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Autore: thefelixknowsit    10/08/2014    0 recensioni
→L’altro giorno ero online su Instagram e ho visto un post con una frase che mi ha ispirata tantissimo, così ho deciso di approfondirla ed articolarla, costruendoci intorno una vera e propria storia.←
***
Devo dire che sono sempre stata una grande appassionata di libri, in particolare ero innamorata dei fandom. Tutte quelle storie che mi prendevano fino in fondo all’anima e che mi restavano nel cuore per sempre… Che mi sconvolgevano la personalità e mi rendevano una perfetta asociale.
Mi ero costruita una falsa vita; mi divertivo facendo finta che tutto ciò che amavo fosse stato reale.
Ero un’illusa, insomma.
Come potevo sapere che, un giorno, tutto ciò si sarebbe “rovesciato”, cambiando completamente?
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                             CAPITOLO 2 - SOGNO O SON DESTA?
Ogni giorno era uno strazio.
Ormai ero costretta a stare a letto tutto il giorno. Non avevo più la forza (e nemmeno la voglia, se vogliamo dirla tutta) di alzarmi e fare niente. Passavo la giornata sdraiata sul materasso,a fissare il soffitto.
Sempre più frequentemente cadevo in una specie di dormiveglia, di trance, e vedevo delle figure indistinte davanti a me.
I medici avevano diagnosticato una malattia molto grave, ancora sconosciuta, senza possibili cure. Mi lasciavano lì a morire su un letto, in pratica.

In quei giorni non provavo particolari emozioni, sembrava che avessi perso la capacità di pensare. Ero sconsolata per la mia tragica situazione, ma allo stesso tempo non me ne importava niente. Stavo lì, ad aspettare con calma che il mio destino facesse il suo dovere. Che la mia sorte portasse a compimento il suo compito. Non mi importava più di niente. Aspettavo solamente che la vita facesse il suo corso.
Io avevo sempre creduto nel fato: secondo me ogni cosa era già stata scritta e tutto accadeva per un motivo. Ma la cosa più triste era che noi non ci potevamo fare niente. Io non ci potevo fare niente. Era la triste verità.

E i giorni passavano così… In balìa di visioni.
Dovevo essere peggiorata parecchio, perché, uno di quei giorni,mi sentii sollevare di peso dal letto e depositare su un altro letto… mobile. Doveva essere una barella. Non vedevo niente con precisione, non riuscivo a distinguere i particolari delle cose. Tutto appariva sfuocato ai miei occhi, quindi ci misi un po’ a capire che mi trovavo in un’ambulanza. Tutto divenne ancora più indistinto, i miei occhi si chiusero e persi la coscienza.
                                                                                                * * *
Quando riaprii le palpebre, ero su un letto dell’ospedale. Mi sentivo malissimo: la testa mi girava e avevo il vomito. Mi guardai intorno. Non c’era nessuno.
Fuori dalla porta chiusa davanti a me, sentivo delle voci. Con un grande sforzo cercai di concentrarmi su cosa dicessero. Dedussi che là fuori c’erano due persone. Una era la voce di mia madre, l’altra, probabilmente, era quella del dottore.

-Non c’è più niente da fare. Non arriverà a domattina.-

Non appena sentii il medico pronunciare quelle fatidiche parole, non appena sentii il pianto straziante di mia madre, mi crollò il mondo addosso.
Ebbene, il destino aveva preso la sua decisione. Non c’era più niente da fare. Ora ne avevo la certezza.

Dopo alcune ore di agonia, passate ad agitarmi, in trance tra le coperte, successe.
I miei occhi si offuscarono e una grande luce bianca veniva verso di me.

Ci siamo.” pensai  “Sto morendo.”

Ebbene sì, era giunta la mia ora. Il filo della mia vita era stato tagliato. La luce bianca continuava ad avanzare. Un senso di tepore mi pervase il corpo.
Non saprei come spiegarmi, ma era come se stessi facendo una “transizione” in un altro mondo.
Che strano… Ora tutto sembrava materializzarsi vicino a me. Tutto stava diventando… più concreto.

Come quando ci si sveglia di botto da un sogno…
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Ciao a tutti! Ecco il secondo (e probabilmente penultimo) capitolo di questa fan fiction! Mi dispiace che i capitoli vengano così corti, ma non posso allungare il brodo ed annoiarvi ancor più di così. ;) Tutto ciò che mi viene in mente, lo scrivo. Detto questo, vi mando un grosso bacio e ci rivediamo al prossimo capitolo!
Felix
  
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