L’eredità di Lucius
Malfoy
Harry
sfogliò distrattamente la Gazzetta del Profeta. Ne succedevano, in quei giorni!
Ai suoi tempi, quando lui era più giovane, la gazzetta aveva ancora un filo di
serietà. Ora invece!
Si
alzò dalla poltroncina di pelle nera del salotto, toccandosi la schiena per i
reumatismi.
Aaaah…
quasi sessant’anni (beh 57, in realtà) si fanno sentire.
Si
avvicinò al grande orologio del suo salotto. Era molto simile a quello che aveva
visto per la prima volta a casa dei Weasley, quello con i volti dei familiari e
il luogo in cui erano in quel momento.
Solo
che il suo… beh il suo aveva la SUA famiglia. L’icona sua e della sua adorata
Ginny erano a casa, mentre i suoi figli erano ancora al lavoro. Ma sarebbero
tornati presto, perché il venerdì sera era la serata in famiglia, anche se ormai
avevano case e famiglie loro. James avrebbe portato sua moglie, Lily suo marito
e Albus Severus… Harry sorrise… Albus Severus avrebbe portato la sua fidanzata
di turno. Era così un playboy quel ragazzo… chissà da chi poteva aver
preso!
Harry
si risedette sprofondando nella poltrona.
In
quel momento il campanello suonò.
“Harry,
tesoro,” la voce della moglie arrivò dalla cucina, mentre era indaffarata ai
fornelli “puoi andare tu?”
Harry
sospirò spazientito. Si era appena seduto!
Andò
alla porta strascicando le ciabatte sul parquet e aprì la
porta.
Quello
che gli si parò davanti fu una sorpresa incredibile.
Era
sicuramente il figlio di Draco Malfoy. Diceva “sicuramente” perché i due si
somigliavano moltissimo.
Solo
che questo qui era sicuramente la bella copia.
Aveva
gli stessi lineamenti affilati e felini di Draco, ma era più bello, perché i
capelli non erano unti e lisci, ma biondi e boccolosi. E gli occhi
grigio-azzurri di Draco si trasformavano in occhi di un blu accesissimo, con
pagliuzze di turchese e d’oro. Ma lampeggiavano di una strana luce e un brivido
scosse la schiena di Harry.
Era
vestito elegantissimo, con uno completo nero, giacca e cravatta
blu.
Sembrava
un angelo.
“Scorpius?”
“Mi
riconosci, Potter?”
“Sei
il figlio di Draco Malfoy. Ti riconosco perché somigli a tuo
padre”
“Purtroppo.
Mi fai entrare?”
“Prego”
Harry alzò un sopracciglio per i modi invadenti del ragazzo, ma il suo braccio
si allargò per invitarlo ad entrare.
“Conoscevi mio padre, Potter, non è
così?”
“Io
conosco tuo padre, ancora oggi. Sì, il nostro rapporto è un po’ burrascoso, ma
siamo dalla stessa parte ora e a volte andiamo anche a prendere il caffè
insieme. Anche se alla fine litighiamo sempre per tutto, persino per chi vuole
offrire il caffè all’altro”
“Disgustoso”
“Come
prego?”
“Ho
detto disgustoso. Sei disgustoso. Mio padre è disgustoso. Mi vergogno ad essere
stato generato da un simile pappamolla!”
Harry
cominciò a sentirsi inquieto per lo sguardo da pazzo che aveva il
ragazzo.
Decise
che prevenire era meglio che curare.
“Scorpius,
ora te ne devi andare, è ora di cena”
“Oh
no. Io non me ne vado. Ho un compito da portare a termine”
“Vattene”
Scorpius
rise di una risata cristallina, scoprendo denti perfetti e
bianchissimi.
Poi
estrasse la bacchetta.
“Quaranta
anni, Potter… Quaranta. Sono passati 40 anni da quando hai distrutto l’Oscuro
Signore. Ma… non puoi davvero essere così ingenuo da credere di aver sconfitto
il Male, non è vero? Il male non è una persona. Tutti abbiamo un lato oscuro.
Solo chi ha la forza di tirarlo fuori si può dire davvero
UOMO”
Harry
indietreggiò. Dove aveva lasciato la bacchetta? Ah sì, sopra il camino. Forse
poteva arrivarci.
“Harry
Potter, oggi io ho ucciso mia madre. E mio padre. Finalmente quella feccia di
Draco Malfoy è morta. Dopo tutto ciò che mio nonno aveva fatto per farlo
crescere come voleva il Signore Oscuro, lui fa la scelta sbagliata. O giusta…
come dite voi smidollati. Io sono pronto a raccogliere l’eredità di Lucius
Malfoy e diventare ciò che avrebbe voluto diventasse suo figlio.… Io diventerò
l’erede di Voldemort, diventerò il nuovo oscuro signore. E per farlo, comincerò
con l’eliminare te.”
“Sei
un pazzo. Non sono più i tempi di Voldemort. Ho passato una vita a fare l’Auror,
e so di che parlo quando ti dico che non è più possibile l’ascesa di un signore
oscuro. Ci siamo ben organizzati contro i pazzi come voi.”
“E’
troppo tardi, Harry Potter. Quel che temi è già successo. Io sono un nuovo
mangiamorte”
E
Scorpius scoprì il braccio, mostrando un nuovo simbolo. Un serpente che
stritolava una fenice.
“Ho
radunato una nuova cerchia di mangiamorte, creerò un nuovo esercito. E… non ci
sarà più Harry Potter a salvare la situazione. Anche se…” aggiunse ridendo
“potevo anche non disturbarmi a venire fin qui per uccidere un povero vecchio
con l’artrosi…”
“Questo
povero vecchio ha ancora qualche asso nella manica…”
Con
uno scatto felino, fece una giravolta verso il camino e tentò di prendere la
bacchetta, ma Scorpius fu più veloce.
Gridò:
“Accio bacchetta!”
E
la bacchetta volò nelle sue mani.
La
strinse.
“La
bacchetta gemella a quella di Voldemort. La bacchetta che uccise Lord Voldemort…
Sarà la bacchetta del nuovo Oscuro Signore”
Poi
la alzò sulla faccia di Harry, ormai indifeso di fronte a
lui.
“Non
puoi sconfiggere il Male, Harry Potter. AVADA…”
Il
suo grido fu spezzato a metà da un altro grido, più
veloce.
“STUPEFICIUM!”
Un
lampo di luce.
Un
attimo dopo, Scorpius era riverso a terra, disarmato, e una Ginevra Weasley
sconvolta e con le lacrime agli occhi correva fra le braccia di suo
marito.
Harry
l’abbracciò con tutte le sue forze.
“Grazie…
grazie amore mio”
“Oh
Harry… ho avuto tanta paura… Ho sentito l’incantesimo d’appello e ho capito che
c’era qualcosa che non andava, ma… oh Harry…”
All’improvviso
la porta d’ingresso si aprì di nuovo.
Il
cuore dei due consorti perse un
battito.
Harry
afferrò la sua bacchetta in uno scatto fulmineo, Ginevra tenne la sua stretta in
mano.
Ma
l’abbassarono subito dopo. Erano Albus Severus, James, Lily e i rispettivi
sposi.
“Mamma,
papà! Che è successo?!?” chiese James vedendo la scena.
“James…” gli occhi di
Harry si fecero duri e determinati “chiama gli Auror. Digli che è
un’emergenza”