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Autore: AlexiaLil    10/09/2008    3 recensioni
E’ appena finita la guerra contro Miraz. Susan e Caspian passano molto tempo insieme, consci del sentimento che li lega, ma Lucy, credendo che i due nn riescano a dichiararsi, ha avuta la brillante idea di mettersi a fare Cupido. Niente battaglie, niente guerre. Solo loro e il loro sentimento, più la piccola assistente dell’Amore. Mi sono subito appassionata alla storia d’amore di Susan e Caspian e, mentre vedevo un video, m’è venuta l’ispirazione. Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Lucy Pevensie, Susan Pevensie
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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II Cap

II Cap.

 

Susan stava facendo allenamenti con l’arco. Azzeccava perfettamente ogni centro. Ma non riusciva a darsi pace. Lucy l’aveva interrotta nel momento più bello della sua vita, il suo momento “perfetto”, con lui. Ma non poteva darle colpa; mica l’aveva fatto apposta.

Però sentiva il bisogno del contatto con lui. Lo voleva a tutti i costi. Stava per scoccare un’altra freccia, quando sentì qualcuno arrivare. Si voltò e vide sua sorella che si dirigeva verso di lei. Parve un po’ delusa, ma non lo fece notare:-Ciao Lucy, che fai qui?- -Volevo parlarti- Susan parve sorpresa:-Di cosa?- -Volevo chiederti scusa per questa mattina- Le gote di Susan si colorirono leggermente di rosso; poi, dolcemente, disse alla sorellina:-Tranquilla, non hai fatto niente- -E invece si. Vi ho interrotto- -Lucy, lascia perdere…- -Ma Caspian ti piace- A quella affermazione, Susan arrossì sempre di più, dicendo con tono poco sicuro:-T-ti sbagli, fra me e Caspian non c’è nulla- -Ma…- -Lucy, ora basta. Lasciami stare- questa volta Susan era più autoritaria. Lucy la guardò delusa, poi si allontanò, mormorando un –Scusa- e si diresse verso il castello.

Caspian stava tenendo una riunione insieme al suo precettore e ad alcuni fedeli amici, Briscola e Ricipì, che durante la guerra si erano rivelati alleati importanti e coraggiosi. Mancavamo poche settimane all’incoronazione di Caspian, e dovevano organizzare tutto, e c’erano ancora molte cose da fare. Ma il principe aveva la testa altrove: e quell’altrove portava il dolce nome di Susan Pevensie. Come poteva occuparsi di una cosa futile come un’incoronazione, la sua incoronazione, se i suoi pensieri erano eternamente concentrati sulla figura della ex regina? “Chi se ne importa” si ritrovò a pensare il principe “La cosa più importante e far sapere a Susan quello che sento. Non basta baciarla, devo dirglielo direttamente”. Arrossì lievemente, pensando a quella mattina, a quanto fosse vicino dal farla sua, ma la piccola Pevensie aveva involontariamente interrotto quel momento… magico.

-Principe Caspian, principe Caspian- ma Caspian non c’era. Alla fine, il professor Cornelius perse un po’ le staffe, richiamando l’attenzione dell’interessato con un tono di voce “leggermente” più alto:-SUA MAESTà CASPIAN X!-. Caspian parve risvegliarsi, e solo in quel momento si accorse d’avere il viso appoggiato alla mano, classica posizione di chi ha la testa fra le nuvole; si schiarì la voce, rimettendosi in una posizione più consona, ovvero dritto sulla sedia, si schiarì la voce e, con tono serio, rispose:-Si, professor Cornelius?- e il precettore non si fece sfuggire quest’occasione, cioè aver colto in fragrante il futuro re poco attento:-Mi fareste il piacere di riassumere quello di cui abbiamo discusso nell’ultima ora?- chiese con fare sarcastico. E ora come se la sarebbe cavata il bel moro, preso totalmente in contro piede? Nel peggiore dei modi:-Ehm… stavamo parlando di…ehm…- e si passava la mano dietro la nuca (un tic che lo fa sembrare ancora più carino. Ndme J), nello stesso modo di quella mattina. Il nano e il topo guerriero si scambiarono sguardi fra il divertito e il rassegnato. Era da un po’ che il principe si distraeva facilmente, o si dileguava, facendo impazzire il povero insegnante.

-Sua maestà, devo ricordarle che fra poche settimane sarà re?- Caspian abbassò il capo, imbarazzato per la figuraccia:-No, professor Cornelius, non ha bisogno di ricordarmelo- -A me pare proprio il contrario. Non può permettersi di apparire indifferente ai suoi obblighi. Deve stare attento. Come crede di poter riuscire a mandare avanti il regno se lei ha la testa fra le nuvole?-. Doveva ammettere che il professore aveva ragione: doveva impegnarsi, doveva imparare il più possibile, senza dimenticare la cosa più importante “Chiedere a Susan…No,no. Guidare il regno, e chiedere a Su… No, caspita, mi devo concentrare” la battaglia interiore del principe era stressante. Per lui era più importante parlare con la sua dolce ex regina. Doveva mettere in ordine le sue priorità: il regno e la regina. “Perché non posso capovolgere queste due cose?”. Povero Caspian. (più che una battaglia, sembra una guerra civile interiore. Ndme):-Ha ragione, dottor Cornelius. In futuro starò più attento- -Me ne compiaccio. Ora, siccome non è stato attento, faremo un riassunto della situazione- e giù, a spiegare nei minimi dettagli il quadro globale della riunione; questa volta Caspian era attento, ma un microscopica parte del suo cervello non poteva fare a meno di essere concentrato su Susan…

 

-Edmund, dai Ed sveglia. Dobbiamo pranzare- Lucy scuoteva il fratello, che dormiva beatamente, non accennando a nessun segno di svegliarsi; poi i colpi della piccola si fecero più forti e violenti, fino a quando il poveretto non fu costretta a girarsi dalla parte opposta, ovvero verso Lucy, e ad aprire lentamente gli occhi. Sbadigliò e disse:-Lucy… ma che vuoi?- -Dobbiamo pranzare. E’ una mattina che dormi, ghiro- Edmund si mise a sedere lentamente sul letto, si scompigliò i capelli e parlò:-Ok, ma devi uscire, mi devo vestire- -Devo prima dirti una cosa- sospirando, il fratello fece segno alla piccola si sedersi accanto a lui:-Avanti, parla- pronunciò non appena la sorella si sedette. La piccola si tormentò le mani, ma si calmò e iniziò:-Ho fatto una cosa che non dovevo fare- Edmund  la guardò stupito: quando mai Lucy Pevensie faceva qualcosa che non doveva fare? “Sicuramente sarà qualcosa di poco conto, ma lei ci sarà rimasta male lo stesso”, così Edmund cercò di scherzarci sopra:-Devo tirare a indovinare- -Se vuoi- -Allora…mhmhm, hai fatto male a qualcuno?- Lucy ci pensò su –In un certo senso- -Hai attentato alla vita di Caspian?- Lucy si girò sconvolta verso il fratello, che emanava  calma assoluta:-EDMUND! Ma come ti è venuta in mente una cosa del genere? Certo che no!- urlò la piccola, ma Edmund continuò a non scomporsi:-Allora, hai offeso in maniera pesante il professor Cornelius?- -Dimmi perché avrei dovuto farlo- -Certe volte non lo sopporto- Lucy fulminò Edmund:-Ed, è una cosa seria- Edmund fece finta di essere sconvolto e disse “spaventato”:-Hai liberato la Strega Bianca? Ma Lucy, coma hai…- -EDMUND!! Ma che razza di idee hai per la testa? Mi credi capace di una cosa del genere? era meglio se parlavo con Peter, lui è molto più serio di te- Lucy aveva perso le staffe, cosa alquanto rara, e Edmund capì d’aver esagerato. Mentre la piccola Pevensie scendeva dal letto per avvicinarsi a passo spedito verso la porta, Edmund la raggiunse, chiedendole scusa:-Scusa Lu, non volevo offenderti. Credevo che avessi fatto qualcosa di poco conto, ma che c’eri rimasta male, allora lo buttata sullo scherzo- -E ti sembrano “sullo scherzo” le idee pazzesche che mi hai rifilato poco fa?- -No, mi dispiace. Sono perdonato?-. Lucy non riusciva ad essere arrabbiata per più di dieci secondo con qualcuno, quindi sorrise al fratello maggiore e annuì. Però ritornò subito seria:-Ed, ho davvero fatto qualcosa di cui mi pento- -Allora dimmelo e basta, vedremo di trovarci rimedio- -Beh, questa mattina, io e Susie eravamo nel campo a fare le coroncine, poi è arrivato Caspian e Susan mi ha mandato a raccogliere altri fiori, un po’ lontani, perché volevano rimanere soli- guardò il fratello, che la stava ascoltando e Ed le fece segno di continuare:-Così sono andata, ma quando sono tornata, ho avuto la sensazione d’aver interrotto qualcosa fra loro, o che erano imbarazzati. Io credo alla seconda; penso che non riescano a dirsi quello che provano- Edmund  cercò di non ridere: era solo questo? –Suvvia Lu, non hai fatto niente di grave…- -Invece si! Forse finalmente stavano per dirsi qualcosa, ma sono arrivata io e ho mandato tutto all’aria. Sono andata da Su per chiederle scusa, ma lei mi ha mandato via dicendo di lasciarla stare e che fra loro non c’era niente-. Edmund s’accorse che Lucy era sul punto di dire qualcosa:-Allora?- -Voglio aiutarli- -Lucy, non mi pare una buona idea…- -Invece si! Se loro non hanno il coraggio di dichiararsi, gli  aiuterò io- e guardò il fratello in modo un po’ furbesco:-No Lu, non contare su di me- -Dai Ed, non riuscirò da sola nel mio intento- e lo guardò con la faccia da supplica, quella che funzionava tanto con Peter. Edmund era pervaso dai dubbi.

 

 

Bene, ecco il 2° cap. ringrazio bulmettina, ladygryffindor,mff_castle27 e Miss_Juls_giu                                                                                                                                                                           per aver commentato e per i complimenti. Come risponderà il povero Ed, messo alle strette dalla sorellina? Riuscirà Lucy ad arruolare il fratello nella sua campagna dell’amore? E Susan e Caspian, riusciranno a scambiarsi quel fatidico bacio?

Alla prossima, baci AlexiaLil

   
 
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