«Levi...»
Il sussurro di Erwin riecheggiò nella testa del moro. Erano stati attaccati da dei titani, Erwin aveva addirittura perso un braccio, mentre Rivaille aveva riportato frattura della caviglia, niente in confronto al suo compagno. Dopo aver cercato una -introvabile- via d'uscita nella foresta, che brulicava di titani, si erano ritrovati su un ramo mezzo spezzato di un albero abbastanza alto da non essere notati da quei mostri e sfuggire dalle loro grinfie; feriti, stanchi, spaventati, in fin di vita. 
«Cosa c'è?» 
«Ho freddo.» Erwin puntò le sue iridi azzurre in quelle del moro. Sembrava sul punto di piangere. «Puoi avvicinarti?»
Il caporale scrutò il suo compagno con aria affranta, rassegnata. Senza dire nulla, si trascinò di peso fino a lui. Cercò di cingergli la vita senza fargli male, ma al minimo tocco il biondo stringeva i denti dal dolore. «Aspetta.» 
Tra i gemiti, staccò la schiena da tronco e fece passare la gamba al di sopra di esso, in modo da poter sedere all'amazzone e dare le spalle al compagno. Posò la testa sulle sue gambe, e Levi prese ad accarezzare i suoi capelli, una volta perfettamente in ordine.
«Va meglio?» Erwin annuì quasi impercettibilmente. 
«Conosci qualche canzone?»
Il caporale Rivaille roteò gli occhi, ma dentro di sé era quasi sollevato di passare così gli ultimi attimi con il suo amato. Prese a cantare. 
«You are my sunshine, my only sunshine...»
Entrambi riuscirono a sentire i passi di un titano che evidentemente li aveva avvistati. 
«You make me happy when skies are grey...»
Erwin puntò gli occhi pieni di lacrime in quelli di Rivaille. 
«You'll never know, dear, how much I love you...»
Lui restituì lo sguardo. 
«Please don't take my sunshine away.»