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Autore: arklaychild_1998    10/08/2014    1 recensioni
"Io mi mordo le labbra e vibro di piacere ed emozioni travolgenti si estendono lungo il mio corpo.
Sento brividi ovunque, come se delle piccole scariche elettriche viaggino attraverso il mio sangue.
Quando ha finito, mi bacia ancora e poi si sporge verso il cassetto e vedo che tira fuori un preservativo ed una mascherina.
Mi appoggia la maschera delicatamente sugli occhi e me la fissa bene alla nuca, e rimango nel buio totale, sapendo quello che sta per succedere."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Comincio a pettinarmi i capelli, a sorridermi e a sfiorarmi le spalle con le dita, assaporando il ricordo della scorsa sera, quando George mi aveva dominato con fierezza.
Mi lavo i denti almeno due volte ed esco dal bagno, infilandomi furtivamente nelle lenzuola, cercando di assumere la posizione di prima.
Non appena appoggio la testa sul cuscino, vedo gli occhi di George, aperti, guardarmi intensamente.
“Buongiorno” dico.
“Caro…” mi dice, stiracchiandosi lungo il letto.
Mi avvicino e cerco di baciarlo, di ritrovare il sapore dolce delle sue labbra, ma lui fugge ed evita le mie.
“Niente baci il mattino, Adam” Io lo ignoro, e continuo a provocarlo.
“No, no, caro, è ora che tu cominci ad imparare alcune regole”.
Mi sposto da un lato, incrocio le braccia e faccio il muso, lui si gira a guardarmi e il suo sorriso si trasforma in una risata allegra.
“Sei un bastardo, George” rido anch’io.
Di scatto, gli monto sopra e lo bacio.
“Niente baci, Adam, stai buono”
Non ci riesco, ho troppa voglia e mi sembra anche inutile dirglielo, visto che il mio corpo parla da sé.
“Andiamo a fare colazione” mi ordina, mentre io bacio il suo collo.
“La sto facendo” gli dico io, e lui si mette a ridere. “Idiota, sei un idiota”
Lo ignoro e comincio a scendere, a baciargli il petto, a leccargli i capezzoli.
Sento la sua erezione sulla mia coscia e scendo ancora di più, deciso a scoprire quel pacco che tenta inutilmente di ribellarsi alla mia provocazione.
“No, Adam, no” 
“Perché tenti di resistere, George?”
Gli scopro i boxer e lo prendo in mano, vado su e giù, la mia presa è forte e decisa.
Lui geme e mi intima di fermarmi, ma io non lo ascolto e lo prendo in bocca.
Comincio a leccarlo, a succhiarlo, pronto per i fuochi d’artificio.
Lui tenta ancora di resistermi, ma non ci riesce e si abbandona al piacere.
Vedo le sue mani stringere il lenzuolo, i suoi denti le labbra morbide e i suoi occhi in modo che non si aprano, come per non voler guardarmi.
Improvvisamente, George si stacca e mi allontana, spaventandomi.
“Non me ne frega un cazzo del pompino, io ti scopo, qui e subito”
Il suo tono mi fa paura e le sue mani ancora di più.
Prende velocemente un preservativo e se lo infila.
Mi gira e mi prende, comincia a dominarmi: io non posso trattenere le grida, quel suo accesso improvviso mi ha impaurito, ma anche divertito ed eccitato allo stesso tempo.
Il mio corpo pulsa, i gemiti di George sono ora sonori e potenti.
Quando viene nel preservativo, urla e si ritrae, cadendo sul letto, mentre io sono ancora in posizione, leccandomi le labbra, per poi cadere anch’io, un po’ più goffamente, di fianco a lui.
“Il buongiorno si vede dal mattino” dico e ridiamo tutti e due.


Esco in fretta dal palazzo e raggiungo il Giacomo’s in taxi, George è stato davvero carino a farmene chiamare uno.
“Sei in ritardo” mi dice Marco, io mi scuso e lui mi rimprovera nuovamente.
Mai successo.
“Senti Marco, è la prima volta che arrivo in ritardo e non puoi rimproverarmi in questo modo, ho sempre dato il 105% per questo locale!” 
Marco smette di fissarmi e vedo il suo volto che cambia colore, diventando rosso.
“Hai ragione Adam, mi spiace, ma cerca di non arrivare più in ritardo”
“Promesso” lo abbraccio, ci diamo il cinque e comincio a lavorare.
Come mai Marco se l’è presa in quel modo? Non riesco a capire.
Forse è geloso di me, o di George. In realtà non ho mai capito realmente se Marco sia etero, bisessuale, omosessuale o che so io. 
In ogni caso questa sua reazione è stata davvero singolare.
I miei pensieri per Marco non durano a lungo: non faccio altro che pensare a George.
Mi richiamerà? Ci vedremo ancora?
Le solite domande che noi ragazzi gay passivi ci domandiamo spesso, un po’ come le donne.
Ogni volta che una donna fa sesso, dentro di lei si forma una sostanza che la spinge ad essere emotivamente legata a quell’uomo.
Sinceramente non penso che anche noi uomini abbiamo questa sostanza, ma forse ce la creiamo mentalmente, cominciamo a fare viaggi astrali sugli uomini con cui facciamo sesso.
Prendiamo una mongolfiera, spicchiamo il volo e cominciamo a fare il giro del nostro futuro in 80 secondi.
Amanti, amici, fidanzati, mariti.
Il problema è: quando l’uomo non ci richiama, quando l’uomo in questione non ne vuole più sapere di noi, chi ci fa scendere dalla mongolfiera?
E questo pensiero mi spaventa.
Non ci faccio troppo caso e continuo a preparare i caffè.
  
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