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Autore: gaia21    14/08/2014    3 recensioni
Dal testo : “Lucy!! Prendiamo una missione!!” esclamò raggiante il ragazzo.
“Aye sir!” lo appoggiò Happy, mentre atterrava sul bancone chiedendo a Mira un altro pesce.
“Va bene” e, così dicendo, si alzarono ma si fermarono non appena videro il portone spalancarsi all’improvviso e rivelare una bambina dell’età di Asuka che entrava raggiante in gilda esclamando “Sono tornata!”.
Questa storia è una NaLu e nel corso della storia, ci saranno riferimenti Gruvia, GaLe e Gerza.
Spero che vi piaccia!!!
[A breve avverrà la correzione dei capitoli in quanto il mio stile di scrittura è cambiato nel corso del tempo]
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella notte era stata particolarmente gelida e i maghi, furono costretti a dormire uno vicino all’altro.
Il buio aveva spaventato la piccola Nashi, che si era andata a rifugiare tra le braccia di una Lucy ancora dormiente che era a sua volta tra le braccia del rosato.
La sera prima le avevano chiesto se avvertisse freddo ma lei, essendo una dragon slayer come suo padre, aveva risposto che non lo sentiva. Ore dopo se n’era pentita, l’oscurità le faceva paura e aveva iniziato a tremare come una foglia. Solo dopo aver raggiunto quel posticino tranquillo era riuscita ad addormentarsi; le piaceva dormire con i suoi genitori, le davano una sensazione di calma e in più, si sentiva protetta.
Le ore passarono velocemente e il sole iniziò a fare capolino tra le dune del deserto. Il freddo glaciale della notte, fece spazio alla brezza mattutina che era decisamente più sopportabile.
La prima a svegliarsi fu Erza. Aprì gli occhi lentamente per farli abituare alla luce del sole ma per ora, vedeva ancora un po’ sfuocato. Decise di stiracchiarsi ma, quando avvertì una presa impedirle il gesto, puntò lo sguardo dietro di sé incuriosita.
Sbatté un po’ le palpebre incredula, perché Gerard la stava abbracciando nel sonno? Divenne rossa come i suoi capelli, voltandosi immediatamente per cercare di calmarsi.
Appena l’aveva visto così docile e tranquillo, non solo le guance sembravano che stessero per prendere fuoco, ma anche il cuore iniziò a galoppare freneticamente nel suo petto e le mani avevano iniziato a sudare e a tremare.
Purtroppo, essendosi voltata senza un minimo di delicatezza, aveva svegliato il turchese peggiorando la situazione.
Il mago, vedendo dove erano finite le sue braccia, le ritirò di scatto arrossendo visibilmente e sperando in cuor suo, che la scarlatta non se ne fosse accorta.
Erza fece finta di niente e, ancora un po’ in imbarazzo, decise di ‘svegliarsi’.
Aprì gli occhi stropicciandoli leggermente, mentre si tirava a sedere sulla sabbia morbida.
Puntò lo sguardo su Gerard, ancora visibilmente rosso, mormorando un lieve buongiorno che fu sentito comunque dal ragazzo, che ricambiò.
Erza si alzò in piedi dicendo che doveva svegliare gli altri. Mentre la ragazza si alzava, il turchese riuscì a notare le gote arrossate di lei, facendosi prendere dal panico al pensiero che la scarlatta l’avesse visto.
Poco più avanti, nascosto dietro ad una roccia, Lily rideva sotto ai baffi. Aveva assistito a tutta la scena e pensò che se Happy fosse stato sveglio, non ci avrebbe messo molto a pronunciare le due parole magiche che erano in grado di far arrossire chiunque.
 
Erza aveva un modo tutto suo di svegliare le persone, infatti girò per il campo urlando a tutti di svegliarsi dirigendosi poi verso i legnetti bruciacchiati che la sera prima avevano usato per accendere il fuoco, coprendoli con la sabbia.
Un attimo dopo che la ragazza ebbe compiuto quel gesto, in tutto l’accampamento risuonarono due grida.
Si voltò immediatamente facendo comparire una spada nella mano destra e puntandola verso un possibile nemico. Quello che si presentò davanti ai suoi occhi fu però, una scena ben diversa, quasi comica.
Trovò Levy e Gray che si dimenavano. La prima stava soffocando a causa di Gajeel che le dormiva praticamente sopra; il secondo, perché Juvia si era appiccicata a lui nella notte mormorando un lieve “Gray-sama, Juvia vuole tanti bambini”.
I due poveri maghi, vittime di quell’assalto, si guardarono un attimo negli occhi per poi urlare all’unisono verso Erza e Gerard un “toglietemelo/a di dosso!”.
Pochi metri più in là, ancora mezzi addormentati, il resto del gruppo si tirava a sedere sulla sabbia stropicciandosi un po’ gli occhi e domandandosi cosa stesse succedendo.
Al contrario, la maga dell’acqua e il dragon slayer di ferro erano ancora nel mondo dei sogni sotto gli sguardi stupiti degli altri, che si domandavano come facessero a dormire con tutte le urla che aveva lanciato le loro vittime.
Happy li osservò un po’, mettendosi poi le zampine davanti al musino, iniziando a ridere sotto i baffi “Si piacciono!”.
“Non è il momento, Happy! Solleva Gajeel, mi sta schiacciando!” urlò Levy, cercando di spingere via il mago con tutte le sue forze.
“Levy-chan! Ti aiuto io!” si affrettò a dire Lucy, alzandosi in piedi per raggiungere l’amica.
“No!”. Natsu si parò davanti la bionda abbracciandola di forza. “Non puoi toccare la ferraglia, sei solo mia Lu!” disse il mago, mettendo su il broncio.
“Andiamo, lasciami andare, Levy-chan sta diventando blu!”.
“Ah?”. Il rosato si voltò incuriosito verso la scripter, allentando inconsapevolmente la presa e accorgendosi subito dopo, che la sua fidanzata gli aveva rifilato un bugia per sottrarsi al suo abbraccio.
Notò invece che la piccola maga aveva il viso tutto rosso e grondante di sudore. Avere Gajeel addosso mentre fa caldo non era il massimo, la turchina stava sicuramente scoppiando.
“Fiammifero, visto che ci sei, levami Juvia di dosso!” urlò il mago del ghiaccio, anche lui intento a staccare la blu dal suo braccio.
“Dovrai pensarci da solo, ghiacciolo. Se ci pensi, io non vorrei mai che tu toccassi Lucy visto che è la mia ragazza, la stessa cosa vale per te” ribatté Natsu, guadagnandosi delle occhiate stranite e sorprese.
“Ma di che accidenti stai parlando? Piantala con la filosofia e vieni qua!”.
“Tu di cosa stai parlando?! Io non ho dato nessun filo a Sofia! E poi chi è?” urlò il mago del fuoco, attirando nuovamente su di sé gli sguardi di tutti.
“La tua idiozia non finirà mai di sorprendermi” disse Gray, spiaccicandosi la mano libera in faccia e scuotendo il capo.
“Natsu!” a quel richiamo il mago si voltò nella direzione da cui proveniva la voce, accorgendosi di aver fatto arrabbiare la scripter.
Levy infatti, pur essendo ancora sotto il dragon slayer del ferro, aveva assunto un’espressione che avrebbe fatto invidia anche alla diavolessa, venendo circondata da un’aura viola che lasciava trasparire la rabbia che stava provando.
Un attimo dopo, in un impeto d’ira, la turchina scacciò il mago sopra di sé lanciandosi all’inseguimento del rosato che aveva iniziato a correre il più velocemente possibile domandandosi cosa avesse detto di sbagliato. Di certo, non poteva sapere che aveva involontariamente offeso la maga con la frase detta precedentemente, ma decise comunque che si sarebbe segnato da qualche parte di non far più arrabbiare Levy.
I presenti osservarono a lungo la scena scoppiando a ridere mentre la piccola Nashi li guardava incuriosita “Zia Wendy” chiamò, avvicinandosi alla maga e attirando la sua attenzione “Come mai zia Levy sta rincorrendo papà? Stanno giocando ad acchiapparella?” domandò poi.
“Ehm, in un certo senso…” spiegò la ragazzina, ridacchiando.
“Voglio giocare anch’io!” esclamò poi la bambina, sorridendo entusiasta “Papà! Zia Levy! Aspettatemi!” gridò poi, iniziando a correre dietro ai maghi.
“Possibile che i membri più casinisti appartengano tutti a questa gilda?” commentò Charla, abbozzando un piccolo sorriso divertito.
Intanto, la maga dell’acqua aveva deciso di svegliarsi, con grande gioia da parte dell’alchimista del ghiaccio che non vedeva l’ora di ‘scollarsela’ di dosso. Per quanto da una parte volesse che blu rimanesse sempre al suo fianco, dall’altra il caldo insopportabile giocava a loro sfavore facendo sì che l’allontanasse.
Juvia aprì i suoi bei occhioni azzurri lentamente e ancora un po’ assonnata. Il mago le sorrise intenerito dicendole “Finalmente ti sei svegliata”.
La maga posò lo sguardo su di lui mentre le gote si coloravano di un rosso tenue “Gray-sama ha dormito con Juvia! Juvia è così felice!” disse, mentre aumentava la presa sul braccio del moro.
“Si può sapere cosa succede?”. Poco distante, Gajeel si era svegliato massaggiandosi la testa dato che avvertiva un ‘inspiegabile’ dolore proprio in quel punto.
“Ferraglia, almeno tu, levamela di dosso” disse il mago del ghiaccio in tono quasi supplichevole.
“Non sono affari miei” con questa semplice risposta lo liquidò, alzandosi da sopra la sabbia per dirigersi verso il centro del campo.
“Erza, non credi che dovremmo fermarli?” domandò Lucy, guardando i tre che correvano intorno all’accampamento.
La scarlatta prese un respiro profondo cercando di sopprimere la rabbia che stava provando in quel momento. Era tentata di colpirli con un pugno ciascuno, ma si ricordò che facendo in quel modo avrebbe spaventato la piccola Nashi così, l’unica cosa che fece, fu quella di intimargli di fermarsi con tono e sguardo minaccioso.
I tre si fermarono all’istante, quasi pietrificandosi sul posto, venendo attraversati da un brivido lungo la schiena che gli fece assumere la posa di un militare sull’attenti.
Erza li guardò compiaciuta, voltandosi poi verso gli altri.
“Bene, raccogliete le vostre cose, tra un po’ partiremo per tornare in gilda” disse in tono autoritario.
“Ehm, Erza…” chiamò piano Natsu alzando un braccio tremolante, di certo non voleva che la scarlatta lo picchiasse.
“Che c’è?” domandò lei.
Il rosato venne attraversato da un nuovo brivido, quasi avesse preso la scossa. “Ecco… non dovremmo mangiare?” continuò lui.
“Si! Papà ha ragione! Zia Erza, io ho fame!” lo appoggiò Nashi, incurvando le labbra in un piccolo broncio.
La maga delle armature sospirò rassegnata. Avrebbe anche potuto far finta di non aver sentito se  l’avesse chiesto solo il dragon slayer, ma con Nashi era diverso. Quella bambina l’aveva colpita sin da subito e l’aveva senza alcun dubbio addolcita e poi era piccola, non poteva chiudere un occhio, non voleva negarle di mangiare.
“Va bene. Ci fermeremo nel villaggio che abbiamo attraversato ieri per fare colazione, ma dopo partiremo subito”.
I suoi nakama la guardarono con uno sguardo un po’ confuso. Ricordavano di aver portato molte provviste quando erano partiti.
“Scusa Erza, ma le nostre provviste?” domandò Lucy.
“Potete immaginare da soli chi le ha fatte fuori durante la notte” e detto questo, la scarlatta si voltò verso Natsu che aveva assunto un’espressione sorpresa e allo stesso tempo terrorizzata. “Ho trovato le carte sotto la sabbia, non sono ancora diventata stupida” continuò, rivolgendosi al rosato.
“Direi che adesso faremo meglio a prepararci per partire” disse Gerard sorridendo, cosa che fece sciogliere il cuore della maga delle armature che abbozzò un sorriso nella direzione del ragazzo.
 
Qualche minuto dopo, si ritrovarono a camminare di nuovo attraverso il deserto arido e secco, affondando i piedi nella sabbia morbida e calda.
Gray non era riuscito ancora a separarsi dalla maga dell’acqua e dopo un po’ di tempo ci aveva anche rinunciato, preferendo invece di stringere una specie di patto con lei. L’alchimista del ghiaccio, aveva pensato bene di chiedere alla turchina di far piovere su di loro, in questo modo avrebbe anche preso due piccioni con una fava. Poteva stare al fresco grazie alla pioggia e in più, avrebbe avuto vicino Juvia.
Il mago ormai era certo di quello che provava per la ragazza, ma se dentro di sé lo aveva ammesso, fuori non voleva darlo a vedere. Non avrebbe saputo come comportarsi con lei e soprattutto come rivelarle che la ricambiava.
Ogni tanto pensava che se un tonto come Natsu c’era riuscito, allora poteva farcela anche lui poi però, subentrava il fattore ‘carattere’.
Lui non era come il dragon slayer, non sapeva esternare bene quello che provava e Juvia non era come Lucy, di sicuro la maga dell’acqua sarebbe svenuta oppure gli sarebbe saltata addosso senza pensarci.
Queste cose, anche se per alcuni sarebbero apparse come motivazioni stupide, per Gray non lo erano affatto, visto che erano proprio queste a ‘vietargli’ di essere felice veramente.
Scacciò via quei pensieri scuotendo lievemente il capo, puntando poi lo sguardo sulla maga che ancora stringeva saldamente il suo braccio.
Aveva la testa appoggiata sulla sua spalla mentre i suoi capelli blu gli solleticavano la pelle dell’arto. Gli occhioni color del mare, erano puntati sulla strada davanti a loro, ma sembrava assorta nei suoi pensieri. Le labbra chiare e piene, erano incurvate in un bellissimo sorriso. In quel momento, al mago le labbra di Juvia non erano mai sembrate così invitanti come gli apparivano ora. Era stato colto da un’improvvisa voglia di baciarla ma, a malincuore, dovette trattenersi dal farlo.
Spostò gli occhi davanti a sé, notando la piccola Nashi fare a gara con Natsu e Gajeel su chi fosse il più veloce. Sentì quasi in modo impercettibile, le risate della bambina arrivare alle sue orecchie e in quel momento si ricordò di quello che la biondina aveva detto in gilda; lui e Juvia avrebbero avuto un figlia che avrebbero chiamato Yuki.
Ripeté il nome della futura figlia molte volte nella sua mente fino a rendersi conto sempre di più, di quanto gli sembrasse dolce il suono che produceva quel nome e di quanto gli sembrasse perfetto.
Provò ad immaginarsi l’aspetto e soprattutto il carattere della bambina, sperando in cuor suo che avesse ereditato quello dolce e un po’ timido della madre, ma non gli sarebbe affatto dispiaciuto se avesse preso anche un po’ del suo.
Inconsapevolmente si era chiesto come sarebbe stato avere una piccola Juvia per casa con un carattere dolce e allo stesso tempo forte e deciso, un tornado blu che gli saltasse addosso appena tornava a casa e che lo chiamava papà. Si ritrovò a provare un po’ d’invidia verso il rivale di sempre, che per un piccolo incidente, si era ritrovato la figlia proveniente dal futuro in gilda e avrebbe tanto voluto trovarsi nella sua stessa situazione.
Sbuffò seccato, attirando l’attenzione della maga dell’acqua.
“Gray-sama, c’è qualcosa che non va?” chiese lei, con una punta di preoccupazione nel tono di voce.
“No tranquilla. Stavo solo pensando” rispose semplicemente, continuando a guardare davanti a sé.
“Zia Erza, manca molto? Io ho tanta fame!” esclamò la piccola Nashi, mettendo su il broncio.
Al suono di quella vocina così dolce, Gray incurvò le labbra in un sorrisetto accennato; quella bambina era proprio identica a Natsu e non osava neanche immaginare cosa sarebbe potuto accadere se il dragon slayer avesse avuto un maschio, di sicuro la gilda non avrebbe retto.
“Siamo quasi arrivati” le rispose Erza, sorridendo.
Nashi la guardò un attimo per poi rivolgere lo sguardo sulla lunga distesa di sabbia e scorgendo in lontananza un qualcosa che sembravano i tetti di alcune case.
“Il villaggio! L’ho visto!” disse, iniziando poi a correre verso di esso.
“Nashi, non correre!” le urlò dietro Lucy, ma la bambina non si voltò neanche.
“Vado io da lei” le sorrise il rosato, apprestandosi a raggiungere la piccola.
Levy iniziò a camminare a passo veloce arrivando ad affiancare la scarlatta “Erza, dici che è sicuro lasciarli da soli?” chiese, facendo capire dal tono di voce che era preoccupata.
“Non credo” rispose. “Aumentiamo il passo, quei due sarebbero capaci di far saltare in aria il villaggio!” continuò, rivolgendosi al resto del gruppo.
Pochi minuti dopo, come se la maga delle armature avesse visto il futuro, il suono di quattro forti scoppi li fece assumere degli sguardi scioccati e sorpresi.
Iniziarono a correre verso il villaggio, notando delle colonne di fumo scuro sollevarsi in aria accompagnati da alcune scintille luminose provenienti dal fuoco che stava divampando su quello che era rimasto delle abitazioni.
Appena arrivarono sul luogo dell’accaduto, notarono un folla di gente che guardava minacciosa i due dragon slayer, mentre Natsu era intento ad inghiottire le fiamme rimaste.
Il gruppo capì subito chi aveva combinato quel disastro, del resto, non fu difficile ragionarci su.
Era escluso che fosse stato il rosato, sapevano benissimo che non poteva mangiare il suo stesso fuoco. Le fiamme non potevano essere partite da sole, non sarebbe stato logico e anche se fosse successo, a questo punto anche Nashi avrebbe dovuto iniziare a mangiare, eppure non l’aveva fatto e questo bastò per far capire che era stata lei a scatenare quelle esplosioni.
Notarono la bambina di fronte a quella massa di gente che si grattava nervosamente la testa mentre ridacchiava tentando di inventare una sorta di spiegazione da dare a quelle persone, ma soprattutto ai proprietari delle abitazioni.
Erza sospirò esasperata, chiamando la piccola che si voltò verso di loro, raggiungendoli in un attimo.
“Zia Erza! Puoi dire a quei signori che non l’ho fatto apposta?” chiese, indicando con un dito la folla dietro di lei.
La scarlatta s’inginocchiò per arrivare alla sua altezza e posandole una mano sul capo “Allora? Cos’hai combinato?” chiese con tono quasi dolce, non voleva che sembrasse un rimprovero.
“Non lo so! Ho notato che dal muro di una casa usciva del fumo. Quando mi sono avvicinata per capire meglio, ci ho poggiato le mani sopra e dopo un po’ la casa è esplosa da sola, come quelle intorno!” spiegò lei, voltandosi per guardare suo padre che si stava avvicinando sorridente. “Papà, diglielo anche tu che è andata così” aggiunse poi.
La maga delle armature alzò il viso puntando gli occhi in quelli del dragon slayer, come a chiedere -- con quello sguardo – conferma sulla versione appena raccontata da Nashi.
Il rosato sembrò capire al volo la tacita domanda di Erza e sorridendo disse “E’ tutto vero quello che ha detto. Deve aver perso il controllo della magia per un attimo, da piccolo succedeva anche a me”.
“E tu da quando sai ragionare così?” chiese Gajeel con un ghigno.
“Stai dicendo che sono stupido, ferraglia?!” ribatté Natsu, ringhiandogli contro.
“Su questo non credo ci siano mai stati dubbi” s’intromise Gray, ridacchiando.
“Voi tre, finitela!” li riprese la scarlatta, compiacendosi di come i ragazzi si fossero calmati all’istante senza aggiungere un’altra parola.
Subito dopo si alzò, andando incontro alla folla di gente che aveva assistito alla loro conversazione.
“Scusateci per quello che è successo, Nashi è una bambina e ancora non riesce a controllare il suo potere magico…” disse, cercando di apparire seria ma, in quel momento, le veniva difficile.
Le facce sorprese e stupite degli abitanti erano a dir poco esilaranti, probabilmente non immaginavano che una bambina potesse far esplodere le loro case e sinceramente, se la piccola non fosse la figlia di Natsu, avrebbe avuto la loro stessa reazione.
“Spero che almeno ce le ricostruiate” disse una donna.
“Ehm, questo non possiamo farlo, siamo di fretta. Però potrete mandare una lettera al nostro master, vi ripagherà i danni”.
“Non vogliamo i vostri soldi, rivogliamo solo le nostre case!” esclamò qualcuno tra la folla e, dal tono che aveva usato, era chiaro che fosse parecchio irritato.
“Va bene, allora…” come un lampo, la maga delle armature iniziò a correre e, passando accanto ai suoi nakama, urlò “Questa gente non vuole ragionare, filiamocela!”.
In un attimo iniziarono tutti a correre attraverso il villaggio, con l’intento di arrivare sani e salvi alla stazione.
L’idea di dover prendere di nuovo un treno, non fu molto gradita da parte dei due dragon slayer, ma non avevano poi molta scelta, del resto non potevano battersi contro persone innocenti!
Raggiunsero in fretta la stazione e videro subito il treno che si sarebbe diretto a Magnolia, proprio quello che avrebbero dovuto prendere.
Ci si fiondarono sopra appena in tempo prima che partisse e si sedettero affaticati sulle poltrone, tentando di recuperare fiato dopo quella corsa sfiancate.
Nashi si addormentò subito mentre Natsu e Gajeel erano ancora accasciati sul pavimento del ‘mezzo infernale’. Nessuno si premurò di metterli seduti da qualche parte, erano troppo stanchi anche per muovere un solo muscolo del corpo e presto, tutti seguirono l’esempio della bambina, addormentandosi a loro volta.
 
Il treno arrivò in stazione al calar del sole, con il cielo dipinto di rosa, rosso e arancione a dare un tocco spettacolare al paesaggio.
I maghi erano tutti riposati dopo quel sonno ristoratore; persino Natsu e Gajeel alla fine, erano riusciti a prendere sonno.
S’incamminarono verso la gilda, ansiosi di mostrare a gli altri il primo dei due libri che dovevano recuperare e di raccontare loro cos’era successo.
Giunti davanti al portone, non poterono evitare di sorridere sentendo i soliti schiamazzi provenire dall’interno; evidentemente era in corso una rissa.
Il rosato si affrettò a portarsi davanti al gruppo e, come suo solito, spalancò il portone della gilda con un poderoso calcio urlando “Siamo tornati!!”.
Un piccolo tornado biondo entrò dopo di lui, ripetendo le stesse parole dette dal padre mentre le sue labbra si aprivano in un bellissimo sorriso.
Si diresse verso il bancone, arrampicandosi sullo sgabello troppo alto per lei e infine sedendosi proprio davanti all’albina maggiore che le sorrideva intenerita.
“Zia Mira, posso avere un succo di frutta per favore?” chiese, facendo dondolare le gambe con aria allegra.
“Arriva subito” rispose la ragazza, iniziando a prendere un bicchiere.
“Vorrei anche qualcosa da mangiare, sto morendo di fame!” esclamò, mentre il suo stomaco dava conferma a quelle parole con un brontolio.
L’albina ridacchiò, mentre le posava davanti quello che aveva chiesto con tanto di cannuccia colorata. “Non hai mangiato?”.
“Uhm… sul treno ho trovato una specie di banchetto, era un tavolo pieno di cibo!” disse, allargando le braccia più che poté “Peccato che l’abbia finito subito…” aggiunse poi con tono triste.
“Adesso ti porto qualcosa”.
“Grazie zia Mira!” esclamò Nashi contenta, iniziando a bere il liquido arancione.
Pochi secondi dopo fu raggiunta da Natsu e Happy, anche loro desiderosi di mettere qualcosa sotto ai denti.
“Ohi Mira, puoi dare qualcosa anche a me?” disse il rosato sedendosi accanto alla bambina.
“Io voglio un pesce!” esclamò in fine il gattino, atterrando sul bancone.
Nel frattempo, anche il resto del gruppo era entrato in gilda, venendo subito accolto dagli altri. Tra urla di gioia e abbracci, venne subito notata la presenza di Gerard che s’imbarazzò, quando si accorse di avere tutti gli sguardi puntati di sé, mentre la gilda si faceva pian piano silenziosa.
Makarov si fece spazio tra i suoi figli per riuscire a capire qualcosa di cosa fosse successo e, soprattutto, del perché quel ragazzo si trovasse con loro.
Erza si affrettò a dare spiegazioni, raccontando di aver recuperato il primo libro, della gilda oscura che li aveva attaccati e del perché Gerard fosse lì, il tutto sotto lo sguardo stupito di tutti. Il turchese spiegò anche tutto quello che sapeva riguardo i ‘lupi della notte’ senza tralasciare neanche la più piccola informazione.
Il master li guardò serio, si prese il mento tra il pollice e l’indice socchiudendo gli occhi nel tentativo di ragionare.
Durante una delle sue solite riunioni con gli altri master, aveva sentito parlare di questa nuova gilda oscura e di come si stesse facendo un nome in quanto ‘pericolosa’.
Ricollegò tutto con quello che aveva appena detto il turchese, constatando che se la Crime Sorciere era sulle sue tracce e i suoi membri erano così potenti come diceva, allora le voci che giravano erano fondate.
Makarov aprì gli occhi sospirando “Se le cose stanno così, dovremo stare in guardia, potrebbero attaccarci da un momento all’altro per prendere quello che vogliono”.
“Master, riguardo ai libri, cosa pensa di fare?” Erza si fece avanti con questa domanda, mentre la tensione cominciava a farsi sentire sempre di più.
“Li lascerete qui, saranno più protetti. Se ve li portaste in giro, sareste dei bersagli troppo facili”.
Erza annuì a quelle parole mentre faceva segno a Levy di dirigersi verso la biblioteca della gilda. La scarlatta si stupì sentendo il dragon slayer del ferro accennare qualcosa riguardo al fatto di voler accompagnare la turchina nel caso ci fosse pericolo e, dopo un momento di stupore, sorrise addolcita guardandoli mentre si allontanavano.
Il master si guardò un po’ attorno, notando l’assenza della piccola Nashi e chiedendo dove fosse.
Lucy gli indicò il bancone del bar dove si potevano scorgere le figure della bambina, di Happy e Natsu, intenti a mangiare sotto lo sguardo divertito di Mira.
“Domani dovrete dirigervi verso la foresta, fareste meglio ad andare a riposare un po’”.
La maga stellare annuì alle parole di Makarov, dirigendosi verso i tre con passo deciso e costringendoli a seguirla con destinazione il suo appartamento.
In gilda echeggiavano risatine soffocate per la scena a cui avevano appena assistito, mentre altri rivolsero il proprio sguardo verso il mago del ghiaccio che scappava urlante da una Juvia piena d’amore per lui. Qualcuno notò un sorriso accennato sul volto del ragazzo, era ormai chiaro che si stava divertendo. Cana, ubriaca come al solito, aprì un giro di scommesse con tema ‘quando si sarebbe dichiarato Gray’, sotto lo sguardo di disappunto di quest’ultimo che le lanciò un’occhiataccia, che venne però ignorata dalla mora.
In mezzo a tutta quella confusione, Gerard riuscì ad avvicinarsi a Erza trascinandola fuori, in modo da portarla in un posto più tranquillo.
Si fermarono vicino alle sponde del fiume che attraversava Magnolia, sedendosi sul ponte e lasciando dondolare le gambe.
La brezza serale faceva fluttuare i capelli scarlatti della ragazza come se fossero intenti a ballare un danza calma e regolare, mentre il lieve suono dell’acqua e il cielo stellato, davano un tocco quasi paradisiaco al posto rendendolo magico agli occhi del turchese.
“Come mai siamo qui?” domandò la maga delle armature, facendo scorrere il suo sguardo dal fiume al ragazzo seduto accanto a lei.
“Credo sia perché la tua gilda è troppo rumorosa oppure volevo semplicemente venire qui con te” disse tutto in un sussurro appena udibile mentre le guance prendevano pian piano colore come quelle della scarlatta che, nonostante il tono basso, aveva udito ugualmente quelle parole.
“Adesso non cerchi più d’inventarti una fidanzata?”.
Il mago rimase spiazzato nel sentire quella frase, cominciando a balbettare “T-tu l-lo… sapevi?”.
Erza rise a quelle parole “Non sei mai stato bravo a mentire”.
Gerard sospirò, tendando di pensare alle parole adatte da dire in quel momento, ma sentiva come se la sua mente fosse vuota, prosciugata da ogni pensiero ragionevole.
Inconsciamente iniziò ad avvicinarsi al viso di lei che, se all’inizio parve sorpresa da quell’iniziativa, un attimo dopo si ritrovò a compiere lo stesso gesto del ragazzo.
Si sentivano come una calamita e un pezzo di ferro, entrambi attratti l’uno all’altra con la consapevolezza che si sarebbero trovati e non si sarebbero lasciati mai più.
I loro volti erano sempre più vicini e oramai riuscivano a sentire il respiro dell’altro che gli accarezzava piano la pelle e con il desiderio sempre più forte di far unire le loro labbra.
Chiusero gli occhi, aspettando con ansia quel contatto voluto da sempre e, non appena le loro labbra si sfiorarono, istintivamente il turchese avvolse la vita di lei con le braccia per avvicinarla maggiormente a sé, mentre Erza portava le proprie dietro al collo di lui, eliminando completamente la distanza tra i loro corpi.
Quello che seguì, fu un bacio passionale e carico di sentimenti che fece aumentare il battito dei loro cuori, facendo avvertire l’amore che era quasi palpabile nell’aria.
Dopo un tempo che parve interminabile, i due fecero staccare le proprie labbra, mantenendo lo stesso la presa l’uno sull’altra e iniziando a guardarsi negli occhi, facendo combaciare le loro fronti.
“Mi dispiace averti mentito quella volta” cominciò lui “E’ solo che… nella mia gilda abbiamo una regola: non ci è permesso innamorarci di qualcuno che cammina nella luce” terminò, distogliendo lo sguardo da quello della ragazza.
“Ma la gilda l’avete creata tu, Meldy e Ultear come anche le sue regole, sei forse masochista?” domandò Erza con tono quasi arrabbiato.
“E’ la stessa cosa che mi hanno detto anche loro” rispose lui con un sorriso amaro sul volto, prima di far unire nuovamente le loro labbra in un semplice bacio a stampo.
“Cosa pensi di fare adesso?”.
“Resterò qui, con te. Non intendo lasciarti una seconda volta” ribatté il turchese deciso, notando come sul viso della ragazza si dipinse un sorrisetto furbo che non gli piacque per niente.
“Va bene, ma devi farti perdonare. Penso che cento torte fragola e panna vadano più che bene” disse la maga con convinzione, cosa che fece sbiancare Gerard, per niente pronto ad una simile richiesta.
“C-cento?!”.
“Si. All’inizio avevo pensato ad una fornitura illimitata, ma ho pensato che sarebbero state troppe” in quel momento si alzò, cominciando ad incamminarsi ma ad un tratto si fermò, voltandosi verso il mago che era rimasto pietrificato. “Ah, un’ultima cosa” disse “Se fossi stato un’altra persona, le avrei volute immediatamente ma visto che adesso sei il mio ragazzo, ho deciso di risparmiarti” e qui Gerard sospirò sollevato, prima di sbiancare nuovamente per la frase successiva “Le voglio entro domani mattina, prima di partire” aggiunse la scarlatta.
Il turchese, in preda al panico, iniziò a contare i soldi a propria disposizione e cercando di capire quante torte poteva permettersi con quelli, ma venne interrotto dalla voce di Erza.
“Ti amo” le sentì dire, mentre le guance le si colorarono di un rosso acceso.
“Ti amo anch’io” rispose lui con un leggero rossore ad imporporargli le guance e con un tenero sorriso sulle labbra, mentre guardava la ragazza allontanarsi sempre di più e avventurarsi tra le vie di Magnolia.
 
 
 
*Angoletto di scuse dell’autrice
*Esce piano piano da dietro un muretto, dove si era rifugiata*
Ehm, ciao! Dopo quasi due mesi sono tornata e intendo chiedervi umilmente perdono! Ci ho messo un sacco a scrivere questo capitolo e, maggiormente, vorrei chiedere scusa a Milky-chan. Mi dispiace, un mese fa ti ho detto che avrei pubblicato dopo un paio di giorni e invece non l’ho fatto, scusami tanto! :(  Spero che questo capitolo vi piaccia, è il più lungo che abbia mai scritto, ben 16 pagine di Word! Mi rendo conto che probabilmente ci sono delle scene che non dovrebbero esserci, ma quando l’ho scritte mi erano sembrate adatte, non so…
Sinceramente adoro come mi è venuta la parte Gerza *-* Spero che piaccia anche a voi e che non risultino troppo OOC, non me lo perdonerei mai…
Ringrazio kisskiss_Hikari, Milky-chan e monkey d rufy che hanno recensito lo scorso capitolo, ma soprattutto grazie a nii-san che li ha recensiti tutti *-* Grazie alle 28 persone che hanno messo la fic nelle preferite, le 4 nelle ricordate e le 40 nelle seguite, siete sempre di più! *-* Grazie anche a chi legge in anonimo, non mi dimentico di voi ;)
Spero di poter aggiornare prima la prossima volta, sperando anche di non deludervi ;)
A presto!
Un abbraccio,
Gaia
  
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