III Cap.
-Dai Ed, aiutami,
per favore- Edmund cercò disperatamente di non
guardare negli occhi la sorella; era fin troppo brava a convincere le persone.
–E va bene- disse d’un fiato il povero ragazzo; la piccola Lucy
emise un piccolo gridolino di felicità ed
abbracciò il fratello:-GRAZIE! Bene, ho
già un piano, è un po’ banale, ma credo che
funzionerà. Ma prima dobbiamo andare dagli altri, ci staranno
aspettando- Edmund sbuffò e seguì la
sorella fuori dalla stanza “In che razza di
guaio mi sono cacciato” pensò.
I maggiori dei Pevensie e Caspian erano
già seduti al tavolo, Caspian a capotavola e
Susan e Peter ai suoi lati. Peter
tamburellava nervoso, Susan guardava un punto
imprecisato della stanza, per non incrociare lo sguardo di Caspian,
e quest’ultimo guardava con attenzione quasi
“morbosa” il suo piatto (chissà perché ndme). Mentre Lucy ed Edmund entravano nella sala, Peter
balzò su dalla sedia, facendo sussultare tutti i fratelli:-Ma dove vi
eravate cacciati- -Scusaci Peter, Lucy c’ha
messo un’eternità a svegliarmi- Peter si
sedette, sospirando, poi aggiunse:-Allora sbrigatevi a sedervi. Vi dovreste vergognare per questo ritardo- -Scusateci- risposero
in coro i diretti interessati, a viso chino. Finalmente i servi poterono
servire i piatti, tutti colmi di prelibatezze (nn
vado nei dettagli perché poi mi viene fame ndme),
e la rabbia di Peter sbollì poco dopo,
chiacchierando con il fratello e Caspian (qui a Peter sta più o meno
simpatico Caspian ndme),
mentre Lucy, seduta affianco a Susan, pensava a come far partire il suo piano
“Come posso fare? L’idea iniziale c’è, ma devo
perfezionarla”. Susan, che si era accorta del muto rimuginare della
piccola Pevensie, la richiamò:-Lu, a cosa stai pensando?- Lucy sobbalzò
leggermente, mentre Edmund la guardava di sott’occhi:-Ah…
emh… niente Susan, niente di importante.
Pensavo a tutto e a niente- Susan la guardò poco convinta, ma poi prese
a chiacchierare con lei, tranquillamente.
Appena tutti
finirono di pranzare, si ritirarono nelle loro stanze: ma Lucy aveva ben altro
da fare che poltrire:-Edmund,
vieni con me, dobbiamo organizzarci- -Uf… ma
Lucy…- -Edmund, mi hai promesso il tuo aiuto,
vuoi rimangiarti una promessa?- fece Lucy, leggermente minacciosa. Il ragazzo nn poté che obbedire alla sorella. Era tenacemente
testarda. I due ragazzi si diressero verso la stanza di Lucy e chiusero la
porta; andarono verso la scrivania e presero dei fogli:-Dobbiamo
fare un lista, scrivere delle idee, appuntarci delle informazioni, e…- -Lucy, calmati! Non stiamo cercando una strategia di guerra!- -Ma questa è una battaglia, Edmund! Perché ti ostini a
non capire?- Edmund sbuffa nuovamente. “Perché le femmine sono così complicate?”
pensò il povero ragazzo. Messo alle strette dalla sorella minore.
Mentre i due giovani Pevensie
erano occupati a “buttare giù delle idee”, il giovane Caspian, libero dagli affari di pre-incoronazione,
gironzolava per il castello, senza un’apparente meta…
“Ma perché Susan sparisce sempre all’improvviso?
Dove sarà?”. Caspian
arrivò alla stanza della ex regina, con l’intento
di bussare , ma ritirò subito il braccio “Magari è stanca,
o nn mi vuole parlare”; quest’ultima
idea provocò al principe una fitta al petto, come se il cuore stesse per
cedere ad un dolore allucinante. Ma si fece coraggio,
e bussò gentilmente. Nessuna risposta; provò ancora, ma niente.
Deluso, il giovane fece per andarsene, quando la voce più bella del
mondo lo chiamò:-Caspian…
cosa ci fai qui?- il principe si girò verso la voce, e vide Susan che lo
guardava curiosa, tenendo un libro in mano. Rimasero a guardarsi per degli
interminabili secondi, forse minuti. Caspian si
avvicinò a lei, intendo a finire quello che
aveva cominciato quella stessa mattina. Le prese la
testa fra le mani, tenendole sulle guance, e le alzò il viso
leggermente, per vederla dritta negli occhi. Entrambi desideravano
più di ogni altra cosa annegare negli occhi dell’altro:-Susan… devo dirti una cosa- sussurrò lui. Lei
sorrise appena:-Questo lo sapevo- mormorò di
rimando. Anche Caspian sorrise, poi si fece
improvvisamente serio:-Susan,
è da un po’ che desidero confessarti quello che provo. Voglio che
tu sappia che mi sono innamorato di te dal momento che
ti ho vista. Forse è troppo presto per dirti queste cose, ma ci tengo a
farti sapere che sono sincero e che…- ma Caspian
non riuscì a finire la frase, visto le labbra di Susan gli avevano chiuso la bocca Le mani era appoggiate al petto del
ragazzo, mentre si metteva in punta di piedi. Il principe, inizialmente
sorpreso, la strinse più a se, per paura che il bacio potesse
sciogliersi troppo presto. Ma questa è
l’ultima cosa che Susan vorrebbe. Poi la issò e, mentre ancora si
baciavano appassionatamente, Caspian si
appoggiò alla porta; con un braccio teneva Susan, mentre con
l’altro aprì la porta dietro di lui, entrambi scivolarono
nella stanza e il principe si chiuse la porta alle spalle. Appoggiò la
ragazza al letto, si staccarono per una frazione di secondo, si
guardarono negli occhi e ricominciarono a baciarsi, con più impeto di
prima, mentre Caspian si stendeva sopra di
lei….
-Nessuna idea?-
-Niente. Sono ore che stiamo su questi fogli a rimuginare. Lucy, è una
battaglia persa, lascia perdere- -No. Sono convinta
che riuscirò ad aiutarli- (si, come no. Stanno
facendo tutto da soli ndme). Poi, mentre batteva ritmicamente
la punta della piuma sul foglio, arrivò l’illuminazione:-Edmund?- -Si Lucy?- -Sai
falsificare le firme e le calligrafie?- Edmund la
guardò sospettoso –Si, certo. E che ci vuole.
Ma perché me lo chiedi?- Lucy gli rivolse una sguardo
furbo e trionfante, cosa che mise in allarme i fratello:-Lucy… non dirmi che…- -Ho trovato. So cosa
fare-. “Lo sapevo che mi sarei pentito”.
Finalmente ho
pubblicato!! Ringrazio per i complimenti tutti quelli
che mi seguono. Finalmente il bacio! Nn sn riuscita ad aspettare per quello. Purtroppo è
venuto più corto. E’ gradito il dopo-bacio? Fatemi sapere, a
presto, baci AlexiaLil