zio ad Hyde Park, dove so che a volte trascorre la notte... di certo con le donne con le quali se ne va dai ricevimenti".

"Vi sbagliate, Sarah. Nicholas vi ama ancora" ribadì lui, mentre la musica terminava.

"Non credo proprio..." disse lei, facendogli un cenno verso il marito che, proprio in quel momento, stava abbandonando la pista da ballo con Eleanor Cavendish al braccio e dirigendosi verso l'uscita.

"Non è neppure passato dai padroni di casa", sospirò lei amareggiata "così mi toccherà l'ennesima figura della moglie abbandonata quando li andrò a salutare".

"Sarà sufficiente che diciate che Nicholas è andato avanti a prendere la carrozza per voi".

"E siete convinto che qualcuno ancora creda a questa storiella?" domandò lei, senza attendere risposta e dirigendosi rassegnata a porgere i saluti del Duca e della Duhessa di Lyndham ai suoi ospiti.

 

  
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