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Autore: deminamylove    13/08/2014    5 recensioni
Spesso la vita ti illude, facendoti credere che tutto ciò da te desiderato si avveri. Eppure, purtroppo, nulla dura per sempre, né un'amicizia, né un amore. O forse tutto ciò è falso? Forse la chiave di tutto è saper aspettare? Chissà.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci avrebbe accompagnato Bill, con una macchina affittata lì per quei quattro giorni di vacanza. Era davvero magnifica, quasi come quella di Demi. Avevo cercato di pensarla il meno possibile quel giorno, soprattutto durante l’attesa nel backstage, nonostante sapessi perfettamente che il concerto era proprio il suo ed era inevitabile vederla. Giuly al mio fianco, con il cartellino che ci permetteva di stare lì, non era più entusiasta come prima di partire. Era colpa mia, forse era triste per me o semplicemente delusa dal suo idolo. Ogni volta che la vedevo giù la abbracciavo, anche perché Bill era rimasto ad aspettare in prima fila, di fronte al parco, e non c’era nessun altro a consolarla oltre me.
Stavamo aspettando da quasi due ore, vedendo soltanto una marea di gente vestita di nero andare avanti e indietro, per i preparativi. Sapevamo benissimo che Demi sarebbe stata lì molto prima dell’inizio del concerto, per prepararsi, provare luci, canti, performance, infatti l’avevamo vista appena arrivate. Nessuno poteva entrare durante le prove, ma Demetria aveva fatto in modo da farcelo concedere. Era sul palco, provava la canzone “Neon Lights” insieme a quei pochi ballerini che la circondavano. Quando ci eravamo posizionate nei punti in cui saremmo dovute essere durante il concerto, sperai con tutto il cuore non mi vedesse, ma nonostante io avessi cercato di non puntare mai il mio sguardo su di lei, sapevo che il suo ogni tanto cadeva su di me. Lo sapevo, perché io intanto osservavo Giuly che guardava il palco ed a volte i suoi occhi si spostavano su di me, per poi ritornare velocemente su di lei, come per avvertirmi di ciò che stesse accadendo. Avevamo deciso di andare nel back stage solo quando le prove sarebbero terminate completamente. Io non avevo nessuna voglia di andarci, infatti inizialmente dovevano andare solo Bill e Giuly. Purtroppo poco prima di avviarsi, Bill aveva ricevuto una telefonata importante e a quel punto fui costretta ad andare con la mia migliore amica, per non lasciarla sola. Non volevo rovinarle quel giorno, e avrei fatto qualsiasi cosa per farla contenta.
Dopo quelle due ore di attesa trascorse andando in giro in quel posto sconosciuto alla maggior parte delle fan, sentimmo entrambe qualcuno chiamarci da dietro che ci toccava le spalle. Appena ci girammo trovammo il suo sorriso salutarci. Era davvero bella.. non indossava più la tuta che aveva sul palco durante le prove, ma un vestito nero che arrivava poco sopra le ginocchia e terminava con dei pizzi neri stropicciati che la rendevano elegante e sexy allo stesso tempo. Sopra, le spalline dell’abito erano coperte da una giacchetta di pelle scura corta, dalla forma particolare, ma dopotutto lei indossava solo cose del genere, ormai era il suo stile quello, e vederla da vicino pensai a quanto le stesse da Dio.. il trucco poi, il rossetto scuro e l’eyeliner rendevano il tutto molto provocante.. basta, stavo pensando troppo. Guardò prima Giuly che salutò con un abbraccio.
“Emozionata?” le chiese Demi, tenendole le mani a mezz’aria.
“Tu non sai quanto! Non vedo l’ora di sentirti cantare, mamma mia..” e l’abbracciò nuovamente. Al solo vederla, l’entusiasmo era rinato in lei e questo mi rendeva davvero sollevata.
Quando si staccarono definitivamente, l’attenzione di Demi cadde su di me. Il sorriso non scomparve, divenne solo molto più imbarazzato. Io non cambiai espressione. Non volevo fare la fredda, semplicemente volevo trattarla da conoscente, non più da quell’amica che aveva dimostrato di non essere. Cosi allungai la mano come fanno gli uomini d’affari per salutarsi.
“Buona fortuna.” Le dissi, accennando un sorriso timido. Lei a vedere quel cenno di saluto, tanto distante e distaccato, socchiuse leggermente la bocca, delusa, ma decisa. Cosi mi afferrò la mano per tirarmi verso di lei ed abbracciarmi.
“Ti voglio bene.. ti prego, credimi..” mi sussurrò pianissimo all’orecchio. Io giacevo inerte, dentro quelle braccia che non trovavo più accoglienti come una volta. In quell’abbraccio non riuscivo più a sentirmi protetta, a sentirmi a casa, perché era stata quella stessa salvezza, quella stessa casa a buttarmi fuori, a tradirmi.
“Mi dispiace, ma.. non ci riesco.” Le risposi, afferrandole i lati del bacino con le mani per allontanarla. Lei oppose resistenza, continuò ad stringermi, di lì ancora più forte.
“Dovevo dirti che mi ero fidanzata.. lo so, ho sbagliato. Ma da quando sei scappata.. sono andata in panico. Ho pensato a tutto quello che sarebbe potuto succederti, a cosa avresti potuto fare e..”
“E non hai fatto niente, ugualmente. Sei stata con lui, ti sei divertita con lui la sera, ugualmente.” Le finii la frase.
“Lo so, dovevo chiamarti, almeno avrei dovuto provarci.. ma ero troppo agitata, non sapevo davvero che fare ed Harry vedendomi così ha cercato di consolarmi, mi ha detto che dovevo calmarmi, che probabilmente eri andata a fare solo un giro perché eri arrabbiata, perché volevi stare un po’ sola.. non avrei mai immaginato finissi con il non tornare più e l’ubriacarti. Ho mandato a casa Harry subito dopo la tua fuga, credevo poi mi odiassi a morte e quando finalmente ho pensato a chiamarti ho avuto una tremenda paura. Temevo che la nostra amicizia sarebbe finita così, con una telefonata del cazzo. Cosi sono uscita a cercarti in auto e dopo ore ti ho trovata, o almeno ti ho vista. Era tardo pomeriggio, e passeggiavi. Non sorridevi, è vero, ma eri ancora sobria. Pensai, sollevata, che stavi bene, così ho deciso di lasciarti stare ancora per un po’.. La paura che ho avuto per tutto il tempo era che non volessi più essermi amica, per questo sono andata lì con Harry, per distrarmi, per non pensarci.. o sarei impazzita.”
Raccontò tutto con gli occhi lucidi, ed una lacrima che ogni tanto cadeva, rovinandole leggermente il trucco, inizialmente perfetto. A metà discorso si era staccata dall’abbraccio per guardarmi negli occhi, tenendo ugualmente quelle mie mani morte e senza forza per stringere le sue. Non sapevo veramente che dire, la mia testa era in una confusione assoluta. L’odio che, tuttavia, era nato verso di lei, verso quell’amicizia che credevo finta, iniziò a scomparire. Non riuscivo né a piangere, né a sorriderle, né a darle uno schiaffo perché non sapevo davvero che fare. Fu allora che la chiamarono per gli ultimi preparativi, da lì a poco sarebbe iniziato lo show.
“Arrivo!” urlò con la faccia girata verso la voce che l’aveva chiamata, per poi tornare a guardarmi. Mi baciò le mani “Ti voglio bene. Ci vediamo dopo.” Mi sorrise, uno sguardo innocente, come se l’unica cosa che contava per lei in quel momento era che io la perdonassi sul serio. Quegli occhi, il modo in cui mi guardava.. quasi supplicandomi. Io non dissi comunque niente. Sospirò leggermente di fronte al mio silenzio, mi lasciò le mani e salutò Giuly prima di andare. Lei si mise di fronte a me, con un sorriso a 32 denti.
“Te l’avevo detto, doveva esserci un motivo! Lei non è il tipo da tradire.” Era così contenta, contenta perché Demi non l’aveva più delusa, contenta perché io avevo avuto la mia spiegazione e potevo fare pace con lei. Capii in quel momento che l’avevo trattata uno schifo per accuse senza reali fondamenta, per film che mi ero girata in testa scritti unicamente da me. Era ovvio che l’avrei perdonata, perdonata per qualcosa che nemmeno aveva commesso, a parte il segreto di Harry. Ma potevo capirla, sapevo che per colpa mia era confusa, non sapeva che fare, le avevo scombussolato il cervello, dovevo essere io quella a scusarsi per aver combinato un guaio nella sua vita tanto bella e senza troppi problemi che era prima del mio arrivo. Così ritornammo ai nostri posti, attaccate al palco, e a differenza di prima non vedevo l’ora di vederla e dirle quanto le volessi bene, quanto avessi bisogno di lei e scusarmi per tutti i problemi che le stavo causando.
Le urla continuavano a intensificarsi non appena le luci sul palco si scurirono, e la band iniziò a suonare. Quando poi Demi sbucò dal centro del parco su una piattaforma che l’aveva fatta apparire, i nostri sguardi quasi si toccarono, e le sorrisi, un sorriso davvero enorme, un sorriso che non le regalavo da un sacco di tempo e le dissi “I love you” col labiale. Con lo sguardo sollevato e tutta la felicità che emanò, avvicinò il microfono alla bocca e iniziò a cantare.
 
Spazio autrice: è un capitolo un po’ più corto, scusatemi :) Le recensioni sono state poche per il capitolo precedente, quindi se non ci saranno almeno 3 recensioni, interromperò la storia. Ci tengo a sapere i vostri giudizi e le vostre critiche. A presto <3
  
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