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Autore: irjdescent    13/08/2014    4 recensioni
Ogni pomeriggio di quel mese Lola passava davanti a quel muretto, si fermava a guardarlo e ripercorreva tutti i momenti passati a scherzare con il suo, ormai, ex-migliore amico. Si potevano ancora intravedere incisi, su quel pezzo di cemento, i loro nomi e quel “per sempre”. E Lola sorrideva, sempre, a quella vista. Ricordava ancora quel momento di tanti anni fa in cui, con il suo fermarglio, erano riusciti a imprimere la loro amicizia. Rideva ricordando le battutte del suo Tommo e i passanti la prendevano per pazza. Ma poi metteva le mani in tasca, ritornava seria e riprendeva la strada verso casa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lovely Wall

“Mi chiedo come tutto questo sia possibile. Come io riesca a guardarti in modo diverso. Come io riesca a perdermi nei tuoi occhi. Come riesca a soffrire come un cane per essermi innamorata della persona sbagliata. Non posso dirti come è succeso, la data o l’ora precisa. So solo che mi ci sono ritrovata in mezzo e non sono più riuscita a uscirne.
Avevo sempre creduto nell’amicizia tra maschio e femmina. Ci credevo davvero. Pensavo realmente che la storia dei migliori amici fosse vera. Ma è da quando ho iniziato a guardarti con occhi diversi. Da quando il mio cuore perde i battitti a guardarti. Che ho capito. Capito che due persone di sesso opposto non possono essere “migliori amici”. Che io e te non lo possiamo essere.
Non so quanto riuscirò ancora ad andare avanti. Non ne ho idea. Non so se esploderò. Vorrei solo non perderti. Lo so che sto infrangendo la nostra promessa, lo so che io e te ci siamo giurati amicizia eterna promettendoci di essere sempre sinceri l’un l’altra. Ma mi dici come io posso dirti tutto questo? Come io possa dirti i miei sentimenti? Rovinerei solo tutto. Rovinerei la nostra amicizia. Spezzerei quei due bambini che giocavano a calcio al parco. Tutto questo è assurdo. Assurdo che io mi sia innamorata di te, del mio migliore amico. Assurdo perché sto scrivendo questa lettera consapevole che non leggerai mai. Assurdo perché io non riesco a guardarti come una volta. Non riesco a non far battere il mio cuore a mille quando mi dai un bacio sulla guancia o a non riuscire a fissarti e perdermi in quei tuoi occhi.
Ora, mi chiedo cosa ne sarà di noi. Se io continuerò a fingere, a nascondere i miei sentimenti e prima o poi passerà. Oppure se ti spiegherò tutto, ti confesserò il mio amore. Ma sceglierò la via più semplice. Come abbiamo sempre fatto noi. Lasciando stare le cose complicate. E lo so che sarà dura per me. Più di quanto riesco a immaginare. Ma sceglierò così perché è incredibile che io possa amare te.
Ed è incredibile il fatto che l’amicizia sia la parte opposta dell’amore e che io sia passata dall’altra sponda in poco tempo lasciando quell’amicizia tanto vissuta dall’altra”

 
E sono state proprio queste parole a rovinare tutto. A rovinare un’amicizia che adava avanti da secoli. A cancellare quel “per sempre” che si erano promessi. Perché queste parole sono state un colpo al cuore per entrambi. E forse non sarebbero state dovute scrivere. Forse Lola non avrebbe mai dovuto prendere quella penna e poggiarla sul quel pezzo di carta. Non avrebbe mai dovuto scaricare tutti i suoi sentimenti in quel modo. Forse ha sbagliato. O forse è stato Louis a sbagliare. Non avrebbe dovuto aprire quel libro, prendere quel foglio e leggere quelle parole. E forse non avrebbe mai dovuto dire quella frase.
 
-Sei veramente tu questa. Sei tu questa ragazza? Hai scritto tu queste parole?- le aveva detto acido agitando il foglio.
-Si- aveva sussurrato.
-Non ti riconosco più Lola. Non se più tu. Tu  sei quella bambina che giocava a calcio con me per rendermi felice. Quella che avrebbe fatto qualunque cosa per farmi felice. Che ha archittettato tutto per farmi incontrare con la ragazza che tanto mi piaceva. Cosa è successo Lola, cosa è successo?- le aveva risposto con gli occhi lucidi.
-Sono cresciuta, Louis. Sono cresciuta. Ho preso una via che non dovevo prendere. Ma l’amore non si può comandare. Mi sono innamorata di te. Non lo so come è successo, ma è successo.- gli aveva risposto con le lacrime agli occhi.
-Scegliere sempre le vie più facili, ricordi? Ce lo eravamo promesso, ma evidentemente non è servito. Non posso continuare a essere tuo amico. Non posso. Addio Lola- e con questa frase aveva preso il giubotto ed era uscito di casa mentre le lacrime iniziavano a solcargli il viso.
 
Questa erano state le loro ultime parole. Queste avevano frantumato il cuore a entrambi. Ormai sembrava che non si conoscessero. Ormai tutto era stato cancellato. Tutto senza laciare un segno. Si incrociavano a volte nei corridoi di scuola. I loro occhi penetravano l’un dentro l’altro, ma sembravano essere ciechi. Nessuno salutava l’altro. Nessuno aveva cercato di recuperare il loro rapporto. E passavo i giorni, le settimane e di Louis e Lola non rimaneva che una vecchia foto al LUNA PARK. Quella foto che guardavano entrambi prima di andare a dormire. Quella foto che li rappresentava. Quella foto che li univa, ancora, ogni sera. Perché era esattamente alle 23:17 di sera che tutti e due, come si erano promessi, si ritrovavano a ossevare quello scatto, nonostante tutto.
 
-Più cancelli e più ti resta il segno- era questa la frase che Hope ripeteva sempre a Lola, ma lei sembrava non capire.
-Hope è finita. Louis si è fatto capire chiaro e tondo. Io e lui non esistiamo più. Non esiste più la nostra amicizia e nenache quel “per sempre”. Niente.- rispondeva sempre malamente Lola e Hope sembrava farsene una ragione.
 
-Perché devi soffrire Louis. Perché? Si vede che ti manca, prova a recuperare…- gli ripeteva Niall ogni santo giorno.
-Non devo recuperare niente. Ho sbagliato a dire quelle parole, ho sbagliato tutto nella vita. È tardi per recuperare…- gli rispondeva acidamente e Niall lasciava scorrere quel discorso.
 
Era passato circa un mese da quel giorno. Un mese in cui avevano riempito il cuscino di lacrime. Un mese in cui nessuno dei due aveva avuto il coraggio di bussare alla porta dell’altro nonostante entrambi soffrissero. Molte volte Louis era passato davanti a quella casa, ma non aveva mai avuto il coraggio di suonare il campanello. Passava davanti, la guardava e sorrideva. Sorrideva perché era esattamente lì che si erano conosciuti. Ma poi mandava via quel felice pensiero e ritornava a fissare il pavimento e camminare. Ogni pomeriggio di quel mese Lola passava davanti a quel muretto, si fermava a guardarlo e ripercorreva tutti i momenti passati a scherzare con il suo, ormai, ex-migliore amico. Si potevano ancora intravedere incisi, su quel pezzo di cemento, i loro nomi e quel “per sempre”. E Lola sorrideva, sempre, a quella vista. Ricordava ancora quel momento di tanti anni fa in cui, con il suo fermarglio, erano riusciti a imprimere la loro amicizia. Rideva ricordando le battutte del suo Tommo e i passanti la prendevano per pazza. Ma poi metteva le mani in tasca, ritornava seria e riprendeva la strada verso casa.
Lo avevano pasato così un mese. A ricordare e pentirsi. Pentirsi per le parole che non avrebbero dovuto dirsi. Parole che sarebbero dovute essere scusate,ma nessuno dei due riusciva a trovarne il coraggio.
 
Quel pomeriggio Hope e Niall si sarebbero incontrati al parco per passare del tempo insieme dato che, a causa dei loro amici, non riuscivano a stare molto tempo in compagnia. Hope aveva insistito, come sempre, a farla venire con lei, come d’altronde aveva fatto anche Horan, ma i due non ne volevano sapere e così, come ogni volta, avevano deciso di stare da soli e lasciare quei due a piangere e pensarsi.
-Stasera Liam mi ha invitato a casa sua, mi ha detto di portare anche Louis- aveva esordito il biondino mentre accarezzava i capelli della bionda.
-Ha invitato anche me e Lola- gli aveva risposto incontrando i suoi occhi.
Si fissarono per un tempo indecifrabile e nei loro occhi si accese una luce.
-Stai pensando quello che sto pensando io?- le aveva chiesto.
-Tu cosa stai pensando?- gli aveva risposto continuando a guardarlo.
-Di portare quei due scemi e farli rincontrare per sistemare le cose. Non sopporto vedere così Louis, è distrutto…- le aveva risposto.
-Esattamente Nialler, noi saremo i loro cupido. Li porteremo alla festa e, vedrai, poi faranno tutto da soli- gli aveva risposto mettendosi a sedere.
Niall si era avvicinato alla bionda per scroccarle un veloce bacio a stampo per poi esordire- Per il mio amico farei di tutto e, quindi sarò anche il suo cupido-
-Se risolviamo questa rottura ci devono dare una medaglia- gli aveva risposto provocando una sua risatina.
E si erano ritrovati a scambiarsi di tanto in tanto alcuni baci fantasticando sulla sera imminete.
 
E mentre Lola si guardava allo specchio soddisfatta per l’outfit scelto, a casa Tomlinson, Niall cercava invano di convincere l’amico a venire alla festa della sera.
-E dai, Louis. Ci divetiremo. Ne hai bisogno- lo supplicava esasperato, con la tenera smorfia, il biondo.
-Accetto solo per quella faccia- si era lasciato convincere.
-Grande Bro. Sapevo che avrebbe fuzionato... Dai vai vestirti che stasera ce la spassiamo- aveva esordio Niall.
E Louis con una smorfia di disapprovo si era diretto verso l’armadio mentre il biondo mandava un messaggio alla sua ragazza dicendo che il primo passo era compiuto.
 
La serata era in pieno svogimento. E mentre Lola si stava scatenando in pista Louis, affiancato dal suo amico era seduto al bancone a fissare la sua ex-migliore amica.
-Hai intenzione di guardarla per tutta la serata?- gli aveva chiesto il biondo.
-Io non sto fissando nessuno e poi tu non mi avevi detto che ci sarebbe stata anche lei- si era scusato lui.
-Io non sapevo chi c’era o non c’era alla festa. E poi stasera è l’occasione giusta per recuperare, no?- gli aveva detto Niall.
-Ti ho già detto che non posso recuperara niente…quindi ora lasciami stare- aveva alzato la voce Louis.
Lola si era accorta della presenza di Louis da tempo, ma aveva lasciato passare la cosa. Quella sera voleva divertirsi dopo tanto tempo e lui non glielo avrebbe impedito. Hope l’aveva stuzzicata parecchio, ma lei sembrava non sentire.
Il piano dei due fidanzati non stava funzionando come pensavano e sembravano aver perso ogni possibilità di una possibile riappacificazioni dei due. Niall e Hope si erano scambiati occhiate di negazione per tutta la sera lasciando da parte il divertimento. Ma quando ormai Hope aveva perso ogni speranza incontrò Niall tra la calca della sala.
-Lola non ne vuole sapere. Non so più cosa fare.- aveva sbuffato la bionda.
-Ci penso io- aveva risposto sparendo tra la gente.
 
E mentre Niall prendeva in mano il microfono attirando l’attenzione di tutti, Lola aveva smesso di ballare e si era seduta al bancone stremata.
-Allora come tutti sapete io e i miei amici abbiamo una band. Questa sera volevamo farvi sentire un nostro nuovo pezzo. È una canzone piena di amore, quindi prendete la vostra ragazza e ballate insieme- aveva urlato Niall al microfono.
La stanza calò in un silenzio totale. La musica alta si era spenta per lasciare spazio a una lenta canzone. Niall aveva preso la chitarra per accompagnare le voci dei cinque ragazzi, mentre gli altri si erano muniti di microfono.
-Ah, volevo aggiungere una cosa. Questa canzone è stata interamente scritta da Louis per una persona che dovrebbe essere qui presente. Voleva cantargliela, ma non ne ha mai avuto il coraggio. Quindi questa è anche per te…- aveva aggiunto Niall prima di intonare la prima nota e di ricevere un insulto da Louis.
 
E mentre le prime note della canzone iniziavano a sentirsi Lola era scesa dallo sgabello su cui era seduta e si era diretta verso la folla. Si era fatta spazio tra gente ed era arrivata vicino ai ragazzi che intonavano la canzone dolce e romantica.
 
Your Hand fits in mine
like it’s made just for me
but bear this in mind
it was meant to be
and i’m joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me
 
Forse perché Niall pronunciò quelle parole.
 
I know you’ve never loved
the crinkles by your eyes
when you smile
you’ve never loved
your stomach or your thighs
the dimples in your back
at the bottom of your spine
but I’ll love them endless
 
 Forse perché il suo sguardo e quello di Louis si incontrarono come una volta dopo tanto tempo.
 
I won’t let these little things
slip out of my mouth
but if I do it’s you (oh, it’s you)
 
 O forse perché quelle parole le appartenevano.
 
they add up to
i’m in love with you
and all these little things
 
Lo sguardo di Lola si incatenò a quello di Louis. Guardava la sua bocca aprirsi per far unscire quei toni tanto amati. Sentiva la sua sottile voce rimbombare nella sua mente. E capì. Capì che quelle parole, scritte con tanto amore da Louis. Erano dedicate a lei.
You can’t go to bed
without a cup of tea
and maybe that’s the reason
that you talk in your sleep
and all those conversations
are the secrets that i keep
though it makes no sense to me

Che quella ragazza che prendeva sempre il thè prima di andare a letto e parlava nel sonno. Era lei. Solo ed unicamente  lei.. E mentre la voce di Louis, accompagnata solo dalla chitarra di Niall, esprimeva tutti i suoi sentimenti, il cuore dei due ragazzi aveva preso un ritmo veloce.
 know you’ve never loved
the sound of your voice on tape
you never want to know how much you weight
you still have to squeeze
into your jeans
but you’re perfect to me

E Lola lo sapeva. Sapeva che Louis aveva scritto quelle parole sotto uno sfondo romantico per lei. Parole che avrebbe voluto dirle, ma non aveva mai trovato il coraggio. Perché Louis la conosceva come nessun altro. Perché era lei che odiava la sua voce registrata. Era lei che odiava la sua pancia e le sue gambe.
You’ve never loved yourself
half as much as I love you
you’ll never treat yourself right darlin’
but I want you to
if I let you know
I’m here for you
maybe you’ll love yourself
like I love you

Era lei che non sia amava. Ed era lei che Louis amava.

Presi da quella canzone troppo dolce Lola e Louis si ritrovarono a far scendere una lacrima. A guardarsi. A capirsi. Davvero una canzone poteva farli riappacificare? Una stupida canzone? Erano queste le frasi che Lola si poneva. E così presa dalle lacrime si fece spazio tra la gente e uscì da casa Payne. Corse per le strade di Doncaster mentre la pioggia la bagnava. Arrivò alla piazzetta dove aveva trascorso i miglior pomeriggi della sua vita e si sedette su quel muretto. La pioggia le rigava la pelle, ma a lei non importava. Percorse le lettere incise e una lacrima, seguita da molte altre, le bagnò, più di quanto fosse già, il viso.

Intanto a casa Payne la canzone si stava per concludere e Louis cercava lo sguardo di Lola. La cercava tra la gente con scarsi risultati. E mentre riportava lo sguardo basso vide dalla finestra spalancata un vestito rosso correre. E Louis capì. Capì che era lei. E una luce si accese nei suoi occhi. Sorrise e senza pensarci due volte lasciò il microfono a terra e uscì di casa, facendosi spazio tra la gente incuriosita. E mentre Louis sfrecciava, fregandosene della pioggia che lo stava riducendo uno straccio, Niall e Hope sorridevano consapevoli che avevano riappacificato la coppia più bella di tutti i tempi.

Lola ormai era arrivata ai singhiozzi. Manteneva ancora la mano su quelle scritte incise. Le percorreva una dopo l’altra. Tracciando il bordo di ogni singola lettera. Le fissava malinconica e si chiedeva cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo? Louis era arrivato in piazzetta e l’aveva vista. Su il “loro” muretto. In tutta la sua bellezza. E una lacrima gli aveva rigato il viso. L’aveva fissata per alcuni minuti, ma poi aveva preso il coraggio e si era avvicinato a lei. Aveva appoggiato la sua mano sulla sua. Avevano tracciato le sagome di quel “per sempre” insieme. E avevano sorriso.

Lola sapeva a chi apparteneva quella mano. Lo sapeva. L’avrebbe riconosciuta tra mille. Le sue unghie sempre ben curate, quelle piccole pellicine ai bordi delle dita, le sue dita lunghe. Ma non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi, si lasciava trasportare dalla sua mano che percorreva il freddo muretto. E nonostante la pioggia li bagnasse, il buio li circondasse loro erano lì. Lola sospirò mantenendo la testa bassa. Senza pensarci due volte Louis si fece dare quel coraggio che non aveva mai avuto. Appoggio le sue dita sul suo mento e le tirò su la testa. La guardò negli occhi per poi sorriderle. Aveva gli occhi rossi di chi aveva pianto tanto, i capelli bagnati appiccicati alla fronte per la troppa pioggia, le labbra incurvate in un mezzo sorriso, ma anche così gli pareva la più bella. Lentamente aveva portato il suo viso più vicino a quello di Lola. Sentivano i loro respiri confondersi. I loro cuori battere sincronizzati. E mentre in cielo spiccava la luce di un fulmine le labbra dei due ragazzi, tanto desiderose, si erano sfiorate. Si erano lasciati prendere dal momento lasciando passare ogni singola emozione tramite quel bacio. Dopo tanto tempo. Dopo un mese passato a piangere. Dopo aversi visti disperati. Avevano, finalmente, capito che quello che volevano era solo, ed esclusivamente, quello. Quel momento tanto atteso, in cui le labbra di quei due bambini che avevano trascorso la loro infanzia a ridere e farsi scherzi, si erano incontrate. Quel momento in cui le loro lingue avevano iniziato la danza più bella di tutti i tempi. E le loro emozioni erano uscite fuori.
Si scambiarono un veloce sguardo prima che Lola abbasse la testa e leccarsi le labbra.

-Perché mi fai questo Louis?- aveva singhiozzato.
 Ma, ora Louis non aveva più paura. Aveva ritrovato quel coraggio. Quella sfacciataggine. Sua caratteristica. E così le prese il volto tra le mani. Appoggiò la sua fronte bagnata sulla sua mentre con la mano le accarezzò una guancia.
-Non voglio che torni tutto come prima. Non voglio essere il tuo migliore amico. Non voglio darti un bacio sulla guancia al mattino. Io voglio molto di più. Voglio svegliarmi la mattina con la tua testa sul petto, accarezzarti la testa e dirti “Buongiono amore mio”. Voglio prendere il thè la sera con te. Voglio entrare a scuola mano nella mano. Volgio baciarti dietro l’albero. Sentire il tuo sapore invadermi la bocca. Voglio questo…io e te.- fece un sospiro- e lo so che ho sbagliato, ma i..- Lola lo bloccò.
Appoggiò le sue labbra sulle sue. Annullando il loro distacco. Voleva sentire il suo sapore invadergli la bocca. Quel sapore che aveva aspettato per anni. Quel sapore che aveva cercato nei suoi sogni. Quel sapore che adesso la stava drogado. Quel sapore che lei amava.
Ed era così che due semplici ragazzi. Due diciasettenni che si conoscevano da quando avevano 4 anni. Si erano ritrovati a baciarsi. Su quel muretto che li rappresentava. Perché quel muretto era loro. Racchiudeva tutte le loro emozioni. Tutti i loro sbagli. Tutte le loro scemate. Le loro canzoni. La loro amicizia. Il loro amore.
-Scusami. Ti prego. Non avrei mai dovuto dire quelle parole. Quando sono uscito da quella porta il mio cuore si è spezzato. Ho corso. Ho rotto qualunque cosa. Perché non capivo più niente. Perché io ti ho sempre amato. Ma non te l’ho mai detto. Ti ho amato da quando avevo 4 anni. Da quando ti ho visto la prima volta giocare a calcio. E anche se ero uno stupido bambino sentivo il mio cuore battere nel petto. Ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Non volevo rovinare tutto. Poi quando avevo l’opportunità davanti agli occhi, mi sono fatto prendere dal panico e sono andato in confusione. Ma io TI AMO Lola. TI AMO più del calcio. E ti prego, non dubitare mai di questo.- le aveva confessato con il fiato corto.
Sulla guancia di Lola scese una lacrima. Sorrise. E appoggiò le sue sottili dita sulla bocca di lui. Gli accarezzò le labbra bagnate.
-E io TI AMO più del thè la sera- aveva detto sorridendo.
E si erano ritrovati a sorridere. A guardarsi negli occhi. E amarsi. Si erano fissati per un momento indecifrabile e poi le loro labbra si erano, nuovamente, incontrate. Avevano lasciato che quel bacio spiegasse tutto. Che quel dolce contatto che di casto aveva ben poco, trasportasse entrambi sulla parte opposta della medaglia. E che li lasciasse lì per sempre. Perché adesso loro erano una cosa unica. Sapevano che altri già si amarono, ma loro erano come musica.

 
WELAAAAAAA
Ecommi qua con la mia prima one-shot. Lo so, che ne esistono già di molte di questo tipo. Che la storia dei migliori amici che sia amano l’avete già letta in tutte le salse, ma mi ha sempre affascinato e, dopo molto tempo, ho deciso che sarebbe stato bello scriverne una. Non ha niente di speciale, ma mi è piaciuto molto sciverla e rileggerla. Spero che sia così anche per voi e che mi possiate lasciare una piccola recensione così che possa capire eventuali errori oppure aprrezzamenti per la storia.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che passeranno dalla mia storia e vi mando un grande bacio.

 
 
 

 
  
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