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Autore: Wannabeyours    14/08/2014    0 recensioni
"Avevo solo paura che te ne andassi e non mi parlassi più,mi dispiace".
Trasalii a quelle parole. Mi aveva sentito dire che non era il ragazzo adatto a me, e ormai la situazione era troppo complicata per sistemare le cose.
"Ho incasinato tutto,lo so. Ma perdonami", aggiunse facendosi più serio a ogni parola. Non credo di averlo mai visto così tremendamente dispiaciuto, e la cosa era al quanto frustrante.
"Calum?"
"Si?"
"Non guidare più da ubriaco, intesi?".
Rimase in silenzio per qualche minuto, probabilmente era deluso dalla mia frase, ma l'unica maniera per non peggiorare ancor più le cose era passare oltre all'argomento, anche se non sarebbe stato facile per nessuno dei due.
"Intesi", disse chiudendo poi la porta alle spalle.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino successivo Freya mi raggiunse in sala pranzo al nostro solito tavolo.
"Cos'hai detto alla prof di Chimica per l'assenza di Jay?", chiese posando subito dopo il suo vassoio accanto al mio per poi sedersi al mio fianco.
"Ho detto che ha la febbre, non avevo idee",scrollai le braccia in segno di rassegna e cominciai a intingere più volte la forchetta nel mio piatto alla ricerca di qualcosa di commestibile.
Non capivo perchè a noi ragazze venivano servite pietanze oscene probabilmente del 1800 mentre i ragazzi riuscivano a farsi servire cose come budini,patatine fritte che fritte sono davvero, e qualche volta anche dei tranci di pizza che avanzavano da qualche festa, non era affatto giusto. Molte volte ero andata a protestare dal preside per il comportamento scorretto delle donne della mensa ma a lui non importava, non che la cosa mi stupisse.
Durante l'intera pausa pranzo Freya prese a parlarmi di una nuova borsa Chanel che aveva visto in vetrina in un negozio e io per non farla sentire fuori agio la assecondai nel suo discorso nonostante la cosa in quel preciso momento non mi interessasse, guardai velocemente l'orologio della mensa situato poco sopra la vetrina e sorrisi, "devo andare Freya fra poco ho Fisica e devo ripassare sai com'è la Jones, ci vediamo all'uscita", prima ancora che potesse ribattere le stampai un veloce bacio sulla guancia e mi incamminai verso l'uscita della mensa.
Infilai una mano all'interno del mio zaino e tirai fuori gli appunti di Fisica che iniziai a rileggere più volte lungo l'intero corridoio, detto sinceramente odiavo Fisica non ne capivo mai nulla di nulla però cercavo di farmela imprimere in testa almeno per una misericordiosa sufficienza.
Continuai a rileggere gli appunti e ripetere a bassa voce fra me e me le parole più complicate che il mio accento non riusciva a pronunciare per bene fino a quando non sentì qualcosa venirmi in contro facendomi quasi cadere a terra.
"Scusami, non ti avevo visto", mormorai sentendo le mani del ragazzo cingermi la schiena per non farmi cadere a terra.
Alzai lo sguardo verso il suo viso e rimasi innoridita e allo stesso tempo irritata per quanto la distanza fra di noi fosse sempre così corta.
"Allora sai chiedere scusa", aggiunse incurvando le labbra sempre di più in un sorrisetto convinto .
Sbuffai,allora non era l'alcol che lo aveva reso fastidioso la scorsa sera,lo era proprio di suo.
"Certo", mi aggrappai per un secondo alla sua spalla per rimettermi in equilibrio e subito dopo mi spostai, azzerando la vicinanza che si era creata fra i nostri corpi.
Mi osservo attentamente per qualche secondo mantenendo sempre quell'aria da strafottente per poi spostare l'attenzione sui fogli nella mia mano.
"Fisica?", chise allungando la mano sui miei appunti,strappandomeli quasi dalle mani.
"Ne capisci qualcosa?", sorrise divertito dalle mie parole e prese a leggere le mie annotazioni.
"Io sono bravo in Fisica, se vuoi ti posso dare una mano".
Accennai una risata beffarda che sfortunatamente non suscitò in lui nessun segno di fastidio.
"Non pensavo avessi un cervello, detto sinceramente",accennai strappandogli nuovamente i miei appunti dalle mani per poi portarmeli subito dopo al petto "però sai, ora devo studiare davvero"
"Ero serio, se vuoi ti posso dare una mano, Hayley"
"Come fai a sapere il mio nome?"
"Me lo ha detto Jay, ora non cambiare discorso"
Wow, l'idea che lui fosse andato da Jay a informarsi su di me mi fece quasi piacere ma allo stesso tempo mi spaventò non sapere ciò che lui gli aveva raccontato sul mio conto.
"Allora, vuoi che ti aiuto si o no?",la sua voce si fece convinta tanto da spezzare il rumore dei miei pensieri. Osservai per qualche secondo i miei appunti e ripensai al fatto che non ero riuscita a memorizzare quasi nulla,così annuì alla sua proposta e gli porsi i miei appunti.
Mi interrogò implacabile poi mi chiarì un paio di cose che ancora non avevo capito.
Grazie al suo modo di spiegare, i concetti da confusi divennero molto più chiari.
"Dimmi che hai capito",supplicò con aria divertita nel vedermi così applicata sugli appunti.
"Si ho capito",subito dopo le mie parole l'atmosfera venne spezzata dal suono della campanella, così ci alzammo e mi accompagnò nell'aula di Fisica.
Ogni passo che facevo ero sempre più vicino alla morte, la Fisica oltre a non entrarmi in testa mi spaventava notevolmente così nella mia mente continuavo a ripetermi l'intera spiegazione fatta dal moro di cui ancora non conoscevo il nome.
"Agitata?",chiese spezzando il silenzio che si era creato fra i due.
"Un pò, la fisica mi fa questo effetto"
"Andrai alla grande" non era poi così male la sua compagnia,quando non era occupato a fare lo sbruffone poteva essere davvero interessante.
Il fatto che lui fosse bravo in Fisica e in chissà quali altre materie mi spazzò notevolmente facendomi crollare l'idea del suo essere uno 'stupido arrogante coglione'.
Mi accompagnò fino all'aula di Fisica e subito dopo mi puntò gli occhi addosso.
"Hayley smettila di preoccuparti, andrai alla grande"
"Non ci giurerei", mormorai con un tono di voce sarcastico.
"Facciamo una scommessa?", aggiunse sfoderando uno dei suoi miglior sorrisi,ecco tornato l'idiota sicuro di se.
Mi porse la mano con aria di sfida e io senza pensarci due volte la afferrai.
Le sfide non mi spaventavano, anzi, io le adoravo e le vincevo sempre non per questo venivo chiamata da mio papà '17 fortunato', diciassette perchè sono nata il diciassette novembre.
"Va bene", decisi di stare al gioco e sfoderai anche io il mio miglior sorriso del repertorio che sembrava avesse notato.
"Se vinci tu mi renderò a tua disposizione per una settimana", ohoh. La cosa sembrava farsi sempre più intrigante. "Ma se vinco io, dovrai uscire con me".
Non sapevo quali erano precisamente le sue intezioni ma poco mi importava,non gli avrei dato alcuna soddisfazione. Gli alunni si affrettarono ad addentrarsi all'interno dell'aula e se non mi sbrigavo mi sarei beccata i rimproveri della Jones che non erano per nulla gradevoli.
"Affare fatto", strinsi leggermente la presa sulla sua mano e poi sorrisi, "Ci vediamo dopo", aggiunsi mollando subito dopo la presa dalla sua mano. "A dopo",lo osservai per qualche secondo incamminarsi verso la propria aula per poi attirare la sua attenzione con un 'ehm' imbarazzato.
Si voltò verso di me sorridendo e mi guardò incuriosito,aspettando una mia parola. "Io non so il tuo nome",sorrise nuovamente ma questa volta non in modo arrogante.
"Sono Calum, ora vai o la Jones ti farà nera",sorrisi alle sue parole e mi addentrai all'interno dell'aula,accomodandomi subito dopo alla mia locazione.
Calum in fin dei conti non si era rivelato così male.
Rimasi seduta al mio posto cercando di controllare l'ansia per l'interrogazione. Non mi spaventava prendere un brutto voto, più che altro mi spaventava una possibile reazione della professoressa Jones, che in preda alla furia avrebbe potuto bocciarmi o peggio ancora mandarmi a ripetizioni, cosa che mi faceva rabbrividire solo al pensiero.
Osservai attentamente la cattedra in ogni suo minimo lineamento, per la prima volta la professoressa era in ritardo,potevo approfittarne per ripassare.
Sfilai dallo zaino i miei appunti e iniziai a rileggerli attentamente facendo attenzione ai punti che Calum mi aveva spiegato al meglio. "È libero?",sobbalzai non appena sentì una voce roca alle mie spalle che mi fece quasi perdere la concentrazione. Annuì educatamente alla sua domanda senza però spostare lo sguardo dai miei fogli,l'idea della prof infuriata mi spaventava più di quanto mi incuriosiva l'idea di sapere chi avesse deciso di sedersi accanto a me.
"Preoccupata per la Jones?",accennò affiancandosi poi subito dopo a me.
"Un po',penso tu sappia com'è fatta", accennò una risata divertita probabilmente per via del mio tono sarcastico ma allo stesso tempo preoccupato.
"Calum è una forza in Fisica tranquilla, andrai bene",in quel momento le sue parole mi fecero perdere la concentrazione del tutto.
"Come fai a saperlo?",alzai lentamente il viso verso il suo e non appena i nostri sguardi si incrociarono rimasi quasi sorpresa del fatto che proprio lui, che in due anni non mi aveva mai rivolto la parola, aveva deciso di sedersi accanto a me.
"Io sono a conoscenza di tutto",accennò con tono deciso. A quanto pare l'arroganza faceva parte non solo di lui, ma anche dei suoi amici, il che non mi sorprendeva così tanto.
"Io sono Ashton", sfoderò un sorriso che probabilmente doveva essere il migliore del suo repertorio, "Hayley".
L'armonia che si era creata fra noi fu presto spezzata dai brontolii della prof che a causa di una assemblea nell'ufficio del prof aveva fatto ritardo. "Bene ragazzi,ora passiamo con le interrogazioni".
Era giunta la mia morte.

\\OK,DITEMI SE VI PIACE! OGGI NON HO AVUTO PROPRIO DELLE GRANDISSIME IDEE E PROBABILMENTE LO TROVERETE PALESE MA I PRIMI CAPITOLI SONO SEMPRE COSI NO?... AHAHAHHAHAHA,COMUNQUE STASERA O DOMANI MATTINA CONTINUERO' IL TERZO CAPITOLO. COME AL SOLITO MI FAREBBE PIACERE LEGGERE UNA VOSTRA RECENSIONE CON CONSIGLI E PARERI. GRAZIE MILLE A TUTTI :-)
   
 
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