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Autore: SaraRocker    14/08/2014    2 recensioni
[FinnxMarceline]
E' un giorno come tanti quello in cui Finn e Jake trovano il corpo di Marceline esanime. Dopo essere stata coinvolta nell'ennesima imboscata da parte di un nemico che non conosce, la regina dei vampiri deciderà di dire la verità ai due amici e di chiedere il loro aiuto nonostante il suo smisurato orgoglio.
La decisione più saggia per la salvezza della ragazza sarà quella di farla rimanere ad abitare con loro. Ma quando l'amicizia che lega l'avventuriero e la vampira inizia ad intensificarsi -sconvolgendo la vita di entrambi-, cosa accadrà?
Estratto prologo.
Finn la vide deperita, come se non avesse mangiato per giorni. Effettivamente, si ritrovò a riflettere, non la vedeva da mesi, ma non si era neppure posto il problema di preoccuparsi per la ragazza. Lei infondo era uno spirito libero: poteva sparire anche per anni e poi ritornare come se nulla fosse mai accaduto. Quella volta, invece, qualcosa era accaduto eccome.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn, Jake, Marceline, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5-


[Io Non Sono Geloso!]








































 
Salve amici lettori! Vi ringrazio infinitamente per le recensioni dello scorso capitolo! Come sempre siete stati tutti gentilissimi, davvero!

Ovviamente, spero che questo capitolo vi piaccia, e spero nuovamente di ricevere qualche recensione ^^


Ora vado! Ciao :)


















"Per tutti i Gunter, questo non va affatto bene!" esclamò Re Ghiaccio una volta ascoltato il racconto della vampira. Lo stregone, dopo avere aiutato i tre ragazzi a fuggire dalle macerie, si era offerto gentilmente di ospitarli a casa prorpia, a patto che gli raccontassero il motivo per cui li aveva trovati ridotti in fin di vita. Marcy era stata la prima ad accettare la gentile offerta, senza neppure tentennare. Finn e Jake avevano invece preferito rifletterci un po' di più, cedendo comunque alla fine. Infondo, avevano il compito di proteggere l'amica vampira, e se lei aveva deciso di restare da Re Ghiaccio, allora loro l'avrebbero seguita silenziosamente e con fedeltà. Non erano pienamente al corrente dei trascorsi tra i due, ma sia l'umano che il cane magico, sapevano bene che tra Simon e Marceline vi era un passato condiviso. Qualcosa risalente a tempi molto remoti ed ormai dimenticati.
In quel momento, i quattro si trovavano all'interno dell'ampio e maestoso palazzo dello stregone. Si erano accomodati in una stanza che -in pochi istanti, facendo comparire un sofà di ghiaccio, ed una sorta di poltrona di neve- il Re aveva trasformato in salotto. Il giovane umano era riuscito a recuperare, tra le macerie della casa a Dolcelandia, il proprio zaino ed i propri vestiti, ma purtroppo, il suo cappello era risultato pressocchè introvabile. 
In quell'istante Marcy, Finn e Jake erano accomodati sul divano, mentre Re Ghiaccio si trovava solennemente sistemato sulla poltrona, reggendo in grembo il piccolo pinguino Gunter. Osservava i tre sventurati con un cipiglio allarmato, ma non stava ancora dando sfogo ai propri pensieri. Si era limitato a quella bizzarra esclamazione, e poi al silenzio più completo. Marcy lo notò.
"Che succede? Perchè non dici nulla?"
Lo stregone, che stava ammirando con tranquillità il piumaggio scuro del proprio amico animale, udendo la voce della ragazza, decise di alzare il volto. Incontrò il suo sguardo scuro, ed immediatamente rispose "Sono molto preoccupato. E' raro imbattersi in una creatura in grado di fronteggiare un vampiro comune, figurarsi la regina!"
"Quindi pensi che siamo spacciati?" domandò affranta la mora, levandosi in aria e sospirando amareggiata. Aveva sperato, constatò silenziosamente, che almeno Simon avrebbe potuto darle qualche suggerimento. Infondo, per quanto folle, era un uomo saggio nel profondo.
"Non ho detto questo!" intervenne subito la voce acuta dell'uomo che, impacciato, si grattava la nuca in cerca di una via di scampo a quella conversazione.
"Ma?" domandò d'improvviso Finn, stanco e dolorante dopo il recente incontro con il nuovo nemico. Re Ghiaccio sfoderò un sorriso mesto, mentre lasciava Gunter a terra.
"Ma è vero, penso che abbiate ben poche possibilità di battere una forza del genere. Avete detto di non conoscerne neppure la specie!"
"Somiglia ad un Lich! Però è molto più grande, e... A dire il vero non gli ho visto molto bene il volto. Era oscurato dal mantello." Raccontò il giovane eroe, sperando anch'egli -per la prima volta in tutta la sua vita- in un aiuto da parte di Re Ghiaccio. Quest'ultimo non gli diede neppure uno sguardo, preferendo osservare il pavimento lucido e riflettere.  Per una volta, coloro che a lungo aveva desiderato fossero suoi amici -Finn e Jake-, gli stavano domandando aiuto. Avrebbe fatto il possibile per darglielo.
"Mh, forse posso darvi una mano." disse dunque infine lo stregone, alzandosi  e facendo segno ai tre di seguirlo.





"Prendete una torcia!" esclamò la vocetta di Re Ghiaccio, mentre si addentrava in un'oscura galleria scavata nel ghiaccio. Si stavano dirigendo verso una stanza segreta del castello, un luogo dove lo stregone era abbastanza certo di potere trovare qualcosa di utile. Dietro di lui, Jake e Finn afferrarono dalle mura una torcia ognuno, mentre Marceline proseguiva fluttuando alle loro spalle.
"Questo è un luogo segreto. Nessuno vi è mai entrato oltre il sottoscritto." tornò a parlare il Re, mentre i due avventurieri si guardavano intorno esterrefatti; il ghiaccio rifletteva la luce delle torce in modo strepitoso, brillando e sembrando quasi una pietra preziosa. L'unico aspetto negativo della situazione era probabilmente il freddo, che continuava ad avvolgerli in modo perenne. Ad ogni respiro di Finn poi, corrispondeva una nuvoletta molto simile ad uno sbuffo di drago.
Camminarono a lungo, stando attenti a non scivolare od inciampare, sino a che di fronte ai ragazzi non si stagliò un'ampia porta bianca fatta di neve ben pressata. Al centro di essa spiccava un pomello di ghiaccio brillante, intagliato in modo così elegante, da sembrare un diamante pregiato. Finn, non curandosi dei dolori che ancora gli pervadevano il corpo, si accostò a Re Ghiaccio incuriosito. Lo stregone, senza neppure toccare la maniglia, ma limitandosi ad un veloce gesto di mano, fece sì che la porta di fronte a lui si aprisse, mostrando così ai nostri eroi un'ampia stanza totalmente ricoperta di libri e manuali.
"Ecco qui." disse l'uomo una volta al centro dell'ampia stanza. Indicò a Jake e Finn dei punti dove potevano lasciare le torce, e non appena ebbero fatto, i due si precipitarono  subito tra gli enormi ed antichi tomi. Lo stregone sorrise.
Marceline, a differenza dei due amici, rimase al fianco di Re Ghiaccio, sempre sollevata in aria. Guardò qualche momento le proprie guardie del corpo, incredibilmente entusiaste di fronte l'idea di potere avventurarsi in quella piccola esplorazione, e poi si rivolse all'uomo che aveva vicino "Cosa pensi che troveremo qui?"
"Di tutto! I miei libri contengono leggende e fatti storici. Alcuni parlano di mostri ed altri di magia. Puoi trovare tutto ciò che desideri."
La vampira si allungò ed afferrò il volume più vicino a lei che c'era. Era ricoperto di un sottile strato di brina, e dovette sfregarne la superficie con la manica della felpa affinchè svanisse totalmente quella sottile patina. Una volta fatto, il titolo le apparve chiaro e leggibile "Guida al mondo demoniaco; schiavi e mercenari." corrugò la fronte "Che significa?"
Lo stregone si avvicinò alla ragazza "Alcune creature demoniache sono stupide e manovrabili, e molti demoni le usano."
La vampira storse il naso "Quale bestia si abbasserebbe a tanto?"
"Gli zombie? Ahaha!" domandò scherzando lo stregone -non rendendosi conto della risposta incredibilmente lucida e giusta-, illuminando la mente della vampira. Effettivamente, gli zombie erano creature prive di cervello, semplici e manovrabili. Bastava offrire loro un po' di carne in cambio, ed immediatamente erano al servizio di un cliente pagante. Un sorriso apparve sul viso di Marceline.
"Oh, Simon. E pensare che avevi una mente incredibilmente geniale." gli mormorò carezzandogli leggermente il capo -rattristita da quella lucida follia che lo possedeva-, mentre l'uomo le sorrideva paternamente. Dio, quello sguardo non era mai cambiato, il modo in cui glielo rivolgeva. E questa cosa, in particolare, la faceva soffrire a dismisura; Re Ghiaccio continuava a guardarla allo stesso modo in cui si guarda una figlia, ma non vi erano più tutti quei sentimenti lì sotto. Lui, in realtà, non sapeva perchè avvertisse la necessità di guardarla a quel modo, non ricordava le loro meravigliose avventure. Lo stregone non ricordava nulla, ed alle volte Marcy si domandava se per caso la stesse persino prendendo in giro con quegli sguardi gentili che la facevano capitolare. A volte, con una semplice occhiata, le sembrava di sentirlo urlare 'Su, Marcy! Lo sai, no? Lo sai che qui, sotto tutta la barba e la corona, ci sono ancora io, no?'

E poi cantava. Cantava all'infinito.

 
'...Sento che impazzirò, la magia mi ravvita!
Almeno salvati tu, ma chi salverà me? Per favore...
dimentica che farò, se non ricorderò.

Marceline, io mi sento scivolare via,
non ricordo una parola mia,
eri furiosa come una gattona;
non è colpa mia, è la corona!

...'*


"Il buon vecchio Simon..." mormorò la vampira con gli occhi lucidi di malinconia e ricordi, sospirando appena, mentre Finn, poco lontano, li osservava di sottecchi.





"Ehi, coso, che guardi?" gli domandò d'improvviso Jake, constringendo il giovane umano a voltarsi verso l'amico. Stavano spulciando tra i vari libri alla ricerca di un titolo interessante, qualcosa riguardante creature misteriose avvolte da mantelli possibilmente. Il cane magico, però, aveva notato come l'umano avesse arrestato il proprio lavoro per spiare con ostentata discrezione la conversazione tra Marcy e Re Ghiaccio.
"I-Io non guardo proprio niente!" esclamò quindi Finn colto sul fatto, arrossendo leggermente e tornando ad affondare il muso nei libri. Il cane, proprio al fianco del giovane, sorrise sghembo, divertito da quell'improvviso atteggiamento goffo.
"Ah davvero? E pensare che a me sembrava stessi spiando Marcy e lo svitato!" lo punzecchiò Jake, colpendo con leggerezza l'amico al fianco, dandogli piccole gomitate.
Finn per poco non si strozzò con la sua stessa saliva; tossì un paio di volte prima di rispondere infastidito da quell'improvviso terzo grado "L'aria delle tue puzzette ti ha evidentemente fuso il cervello! Io non spio la gente! S-Stavo guardando... La parete dietro di loro!" mentì senza ritegno l'umano, divenendo sempre più rosso in viso.
"Non dare la colpa alle mie puzzette, fratello!" cercò subito di intervenire il cane, difendendo  a spada tratta i propri olezzi poco educati "E comunque, non ti ho accusato di spiare la gente, ma loro due e basta."
Colto alla sprovvista, Finn si limitò a sbuffare sonoramente in risposta. Sembrava essere tornato tredicenne, con tutti quegli sbalzi d'umore e quelle rezioni infantili. E pensare che aveva addirittura creduto che la relazione con Fiamma lo avesse fatto maturare!
Evidentemente si era sbagliato.
"Sciabolette, Finn... Sei diventato color sangue!" lo rimbeccò sempre più insistentemente il cane magico, allungando un braccio ed utilizzandolo per circondare le spalle dell'amico seduto a terra "Sembri una pentola a pressione! Se continui così arriverà Marceline e ti succhierà tutto il colore!"
"Ovvio che sono rosso, Jake. Sei decisamente insistente e dici paccherate!" si limitò a constatare l'umano, tenendo le braccia incrociate contro il petto. Il cane si sentì offeso nell'udire una frase del genere.
"Stai dicendo che sei arrabbiato per colpa mia?"
Finn sorrise quasi divertito udendo quella domanda. Non poteva pensare che l'amico lo credesse davvero tanto idiota. Infondo, per quale altro motivo  sarebbe dovuto essere così pieno di astio, se non a causa di quell'improvviso interrogatorio privo di una vera ragione?
"E per quale altra ragione dovrei esserlo?" gli domandò dunque l'umano, ostentando un sarcasmo parecchio tagliente, ma che Jake preferì non commentare. Il cane rispose infatti con una tranquillità ed una certezza disarmanti, ostentando un sorriso orgoglioso ed un'espressione stracolma di certezza.
"Perchè sei geloso!"
Il giovane avvventuriero sussultò. L'esclamazione che aveva appena sentito fuoriuscire dalle labbra del cane gli sembrava assolutamente priva di una logica comprensibile. Pensò persino che Jake lo stesse prendendo in giro, che lo stesse mettendo in mezzo ad uno di quei suoi giochetti stupidi ed imbarazzanti. Eppure, quando finalmente si voltò verso l'amico -pronto a coglierlo con un'espressione falsa e schernitrice-, lo incontrò serio e sicuro, con le mani contro i fianchi e la testa alta. Finn deglutì a vuoto.
"Geloso? E di chi? Re Ghiaccio?"
Quella volta, non pensando neppure per un istante all'amicizia che li legava da sempre, il cane scoppiò a ridere. Non riuscì a resistere. Non riuscì a credere che quello che poteva definire un fratello, non si fosse reso conto delle proprie sensazioni. Cavolo, si disse, doveva dare un paio di lezioni a Finn. L'amico lo fissava impallidito, insicuro di fronte quella bizzarra reazione, probabilmente in attesa di una risposta che potesse avere un qualche bizzarro senso. Ed alla fine, il cane gliela diede.
"Di Marceline, no?"

No, si disse Finn avvolto in un turbine di improvvisi pensieri privi di capo o coda. Marceline non poteva scatenare in lui una qualche sorta di gelosia. Infondo era un'amica, nient'altro. Finn aveva la bellissima principessa Fiamma a cui pensare, la ragazza con cui doveva impacchettarsi a giorni alterni nella carta stagnola.
Marceline era solo un'amica, come tutte le altre. Jake questa volta aveva sbagliato; le sue deduzioni ed i suoi consigli amorosi erano in bilico, cercò di dirsi Finn con un mezzo sorriso. Marceline La Regina Vampira, quella che per anni gli aveva dato del moccioso -ma che ora, nei suoi compiuti sedici anni, lo vedeva come un ragazzo-, non poteva neppure lontanamente affascinarlo. Certo, era bella e piena di spirito d'avventura, ma con ciò? Alle volte anche Fiamma si era avventurata con lui, ed era stato uno spasso Finntastico. Più o meno.
Marcy era un'amica, si disse nuovamente, lanciando una nuova occhiata alla vampira poco lontana, che parlava allo stregone del ghiaccio. Ma perchè gli stava così vicino? Perchè sorrideva così dolcemente? Perchè aveva gli occhi umidi?

In un'improvvisa ondata di lucidità, Finn si impose la calma e la concentrazione. Ok, forse era un po' geloso di Re Ghiaccio, ma non perchè gli piacesse Marceline. Era perchè la vampira era la sua migliore amica, e voleva averla per sé. Voleva essere lui a conoscerla bene, a sentirla raccontare le sue bellissime avventure, ed a poter dire 'ehi, ci conosciamo da tanto e siamo amici inseparabili'. Invece erano lei e Re Ghiaccio ad avere quel genere di rapporto, di cui neppure lui sapeva a pieno le dinamiche.
Serrò le mani in due pugni ricolmi di stress e chiuse gli occhi. Sì, si sarebbe fatto cullare in quella convinzione ancora per un po', certo di amare follemente Fiamma e convinto di vedere in Re Ghiaccio solo ed unicamente un rivale in amicizia. 

"Ehi, Finn, cos'è quella faccia?"
La voce della vampira lo fece sussultare visibilmente, tanto che la mora scoppiò a ridere di una risata fragorosa. L'umano impiegò qualche istante a riprendersi, ma una volta fatto ricambiò il sorriso della ragazza prima di risponderle.
"Che faccia?"
Marceline lo squadrò diffidente "Eri tutto concentrato..." commentò infine, fluttuando attorno al ragazzo. Quest'ultimo seguiva i movimenti di lei con la coda dell'occhio, mentre cercava disperatamente un modo per cambiare discorso.
"S-Sì... Pensavo a come potremmo sconfiggere quella creatura sconosciuta!"
"Oh." Commentò con una punta di delusione nella voce Marcy. Pensava davvero di averlo colto in fragrante con qualche imbarazzantissimo pensiero per la mente, ma a quanto pare si era sbagliata "Beh, io e Re Ghiaccio non abbiamo trovato nulla."
"Paccheri, nemmeno noi." replicò affranto il giovane umano, segretamente felice di avere sviato il discorso riguardante le sue riflessioni segrete.
"In ogni caso..." si intromise lo stregone allegro, avvicinandosi ai tre amici "Finchè resterete qui, sarete completamente al riparo! Nessuno farà la spia, vedrete!"
Marceline rivolse un'espressione grata all'uomo, prima di voltarsi verso Jake e Finn "A proposito, come ci hanno scoperti a Dolcilandia?"
Il cane storse il naso, per poi sollevare le spalle incerto "Non ne ho idea. Forse il nemico riesce a percepire la tua essenza?"
"Già, oppure ti hanno messo addosso qualche cip?" propose allarmato l'umano, iniziando a girare intorno alla vampira e ad osservarle i vestiti attentamente, alla ricerca di una qualche piccola forma di tecnologia capace di permettere ai nemici di individuarla.
"Sinceramente, ragazzi, non ne ho idea." confessò la vampira tristemente, preoccupata al solo pensiero di dovere rivedere quella malvagia creatura dai poteri -all'apparenza- inarrestabili. Abbassò lo sguardo e tornò con i piedi per terra, arrestando il proprio volo. Allungò le braccia verso l'alto e sbadigliò stanca. Quella giornata era decisamente infinita.  "Ora come ora, voglio solo dormire. Il sole è alto ed i vampiri non possono uscire."
Finn annuì e sorrise, constatando che, pur non essendo vampiro, il sonno stava intaccando anche il suo di organismo, e che necessitava al più presto di una dormita. Nella casa a Dolcilandia non era riuscito a riposare a causa dell'improvviso arrivo dello pseudo-lich, ma nulla gli avrebbe rovinato il sonno in quell'enorme e silenzioso palazzo fatto di ghiaccio. Quindi, allo stesso modo dell'amica, si congedò dai restanti presenti, cercando di non dare a vedere il fastidio e la confusione che ancora avvertiva chiaramente rimescolargli lo stomaco a causa del rapporto tra Marceline e Re Ghiaccio.







































*Questa canzone potete trovarla in un episodio di Adventure Time. E' una canzone scritta da Simon e Marcy quando ancora l'uomo non era completamente intaccato dalla follia :)
  
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