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Autore: MarDC    10/08/2014    2 recensioni
Faith Hamilton ha 18 anni e si trova innamorata del vice di suo padre, William. Per cercare di attrarre la sua attenzione si finge fidanzata di JJ, un ragazzo libertino abito a vivere alla giornata. Questo finto rapporto funziona finchè lui non inizia a provare qualcosa oltre l'amicizia verso Faith, così, quest'ultima si troverà a faccia a faccia con sentimenti sempre più complessi e discordi tra loro.
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Tratto dal capitolo 5
- È incredibile come le mie sbarre di difesa calino davanti a lui. L'amore che provo per lui, mi rende cieca ma ciò non impedisce ad alleviare l'intreccio di piaceri e dispiaceri dentro di me.
Solo in questi giorni ho capito cosa intendeva Romeo quando disse che l'amore di aspetto è gentile, ma poi, quando lo si mette alla prova, è aspro e tiranno. -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 15.

 

POV'S JJ.

Guardo da lontano la ragazza che viene correndo verso me, ricordo ancora la prima volta in cui la vidi con le lacrime che scorrevano sulle sue candide guanceMia madre la venera, ma a 14 anni, mi è difficile pensare ad April come ad una possibile fidanzatina.Il suo leggero accento inglese si sente quando mi parla.

"Vedi qualcosa di diverso?" Fa una giravolta su se stessa e, sinceramente, non vedo niente di diverso in lei.

"Hai tagliato i capelli?" Tento, appoggiandomi sul muretto a mattoncini arancioni dietro di me, il suo sorriso sulle labbra diventa una linea sottile, le sue piccole mascelle si serrano.

"Scommetto che se lo chiedessi  a tuo fratello, capirebbe."

Mio fratello, perché deve sempre tirarlo in ballo?

"Allora vai da lui, scommetto che ti sta aspettando...ah no, adesso è impegnato con la sua ragazza." Un sorriso malefico mi spunta, non dovrebbe provocarmi con Adam, sa che non sopporto la sua presenza e tanto meno parlare di lui, lei lo adora nonostante si ritenga la mia migliore amica.

I suoi occhi diventano lucidi e non capisco perché, che ho detto?

 

"Allora? Stavate insieme?" Chiede ancora Antoine, agitando la cornice davanti al mio viso.

"No, era la ragazza di mio fratello."

 

"Jamieee!! Adam ed io stiamo insieme!" Salta di gioia, i suoi ricci balzano e il suo sorriso è così grande che mostra la sua perfetta dentatura.

"Non puoi stare con un ragazzo più grande di te, hai solo 15 anni!"

"Ho la tua stessa età, Jamie, così come tu puoi stare con ragazze più grandi, io posso stare con Adam!"

Il rapporto tra me e mio fratello in un anno non è cambiato molto, ma le parole che ci scambiamo sono di più.

"Quindi hai scelto lui."

"No...cosa stai dicendo? Se Adam ed io stiamo insieme, non vuol dire che noi due non dobbiamo essere amici. Non puoi mandare all'aria tanti anni di amicizia solo per un tuo comportamento da bambino!"

Il suo cellulare inizia a squillare, apro la porta della mia stanza e la invito ad andarsene.

"Tu ed io abbiamo chiuso." La decisione che ho appena preso mi sembra la più giusta, non voglio niente da lei, non dovevo fidarmi di lei, mi ha dimostrato che è uguale ai miei genitori e ad Adam.

 

"Tu hai un fratello?" Il movimento che teneva il francese si arresta, mi sto aprendo troppo con lui.

"È ora di andare, vai a chiamarla, io vi aspetto sotto in macchina."

 

Una fastidiosa discussione e delle urla che mi ricordano quelle dei miei genitori, quando si incontrano, mi disturbano. Stropiccio gli occhi ed emetto dei lamenti, un brutto tonfo mi fa sobbalzare e un urlo ovattato a causa delle mura mi giungono più chiaramente alle orecchie. Scendo dal letto e mi precipito fuori, Adam sta buttando per terra tutto ciò che trova davanti a lui. Mi addentro di più nella sua stanza e vedo April che cerca di calmarlo, ha una piccola ferita sul braccio e ad attirare l'attenzione su di essa è lo striscio di sangue presente sulla sua pelle. Adam prende una lampada tra le mani e si volta verso la riccia, lei cerca di farsi uno scudo con le braccia, ma prima che quello stronzo possa lanciare l'oggetto, lo fermo e urlo ad April di chiudersi dentro la mia camera, lei corre fuori e mentre sono distratto a guardarla, ricevo un pugno su un fianco. Trattengo il respiro dal dolore e porto le mani sul punto colpito, Adam sembra imbestialito, non l'ho mai visto così. So che non riesce a controllare la rabbia, ma non pensavo arrivasse a questi limiti. A volte anche io entro in questo tipo di abisso alla cieca, ma dura poco.

"Adam, calmati!" Prendo le sue braccia tra le mie maniè più forte e più alto di me, ma riesco comunque a bloccarlo. Tenta di colpirmi con i piedi ed io lo precedo a fermarlo con le gambe, cerco ancora di calmarlo e poco a poco diventa più cosciente.

"Dov'è?" domanda guardandosi intorno alla ricerca di April.

"Se ne è andata, le hai fatto del male ed è corsa via."

Il suo viso diventa disperato e dispiaciuto, si libera dalle mie prese e prendendo le chiavi della sua moto, corre fuori.

Ritorno nella mia stanza e appena entro, vedo April rannicchiata sul mio letto che piange. Mi avvicino titubante a lei e quando sente che il mio peso muove il materasso, alza il capo e come quando eravamo piccoli, porta le sue braccia intorno al mio collo e mi abbraccia.

I suoi singhiozzi diventano più forti e il suo respiro é incontrollabile, la stringo a me e sento qualcosa dentro di me, è qualcosa di diverso che non ho mai provato nei suoi confronti.

"Shhh va tutto bene." le sussurro dolcemente e dopo minuti e minuti si tranquillizza e si stacca da me. I suoi occhi sono rossi e gonfi a causa del pianto, accarezzo la sua guancia e poco a poco mi avvicino a lei, le mie labbra si avvicinano di più alle sue e quando sono sul punto di baciarla, lei si ritrae e inizia a scuotere la testa.

"No, Jamie, non possiamo farlo. Adam non si merita questo, io lo amo, non posso tradirlo con te, con suo fratello!"

Il suo rifiuto causa in me rabbia e  tristezza, mi alzo in piedi e prima che possa finire come Adam la caccio via.

"Vattene da lui, allora! Fatti ammazzare se ci tieni e non rivolgermi più la parola, sei solo una puttana!"

 

Entriamo dentro casa Hamilton e al suo interno non troviamo nessuno, Antoine va in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti, invece la riccia rimane al mio fianco.

"Potrei sapere cosa ci faccio io qui?"

"Oggi starai con me e Toni e non accetto repliche o proteste."

Come suo solito non mi ascolta e inizia a lamentarsi, ma nonostante la sua finta irritazione, penso che si stia divertendo, alcuni amici del francese ci hanno raggiunti e ora siamo sul salone immacolato di Stefan Hamilton a fumare.

April si alza e credo che vada alla ricerca di un bagno, ma dopo una quindicina di minuti non la vedo tornare e vado a recuperarla, sul piano terra non c'è e quindi decido di andare su. La intravedo, grazie alla porta semichiusa dentro la 'mia' stanza provvisoria, sta parlando al telefono con qualcuno che la fa ridere. Entro senza bussare e si gira verso di me, saluta la persona con cui parlava senza nominare il suo nome.

"Perché siamo a casa di gente estranea?" Va a sedersi sul mio letto ed io la raggiungo, mi tolgo le scarpe per stare più comodo e lei mi imita quando glielo impongo. La prendo da un polso e l'avvicino a me per poi tenerla ferma tra le mie braccia.

"È casa mia." Sposto i suoi voluminosi capelli da una parte e con il naso traccio una riga invisibile sul suo collo, stranamente con lei nei piani inferiori del mio corpo qualcuno si risveglia, pensavo di essere stato condizionato dal delizioso profumo alla vaniglia di Faith, ma April riesce a farmi ardere.

"Ti prego, lasciami." Si dimena di più quando con la lingua e i denti marchio la sua pelle, le mie mani accarezzano i suoi fianchi e con un solo movimento secco la privo della sua t-shirt che va a finire da qualche parte nella stanza.

Lei mi prega ancora di lasciarla e di non farle niente, ma facendo così mi fa eccitare di più.

"Se fai la brava, ti lascerò presto. Voglio solo divertirmi un po' piccola April, in fondo melo devi." A queste parole non si muove più e mi guarda dritto negli occhi.

"Sei proprio uno stronzo."

Con le dita traccio la sua pancia nuda arrivando sempre più in alto verso i suoi seni ancora coperti.

"Ammetti che ti piace." Soffio sul suo orecchio, sussulta quando le mie mani iniziano a massaggiare i seni sodi e un gemito le scappa.

Le alzo il mento e mi sembra di rivivere la scena di quattro anni fa e anche lei divaga nel passato.

"Se provi a ritrarti, non mi fermerò ad un semplice bacio perciò ti conviene stare ferma e baciarmi."

Lei annuisce e mi sento una merda per averla minacciata, ma ho bisogno di assaporare quelle labbra rosee. La bacio e subito la mia lingua cerca la sua che all'inizio si rifiuta di ballare con la mia, ma poi inizia una danza passionale che viene interrotta dalla voce di Antoine: "Li hai trovati."

Smetto bi baciare April e quando alzo la testa verso la porta, vedo Faith con un'espressione, direi, sorpresa. La riccia affianco  a me si muove in cerca della sua t-shirt che non trova, mi alzo dal letto e vado a prenderle una maglia dal cassetto dei vestiti. Gli occhi di Faith sembrano stare per uscire fuori dalle orbite nel momento in cui vede la maglia che ho lanciato alla riccia, mi giro a vederla e capisco subito che è quella che ho dato a lei la prima volta che si era fermata a dormire da me. Questo suo sconcertamento mi fa capire che ho combinato l'ennesima cazzata, sto per dirle che non era niente ciò che ha visto quando se ne va dritto nella sua stanza.

"Non ho fatto in tempo a fermarla." Mi dice Toni, osservando April con occhi selvatici. Mi giro verso la scrivania e butto tutto ciò che è presente in essa per terra.

Se mai ho avuto una possibilità con Faith, l'ho appena bruciata.

****  ****  ****
 

"Stai ferma, Faith. Non ti agitare..."

Vedo una luce che illumina verso di noi, poi un colpo forte e secco fa scuotere i nostri corpi e in seguito il niente.

Ci sono voci e rumori di sirene in lontananza, mi danno fastidio, amplificano di più il mal di testa che provo.

Cerco di spostarmi ma una presa forte mi tiene, alzo la testa e vedo il viso di mia madre, ha delle chiazze di sangue sulla fronte e lungo le tempie.

La chiamo, ma sembra che non mi senta, la richiamo con le lacrime che minacciano di uscire e ancora una volta non ottengo alcuna risposta.

"Faith, sveglia!! È solo un sogno...!"

Delle mani mi scuotono e come se stessi tornando a galla dal mare profondo, faccio fatica a respirare e sento le mie urla.

Non sapevo di riuscire ad arrivare a delle ottave così acute, la mia mente ride, ma il mio inconscio lo riporta alla realtà, una realtà in cui stavo di nuovo sognando mia madre.

Riprendo possesso delle mie azioni e mi obbligo a chiudere la bocca. JJ mi guarda spaventato, è agitato e preoccupato, non sa cosa fare, noto per la prima volta  la sua insicurezza.

I suoi capelli sono scompigliati, porta una tuta e una maglia bianca che fa intravedere i suoi muscoli perfetti.

Dietro di lui la porta semichiusa si spalanca del tutto e un William, anche lui, preoccupato e sconvolto viene verso di noi.

"Levati!" Dice a JJ, spostandolo e prendendo la mia testa tra le mani delicatamente.

Le mie lacrime scorrono lungo le mie guance e singhiozzi forti, non tanto quanto le urla, fuoriescono dalle mie labbra.

"Shhh era solo un sogno, Faith."

"È...colpa mia...!" Sussurro, cercando di allontanarmi da lui per la stupida paura che anche a lui o a chiunque altro possa  succedere qualcosa.

"Non è colpa tua, è stato un'incidente."

Lo guardo e come facevo anni fa, mi accoccolo tra le sue forti braccia e cerco di dimenticare o almeno provo a dimenticare la sera dell'incidente stradale.

Continuo a piangere e lui a dirmi di stare tranquilla e che è tutto passato.

Allontano dalla mente tutte le brutte cose e cerco di pensare i momenti in cui ho riso veramente senza dover fingere e poco a poco Morfeo mi riprende in un sonno sereno questa volta.

°°°

"Dimmi perché dovrei esserci anche io, non vuoi spiegarmi il perché delle sue urla disperate a notte fonda e vuoi che venga insieme a te da una fottuta psicologa."

"Sarà  la stessa psicologa a spiegarti cos'ha, non devi sapere tutto, ma ho bisogno che tu sappia assicurarla quando io non ci sarò."

È la prima volta che sento e vedo parlare JJ e William senza litigare, avrei preferito che parlassero di altro e non di come la mia strizzacervelli dovrà consigliare a JJ come fare durante le mie crisi.

La porta mi nasconde dalla loro vista, ma sto ben attenta a non farmi scoprire.

"Perché, pensi di lasciarla?" Domanda JJ e mi viene un groppo in gola.

"Non ho intenzione di darti spiegazioni. Se tieni a lei, vai dalla dottoressa Alice. Tieni, questo è il suo biglietto di visita, ti aspetta per domani mattina."

Prima che uno dei due possa uscire e beccarmi, entro disinvolta nella stanza e do il buongiorno con un po' troppo entusiasmo.

JJ si volta e va verso il frigo a prendere dell'aranciata, William ricambia e si avvicina a me per baciarmi sulla fronte.

"Ti aspetto in studio quando hai finito di fare colazione." Mi sussurra ed io annuisco.

Vado anche io verso il frigo e prendo il latte, non so perché JJ non mi parla. Dovrei essere io quella arrabbiata per quello che è successo ieri sera con la sua amichetta.

"Pensi di non parlarmi?" Chiedo, versando il liquido bianco su una tazza. Sento dietro di me il rumore di una delle sedie che viene trascinata.

"Cosa devo dirti?" Mi risponde con un'altra domanda, prendo la mia tazza e mi siedo davanti a lui. Noto che non ha messo via il biglietto di visita della dottoressa.

"Non andarci."

Alza la testa e segue dove è focalizzato il mio sguardo.

"Hai sentito?"

"No, ma so cosa ti ha chiesto." Mento, cerco di prendere il pezzo di carta, ma lui mi precede.

Mi guarda come per dire che non mi crede e gira tra le sue lunghe dita il biglietto.

"Dopo quello che è successo questa notte, so per certo che ti ha fatto lo stesso discorso che mio padre fece a lui quando mi trovò come tu mi trovasti."

"Voglio sapere." Il movimento delle sue dita si ferma e mi guarda dritto negli occhi.

"Cosa?" Chiedo nonostante sappia  quello che vuole sapere.

"Il motivo delle tue dannate urla."

Faccio una smorfia e bevo un sorso del latte.

"Allora?"

"Non ti dirò niente, mi sono aperto fin troppo con te e in cambio non ricevo niente."

Ricordo la nostra piccola litigata in macchina quando stavamo andando da mia nonna.

"E non saprai niente." Sentenzia alzandosi e andando via.

Finisco di fare colazione e vado da William. Entro dentro lo studio e lo trovo al telefono, mi fa cenno di avvicinarmi e lo faccio chiudendo la porta dietro di me.

"Ve bene, Kate. Per favore avvisa Sandy di preparare tutti i documenti che servono per finire l'accordo."

Lo guardo mentre ascolta quello che Kate gli dice, è da tanto che non la vedo e mi farebbe davvero piacere farlo almeno una volta.

"Si, perfetto! Grazie per la mano che ci stai dando, Kate. So che sei in ferie e ti devo molto."

Will attende di nuovo, allungo la mano verso la sua e traccio delle linee immaginarie.

"Lei sta bene. Certo, te la saluto!" Finisce la chiamata guardandomi sorridente.

"Come sta?" Chiedo subito a Will.

"Bene, ti saluta e ha detto che passerà uno di questi giorni per farti visita."

Mi rallegra sapere che non si sia dimenticata di me, anche se sono la figlia del suo capo, Kate mi ha sempre trattata come una sorella più piccola.

"Come ti senti tu, invece?"

Si alza dalla sua postazione e con ancora le nostre mani unite, fa il giro della scrivania per poi portarmi con sé sulla poltrona e facendomi sedere su di lui.

"Bene!"

Il suo viso non è convinto, gli accarezzo la mandibola e lui inizia a giocare con una ciocca dei miei capelli.

"Davvero, mi sento bene. Scusa se ti ho fatto preoccupare!"

Sorride e mi da un bacio sulla punta del naso.

"Sciocchina non devi scusarti, scusami tu se non sono venuto subito in tuo aiuto."

"C'era JJ." Dico senza pensarci, lui piega la testa e si bagna le labbra piene.

"Lo so, ma non è stato in grado di aiutarti."

"Non sa niente dei miei incubi, era impreparato, anche io lo sarei stata."

Si passa una mano tra i capelli e poi la posa sul mio ginocchio.

"Non smetterai mai di difenderlo."

Sinceramente non mi ero accorta di starlo facendo, lo faccio d'istinto, tutti tendono a criticarlo e a parlare male di lui, ma nessuno sa com'è veramente JJ.

"Gli voglio bene, è diventato importante per me."

"Lo so." La sua voce e la sua faccia sembrano frustate da ciò che ho detto.

"Tra meno di sue settimane parto per un viaggio di lavoro, starò via solo tre giorni." Mi avvisa ed ora so perché ha chiesto a JJ di andare dalla mia psicologa.

"Dove andrai?"

"Berlino, tuo padre e Clarissa sono già lì."

Se loro sono già lì, perché anche Wil ci deve andare?

"Ti va di tornare al letto?" Gli chiedo, arrossendo un po' per l'imbarazzo che possa pensare male. Lui ride di gusto ed io nascondo la faccia nell' incavo del suo collo.

"Non ridere di me!" Mi lamento e il suono della sua risata aumenta facendo iniziare anche la mia.

"Sei tenera quando arrossisci."

Gli mordo piano il collo e lui ridacchia ancora, poi gli poso un bacio allo stesso punto e ritraggo la testa per guardarlo.

"Ne dubito." farfuglio, mettendomi in piedi e prendendo la sua mano per tirarlo fuori da questa stanza brutta.

"Verrei volentieri con te, piccola. Ma ho del lavoro da fare, vai tu,verrò dopo a svegliarti."

Sbuffo e gli do un bacio a stampo prima di uscire dallo studio.

°°°

"Dove vai?"

Vedo JJ che si aggiusta il colletto della camicia nera, che indossa, davanti allo specchio.

"Ho un appuntamento."

"Con quale delle tue amichette?" Chiedo con un pizzico di malignità e appoggiandomi sulla cornice della porta. Dopo il pisolino che ho fatto, mi sento un po' agitata, speravo che mi tranquillizzasse, ma niente.
"Non credo siano cose che ti riguardano." 
"Eh dai JJ, non tenermi più il broncio!" 
Mi avvicino a lui e prendo il colletto che ha tre le mani sulle mie, cerco il suo sguardo, ma lui guarda altrove.
"Posso venire con te?" 
"No." risponde secco, cercando di spostarsi da me. La sua freddezza mi ferisce, vado in camera mia e ignorando la sua riposta mi vesto più veloce di flash. 
JJ è ancora in camera, prendo la sua giacca di pelle dall'appendi abiti e cerco dentro le tasche la chiave della sua auto. Dopo aver rimesso la giacca apposto, esco fuori dove le stelle illuminano il cielo nero accompagnate da una luna piena bianca, le diverse sfumature e la luminosità che possiede la fanno sembrare così potente, così forte da non poter essere sconfitto da niente e nessuno, se nonché solo dal sole.
Scuoto il capo e ritorno sui miei passi, mi siedo sul sedile affianco a quella del guidatore e circa 15 minuti dopo JJ con fretta e furia apre lo sportello e si siede davanti al volante. 
"Che diavolo ti prende?" sbotta cercando di regolarizzare il respiro ansante dalla rabbia. 
"Te l'ho già detto: voglio venire con te." 
Gira la testa verso di me e mi sembra che la sua pupilla nera si stia allargando tanto da sovrastare sul grigio/verde.
"Sei insopportabile, Faith! Dammi la chiave." 
Allunga la mano e poso il piccolo oggetto sul palmo del suo arto e lui in seguito mette il motore attivo e partiamo.
"Si può sapere cosa vuoi da me?" 
Torno a guardarlo e rido, è una risata nervosa. Neanche io so cosa voglio da lui, da me, dal mondo!
"Voglio sapere chi sei veramente, ho bisogno di conoscerti. Non solo io devo aprirmi, ma lo devi fare anche tu!"
Lui sbuffa, è infastidito dalla mia insistenza su questo argomento.
"E poi perché hai portato una ragazza a casa? Non potevi portarla nel tuo appartamento?"
Si ferma di colpo facendo strillare le gomme che frenano sul asfalto.
"Proprio tu vieni a reclamare a me perché mi porto le ragazze a casa?! E tu che ti struscichi con quell'idiota?" 
Penso che questa conversazione non avrà un buon fine, sto per rispondergli quando sentiamo un clacson che suona insistente, mi giro a guardare e vedo la stessa luce che vidi prima di avere mia madre tra le mie braccia priva di sensi. 
Mi volto, di nuovo, verso JJ, il mio busto si muove in avanti come per proteggerlo e il rumore forte del camion che si schianta su di noi è fortissimo. Chiudo gli occhi per la paura, ma faccio male perché poi il nulla si impossessa di me.



 

Ciao Bellezze!! 
Scusatemiiiiii!!!! Ho prolungato di molto le mie vacanze, voi siete andate da qualche parte?
In questo capitolo abbiamo una parte del passato di JJ, povero cucciolo, a volte mi fa pena...
E che dire di come finisce questo capitolo?! Prometto che non vi farò stare molto in ansia
e che pubblicherò presto! :) Beh, come sempre, spero che vi piaccia :D

Grazie per le recensioni e per aver aggiunto la storia tra i preferiti/seguiti/ricordati.
Alla prossima, Mar!

 

  
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