CHI SCEGLERà?
Shinichi era appena arrivato a casa del dottor Agasa, ancora diciassettenne.
-Ciao Shinichi. Allora? Com'è andata?
-Non diventeremo amici, questo è sicuro Dopo che Ashton se ne andato, Ran non ha voluto neanche parlarmi. Non l'ho mai vista così arrabbiata.
-E lui? Che ti ha detto?
-Ha detto che ogni volta che la farò soffrire ancor lui me la farà pagare.
-E cosa ti spettavi?
Disse Ai.
-come scusa?
-Se quel giorno non ti saresti impicciato degli affari di Vodka, ora le saresti accanto e non si sarebbe innamorata di Ash.
Continuò Haibara, avvicinandosi al giovane.
-Be, è andata così. Punto.
-Ora devi accettare le conseguenze della tua azione.
-Quanto dovrebbe durare ancora l'effetto dell'antidoto?
-È uno dei primi che ho creato dovrebbe durare ancora dieci minuti.
Intanto, Ran era a casa sua, sperando che Ash la chiamasse. Aveva sentito il litigio tra lui e Shinichi e voleva sentire la sua voce. Dopo l'interruzione della loro passeggiata e il litigio tra i due ragazzi lei era un po' preoccupata. Suo padre la guardava, seduto sulla sua scrivania.
-Ran? Tutto bene?
-Si papà. Sto solo aspettando una chiamata importante.
-Ok. Dopo devo andare a incontrare un cliente. Vuoi venire con me?
-No papà. Devo preparare la cena e devo chiamare Conan per sapere cosa intende fare.
-Va bene.
Poi il cellulare di Ran iniziò a squillare. Era Ash.
-Pronto? Ash?
-Ran ti prego perdonami se ti ho lasciato sola!
-Calmati e raccontami tutto. Che cosa ti ha detto Shinichi? Che cosa gli hai detto tu? Avete fatto amicizia?
Chiese, facendo finta di non sapere nulla del litigio.
-Io gli ho detto che se ti avrebbe fatta soffrire ancora ti avrei difeso io. Non credo che diventeremo amici.
-È molto dolce quello che hai detto ma Shinichi è un mio problema. Me la caverò. Ascolta...
La ragazza si alzò e uscì dall'ufficio per non farsi sentire dal padre.
-Per dimenticare la brutta passeggiata di prima ti andrebbe di venire a casa mia, così ne parlamo bene a quattr'occhi?
-Va bene. Alle cinque?
-Perfetto, a dopo.
-A dopo.
La ragazza spense la chiamata e rientrò nell'ufficio del padre, che si stava preparando per andare dal suo cliente.
-Ascolta Ran, Non aspettarmi per cena tornerò tardi.
-Ok.
Suo padre se ne andò, lasciando la figlia sola ad aspettare. Il quel momento iniziò a pensare. Pensava a Shinichi e ad Ash, pensava a tutto quello che lei e shinichi avevano passato, ma pensava anche ad Ash: Pensava a quanto era dolce con lei, pensava al rossore sul suo viso ogni volta che lo guardava. Shinichi o Ash? Ash o Shinichi? Sapeva che qualsiasi decisione avrebbe spreso, non sareppe più tornata indietro. Cadde nell'indecisione totale. Altre domande arrivarono in seguito: E se shinichi sarebbe sparito di nuovo? E se Ash sarebbe tornato a Sapporo e non sarebbe più tornato? Ora era in preda al panico. Il campanello interruppe i suoi pensieri.
-Deve essere Ash...
La ragazza si alzò e andò ad aprire.
-Ciao Ash.
-Ciao Ran. Perdomani ancora per prima.
-Tranquillo. Vieni, accomodati. Ti va un po' di caffè?
-Volentieri.
Il ragazzo entrò e si accomodò sul divano dell'ufficio. La ragazza portò due tazze di caffè, insieme a dello zucchero e del latte.
-Allora, cosa vi siete detti tu e shin?
-Abbiamo litigato. Pensa di fare quello che vuole e gli ho spiegato a cosa va in contro.
-Shinichi è un problema mio, Ash. Lo so come è fatto e le ha sentite anche da me quando te ne sei andato. È sempre stato un ragazzo pieno di se.
-Ran, che cos'hai?
Dai suoi occhi, Ash capì che in qualche modo stava soffrendo.
-Cosa? No, sono solo stanca...
Ash si alzò e si accomodò accanto a lei, che si era seduta sul divano di fronte. Ash si avvicinò ancora, guardandola negli occhi. Ran arrossì, guardando i suoi occhi verdi.
-Forse ho capito che cosa ti turba. Lo so che questa situazione è molto... molto stressante ma ricorda che quasiasi scelta farai io sarò dalla tua parte. Ma le scelta giusta è quella che ti dirà il cuore. Se seguirai quello senti non te ne pentirai. Ok?
-Ok, hai ragione.
Disse Ran, sorridendo. La ragazza mise la mano su quella di Ash e la stinse. Anche il ragazzo sorrise, stringendo la mano. La ragazza si avvicinò al suo viso, mettendo la mano sulla sua guancia. Aveva le guance morbide e lisce. Poi sentì la sua mano che le prese il fianco arrossì ancora di più e decise di provare. Si avvicinò al suo viso, ascoltando il respiro del ragazzo, fino a sfiorargli la fronte con la sua. Gli lasciò andare la mano e gli toccò la nuca, stringendogli i capelli. Ash postò l'altra mano sul fianco di Ran e la strinse forte. Ran, infine si avvicinò ancora, ma appena sentì il labbro superiore di Ash sfiorarle lievemente il labbro inferiore il cellulare del ragazzo iniziò a squillare. Ran allontanò il viso da quello del ragazzo e Ash prese il cellulare dalla tasca. La sua mano destra era rimasta sul fianco della ragazza e una mano di Ran era arrivata sul suo petto, mentre l'altra era ancora tra i suoi capelli.
-È mia sorella Kochiyo.
-Tu hai una sorella?
-Due sorelle e un fratellino. Pronto? Kochiyo?Calmati, cosa succede? Cosa?!?
Ash si alzò. Sembrava preoccupato.
-Ma lo guariranno?
Continuò, con la voce un po' tremante.
-Va bene. Allora domani mattina sarò lì. Ciao.
Spense il cellulare e sospirò.
-Cosa è successo?
-Il mio fratellino Kozue è in ospedale e devo andare da lui. Io devo andare.
-Ma cosa gli è successo?
-Lui ha sempre sofferto di una malattia al cuore. Io e lui abbiamo ereditato la malattia da nostro nonno paterno mentre mio padre è un portatore sano. Devo andare da lui e subito.
-Allora ti lascio andare. Quando tornerai?
-Tra due giorni. Io vado allora.
Ran lo acompagnò fino alla porta.
-Ciao Ran.
-Ciao Ash.
Questa volta fu Ran a baciare Ash sulla guancia e il ragazzo arrossì, sorpreso da quel gesto.
-Grazie per quello che i hai detto. Mi ha aiutato molto.
-Di nulla. Ti chiamo quando sarò arrivato.
-Va bene.
Ash se ne andò a bordo della sua moto. Ran chiuse la porta e andò a sedersi sul divano, stringendo tra le braccia il cuscino su cui aveva appoggiato la schiena Ash.
-Ash, ti voglio bene.
Sussurrò, ricordando il momento in cui assaporava ad occhi chiusi il suo profumo e ascoltava il suo respiro. Riassaporò quel momento in cui aveva la mano tra i suoi capelli, il momento in cui sfiorò la sua fronte e quell'istante, quel breve istante che senti il suo respiro diventare lieve e il labbro del giovane vicinissimo al suo.
Nota autrice:
Qui parla Kya! Per chi in questa ff “tifa” pa coppia shin x ran: Non uccidentemi! Non si sono baciati! C'erano vicini ma non si sono baciati!
Comunque nel prossimo capitolo la storia prenderà una brutta piega, diciamo. Mi raccomando – come dico sempre – Recensite!
Con affetto ^.^
Kya<3