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Autore: solonely182    13/08/2014    3 recensioni
La storia è ambientata a Poway, California, nel 1991. La sedicenne Josie, citata dai Blink in una loro canzone, è appena tornata in città pronta per un nuovo inizio e per il liceo, dove conoscerà successivamente Mark e Tom, amici da sempre.
Ho cercato di rendere la ff quanto più reale possibile (origini dei Blink, canzoni per data e altri avvenimenti). Tratta anche tematiche piuttosto delicate che fanno parte dell'adolescenza sia dei protagonisti che in generale.
Per il resto è la mia prima ff (siate davvero clementi) e spero vi piaccia!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Mentre cammino per la strada, mi accorgo di fissare il cemento come se cercassi una risposta.
Ho fatto bene con Mark?
E Tom? Che cazzo c’è tra di noi?
Sempre che possiamo definirci con un noi.
Mi sposto abbastanza velocemente e mi rendo conto di trovarmi non so dove.
E’ un vicolo piuttosto stretto e poco abitato.
Continuo lo stesso.
-Ehi, ma guarda guarda…-
Liam, il ragazzo che ha picchiato Tom mi sbarra la strada con un braccio.
Lo fisso con odio profondo.
-Che vuoi?- domando stringendo i denti.
-Tu mi devi qualcosa- dice con fare da lupo.
-Lasciami stare-
Provo a passare ma la sua forza è di gran lunga superiore alla mia.
-Hai presente il Signor Deaver? Bene, è mio padre, e chi fa la troietta con mio padre è una  troietta morta-
Faccio una risata acida.
-E quindi? Vuoi riempirmi di botte come ha fatto lui?-
-Beh, qualcuno deve pur pagare per i suoi sei punti al naso-
Grandioso.
 
Sono con la testa spiaccicata sul cuscino, quel poco di sangue che mi esce dalle labbra non è niente in confronto ai lividi sullo stomaco.
Qualcuno è entrato in casa, sento i passi.
A questo punto spero che sia un serial killer o qualcosa di simile, facciamola finita una volta per tutte.
-Josie?-
Merda, è Tom.
Mi nascondo sotto il lenzuolo.
Entra ugualmente e si siede sul letto, la sua mano mi percorre tutta la coscia.
-Giochi a nascondino o cosa?- chiede ironico.
-Non mi sento bene- dico affinché se ne vada.
-Che hai?-
-Uhm, nausea- rispondo con prontezza.
-Allora vedrai che un po’ di…- solleva il telo e la sua espressione si fa viva di rabbia.
-E’ stato ancora Deaver?-
Si alza, è una bestia.
-Adesso basta, gli spacco la faccia-
-No!- urlo tentando di fermarlo.
-Dio, Josie. Non puoi continuare a prendere le botte per sempre, è finita quella parte della tua vita, okay? E’ ora che tu guarisca ed io ammazzerò chiunque si metta d’intralcio-
Da una parte ha ragione, eppure temo che possa accadergli qualcosa di brutto.
Sta scendendo le scale.
-Tom!-
Si volta.
-Stai attento e…-
Mi fissa con aria interrogativa.
Lo raggiungo, non m’importa dei dolori allo stomaco o al labbro rotto.
Lo bacio, lo bacio come se non avessi mai baciato nessun altro.
Premo la sua testa contro la mia e lo stringo talmente forte a me che mi fa male qualsiasi parte del corpo.
Quando ci allontaniamo, mi sorride come se fosse un bambino.
-Ci vediamo dopo- dice.
-Torna-
-Sempre-
Chiude la porta.
L’attesa è stressante, non so di preciso cosa sia andato a fare o se sia da solo.
Michelle mi porge un po’ di carne, faccio cenno di no.
-Josie, tutto bene?- nota Phil.
Annuisco.
Mi lanciano occhiate stranite.
-Forse hai bisogno di riposare, vieni- interviene Lux.
Ci spostiamo dalla  sala da pranzo alla camera da letto.
Mi abbraccia.
-Vedrai che non succederà niente-
Fa un sorriso rassicurante.
Mi copro il volto con le mani.
-Se solo dovesse…-
-Non gli accadrà nulla-
Poggio la testa sulla sua spalla.
Rick invade la stanza come un terremoto.
-Dove teniamo la mazza da baseball?- chiede senza accorgersi del clima angosciato che c’è.
-Che cazzo ne so- risponde Lux scocciata.
-Perché?- domando.
-Ha chiamato Tom-
-E?- tento di incalzarlo.
-Andiamo a prendere a botte Liam Deaver-
-Cosa?!- sbraitiamo contemporaneamente Lux ed io.
Mi sento sbiancare.
Non può essere così stupido.
 
Con una semplice scusa (pigiama-party) riusciamo ad andare nel garage di Mini.
L’idea è stata di Lux, ovvero bere e tentare di svagarci in assenza dei ragazzi, ma ogni volta che un tuono fa vibrare la parete sento come il bisogno di controllare.
-Tieni- Anne mi passa una bottiglia.
-Oh, ehm, no-
-Avanti, un sorso-
Mini e Lux mi incitano.
-Ascoltate, apprezzo tutto quello che state facendo ma…-
Il rumore della sonora risata di Mark mi fa saettare all’ingresso, sollevo la parete di metallo e mi butto fuori.
La pioggia mi bagna il volto e gli indumenti.
Riconosco il profilo di Tom ma non corro verso di lui come se ci trovassimo in un film. No.
Lo vedo e quando mi nota rimaniamo entrambi immobili.
Vorrei andare lì e stringerlo forte ma non lo faccio.
-Allora?- prorompe Lux.
-Liam non era solo…- annuncia Stefan.
Tom si fa avanti di qualche passo, ha il naso ricoperto di sangue che cola fino al mento.
Senza rendermene conto stringo tra le mani il suo volto.
-Non è niente di…-
Scruto la sua espressione, un misto di dolore e stanchezza.
-Devi sciacquarti la faccia-
Lo costringo a seguirmi e lo porto bel bagno dove poche settimane prima ero svenuta.
Mi richiudo la porta alle spalle e faccio scorrere l’acqua nel lavandino per creare un po’ di confusione.
Lui mi fissa poggiato al muro.
-Lo sai che sei un coglione irresponsabile?- dico seria.
Solleva gli occhi al cielo.
-Sapevo che ti saresti incazzata- ammicca.
Vorrei fracassargli il cranio sulla tavoletta del cesso.
Mi volto ed inumidisco un asciugamano con l’acqua fredda.
La stanza è estremamente stretta e l’aria è umida.
Sto quasi per posargli il panno sul viso, ma i suoi occhi mi distraggono e attirano sempre più verso di lui.
-Stiamo facendo un bel casino - mormoro non appena i nostri nasi si sfiorano.
Scoppia a ridere.
-Ne abbiamo fatti troppi, uno in più che cambia?-
Esito per un istante.
-Josie, segui il tuo corpo… i tuoi feromoni o… quelle cazzate lì, insomma, ignora il resto-
Mi fa sorridere.
-Il miglior modo per non avere un cuore spezzato è pretendere di non averne uno- ribatto allontanandomi.
-E se ti dicessi che sei la mia luna?-
Soffoco una risata.
-La tua che?- chiedo ironica.
-La mia luna, sai, il sole vede solo l’aspetto e tutte le ragazze che ho avuto fino ad ora hanno notato solo quello. Ma tu, cazzo Josie, tu sei la luna. Solo la luna vede l’anima delle persone ed io credo di amarti.
Ti amo, davvero tanto. E sei La Mia Luna, staremo okay insieme perciò lasciati amare-
Le sue parole si insinuano nella mia mente come le note di una canzone.
Intreccio frettolosamente le dita tra i suoi capelli, sento il sapore del sangue nelle nostre bocche.
-Dovresti dire qualcosa- dice ansimando.
-Ti voglio, ti voglio sul serio-
E così inizia una pioggia di vestiti.
 
 
Saaalve, eccosi qui. Beh, che dire? Come avete potuto vedere Liam è il figlio di Deaver e Josie è costretta a passarci i guai (e anche Tom)
Per il resto spero che la fine non sia stata troppo sdolcinataesenzasenso cwc
Spero che vi sia piaciuto, un forte abbraccio e al prossimo capitolo! C:
 
 
 
 
 
 
  
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