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Autore: _DeepSound_    13/08/2014    1 recensioni
Probabilmente non sono ne la prima ne l'ultima che parla del bullismo, ma ora, nonostante sia passato del tempo, ho sentito il bisogno di sfogarmi e per dimostrare a me stessa di aver superato tutto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui: una nuova giornata è iniziata.
Cerco dentro di me la forza ed il coraggio di alzarmi da quel letto ed affrontare ancora quelle persone, affrontarle da sola, perché so che nessuno mi aiuterà, come ogni singolo giorno. Mi alzo perché non posso permettermi di scappare anche oggi, infondo posso farlo solo cinquanta volte l'anno.
Non ho la forza di portare questi problemi a casa, infondo ce ne sono già troppi qui e non me la sento di far preoccupare inutilmente la mia famiglia. Se ne parlassi con loro so benissimo che non risolverei nulla, anzi mi sentirei peggio all'idea che loro si preoccupino di questo problema che tutti considerano stupido.
Inizio a pensare che quelle persone hanno ragione: sono soltanto una piagnucolona infantile e debole che non riesco ad affrontare gli altri. Infondo le persone che me lo dicono mi chiamano amica e ripetono "lo dico per te, per aiutarti."
Arrivata alla fermata dell'autobus mi dipingo un sorriso che possa sembrare vero e sincero, per non far preoccupare le persone che mi fanno dimenticare il mio problema, facendomi passare dei minuti felici, ma sono sempre troppo pochi per i miei gusti. Il tempo passato alla fermata e sull'autobus è sempre piacevole, però i bei momenti finiscono sempre, lasciando spazio a quelli brutti.
Ecco! Mi avvicino sempre più alla scuola ed il mio stomaco si contorce, ma non posso cedere ancora....non posso ancora smettere di sorridere. A volte però non riesco a fingermi felice, ma alla fine mi giustifico dicendo che ho studiato poco, così possiamo ridere quando qualcuno dice "e quando mai" oppure "come se ieri qualcuno avesse studiato". Questi piccoli momenti riescono sempre a farmi sorridere, nonostante tutto.

Attraverso quei corridoi tanto familiari insieme a quelli che si definiscono miei amici che sono costretta a vedere ed a sopportare sei giorni su sette per cinque ore che per me sembrano non finire mai.
Nonostante continui a ripetermi "loro sono stupidi, non è importante ciò che dicono o ciò che fanno", le loro parole continuano a ferirmi. In questi momenti riesco a capire bene la frase "le parole feriscono più della spada"....
Quegli scherzi continuano ancora ed ancora, sotto lo sguardo degli adulti che fingono di non vedere ed i compagni che ignorano ciò che provo.
Quelle parole continuano a ripetersi, giorno dopo giorno, mentre tutti continuano a guardarti come se fossi io in torto, dicendosi che infondo sono io che sono una bambina frignona.
Quelle risate continuano mentre la mia unica amica mi guarda con tristezza, non sapendo cosa fare. Lei è l'unica persona che non riesci a criticare, perché infondo è l'unica che cerca di darmi un po' di sollievo, ciò di cui ho davvero bisogno.

E poi c'è lei. Quella donna che dovrebbe aiutarmi in quei momenti e proteggermi da quelle persone, mentre invece mi guarda con odio, ripetendomi " è solo colpa tua se ti trattano così". 
Le ho creduto. Per colpa sua ho pianto, ho versato quelle lacrime che nascondevo dietro a dei falsi sorrisi, quelle stesse lacrime che versavo in solitudine, chiudendomi nel bagno di casa mia per non essere vista da nessuno. Per colpa sua ho mostrato la mia debolezza davanti a tutti, rendendomi più vulnerabile di fronte a quelle persone che mi tormentavano ogni giorno.
Sono arrivata al limite della sopportazione: se reagivo tutti mi attaccavano, ma non riuscivo ad ignorare quelle parole e quelle stupide risate che continuano a tormentarmi! 

Poi finalmente una persona mi disse le parole che non dimenticherò mai: è difficile, ma devi sopportare tutto questo e dopo esserti diplomata dimostra a tutti quelli che ora ti criticano che si sbagliavano di grosso.
Ho dovuto aspettare quattro anni, ma finalmente qualcuno che mi ha detto ciò di cui avevo bisogno. L'unica insegnante che ha capito come mi sentissi e, silenziosamente, mi ha supportato, facendoti superare quell'ultimo anno con il cuore più leggero.
Nonostante siano passati due anni da quel terribile periodo, continuo a sentire ancora l'angoscia che ho provato per cinque anni, ma finalmente posso sorridere sinceramente quando non sto a casa, rido insieme ai miei amici durante le lezioni di qualche docente che continua a ripeterti sempre le stesse cose, ricordandosi di stare attenti ai segnali che ci mandano le persone e quanto sia importante rapportarsi nel modo corretto con gli altri. 
Rivedo ancora l'amica che mi è stata vicino in quei brutti momenti e, dopo due anni, mi ha detto che per lei ero stata forte in quei momenti. Ho quasi pianto quando me l'ha detto. Ho creduto per tanto tempo di essere stata debole e sentirmi dire quelle parole mi hanno reso felice come non mai.
Ci ho messo due anni per ammettere di essere stata una vittima di bullismo. Probabilmente qualcuno penserà: sono solo parole, che male può averti fatto, ma vorrei chiedere a coloro che pensano questo: voi come vi sentireste? Essere insultati tutti i giorni, sentirsi dire di essere deboli da persone che sei costretto a vedere ogni giorno, mentre tutti gli altri o rimangono a guardare senza far nulla o danno man forte ai bulli. Se pensate che reagire sia facile vi sbagliate di grosso perché in queste battaglie si è quasi sempre soli contro tutti!
Se invece pensate che dirlo ai professori o al preside sia una buona soluzione vi sbagliate ancora: i professori sanno cosa succede e parlare al preside non è sempre possibile perché è la parola di uno contro quella di molti.
Credete ancora che sia facile?

Forse sarò un'ingenua, ma dopo aver superato tutto ciò mi sento più forte! Dopo tutto quello che ho passato sono andata avanti e mi sono allontanata da coloro che mi hanno ferito.
Andare avanti non vuol dire dimenticare il passato, ma superare tutto, tenendo bene a mente tutti i brutti momenti.
Mentirei se dicessi che è la cosa che mi ha fatto soffrire di più perché ci sono state cose che mi hanno fatto soffrire molto, ma alla fine sono riuscita a superare tutto ed ora quando osservo la mia immagine allo specchio vedo una persona completamente diversa, con un sorriso sincero che avevo quasi dimenticato di poter fare.
Ho deciso di scrivere tutto questo perché volevo dimostrare a me stessa di aver superato tutto questo e, nonostante mi tremassero le mani a causa di quei brutti ricordi, sono riuscita a scrivere tutto ciò ed a pubblicarlo.
Spero che questo racconto sia utile a chi sta subendo bullismo, facendogli capire che è normale sentirsi in questo modo, ma il vero motivo per cui l'ho scritto è per togliermi un peso dallo stomaco.
   
 
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