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Autore: Inmichaelarms    13/08/2014    2 recensioni
Hayley ha paura del pericolo, del buio, del rumore. Cose che per Luke sono all'ordine del giorno.
Lui è pronto a rischiare, pronto per vincere un gioco che non ha regole.
La storia NON è mia, l’autrice mi ha dato il permesso di pubblicarla, la storia è originaria di watt-pad: http://www.wattpad.com/story/13607023-disconnect-luke-hemmings l’autrice è: http://www.wattpad.com/user/inashtonsarms
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Time.
9 giorni.
Hayley tenne gli occhi chiusi mentre i suoi sensi iniziarono a prendere conoscenza, sentiva il petto su cui era appoggiata alzarsi ed abbassarsi lentamente. La guancia strusciava su quel tessuto ruvido, profumato. Quel profumo che ti fa venir voglia di premere il naso contro di esso per respirarlo a pieno.
Aprì gli occhi.
216 ore.
12.960 minuti.
777.600 secondi.
Cercò di alzarsi dal materasso, coperto da lenzuola scure, senza far rumore. La stanza era buia ma poteva vedere leggeri raggi di sole attraverso le persiane chiuse. Si guardava intorno spaesata mentre mille domande si fecero spazio dentro la sua testa.
Aveva perso la cognizione del tempo. Tempo che le stava sfuggendo tra le dita, 9 giorni incontrollabili. Lanciò un’occhiata verso il ragazzo steso e si accigliò quando vide qualcosa sul suo petto creare un barlume di luce a contatto con il sole. Prese un respiro prima di camminare, premendo i piedi scalzi contro la moquette.
Sobbalzò nel vedere la propria catenina di corda alzarsi ed abbassarsi sul petto di Luke. La sfiorò con le dita stando attenta a non svegliarlo.
Quando la sua gamba incominciò a vibrare si allontanò di scatto, uscì silenziosamente da quella stanza ritrovandosi in un corridoio luminoso, strizzò gli occhi e rispose appena vide la persona che la stava cercando.
-Ryan.-
Sospirò appoggiandosi al muro chiaro.
-Stai bene?-
-Ashton?-
Chiese Hayley no curandosi della domanda dell’amica.
-Sta bene, è a casa sua. Io e Calum lo abbiamo accompagnato.-
Sentiva la rabbia salire, prendendo il posto del sangue  riscaldarla.
-Sei da lui?- chiese riferendosi al biondo.
-Si, ma andrò a trovare Ashton. Grazie Ryan, ringrazia anche Calum.-
Attaccò il telefono, rimettendolo nella tasca dei jeans scuri. Casa Hemmings era silenziosa e lei poté sentire un grugnito provenire dalla camera alle sue spalle.
Rabbia.
Spalancò la porta e corse verso il letto, prese il ragazzo stringendo in due pugni la maglia che indossava. Quest’ultimo spalancò gli occhi feroci e chiari prendendo la ragazza dai polsi, la strattonò mentre lei cercò di urlare.
Riuscì a portarla sotto di se mentre si metteva a cavalcioni su di lei.
Le teneva i polsi contro il materasso e di fianco al viso giovane.
-Perché?-
Disse lei scalciando.
-Calmati.-
La rimproverò il ragazzo biondo stringendola più forte.
-Perché?-
Ripeté più forte la ragazza.
-Perché, cosa?-
Domandò il ragazzo piegandosi verso il viso di Hayley, la collana con il ciondolo ad ancora dondolava tra i due petti, senza un luogo stabile dove sostare.
-Tutto, -sputò – perché hai fatto del male ad Ashton. Perché sono qua! Perché se-
Luke la bloccò liberandosi in un bacio liberatorio. Le loro lingue si incontrarono mentre le loro labbra si venivano incontro l’un l’altra. Il ragazzo si staccò appoggiando la fronte contro quella della bionda. La collana aveva trovato il proprio posto contro il petto di Hayley.
-Perché sei cosi?- biascicò la ragazza stringendo i pugni ancora in trappola.
Lui corrugò la fronte non capendo.
-Litighiamo, mi baci e poi litighiamo ancora.- sospirò –Sono stanca.-
Luke strofinò il naso contro la guancia candida della bionda.
-Amore fragile, resisti ancora un po’.-
Sussurrò. La bionda chiuse gli occhi.
-Mi stai distruggendo.-
-Ci sto provando da tempo.-
Hayley lo guardò dal basso. Era perplessa. Gli occhi chiari di Luke la fissavano, sembravano non chiudersi da giorni, settimane.
Aspettando che il tempo passi.
 Il tempo che ora la ragazza stava aspettando che passasse, che venisse interrotto. Si accigliò vicino al viso del ragazzo.
-Cosa intendi?-
Il biondo rotolò su se stesso portando la ragazza sopra di se, la teneva per la vita mentre lei si spingeva contro il suo petto per allontanarsi. La collana cambiò sponda fermandosi sulla maglietta di Luke.
-Ti sto insegnando a sopravvivere,- sussurrò – a me.-
-Io voglio sapere il tuo scopo.- si alterò la bionda.
-All’inizio volevo portarti allo Yell, poi, beh poi è diventata una questione personale. Se sopravvivrai questi giorni con me, solo io  potrò distruggerti.-
-E lo farai.-
Commentò la bionda fissandolo. La mascella era tesa ma il suo viso era sereno come se avesse già fatto quel discorso altre dieci volte. Contro la luce del sole poteva vedere alcuni peli chiari sulla mascella giovane e sugli zigomi scuri del ragazzo.
Si risvegliò quando due paia di labbra si posarono sul suo collo, lo accarezzavo e poche volte regalavano un contatto pieno e umido.
-Non sai quante cose ti farei.-
Soffocò Luke sulla pelle arrossata della ragazza mentre le prendeva dolcemente una mano e se la posava sul cavallo dei pantaloni.
Lei la ritrasse subito.
-Ma non oggi, continuò il biondo – domani.-
La ragazza si alzò contro lo sguardo contrariato del ragazzo steso. Si passò le mani sulla maglia sgualcita prima di avviarsi verso la porta.
-Mia sorella sta per tornare a casa, devo andare.-
Era già fortunata che sua madre era via per lavoro. Vide Luke annuire con la coda dell'occhio.
-Amore fragile, la richiamò. Si girò – domani mattina ti porto io a scuola.-
Annuì.
Cosa poteva fare?
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Prese i capelli biondi sulle punte tirandoseli davanti al viso. L’erba che le solleticava le braccia scoperte la facevano sorridere. Strizzò gli occhi per il troppo sole prima di girarsi verso il ragazzo steso di fianco a lei.
Aveva le braccia alzate e messe sotto la testa per darsi sostegno. I muscoli erano ancora più delineati in quella posizione tesa.
-Quanto manca?-
Chiese Ryan dando un bacio sul petto coperto del moro. Lui si alzò mettendosi seduto mentre trascinava con se anche la ragazza. Le mise una ciocca di capelli dietro all’orecchio e lasciò la mano li su quella pelle calda.
-Meno di un mese.- disse regalandole un sorriso malinconico. Lei scosse la testa.
Calum la attirò a se stringendola.
-Non ti preoccupare,- disse baciandole i capelli – vedrai che non la porterà allo Yell.-
Ryan annuì di nuovo pensando ad Hayley.
Il ragazzo rise e le accarezzò un braccio.
-Perché ridi?-
Gli chiese la ragazza sogghignando.
-Perché sono dove dovrei essere con chi dovrei essere.-
Strappò un filo d’erba prima di iniziarci a giocare.
-Per tanto tempo ho immaginato questo momento. Ma non si avverava mai, ed ero arrabbiato.-
-Un sogno è solo un sogno, finché non decidi di renderlo reale.-
Sussurrò Ryan, lui sorrise.
-Me lo dicevi sempre.-
Prese gli apici del filo d’erba unendoli in un nodo, formando una firma circolare. Ryan si accigliò.
-Potrei stare qui ore, dirti tutti i motivi e convincerti a dirmi di si.- sorrise –Ma non ho più tempo.-
Prese la mano della mora accarezzando le dita lunghe e fini, si passò la pelle morbida sul viso prima di farle scivolare sull’anulare il filo d’erba circolare.
-Quindi, Ryan Joenelle Greeveer, vorresti rendermi il più felice fottuto ragazzo della terra diventando la mia ragazza?-
  
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