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Autore: Silentsky    12/09/2008    2 recensioni
Una donna, una Tessitrice, i suoi sogni, la sua scelta.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maureen tesseva, seduta su di uno sgabello muoveva agilmente le dita esperte e sottili sull’intreccio della trama, fili e colori si univano a creare il complicato e leggero disegno.
Quel mantello era per Lady Vivian, mancavano due giorni al suo matrimonio con il Barone e aveva di nuovo cambiato idea sul colore del manto: prima era stato il rosso della passione, poi il bianco della purezza, quindi il verde del desiderio, ora azzurro della speranza, intrecciato a pallidi fiori, grandi e piccoli e a miriadi di foglioline celesti; era un lavoro difficile e preciso, che richiedeva pazienza e dedizione.
Ma Maureen era abituata a tessere, aveva iniziato da presto, strappata ai boschi dove giocava e sognava, e non aveva mai smesso, era incatenata a quel telaio, incatenata dalle monete sonanti che procurava, prima ai suoi genitori, poi a suo marito Jori, che preferiva suonare nelle taverne cercando la grande ispirazione che l’avrebbe reso ricco, da povero artista incompreso com’era e soprattutto si sentiva, anzi, come aggiungeva tra se’ Maureen, senza osare pronunciare quel duro giudizio, compreso solo dalla birra.
Così lei stava là, mese dopo mese, anno dopo anno, quarant’anni.
Aveva amato Jori, lo amava ancora? Non ne era certa, era stato così bello, così coinvolgente... ma poi l’artista incompreso aveva avuto il sopravvento sul dolce sognatore che aveva sposato e la birra non bastava mai.
E così eccola là, a tessere sino farsi sanguinare le dita.
Qualcuno le aveva chiesto di interrompersi, solo per un momento, per un giorno, e uscire, vedere il sole e i colori del bosco, ma non poteva, non ne era più capace, la sua vita era quel telaio, lo odiava ma era il suo unico compagno, l’unico che ascoltasse il suo canto, il suo dolore.

Il giorno seguente finì il manto, ed eccezionalmente, forse per il desiderio di uscire, forse per l’impazienza di rimirare la sua ultima scelta, Lady Vivian si presentò di persona alla casa della tessitrice, accompagnata da una dama e da due cameriere sollecite e cinguettanti.
La giovane rimirò la stoffa e il complicato disegno, lo sfiorò con le sue dita delicate, infine lo provò. Era incantevole, l’azzurro cupo dello sfondo, il celeste delle foglie e il grigio-azzurro dei fiori si adattavano perfettamente al corpo snello e ai capelli biondi della Lady.
-E’ magnifico, davvero! Vorrei essere brava come voi! E’ perfetto e domani... domani splenderò come questi fiori! Vi ringrazio!- trillò la giovane.
Maureen si costrinse a sorridere, ma avrebbe voluto urlare alla ragazza:
-Attenta, non tutto è oro quel che luccica, non pensare, non dire o fare nulla di cui potresti pentirti, non perderti nei tuoi sogni, non essere come me, no, no!-
Ma si limitò a mormorare:
-Sono io a ringraziare voi, mia signora.-
L’altra rise, felice e si accomiatò mentre le cameriere ripiegavano con reverenza il manto e la dama della Lady allungava il compenso alla tessitrice.
Quando fu sola Maureen chiuse gli occhi e si appoggiò al muro, sorridendo appena, sentendosi sollevare oltre la squallida stanza, oltre le case, oltre le colline, lontano lontano, verso i suoi sogni perduti.
Aveva fatto un ottimo lavoro.
Il giorno successivo, a tarda sera, giunse la notizia: Lady Vivian era morta, il collo del mantello era stato cosparso di una polverina quasi invisibile e velenosa che era penetrata lenta e suadente, nella pelle nuda della giovane, stroncandola subito dopo l’ultimo, turbinoso, ballo.
Quando Jori le diede la notizia Maureen rimase immobile, solo vagamente consapevole del distratto, fuggevole, bacio del marito che tornava all’osteria per “tirarsi un po’ su” .
Rimasta sola la donna sorrise appena, mentre le lacrime si rincorrevano sul suo volto stanco e segnato. La felicità era bendata come la fortuna, anzi, di più, perchè ingannava gli uomini con dolci promesse mai mantenute.
Uscì di casa, senza spegnere il lume, senza chiudere la porta o prendere alcunchè.
Alzò gli occhi al cielo notturno limpido e stellato, inspirò l’aria fresca e si diresse sicura verso quel bosco a lungo desiderato.
Nessuno la vide più.

Recensioni quasi obbligatorie ^_^

  
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