Autore: _Until The End
Serie: Inazuma Eleven GO: Chrono Stone
Personaggi: Fey Rune e Matsukaze Tenma
Pairings: FeiTen (FeiTen Day. ♥)
Parole: 548 secondo Word. (One Shot.)
Lui tornerà e allora rimarrà per sempre.
Tenma stava palleggiando nel campo da calcio. Non era una bella giornata, quella. Non nel senso di brutto tempo, bensì era lui che stava male: quel giorno Fey e gli altri amici conosciuti grazie ai viaggi nel tempo sarebbero ripartiti per ritornare ognuno nella propria linea temporale. Era dispiaciuto di doverli lasciare perché si era affezionato a tutti loro, avevano condiviso molti momenti – sia belli che brutti – e non era di certo facile farli andare via. Soprattutto, era difficile lasciar partire Fey. La loro non era una semplice amicizia, ma molto di più: erano innamorati l'uno dell'altro, lo sapevano e lo riconoscevano, ma ovviamente lo nascondevano agli altri compagni.
Mentre il capitano della Raimon faceva rimbalzare il pallone suoi piedi, sulle sue ginocchia e sulla testa, pensava alle ore, anzi: ai giorni trascorsi insieme al ragazzo dai capelli verdi e, ad ogni ricordo dei baci scambiati tirava un sorriso, ma poi si ricordava del fatto che non avrebbero più passato del tempo insieme e tornava triste.
Immerso nei suoi pensieri, Matsukaze prese male il pallone e questi cadde a terra, rotolando per diversi metri, arrivando all'esterno del campo. Il ragazzo corse a prenderlo, ma qualcuno lo fece prima di lui.
«Fey!» esclamò dopo aver sollevato lo sguardo. Era sorpreso di vederlo – e certamente felice – ma il suo entusiasmo si spense quando nella sua testa passò nuovamente il pensiero che si sarebbero dovuti separare. Il bambino del futuro notò subito il cambio di espressione del castano e sapeva anche cosa avesse. Era la stessa cosa che provava lui. Gli restituì il pallone, poi gli accarezzò il viso sorridendo malinconicamente, in segno di saluto.
«Dalla tua faccia, direi che è inutile chiederti come stai» disse, all'inizio scherzando, ma la sua voce si affievolì sempre di più. Non riusciva ad essere allegro, quel giorno, pur provandoci. L'altro non rispose.
Era dura, per Fey, vedere triste il suo ragazzo. Tenma era sempre felice, sorridente e spensierato: il suo malessere era un netto contrasto con la sua personalità.
Il castano, semplicemente, si girò dando la schiena al verde.
«Non potremo più vederci...» sussurrò amaramente, cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire.
Questa volta fu il capitano della Garu a non replicare. Non sapeva cosa dire e abbassò la testa. Eppure doveva dire qualcosa.
«Tenma...» lo chiamò infatti, anch'egli sul punto di piangere. L'altro voltò un po' la testa verso di lui. «Guardami, per favore.» Non voleva parlargli senza vederlo in faccia. Matsukaze si girò nuovamente e a quel punto erano l'uno di fronte all'altro come il verde desiderava.
Fey tacque, ebbe forse un blocco improvviso, e riuscì solo a buttarsi letteralmente sul castano e abbracciarlo – cosa che tra l'altro fece impulsivamente. Il capitano della Raimon abbracciò il verde a sua volta ma non ce la fece più a trattenere le lacrime.
«Mi mancherai» disse Fey guardando di nuovo l'altro ragazzo negli occhi.
«... Anche tu.»
«Non è vero che non ci rivedremo più.»
«Tornerai?»
«Sì, ovvio.»
«Quando?»
«Il prima possibile. Tu mi aspetterai?»
«... Sì.»
Il ragazzo del futuro sorrise e baciò Tenma, poi insieme tornarono a giocare a calcio come tanto amavano fare per tutto il tempo che poterono prima della partenza.
«Tornerò, e quando lo farò rimarrò qui con te, te lo prometto.»