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Autore: avalon9    13/08/2014    2 recensioni
Saga e Kanon. Cento drabble.
Loro. I rimpianti; le somiglianze; il rapporto.
Per provare a capire la loro meravigliosa complessità.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Meltemi'
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[46. Stelle]

 

“Non erano un brutto presagio?”

Skase. Non fare il guastafeste.”

La baia di Garitsa è sfavillio di lanterne sul mare e farandole di musica e danze lungo il molo in penombra. È due bicchieri di tsitsibira e una tzintzola divisa morso a morso, a cavalcioni di un parapetto.

“Kanon.”

“Mmh?”

“Hai un desiderio?” chiede Saga, gli occhi alla notte incrostata di stelle.

“Molti” sorride Kanon, la testa gettata al cielo. “E li posso prendere con le mie mani”, nel pugno il riverbero dell’universo. “E tu?”

“Qualcuno. Sì” sussurra Saga.“Ma avrò bisogno di un paio di mani in più, per afferrarli.”

 

 

 

 

 

 

 

 

Due nel giro di due settimane.

È un record, inutile negarlo. Ma, signori, non si poteva mancare. E sì, lo so: sono comunque in ritardo. Per la notte di San Lorenzo tradizionale; e per i giorni aggiuntivi. Che ci volete fare: in questo agosto uggioso (ma anche luglio, e giugno, lo erano. Uggiosi. Che bellezza!), con una luna che sembra un pugno in occhio, o una gigantesca lampadina cui hanno dimenticato di installare l’interrutore, a me, il dimenticato, è stata proprio la notte delle stelle cadenti.

Perché, davvero, mi è passata senza nemmeno accorgermene. Troppo impegnata ad iniziare il conto alla rovescia per il ritorno sui banchi di scuola.

E dunque.

Ma ai cari gemellini, questa notte di stelle morenti che lasciano nel cielo una scia non è passata senza colpo ferire. E benchè in Grecia la ricorrenza non sia avvertita troppo, forse retaggio di quella cattiva nomea che le meteore si trascinano dall’antichità, quando erano le lacrime degli dei, versate per la morte di Fetonte nell’Eridano, c’è qualcuno che la festeggia.

A Corfù, epiù precisamente nella baia di Garitsa è tradizione il 10 agosto spegnere tutti i lampioni e colorare la striscia di cemento che è il lungomare con danze e canti (amo questa frase. Doveva essere nella drabble; poi è sparita. Causa forze delle 100 parole), mentre sul mare galleggiano tante lanterne con lumini. E vedere il cielo di Grecia specchiarsi nel cielo del mare è uno spettacolo che, davvero, uno non vorrebbe perdersi. Sempre, insomma, che i Greci abbiano una particolare predilezione per tutto ciò che è carta oleosa e lucine tremolanti.

E il tutto ve lo gustate di più se vi passano per le mani una tsitsibira e una tzintzola. I nomi fanno schifo, sono d’accordo. Orribilmente cacofonici. Ma, parola di Saga e Kanon, ne valgono davvero la pena: il primo è una particolare bevanda tipica dell’isola, molto gustosa e dissetante e preparata con succo fresco di limone, olio di limone, acqua, zucchero e zenzero tritato (i Greci hanno sempre amato gli abbinamenti insoliti. Detto da una che ama mescolare i cibi e mette il ribes nella carne e il limone nel riso. E vi assicuro che è super!), mentre la seconda è un impasto a base di giuggole (sì: giuggiole. Avete letto bene; esistono!) secche, uvetta e sesamo, anche questo un dolce titpico che si può trovare solo a Corfù.

Forse può sembrare presuntuoso da parte dei gemellini il loro atteggiamento. Ma insomma: possono racchiudere in una mano un intero cosmo. Mi sembrava bello che quello che desiderano non fosse tanto qualcosa fuori dalla loro portata, quanto piuttosto qualcosa da raggiungere assieme.

Kanon ha i suoi mezzi e qualche sassolino che vuole togliersi; e le mani vanno benissimo, per quello. Saga ha qualche grattacapo in più, del tipo ricostruire un’infanzia che non ricorda e raccattare qualche pezzo qua e là prima che la testa lo abbandoni definitivamente. E in questo Kanon è un vero e proprio punto di riferimento. Questa è la mia lettura, con Mare Greco dietro. Ma la drabble è a sé, una nottata passata fra fratelli a guardare le stelle cadenti.

 

 

 

P.S.

Sono distrutta e vado a letto.

Se non riesco a rispondere subito alle recensioni della precedente drabble, scusatemi tutti. Provvedero domani! Intanto: grazie mille!

 

 

  
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