Serie TV > Elisa di Rivombrosa
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Autore: FairySweet    13/08/2014    1 recensioni
... La sua colpa era semplicemente quella di amare troppo, amava sé stessa, amava quell'uomo ostinato e testardo che la sfiorava con la delicatezza di un angelo, amava sua figlia, la sua vita, semplicemente ... amava troppo ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                "Come reagite alle Sorprese?"





Tornare in quella casa, in quel giardino dove da bambina aveva incontrato per la prima volta Martino era in qualche modo rassicurante.
Ricordava i giochi con lui, con suo zio che nonostante il tempo trascorso le mancava da morire.
Strinse più forte la tazza tra le mani sorridendo mentre il fratello cercava di tanto in tanto il suo viso “Duchessa?” si voltò leggermente di lato incontrando Amelia “C'è una … una visita per lei” “Per me?” domandò confusa posando la tazza sul tavolino di fronte a sé “Mio padre?” “No signorina, è …” trattenne il fiato quando alle spalle della donna apparve quella figura ormai tanto lontana nel tempo.
Cercò con lo sguardo suo fratello pregando il cielo che se ne restasse buono a giocare assieme ad Agnese.
Fece un bel respiro e con un lieve cenno della testa autorizzò quella visita che non avrebbe mai voluto “Emilia?” “Cosa ci fate voi qui?” ribatté gelida cercando di respirare il più normale possibile “Sono tornato ieri per risolvere alcune cose e ripartirò tra qualche giorno. Volevo solo salutare Elisa e parlare con te e …” “Ora che mi avete visto potete anche proseguire il vostro viaggio” “Sei cresciuta” sussurrò avvicinandosi a lei “Sei così uguale a … sei diventata bellissima piccola mia” “Antonio …” iniziò gelida alzandosi in piedi “ … sono passati quattro anni. Quattro anni di silenzi e di assenza. Sono diventata grande e ora cosa vi aspettate da me? Cosa volete!” “Sei davvero tanto arrabbiata con me?” “Voi eravate quanto di più simile ad un padre io avessi mai avuto e siete scappato!” “Non comprendi il perchè?” sussurrò abbassando qualche secondo lo sguardo “Sei così giovane Emilia, non conosci ancora il dolore che porta l'assenza di qualcuno che ami così profondamente da non riuscire nemmeno a respirare” “Per questo siete scappato? Per mia madre?” “Per il suo ricordo Emilia!” esclamò stirngendola per le spalle ma la giovane sospirò allontanandosi di colpo “Io mi ricordo Antonio, ricordo le vostre urla, il vostro pianto e ricordo di avervi visto scappare fuori da quella stanza pochi minuti dopo la … siete scappato da lei perché il dolore era troppo violento ma non avete mai nemmeno pensato per un secondo a me! Mi avete lasciata sola, siete andato via lasciandomi senza padre ma mia madre era…” “Emilia!” chiuse gli occhi qualche secondo trattenendo il fiato “Emilia … Guarda!” sentì le manine del fratello aggrappate a lei.
Inspirò a fondo dipingendosi in viso un sorriso quanto meno credibile “Cos'hai trovato?” “È per mamma” reggeva tra le mani un giglio candido come la neve “Sono sicura che le piacerà molto lo sai?” gli sfiorò la testolina incurante di quell'uomo, del suo respiro accelerato e costante “Emilia lui è …” “Come vedete, sono cresciuta bene anche senza di voi” “Hai un figlio?” gli occhi del piccolo si inchiodarono ai suoi togliendogli il fiato.
Era così uguale a lei da farlo tremare perché quella somiglianza così pericolosa stava lentamente entrando nel cuore “Se non avete altro da dirmi …” prese in braccio il fratello lasciando tra le mani del paggio il giglio appena reciso “ … potete congedarvi dalla mia presenza” “Se hai un figlio e ti serve aiuto io sono … Senti, lo so che è tardi e che ti ho fatto del male ma non puoi affrontare queste cose da sola. Ho una bella casa Emilia, Genova è una città stupenda e mia moglie è ...” “Siete sposato?” domandò confusa piantando gli occhi nei suoi “No, non acora per lo meno” “Così dimenticate mia madre? Sposandovi?” ma lui sorrise appena sospirando “Non posso dimenticare tua madre, non potrò mai dimenticarla ma Ludovica mi aiuta a lenire questo dolore” “Come reagite alle sorprese Antonio?” “Alle sorprese?” annuì gelida stirngendo più forte il piccolo.
Cosa le importava della verità? Cosa le importava di lui? Era arrabbiata con quell'uomo così arrogante da tornare indietro dopo anni interi per cercare il suo perdono.
Perché avrebbe dovuto perdonarlo? Per quale motivo doveva parlare con lui? Voleva solo vederlo soffrire perché per tutto quel tempo, aveva visto sua madre piangere e nascondere le lacrime dietro a sorrisi falsi e bugiardi “Edoardo è mio fratello” lo vide tremare violentemente portandosi una mano alle labbra “Tuo … tuo” “Sorpresa” esclamò tagliente nascondendogli anche solo il piacere di studiare quel volto fresco e giovane “Se non avete più niente da dirmi dottore, potete anche andarvene, sono cresciuta bene senza di voi e continuerò a farlo. Dedicatevi alla vostra vita e lasciate in pace la nostra” un lieve cenno della testa bastò a congedare la servitù “Come vedete, nessuno qui ha più bisogno di voi” sfiorò la testa del fratello con le labbra e senza aggiungere una parola si allontanò da lui nascondendogli il futuro.
  
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