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Autore: Robstenina97    10/08/2014    2 recensioni
Una ragazza che non ha peli sulla lingua
Un ragazzo pieno di problemi che non vuole affezzionarsi.
Non hanno nulla in comune, ma qualcosa li unirà in un modo davvero speciale
Per saperne di più leggete :)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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  • Come scusa? – domandò guardandomi gelido.
Nella sua voce non c’era nessun tono di ironia, ma solo freddezza. Aveva una voce seria e fredda che mi fece rabbrividire il cuore, ma non mi facevo mettere i piedi in testa da un coglione che si credeva di essere, me ne andai sussurrando:
  • Hai capito bene stupido imbecille. – non vidi la sua faccia, ma sapevo che era rimasto stupito. nessuno mai gli aveva risposto così, tutti nella scuola avevano paura di lui. Arrivai davanti alla presidenza sbuffando e mentre la stavo per aprire mi sentì tirare una gomitata e cascai a terra come una pera cotta.
  • Ripetilo ragazzina. – disse quel coglione stringendo i pugni. Mi alzai massaggiandomi la nuca. Lo guardai male e domandai freddamente:
  • Sei impazzito o cosa? Ti sembra il modo di comportarti?
Mi guardò freddo. Mi irritai e lo spinsi non facendolo muovere nemmeno di un millimetro. Sgranò gli occhi e in un momento mi bloccò i polsi e mi sbattè violentemente al muro e si allontanò di poco,ma sempre tenendomi i polsi. Mugugnai di dolore sia per la spinta e per il dolore che mi stava provocando ai polsi, ai miei poveri porsi che non c’entravano nulla con questo babbuino.
  • Non provarci mai più ragazzina. – lo guardai non capendo cosa avessi fatto per farlo incazzare così tanto. – mi strinse di più i polsi. Mugugnai e cercai di dimenarmi.
  • Smettila cazzo.
  • Lasciami. Mi fai male. – sussurrai stringendo i denti.
Incatenò i suoi occhi nei miei freddamente. Mi mancò il respiro. Sentì una fitta di dolore mista a eccitamento nel basso ventre. Mi persi nei suoi occhi. Erano così tristi che non riuscivo a staccarmene. Erano spenti, ma perfetti. Mi mollò i polsi e si allontanò. Deglutì per la vicinanza massaggiandomi i polsi che mi facevano male. Tirai un sospiro e sussurrai irritata guardandolo male:
  • Non so cosa ti abbia fatto, ma i miei polsi non c’entravano un cazzo. – lui si girò non rispondendomi. Mi irritai ancora di più e domandai:
  • Mi dici che cazzo ti ho fatto per farmi sbattere al muro? – non mi rispose e se ne andò. Sbuffai guardandolo andare via, ma che cazzo di problemi aveva quel cretino?
Angolo Autrice: Scusatemi davvero per il capitolo corto, stasera pubblicherò il terzo. Ve lo prometto :) spero che vi piaccia
  
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