Quel maledetto magazzino
 
Stavo tranquillamente sonnecchiando sul ponte del sottomarino, appoggiata a Bepo, anch'esso dormiente con tanto di palloncino al naso; quando il capitano si avvicinò a me e al mio morbido "appoggio", facendomi ombra.
-Guarda che quello è il mio posto- disse, lievemente irritato.
-Oh, scusi tanto Sua Maestà, ora levo le tende...- sbuffai, mentre cercavo la forza necessaria per alzarmi. Non sapevo neanch'io il perchè, ma ero più stanca del solito.
-Sai che sono il tuo capitano e dovresti portarmi più rispetto, cara Hotaru-ya- disse, mentre un ghigno sadico gli compariva sul volto. Probabilmente stava architettando le peggiori vendette verso di me, solo perchè non gli avevo dato il dovuto rispetto.
-Si si...- risposi distrattamente, cercando di reggermi in piedi.
-Piuttosto, capitano, non hai qualche compito da farmi fare?- chiesi. Anche se ero molto stanca, volevo rendermi utile e fare qualcosa per passare il tempo.
-Rimetti in ordine il magazzino- ghignò. Scommetto tutto quello che volete che stava aspettando proprio me per rimettere in ordine quello stanzino.
Sbuffai, leggermente (ma proprio leggermente, eh!) contrariata.
-Non posso fare qualcos'altro?-
-Puoi pulire le latrine...- se possibile, il suo stupido ghigno strafottente si allargò ancora di più.
-Vado subito a rimettere in ordine il magazzino! A dopo, capitano!- lo salutai, facendo un sorriso che definire forzato era solo un eufemismo.
Comunque, mi diressi a passo svelto verso quel maledetto stanzino e quando arrivai ebbi non poca difficoltà ad aprire la porta. Quando entrai per poco non svenni: era un disastro, sembrava che nessuno, prima del mio arrivo, abbia mai messo in ordine lì dentro.
Decisi di rimboccarmi le maniche e di cominciare; di sicuro, restare lì fermi a contemplare il duro lavoro non portava a niente.
Dopo circa 3 ore avevo -finalmente, oserei dire- finito di mettere in ordine e, data la mia stanchezza, se non fosse stato per Law -entrato furtivamente nella stanza- mi sarei addormentata.
-Che cosa ci fai qui?- chiesi, tra uno sbadiglio e l'altro.
-Fufufufu, sono solo venuto a controllare se eri deceduta e se potevo usare il tuo cadavere per i miei esperimenti-
Simpatico come sempre.
-Per tua sfortuna sono ancora viva, Lawuccio…- ghignai, ma subito dopo entrambi ci irrigidimmo. No aspetta...come minchia lo avevo chiamato?!
Comiciai a ridere nervosamente e a dirigermi verso la porta per uscire e andare a fare la mia più che meritata dormita, con un Law più che incazzato alle calcagna.
Feci per aprire la porta ma, indovinate? Era chiusa! Fantastico! Bloccata in uno stanzino con un pazzo psicopatico come unica compagnia. La mia solita fortuna.
-Ah!! Deve essersi chiusa dall'esterno. Che seccatura...- sbuffai sonoramente, mentre nel mio cervello si facevano spazio le imprecazioni più assurde che riuscivo ad inventare.
-Porca miseria, adesso cosa facciamo?! Non puoi usare i tuoi poteri per farci uscire da qui??- chiesi, esasperata.
-Calmati, prima o poi verranno a cercarci e apriranno la porta... E poi è troppo divertente vederti delirare, fufufufu-
-Bastardo...- borbottai a bassa voce, sperando di non farmi udire da quel pazzo, cosa che ovviamente non accadde.
-Fufufufu, ti ho sentito, sai? Quando usciremo da qui vedrò di farti rimangiare quello che hai detto, mocciosa...- ed ecco spuntare sul suo viso il solito ghigno sadico, ma, come di consuetudine, non ci feci caso. E poi...possibile che per lui eravamo tutti dei mocciosi?? Infondo io avevo solo quattro anni in meno di lui.
-Comunque, conosco un buon metodo per passare il tempo...- disse, con un sorriso malizioso che sostituiva quello sadico di due secondi prima.
Rabbrividii, mentre lui si avvicinava sempre di più a me. Ogni passo che lui avanzava era uno in cui io indietreggiavo, finchè non mi trovai con le spalle al muro. Letteralmente.
-C-che cosa v-vuoi fare??- gli chiesi, rossa in viso.
-Fufufufu, niente di che, stà tranquilla, Hotaru-ya- sentivo il suo respiro sul mio naso, finchè prese a baciarmi il collo, mentre io cercavo di soffocare un gemito. In quel momento, non mi resi conto di ciò che stava accadendo, perciò non riuscì ad agire.
-L-lo sai che il p-piacere è peccato, vero...?- gli domandai, cercando di restare calma.
-Fufufufu, allora vuol dire che andrò all'inferno- mi sussurrò a pochi millimetri dalle mie labbra.
-Questa poi te la faccio pagare...-sussurrai, cercondo di incuterli terrore, ma, probabilmente, ai suoi occhi risultai come un cucciolo che abbiaia spaventato, perchè mi rise in faccia per poi cominciare a baciarmi.
All'improvviso la porta si spalancò ed entrò Shachi, tutto trafelato. Con uno scatto felino, Law si allontanò da me, lasciandomi basita.
-Capitano, finalmente! E' da mezz'ora che la cerco! Siamo arrivati sull'isola sulla quale avevamo deciso di fermarci-
Law sbuffò infastidito per poi laciarmi un'ultima occhiata.
-Stai pur certa che non finirà qui, cara Hotaru-ya, fufufufu...- uscì dalla stanza, seguito da Shachi che mi rivolse un sorriso colpevole.
Io rimasi lì, immobile, a fissare il vuoto, mentre le uniche parole che mi uscirono di bocca furono:
-Ma cosa cazzo è appena successo?-