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Autore: Serenity_chan    14/09/2008    4 recensioni
- Sopravviverò per la persona che amo…- quelle parole resteranno per sempre impresse nei loro cuori.... Cosa succederà se Kaori e Ryo facessero finalmente la scelta giusta?? Leggete e scoprirete!!^^
Genere: Romantico, Thriller, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata con un nuovo capitolooooooo!!! Grazieeee mille x i bellissimiiii commentiiii!>.< nu nu nn uccidetemii!!XDD  buona letturaaaaaaaaaa!!!!^^

*My Love*


CAPITOLO 6.  Rivelazioni…


Kaori e Miki sgattaiolarono fuori dal locale, lasciando senza dare nell’occhio i loro uomini, intenti a prendersi a pugni come al solito, sospirando, si incamminarono verso il parco di Shinjuku…

-Ehi Kaori, come mai dovevi parlarmi? E poi perché andiamo dal Doc?- disse Miki guardando l’amica con curiosità.

Kaori aveva lo sguardo basso, vi si poteva leggere un velo di tristezza e preoccupazione.

-Non sono stata molto bene in questi giorni e così ho deciso di farmi controllare dal Doc, o meglio Ryo mi ha costretta a farmi visitare da lui- disse Kaori guardando in basso e sedendosi su una panchina insieme all’amica.

Miki sapeva che qualcosa non andava, da quel giorno in cui l’avevano aggredita al locale, Kaori non era più la stessa, stava male e si notava parecchio…era sempre cosi pallida ed era dimagrita molto.

-Kaori ti prego dimmi cos’hai non farmi stare in pensiero, sai che mi preoccupo per te- disse una Miki agitata tenendo strette le mani dell’amica.

Con un sorriso, Kaori cercò di nascondere la preoccupazione che teneva dentro… “non può essere…non deve essere” pensava Kaori da ormai cinque giorni…non era sicura al cento per cento ma ormai sapeva cosa stava succedendo in lei e questo cambiamento, questa situazione avrebbe portato solo un’ulteriore preoccupazione e questo non doveva succedere…

-Miki andiamo dal Doc o faremo tardi- cosi dicendo si alzarono e si diressero verso la clinica, dove li aspettava il professore.

Quando varcarono la soglia, furono accolte da Kazue, l’assistente del Doc, che dopo averle salutate li fece accomodare nello studio del  professore.

-Buongiorno ragazze!- disse il Doc, avventandosi su Kaori cercando di palpeggiarle il sedere,  che di conseguenza venne spiaccicato al suolo con un martello di 100t. Doc era un vecchietto sessantenne, molto arzillo data la sua età, un ottimo medico, forse il migliore di Tokio, ed era l’unico di cui Ryo si fidava ciecamente, ma purtroppo anche lui era un manico come Ryo e Mick.

-Oggi non è giornata Doc- disse una Kaori rossa dalla rabbia.

-Kaori, allora come mai vuoi farti visitare?- disse Doc tornato serio, sedendosi dietro la sua scrivania e facendo accomodare le due donne sulle poltrone di fronte ad esso.

-In questi giorni non mi sento molto bene e cosi ho deciso di venire- disse Kaori con sguardo triste e con voce preoccupata.

-Capisco…allora dimmi i sintomi del tuo malessere- disse Doc guardandola attentamente “si vede lontano un miglio che non sta affatto bene, scommetto che è stato Ryo a trascinarla qui, non ce da stupirsi, Kaori non sopporta i medici..” pensò il professore mentre ascoltava con attenzione la sua paziente…non poteva crederci…sapeva bene cosa aveva Kaori dopo avergli spiegato i sintomi, e involontariamente dal viso del Doc spuntò un dolce sorriso….

************************************

Al bar Cat Eye’s…

Appena Kaori e Miki uscirono dal locale, Ryo Mick e Umi tornarono improvvisamente seri. Rimasero in silenzio per diversi minuti, osservando le loro tazze di cafè, mentre Umi continuava ad asciugare le tazzine…pensavano, cercavano di capire, soprattutto Ryo, quello che stava accadendo a Kaori…in quei giorni erano successe molte cose che l’avevano parecchia cambiata, non sorrideva più come prima, ed il suo umore cambiava in continuazione….

-Ryo, che le hai fatto?- i pensieri di tutti furono interrotti dalla voce secca e dura di Mick.

-Nulla- rispose Ryo, sapendo di chi stava parlando e bevendo in un sorso il suo cafè.

-Hai notato anche tu il suo cambiamento no?- disse Mick girandosi verso Ryo, in modo da poter incrociare i suoi occhi.

-Certo che l’ho notato cosa credi è la mia donna!!- disse Ryo, ora guardandolo furente.

Anche se cercava di nasconderlo, quando si trattava di Kaori, bastava poco per fargli perdere il suo famoso sangue freddo, e in quel momento stava per perderlo…che cavolo credeva quel damerino che non si fosse accorto dello strano comportamento della sua socia?

-Calma ragazzini non iniziate a scaldarvi…Ryo che cos’ha Kaori?- intervenì Umi con faccia seria scrutandolo da dietro gli occhiali da sole.

Ryo intuì subito la preoccupazione di Falco e cosi calmandosi, e facendo sprofondare i suoi occhi scuri nella tazzina, iniziò a parlare…

-Non so proprio che le prende…e da più di 5 giorni che sta poco bene, ogni cinque minuti ha sbalzi d’umore, è sempre cosi pallida, mangia poco e niente, e quando ha appetito mangia per due…per non parlare delle nausee…io non so che cosa abbia, e quindi oggi l’ho costretta ad andare dal Doc, penso che sia gia da lui a quest’ ora…voi cosa ne pensate?- finì di dire Ryo, ma quando si girò per vedere in faccia i suoi amici, rimase a bocca aperta.

Umi e Mick si guardarono, poi si girarono verso un Ryo confuso prima di scoppiare a ridere…e si quel testone di Ryo a quanto pareva non aveva ancora capito niente…possibile che fosse il miglior sweeper del Giappone?? C’era proprio da ridere…si accorgeva della presenza di un nemico da più di 10 Km di distanza…e non si rendeva conto di quello che succedeva a un passo da lui… “è proprio un pivello” pensò Umi ricomponendosi, e tornando di nuovo serio disse…

-Ragazzino…la tua donna è INCINTA!!!-

Ryo per poco non si strozzò con il cafè…


***************************

Tokio, 86esimo piano di un grande grattacelo…

Un uomo sulla cinquantina, occhi nocciola, capelli brizzolati, alto 1,80, in giacca e cravatta, era in piedi davanti alla vetrata di quell’enorme appartamento, con in mano un bicchiere vino, che scrutava con quegli occhi nocciola la città di Tokio…

-Finalmente sono tornato…- si disse tra se e se l’uomo osservando i grandi grattaceli e le macchine bloccate nel traffico.

In quell’istante bussarono alla porta…entrarono tre uomini vestiti anche loro in giacca e cravatta, il primo era molto robusto con capelli corti neri e occhiali da sole, il secondo magro capelli castano chiaro anch’essi tagliati corti, pallido, in quel momento terrorizzato, e infine il terzo…un uomo alto, fisico muscoloso ben proporzionato, capelli lunghi biondi fino alle spalle legati da un codino, occhi color cenere dove vi si poteva leggere odio e vendetta…e con una cicatrice che gli sfigurava la guancia sinistra.
Il terzo uomo iniziò a parlare…

-Capo…abbiamo fallito, ma le giuro che la prossima volta non ce la faremo scappare..- disse con voce tremante avvicinandosi lentamente all’uomo di fronte alla vetrata.

Una risata sadica, dura, crudele, riecheggiò nell’appartamento…l’uomo con in mano il bicchiere di vino, si girò verso i suoi uomini rimasti immobili dalla paura…sapevano bene che non l’avrebbero scampata, il capo non perdonava mai…i loro pensieri divennero reali quando udirono quelle parole…
 
-So di certo che non fallirete…ma purtroppo per voi non ci sarà una prossima volta-

Un’altra risata sadica, non era la stessa di prima, non era il capo che rideva, no…quella era una voce di donna…vi si poteva sentire tutto il disprezzo e tutto l’odio che teneva dentro…poi all’improvviso la videro, magnifica, bellissima, in quell’abito da sera rosso come il sangue, quegli occhi blu, quei capelli color oro, un viso angelico perfetto, dove vi si celava l’anima di un demonio, un’anima macchiata dal  peccato…improvvisi…tre spari…tre corpi privi di vita, si accasciarono a terra in una pozza di sangue….e poi il silenzio…

-Fai togliere quei cadaveri da questa stanza- disse l’uomo continuando a scrutare la città come se non fosse successo nulla…

-Allora chi dovrei uccidere questa volta, caro il mio Masairo Kojima…- disse la donna, sedendosi con disinvoltura su una poltrona e guardando l’uomo divertita.

-Tu non ucciderai, non questa volta Ayumi…- disse l’uomo con voce dura.

-Bene bene…cosa devo fare allora?- disse la donna ora fattasi seria e ascoltando attentamente le parole dell’uomo.

-Devi trovare una persona e portarla qui…hai carta bianca, puoi lavorare come meglio credi…ma non devi torcerle un capello!– finì l’uomo tuffando i suoi occhi nocciola in quelli color cielo della donna.

-Vedo che questa persona ti sta molto a cuore- disse Ayumi ora alzata di fronte Masairo guardandolo con sospetto.

-Esatto la persona che devi trovare…è mia figlia- disse l’uomo bevendo l’ultimo sorso di vino tutto d’un fiato.

-D’accordo…dimmi nome e indirizzo...-disse Ayumi dirigendosi verso la porta…

-Quartiere di Shinjuku…la persona che devi portarmi si chiama…Kaori Makimura-  

Il rumore della porta che si chiudeva…quello fu l’unico suono che si udì…in quell’appartamento adesso regnava il silenzio…l’uomo posò il bicchiere sul tavolo…era stanco…sapeva che il suo cuore non avrebbe retto per molto…ma doveva vederla…doveva vedere sua figlia… almeno per l’ultima volta…doveva resistere solo il tempo di specchiare i suoi occhi nocciola con quelli di lei dello stesso colore...anche se questo avrebbe comportato il sacrificio di persone innocenti.

Tornò a osservare con occhi pieni di tristezza e rimpianto la città di Tokio…

Dall’altra parte della città una donna dai cappelli rossi lucenti…con la fronte e una mano appoggiata al  vetro osservava anch’essa la città...con quegli occhi color nocciola colmi di lacrime...quegli occhi che avrebbero cambiato per sempre la sua vita…


Continua…



Piaciutoooo???!!!^^ commentateeeeeeeee in tanteeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!^^ <3 <3
 




 

  
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