Solo Una Mosca Bianca
A
Tutte le Mosche Bianche
…grazie.
Solo
lacrime nel cuore.
Solo
la disperazione negli occhi.
Il
futuro… cos’è il futuro senza di lui?
Erano
bastati pochi secondi, una folata di vento,
un po’ di sabbia negli occhi: vedere
le ombre di loro due nuovamente
insieme in giro per Konoha era stata l’ennesima
pugnalata al cuore, una fitta al petto così lancinante da toglierle il respiro,
la fine della sua intramontabile speranza.
Lei
ci credeva, ci aveva creduto… davvero. Ma Shikamaru era cambiato, stava
cambiando ogni giorno… Temari lo cambiava. Perché?
Cambiava perché voleva fare il figo davanti a lei?
Un
ghigno amaro si spazia sul volto di Ino, deluso: se era davvero così, allora
Shikamaru la deludeva moltissimo. Se era davvero così, Shikamaru… non era poi
così diverso dagli altri uomini come aveva creduto. E ancora una volta il suo
cuore va in frantumi per un uomo che non riesce a vedere quanto amore lei possa
donargli, ancora una volta Ino piange delusa sul bordo del laghetto della sua
infanzia.
Ricorda
perfettamente di aver iniziato la sua carriera da medic-ninja
per uno scopo: si era sentita umiliata davanti a Temari,
davanti alla sua forza; si era sentita inferiore e inutile, dal momento che
Shikamaru aveva preferito combattere con l’altra anziché con lei.
Ino
voleva diventare forte, voleva combattere contro colei che gli voleva soffiare
il posto di donna preferita nel cuore di Shikamaru, ci aveva creduto fino alla
fine… ma quando si era vista surclassare ancora una volta, la sua speranza era
crollata, pesante, sotto il peso dell’ “evidenza”.
Priva
di speranza, piange sul lago Ino Yamanaka, perché teme di non aver più la forza
di sognare, teme di non riuscire più a credere nell’amore ora che Shikamaru
Nara le è sfuggito nuovamente dalle mani.
È
solo un’ombra quella che le si avvicina, una sagoma candida, che le si accosta,
aggraziata e leggiadra.
Ino
fissa allibita quella figura eterea che le si è seduta accanto: fissa con
attenzione i lunghi capelli bianchi, il volto pallido, le iridi prive di
colore, la veste così candida che sembra brillare di luce propria.
Il
suo sorriso è dolce, rassicurante, l’avvolge e la tranquillizza.
-“Cos’è
successo, Ino?”- le domanda con quel tono così pacato, angelico.
Ino
non vuole chiederle chi è. Non è nemmeno sicura che sia tutto vero. Forse è
solo la sua mente che comincia a farle brutti scherzi… ma non ha voglia nemmeno
di farsi domande che non porteranno a niente. Così, Ino decide di parlare con
quella donna bianca, che sente amica.
-“E’
finito, finito tutto.”-
-“Cosa
è finito, Ino?”-
-“La
speranza. I sogni. È morto, tutto morto.”-
-“Perché
dici così?”-
Ino
comincia a singhiozzare, il groppo in gola, l’immagine di quei due ancora
impressa nella testa.
-“Perché…
è tutto finito. Sono vuota, non riesco più a sperare, non riesco più a pensare
a niente di bello! Shikamaru se n’è andato e…”-
-“Ma
che dici, Ino, Shikamaru non se n’è andato!”- la interrompe la voce squillante
dell’essere candido –“E’ sempre lì, non lo vedi? È lì e ti ascolta, ti parla, ti
sorride… come sempre ha fatto!”-
Una
carezza dolce lungo la guancia di Ino, ad asciugarle le lacrime.
-“Ino…
tu hai un grande dono: quello di saper sognare. Le persone che sanno
sognare sono poche, come le mosche
bianche. E sai perché?”-
Scuote
la testa Ino, affascinata da quelle parole.
-“Perché
sono poche le persone che riescono ad abbandonarsi completamente ai proprio
sogni. Le persone preferiscono rimanere con i piedi per terra, accettare ciò
che gli viene offerto su un piatto d’argento senza chiedersi se ci può essere
qualcosa d’altro, qualcosa di più bello
e di più profondo. Perché sanno che non sempre i sogni si
avverano, e che le delusioni fanno male. La gente comune preferisce accettare
ciò che ha senza sognare nient’altro per la paura di soffrire. È per questo che
i sognatori sono persone incredibili, perché hanno la forza di credere con
tutta l’anima in qualcosa di fragile, instabile, incerto, ma… bellissimo. I sogni non sempre si
avverano, Ino, ma non c’è niente di più bello dei sogni al mondo. Perché
sognare ti libera l’anima, ti fa respirare un’aria sempre fresca e nuova, ti
permette di vedere il mondo in mille sfumature diverse. Coloro che non sognano
e accettano la realtà per quella che si presenta, vedranno un mondo sempre
tinto di grigio, noioso, per nulla emozionante. Capisci qual è il tuo grande
dono, Ino?”- un sorriso si allarga sulle labbra candide della misteriosa
entità.
-“Ma
io… io non… non ci riesco più a sognare…”-
-“Ci
riuscirai, Ino, ci riuscirai. È normale vacillare a volte, i sognatori sono più
sensibili delle persone normali e quando subiscono un colpo è normale provare
dolore. Ma ciò che vi differenzia dagli altri, è che voi riuscite sempre a
rialzarvi in piedi e a tornare più forti di prima. Vi rialzate e combattete per
quello in cui credete fino alla fine. Fino alla fine, Ino. Adesso ti fa male,
lo so, ma domani vedrai… i sogni torneranno ad impossessarsi del tuo cuore,
perché è inevitabile, tu sei fatta così! Non puoi decidere di smettere di
sognare per una ferita, il tuo cuore non vivrebbe senza fantasia! È vero che i
sogni si avverano raramente… ma anche se non si avverassero, non andrebbero
perduti, Ino. Perché i sogni ti danno tanto, ti hanno dato tanto e questo
nemmeno la delusione più grande potrà cancellarlo. La delusione non potrà mai sconfiggere i tuoi sogni, Ino. Mai.
E poi… se i sogni si avverassero, Ino? A questo non ci pensi?”-
Un
guizzo negli occhi di Ino, che però si spegne subito così come è apparso. Per
un attimo, ci ha creduto davvero.
-“Non
possono avverarsi… tutti lo sanno come stanno davvero le cose.”-
-“Tutti chi sarebbero, scusa? Gli altri? Il resto della popolazione?
Quelli che vedono e accettano la realtà per come appare? Quelli che non sognano? Certo, loro sanno come sembrano le cose. Loro non otterranno
mai nulla perché non hanno mai combattuto per nulla. E anche se otterranno ciò
che vogliono, non ne saranno soddisfatti, perché non l’hanno mai desiderato con
lo stesso ardore e la stessa passione con cui l’abbiamo desiderato noi. Ecco
chi sono gli altri che dici tu, Ino. Persone che si divertono a uccidere i tuoi
sogni non per sostenere i loro, ma per fare del male a te. Perché sono
invidiosi del tuo dono, sono invidiosi dei tuoi sogni che illuminano la tua
vita, sono invidiosi di non avere un sogno
bello come il tuo. E vuoi arrenderti così? Mollare perché tutti ti dicono
di mollare? Rinunciare alla tua bella vita illuminata di bianco per un mondo
scuro e senza colori? Mi dispiace Ino, ma credo che sia una sciocchezza.
Sognare e deludersi, o smettere di sognare, ti porterebbero la stessa
sofferenza. Quindi la tua rinuncia sarebbe senza senso. Se invece continui a
lottare, dimostrerai di valere veramente
qualche cosa, di essere veramente
qualcuno. ”- la sua voce adesso è decisa, secca, non ammette repliche.
Quello
che si fa largo fra le lacrime di Ino sembra un sorriso, un sorriso ancora
triste, ma pur sempre un sorriso.
-“Ino,
ascoltami bene. Molti anni or sono, in una terra molto lontana da qui, chiamata
Grecia, una città di fortissimi guerrieri fu messa in pericolo dall’incombente
minaccia del nemico. I Persiani volevano conquistare la città di Sparta, e
avevano a disposizione un numerosissimo esercito. Gli Spartani non si arresero,
seppure quello paresse un sacrificio bello e buono. Non avevano motivo per
arrendersi, Ino. Non ce n’era. Erano 300 contro un milione... e hanno
combattuto per la cosa che amavano di più... Sparta*.
Capisci cosa voglio dirti? I sognatori sono poche mosche bianche, ma i loro sogni, le loro speranze non saranno state
inutili. Splenderanno per sempre, al di sopra di qualsiasi realtà. Perché i
sogni, sono molto più belli. Inconsistenti, effimeri, ma incredibilmente belli.
La speranza… la speranza è alimentata di sogni, così come i sogni sono
alimentati di speranza. E la speranza è sempre l’ultima a morire, ricordatelo
bene questo, Ino.”-
-“Dove
vai?!”-
Ino
sbarra gli occhi, incredula, quando vede la misteriosa donna svanire davanti ai
suoi occhi. Di lei non resta nient’altro che una piccola mosca bianca, che
dapprima si posa sulla mano della ragazza, poi prende il volo, svanendo verso
la nivea luna in cielo.
La
biondina la guarda allibita, mentre delle lacrime cristalline scivolano lunghe
le guance, calde e pure.
-“Ino!”-
È
lui. È la voce di Shikamaru. Del suo
Shikamaru.
Ino
si volta di scatto, trovandosi davanti il compagno, in volto l’espressione più
preoccupata del mondo.
-“Ino,
dov’eri?! Ti ho cercata ovunque!”- esclama Shikamaru, lasciandosi andare a un
abbraccio, ricolmo di sollievo.
La
ragazza scoppia in lacrime, mentre percepisce l’abbraccio del compagno
stringersi di più. Non le chiede nulla, Shikamaru. Non ne ha bisogno. Non hanno
bisogno di parole per capirsi, loro due.
*Erano 300 contro un
milione... e hanno combattuto per la cosa che amavano di più... Sparta: tratto dal film “300” di Zack Snyder.
…grazie a tutte…
Paccy: “Tu sei quella che ci tiene unite, almeno da quello che ho visto sabato,
tu seu la pazza più esaltata che conosco, ci infondi
carica shikainosa... ma ad ogni minimo ostacolo vuoi
mollare tutto e abbandonarci...se smetti di scrivere x questo penso che anche
le altre si deluderanno molto.”
Lee: "Quello che
conta non è tanto l'idea ma la capacità di crederci fino in fondo."
Capisci??? Alla fine non importa se Ino e Shika vanno insieme o no… guardati
indietro… e pensa a quello che hai costruito e a chi hai incontrato con questa
coppia… grazie a loro due… riesci a immaginarlo?”
Giulia: “Se non lo
sosteniamo noi lo ShikaIno chi deve farlo? Noi lo
amiamo e per questo stiamo tutto il giorno insieme a parlarne. Se ci arrendiamo
non avrà più nessun motivo di esistere. Fatti coraggio… supereremo anche questo
brutto momento… ricordati che noi siamo guerriere spartane! Le originali!
L'importante è non rinunciare ai proprio sogni per della gente che non è capace
di sognare, tu credici e non mollare. Ricordati che ci sono tante persone che
aspettano le tue ff in cui possono sognare per un
attimo lo ShikaIno, non puoi deluderle.”
E tutte le mie altre
sorelline… grazie di tutto. Sono qui solo per voi e grazie a voi.
Vi voglio bene.
Luly