«Andiamo al parco?» chiesi non appena entrai a casa di Wilmer.
«Te l'ho già detto, non posso uscire» mi disse.
«Non puoi fare qualcosa tipo travestirti?»
«Cosa?» disse per poi fare una risatina. «Preferisci Spiderman o Batman?»
«Dico sul serio. Cerca di passare inosservato, qualunque cosa, devi uscire di qui. Al parco poi non credo che ci sarà molta gente visto che oggi è un giorno dove i bambini vanno a scuola» gli dissi.
«Okay, va bene» disse per poi prendere la giacca ed uscire.
Ci sedemmo su due altalene ed all'improvviso parlò.
«La gente pensa sul serio che io sia un criminale. Ma non sanno quanto io soffro ogni giorno di più per la sua morte»
«Ti va di sfogarti?» gli chiesi. Dovevo scoprire cosa c'era in fondo a questa storia.
«Non avrei mai potuto uccidere Peggy. Come avrei potuto uccidere l'unica cosa che mi manteneva in vita? L'unica persona per cui valeva la pena svegliarsi ogni giorno?» disse per poi fare una pausa. «Io e Peggy ci amavamo sempre di più, eravamo molto uniti. Ma iniziava tutto a partire dai suoi genitori che non mi accettavano come suo fidanzato e qualcuno aveva messo in giro una voce che non ero una persona per bene, ovviamente falsa. Ma Peggy, nonostante tutte queste voci, sapeva chi ero veramente, ma ci vedevamo sempre di nascosto per evitare altri casini» disse e aveva gli occhi lucidi. «Peggy è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita. Avevamo progetti, dovevamo sposarci, avere dei figli e un cane ed essere felici» disse abbassando lo sguardo. «In trentaquattro anni Peggy è stata l'unica ad amarmi, sostenermi. Ed io la amavo, con tutto il mio cuore» alla fine concluse.
Sembrava sincero, anche dai suoi occhi. Forse realmente non era lui il colpevole e le cose stavano così e mi sentivo tremendamente in colpa.
«Mi dispiace» riuscì solo a dirgli.
«Anche a me» disse sospirando. «Grazie per avermi ascoltato, sul serio»
«Non.. non preoccuparti. Davvero» gli dissi sorridendo.
«Posso abbracciarti?» mi chiese all'improvviso ed io rimasi un po' sorpresa.
«Certo» gli dissi e mi abbracciò. Mi stringeva forte e potevo percepire tutto il suo dolore. Mi sentivo bene tra le sue braccia, stranamente.
«Grazie, di nuovo. Vieni dentro?» mi chiese.
«No, grazie. Domani mattina ci sarò però» gli dissi sorridendogli.
«Oh va bene, a domani allora» disse dandomi un bacio sulla guancia.
''Forse non è davvero lui il colpevole. Mi ha confessato un sacco di cose'' scrissi a Jack.
''Okay ma come me la spieghi la macchia di sangue?''
''Si lo so è strano ma potrebbe essere successa qualsiasi stupidaggine ma prometto che indagherò ancora, ma non mi sembra un colpevole''
''Lo spero''
Conoscevo Wilmer Valderrama da pochissimo, ma con me era sempre stato gentile, e si è aperto con me. Sembrava davvero che dicesse la verità e se il tutto era vero mi dispiaceva per lui.
Ma se non era stato lui, chi potrebbe essere stato?
Hiiiii!
Grazie di nuovo per le recensioni, siete gentilissimi :)
Recensite così so cosa ne pensate!
♥
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