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Autore: Juliet_Sileh    11/08/2014    0 recensioni
Sono passate alcune settimane dalla caduta delle basi S.H.I.E.L.D, e nel passato gli X-Men sono riusciti a scongiurare il pericolo delle Sentinelle.
In quello che sembra un momento di pace, Loki approffitterà di uno strappo nel tessuto temporale per tornare indietro e cercare di riavviare il programma Sentinelle per usarle come esercito e conquistare i Nove Regni.
Gli X-Men dovranno quindi unirsi a Thor, Capitan America, Vedova Nera e al Soldato d'Inverno per scongiurare la terribile minaccia ed evitare un disastroso paradosso temporale.
Genere: Avventura, Malinconico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Un po' tutti, William Stryker
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VII – 1974
 
Gennaio 1974, casa di Charles Xavier, alcuni mesi dopo i fatti di Washington DC. Il presidente Nixon aveva deciso di annullare il progetto Sentinelle e processare Trask per aver sottratto illegalmente risorse al governo. William Stryker, sua fedele spalla, era scomparso.
Gli X-Men erano divisi, ma uniti da una nuova speranza. Lentamente, le persone iniziavano a uscire, a mostrarsi in pubblico per come erano veramente, da entrambe le parti. Tuttavia, la guerra in Vietnam era finita e il morale generale era comunque molto negativo.
La neve cadeva incessantemente da giorni e le strade erano ricoperte da una candida coltre bianca, e il fumo dei camini decorava il cielo di sbuffi grigi.
Charles Xavier stava sistemando la biblioteca: era intenzionato a riaprire l’istituto entro la fine dell’anno. Vista la noncuranza dei precedenti dieci anni, c’era molto lavoro da fare.
Aiutato dall’amico Hank McCoy, stavano riordinando la sezione dei libri di geografia. Hank, che gli era sempre rimasto accanto, silenziosamente, senza mai chiedergli nulla. Charles gli rivolse un sorriso spontaneo che Hank, sepolto sotto la polvere della sezione Africa, non notò.
La ferita alla tempia di Charles era ormai del tutto guarita, ma si notava ancora. Gli eventi dei mesi prima sembravano già sbiaditi, sepolti.
Chissà dov’erano Raven, sua sorella adottiva, Wolverine, ma, soprattutto, Erik. Aveva imparato a prendere la cosa con filosofia: ognuno aveva preso la sua strada, e lui non poteva farci niente. Non poteva salvare il mondo da solo. Era già riuscito a salvare sé stesso, e per il momento gli bastava. Al resto avrebbe pensato dopo.
La neve faceva sembrare il tempo dilatato.
Si muoveva nuovamente con la sedia a rotelle, visto che aveva rinunciato ad usare il siero. Questo gli aveva permesso di recuperare i poteri: percepì così i pensieri di Hank, simili ai suoi.
“Bisognerà pazientare, amico mio” disse a voce alta “Ogni cosa a suo tempo.”
Hank riemerse dai libri, stupito, ma con un gran sorriso.
“Non si legge la mente senza permesso, Professore.”
 
Fuori una luce bluastra attirò la loro attenzione. Non era naturale, né poteva essere un dispositivo, in quanto troppo intensa.
Le pareti iniziarono a tremare e la luce divenne bianca, abbacinante.
“Cosa diavolo…?” Hank cercò di mantenere la calma, coprendosi gli occhi e avvicinandosi istintivamente a Charles per proteggerlo.
I vetri tremavano sempre più forte.
La luce bianca iniziò a ritirarsi, convergendo verso un punto in lontananza, ma comunque distinguibile dai loro occhi: era vicino alla periferia della città.
Iniziò ad assumere la forma di una figura umana. I colori iniziarono a differenziarsi e la figura si fece sempre più nitida. Dopo pochi secondi, si resero conto che stavano fissando un essere umano, o qualcosa che ci somigliava molto. Aveva lunghi capelli neri e la pelle bianca come il latte. Ma i suoi vestiti erano assurdi, persino per un mutante: sembravano usciti da un’altra epoca, verdi, neri e dorati. In braccio, recava un grande elmo d’oro con corna. Si guardava intorno incuriosito e un po’ beffardo.
Hank aveva iniziato a trasformarsi in Bestia, la sua forma mutante che preferiva non mostrare al mondo.
“Aspetta Hank!” Charles lo trattenne “Non sappiamo chi o che cosa sia. Potrebbe essere spaventato o aver bisogno d’aiuto. Proverò a contattarlo telepaticamente, non credo voglia farci del male.”
Hank era dubbioso ma non poteva impedire al Professore di farlo.
Charles appoggiò l’indice e il medio sulla tempia destra.
“Chiunque tu sia… Riesci a sentirmi?”
“Oh, ti sento benissimo, mio giovane sprovveduto.” La voce gli rimbombò chiara e forte nella stessa come l’esplosione di migliaia di cristalli.
A Charles vennero le vertigini: non aveva mai sperimentato un potere simile.
“Ed è bene che fin da subito sappiate con chi avete a che fare.” La figura in lontananza accennò un gesto della mano, e gli bastò per scaraventare via Charles contro la parete opposta, per poi dileguarsi in una nube nerastra.
Hank istintivamente avrebbe voluto gettarsi al suo inseguimento, ma il Professore sembrava ferito, anche se cosciente.
Lo prese in braccio e si diresse verso l’infermeria più in fretta che poté.
Charles intanto riacquistava lucidità.
“Non ci voleva, Hank. Non ci voleva davvero.” Mormorò.


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Ed eccoci qua alla fine della parte introduttiva! Inizialmente avevo pensato a questa come una fan fiction unica, ma più andavo avanti e più mi rendevo conto che stava diventando lunghissima, molto più dei 20 capitoli che mi sarei aspettata. Perciò, ho deciso di suddividerla in più sezioni, una introduttiva, una centrale e una conclusiva, così da poter approfondire di più anche i personaggi e le relazioni tra di loro. A breve inizierò a pubblicare la seconda parte, intanto vi ringrazio tantissimo per essere arrivati fino qui!!! Spero vi sia piaciuta!
   
 
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