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Autore: JukeAtena    13/08/2014    1 recensioni
FF su Bulma e Vegeta. Parte appena dopo l'arrivo di Future Trunks e parla dei momenti fra loro che non sono mai stati trattati nel manga. So che ne esistono tantissime su questa coppia, ma ho voluto condividere la mia versione, come mi piace pensare sia nato il loro amore. La storia si basa sul manga e non sull'anime (gli eventuali riferimenti all'anime riguardano Dragon Ball Kai). Ho cercato di essere il più possibile fedele alle caratteristiche dei personaggi e spero di esserci riuscita. Comunque è la mia prima FF e spero vi piaccia! In tal caso lasciate un commento!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ok, sono un essere orribile. Avevo abbandonato questa storia perché non mi sentivo più ispirata, nonostante avessi già scritto molti altri capitoli. L'ho ripresa in mano perché alla fin fine odio lasciare le cose a metà e perché un po' mi ci ero affezionata. Sto rivedendo i capitoli che avevo già scritto cercando di migliorarli un po' (nelle recensioni siete stati troppo buoni xD) e sto provando a scriverne di nuovi. Spero vi piaccia e che ci sia ancora qualcuno a seguire questa storia. A presto!

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Alcuni giorni dopo
 

Vegeta aveva continuato ad ignorare spudoratamente Bulma e lei, dopo l’euforia di quella sera, era caduta nello sconforto. Aveva capito che era Vegeta ciò che voleva, aveva capito che si era irrimediabilmente invaghita di lui... se ne era innamorata. Ma non sapeva cosa fare, come poteva avvicinarsi a lui? Soprattutto dopo tutto quello che era successo. Aveva provato a creare un legame ed era stata respinta, poi lui l'aveva baciata e la mattina seguente si era comportato in quella maniera inspiegabile. Non lo capiva e non aveva idea di come fare.

Vegeta era un uomo strano, non si poteva definire nemmeno “uomo”. Era un saiyan strano, non che conoscesse saiyan normali dopo tutto, ma c'era dell'umanità nel suo amico Goku. Nonostante Vegeta l'avesse sempre trattata in maniera scontrosa, si era innamorata di quei pochi momenti di risate fra loro due, della sua indole orgogliosa e del suo modo di preoccuparsi senza darlo a vedere. Si era innamorata di lui perché era solo, proprio come lei. Avevano tanto in comune; non importava cosa lui dicesse, questa era una verità innegabile. E lei aveva deciso che non si sarebbe più finta cieca davanti all'evidenza.

 

I suoi genitori intanto erano tornati da qualche giorno, suo padre si rimise subito a lavorare, doveva recuperare il tempo perduto. Quella sera la madre di Bulma preparò una grossa cena per festeggiare… come se ci fosse qualcosa da festeggiare. Pretendeva la presenza di tutti, Vegeta compreso, che aveva accettato solo perché la donna le aveva promesso di preparare cibo in gran quantità.

Si sedettero a tavola e i genitori di Bulma, come si addiceva al loro carattere gioviale, sentivano proprio il bisogno di fare conversazione, non potevano farne a meno per una volta?

“Allora come siete stati da soli in questi giorni? Che avete fatto di interessante?” chiese la madre di Bulma.

“Niente, sono siamo stati spesso in casa” rispose la ragazza concentrata sul suo piatto.

“Non sei uscita un po’, tesoro?”
“Solo un paio di volte perché pioveva molto forte” rigirò il cibo nel piatto con la forchetta.

“E tu Vegeta non sei uscito ogni tanto?”
“No, mai” disse lei fra un boccone e l’altro

Bulma gli lanciò un’occhiataccia. Bugiardo.

“Ma sei uscita tutta sola?” riprese la madre con l’interrogatorio con espressione quasi sconvolta.

“Una volta sì, anche se purtroppo dopo si è aggiunta una pessima compagnia” questa volta fu Vegeta a guardarla male, mentre Bulma rideva sotto i baffi compiaciuta “e un’altra volta sono uscita con Fumiko”.

“Sì, è andata a fare la sgualdrina in giro” intervenne Vegeta con il suo solito ghigno.

Bulma sgranò gli occhi, non riusciva a credere a ciò che Vegeta aveva detto, non solo aveva detto un’assurdità, ma per di più di fronte ai suoi genitori. Tuttavia loro scoppiarono a ridere, prendendo la cosa con ironia.

“Come sei simpatico Vegeta”. Sdrammatizzò la madre di Bulma.
“Sì, ha sempre la battuta pronta” concluse il padre di sorridendo. “Vado di là a prendere l’insalata tesoro” disse rivolgendosi alla moglie.

La donna continuò a fare domande futili a Vegeta che rispondeva con monosillabi, mentre godeva per le occhiate storte che Bulma gli mandava.

Dopo qualche minuto sentirono un tonfo provenire dall’altra stanza. Il padre di Bulma era in cucina da qualche minuto ormai. “Che cosa è stato?” chiese la ragazza, poi si alzò e andò a vedere.

“PAPÀÀÀÀ!” Gridò dall’altra sala, la madre corse subito a vedere cosa fosse successo, mentre Vegeta restò seduto.

Il signor Bief era caduto a terra, era stato colto da un infarto. Chiamarono immediatamente un'ambulanza che lo portò in ospedale, accompagnato dalla figlia e la moglie.


Lo portarono in sala operatoria, dove restò per diverse ore. La signora Bief era stata costretta a fornire le generalità di suo marito all’ospedale. Bulma attendeva fuori dalla sala, seduta con i gomiti appoggiati alle ginocchia e le mani che le coprivano il volto. D’improvviso si accorse di avere degli occhi puntati addosso. Occhi profondi e neri come le tenebre:

“Vegeta… Che ci fai qui?” disse asciugandosi gli occhi per non farsi vedere.

“Sono stato trascinato qui da tua madre”

Bulma non disse niente e prese a fissare il pavimento. Lui si sedette vicino a lei. Dopo qualche istante, non sapendo cosa fare, le poggiò, con molta indecisione, una mano sulla spalla come per consolarla. Si ritrasse immediatamente. ‘Che cosa idiota che sto facendo’, pensò Vegeta 'cosa ci faccio qui? Perché non me ne sono ancora andato?'

Bulma fu sorpresa da quel gesto, ma ora come ora non era minimamente interessata alla situazione con Vegeta.

Appoggiò la testa sulla sua spalla e ricominciò a piangere lentamente. Vegeta la lasciò fare senza ricambiare quel contatto.

“Smettila di piangere, stupida terrestre…” sussurrò Vegeta non sapendo cosa fare.

Dopo diversi minuti Bulma si tranquillizzò un po’ e finalmente uscì il dottore dalla sala operatoria.

“È andato tutto bene, suo marito è fuori pericolo, ma ovviamente lo dovremo tenere sotto osservazione per qualche giorno” disse rivolgendosi alla signora Bief.

Bulma abbracciò la madre. “Ora sta dormendo, se vuole può vederlo, ma solo lei” disse il dottore rivolgendosi alla moglie.

La ragazza restò col saiyan che si era tacitamente offerto di farle compagnia. Bulma si era nuovamente accoccolata sulla sua spalla e lì si era addormentata. Non capiva perché lui avesse deciso di rimanere e di consolarla a modo suo, ma al momento quella era l'ultima delle sue preoccupazioni. Si era spaventata a tal punto da non voler pensare a nulla. Se avesse iniziato a pensare sarebbe caduta nello sconforto. Come avrebbe fatto se avesse perso suo padre? Suo padre che le aveva insegnato praticamente tutto ciò che sapeva. Era il suo compagno di lavoro e il suo mentore, ma non doveva pensare in maniera negativa, il medico aveva detto che era andato tutto bene.

Dopo qualche ora arrivò correndo Yamcha. Bulma si svegliò di colpo e l’abbracciò.

“Sono venuto appena ho saputo” le disse mentre la teneva stretta fra le sue braccia dopo tanto tempo.

“Grazie”. Bulma era molto sollevata di vederlo. Non stavano più insieme, ma avevano condiviso anni della loro vita assieme e si volevano ancora molto bene. Si erano amati e lui le aveva promesso che per lei ci sarebbe sempre stato. Insieme a lui si sentiva al sicuro; sì, lui l’aveva tradita, l’aveva umiliata e l’aveva ferita, ma non c’era nessun’altro con cui si sentisse così a suo agio, che la conoscesse meglio di lui. Tanti anni assieme non sono facili da dimenticare e anche se non l'amava più, era stato una colonna portante nella sua vita per tanto tempo. Su di lui poteva contare, nonostante tutto.

Yamcha passò la notte a fare compagnia a Bulma che non voleva tornare a casa, nonostante non potesse fare nulla in ospedale. Come si staccò dalle braccia di Yamcha notò che Vegeta se ne era andato.


  
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