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Autore: Wendy_Dreams    15/08/2014    1 recensioni
Michael Jackson e Freddie Mercury. Destini differenti, ma intrecciati dal destino di una persona... Non sarà la solita storia d'amore strappalacrime come potreste aspettarvi, ma affronterà un aspetto ben più profondo dell'amore: l'amore di un padre per una figlia, dai punti di vista di Michael e Freddie...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25
Neverland Ranch, 22 giugno 1994
Melanie P.o.V.
Lisa, Riley e Ben sono qui da circa due settimane ormai, ci sto prendendo l'abitudine, alcune mattine mi capita ancora di chiedermi perché Lisa giri per casa nostra in pigiama, ma poi mi ricordo che ora siamo un unica famiglia e che quindi é normale. Oltre alla presenza di Lisa mi sto abituando anche a quella dei miei nuovi fratellastri, non sono abituata a stare costantemente a contatto con dei bambini piccoli come loro (Riley ha 5 anni e Ben un anno e mezzo), ma piano piano sto imparando a essere una brava sorella maggiore. Infatti oggi sono sul tappeto a giocare e disegnare con Riley. Non sembra ma Riley é una chiacchierona -E quindi cosa vuoi fare con Tommy?- le chiedo
-Non lo so ci penserò lunedì- risponde sicura
-Ok- sorrido alla sua risposta
-Posso chiederti una cosa?- mi chiede fermandosi
-Certo-
-Adesso che la mia mamma si é sposata con il tuo papà, il tuo papà diventa anche il mio?- chiede curiosa
-Penso di sì...- non ci avevo mai pensato
-E quindi la mia mamma diventa anche la tua?-
-Mhh... No-
-E perché no? Tu hai detto che il tuo papà diventa anche il mio perciò perché la mia mamma non diventa anche la tua?- insiste
-Perché io e la tua mamma abbiamo deciso che non lo é, quindi lei non é la mia mamma.- solo alla fine mi accorgo di aver alzato la voce e tento un sorriso per non farle pensare che mi sia arrabbiata con lei
-La mamma ce l'hai?- i bambini sono molto svegli anche più del dovuto
-Ce l'ho la mamma. Tutti hanno la mamma.-
-E perché non é qui? Dov'è?-
-Lei... Lei é un angelo... É in paradiso con tutti gli angeli- così mi dicevano quando chiedevo dov'era, cerco di non farmi sopraffare dai ricordi -Per questo non é qui... É un angelo- quasi avesse compreso la mia tristezza si avvicina e senza che le avessi detto niente mi abbraccia
-Non devi essere triste... Anche mio nonno é tra gli angeli, magari si conoscono...- il suo sorriso incerto mi fa sorridere a mia volta. 
Dopo la parentesi malinconica riprendiamo con i giochi...
                           ***
Neverland Ranch, 28 settembre 1994
Michael P.o.V.
-Ma dove é finita?!- sbuffo
-Sta' tranquillo, avrà trovato traffico...- Lisa cerca di tranquillizzarmi
-No! Non sto tranquillo! É l'una di notte di venerdì, é sola e non ci ha dato l'indirizzo della festa!- sbotto, finalmente la porta si apre e Melanie sbuca sorridente -Ma ti pare di arrivare a quest'ora?!-
-Calmati papà. É l'una- risponde calma
-Appunto é l'una. Io ti avevo detto di rientrare a mezzanotte! Un coprifuoco é un coprifuoco! Dannazione!- di solito non impreco mai, ma a volte sbotto anch'io!
-Mike, calmati... Come vedi sta bene, é tutta intera e non é ubriaca. Non c'è bisogno di arrabbiarsi così tanto...- Lisa mi accarezza un braccio
-E invece si- mi giro verso Melanie -C'è bisogno, signorina, perché io ti ho dato un orario e dovevi rispettarlo, in più é la prima volta che esci da sola la sera e perciò saresti dovuta stare attentissima agli orari- mi avvicino
-Beh, alla mia età tu non andavi a dormire con le galline... Quindi-
-Quindi niente, io tornavo tardi per altri motivi, quindi non c'è niente da discutere, hai disobbedito. Punto.- 
-Mike, in fondo ha sedici anni, é la prima festa serale potresti anche chiudere un occhio... Io alla sua età ne ho combinate anche di peggio-
-Appunto, non voglio che le faccia anche lei- distolgo lo sguardo da Lisa e mi rivolgo di nuovo a Melanie -Vai in camera tua. Alla tua punizione ci pensiamo domani-
-Ci pensi- sottolinea Lisa mentre Melanie sale le scale
-Ci pensiamo- insisto
-No. Tu ci pensi, perché io non ho intenzione di punirla per una cosa del genere...- risponde secca
-Tu non vuoi mai punirla- ribatto
-Certo perché le cose per cui la vuoi punire sono così stupide che nemmeno da Scientology si interessavano per trovare una punizione- incrocia le braccia
-Stai insinuando che io sia troppo severo?- alzo un sopracciglio
-Sì, perché lo sei... Sei troppo rigido certe volte- continua
-Sono troppo rigido... E cosa mi consigli per essere meno "rigido"?- chiedo sarcastico
-Dovresti darle più spazio, permetterle di fare le sue esperienze, permetterle di uscire la sera e se infrange il coprifuoco qualche volta chissenefrega, avrà trovato qualcosa per divertirsi...- mi elenca
-Così finirà ubriaca in qualche angolo con chissà chi- 
-Esagerato... Melanie comunque é una ragazza giudiziosa, saprà quando fermarsi...-
-Ma se non le diamo dei limiti, delle regole, non saprà mai quando fermarsi...-
-A volte mi sembri un vecchio...-
-Vecchio- sottolineo -E in cosa?-
-Posso anche stare tutta la notte a farti l'elenco, ma te ne dico solo una: sembri uscito dalla guerra per quanto sei rigido certe volte-
-Beh, sempre meglio che fare la sorella maggiore...-
-Questa é un'altra storia... Io e Melanie ne abbiamo già discusso...- ribatte
-E proprio perché ne avete parlato che dovremmo darle qualche regola... Ha sbagliato e deve essere punita...-
-E cosa farai? Ti leverai la cintura e andrai di sopra a punirla?- non doveva toccare questo punto e comincia a salire le scale sbuffando, la seguo
-E no! Non puoi andartene così e sbuffare ogni volta! Fai così perché non sai che rispondere!-
-So cosa risponderti... Sei rigido, rilassati. Si ottiene di più con il miele che con l'aceto. Se ti dimostri più accondiscendente, seguirà le tue regole più facilmente... Poi questa é la mia opinione... Non ho mai dovuto aver a che fare con un adolescente, però sono stata adolescente anch'io ed ero piuttosto turbolenta, ma con i modi giusti non sono finita male, anzi tutt'altro, visto che sono tua moglie...- sorride... In fondo ha ragione
-Hai ragione, sono stato troppo severo, domani andrò a chiederle scusa-
-Comunque devo chiederti scusa anch'io, ho esagerato a chiamarti vecchio e ho esagerato anche con quella cosa della cintura...- sembra veramente dispiaciuta
-Accetto le tue scuse- e ci abbracciamo
                              ***
Neverland Ranch, 10 novembre 1994
Michael P.o.V.
É tutto finito, il caso é chiuso. Possiamo ricominciare. Voglio ricominciare. E voglio ricominciare con Lisa.
Siamo soli in casa, Melanie é a scuola, Riley e Ben sono con la tata. É il momento giusto. Lisa sta bevendo del caffè in cucina, mi avvicino piano quasi in punta di piedi -Buongiorno, Mike- mi saluta sorridente
-Buongiorno- le rispondo
-Qualcosa che non va?- mi chiede appoggiando la sua tazza gialla sul bancone della cucina
-No... Ma... Volevo parlarti di una cosa...-
-Cosa?-
-Che ne dici... Di... Di...- sospiro in cerca delle parole giuste
-Di?- mi incita
-Che ne pensi se avessimo un figlio insieme?- sorrido incerto
-Un figlio...- non sembra convinta -Hai già una figlia, perché ne vorresti un altro? In più anch'io ho dei figli...- 
-Perché sarebbe nostro... Non é che non voglio più bene a Melanie o a Ben e Riley... É che sarebbe nostro... Sono nati da altri amori, quello che nascerebbe sarebbe frutto del nostro di amore...-
-No- risponde sussurrando
-No? In che senso no?- sono confuso
-Non me la sento ad avere un altro figlio... Lo voglio anch'io... Non lo nego... Ma non adesso...- 
-Perché non lo vuoi adesso?- 
-Perché non penso che siamo pronti ad avere un figlio insieme al momento...- 
-Però con Danny eri pronta...- sorrido sarcastico
-Non mettere in mezzo Danny, lui é un'altra storia... Con lui non ho deciso sono venuti di loro... Non ci siamo seduti a un tavolo per programmarli...-
-E allora facciamo così: facciamo finta che non ne abbiamo parlato e-
-E niente.- mi interrompe -Facciamo finta che non ne abbiamo parlato punto e basta. Perché io non ne voglio riparlare- si alza
-Lisa, ascoltami...- si ferma -Perché non ti senti pronta? Sei una bravissima madre perché non dovresti essere pronta?-
-Perché non lo sei tu- afferma seria mentre si risiede
-Non sono pronto? Io sono prontissimo... Io sono pronto ad avere un figlio con te...- ribatto convinto
-Invece no... Sei tu stesso un bambino... Non sei pronto...- insiste
-Io non sono un bambino...- perché mi sta dicendo queste cose?
-Sei egoista-
-Non sono egoista, ho fatto tanto per i bambini del mondo, non sono egoista...-
-Lo sei nella nostra relazione. Continui a dire "voglio un figlio", "voglio un figlio"... Pensi solo a quello che vuoi tu... Ma un figlio non si fa con un schiocco di dita... Bisogna essere in due...-
-Ma siamo in due- ribatto
-Ma non siamo in due a volerlo- si alza ed esce dalla cucina.
Non ne abbiamo parlato mai più.
  
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