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Autore: Mave    15/08/2014    1 recensioni
Non ho resistito e ho un po' "stravolto" la seconda stagione con diversi "what if". Il risultato potrebbero essere delle coppie decisamente fuori dagli schemi...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Abbott, Andrew 'Andy' Brown, Bright Abbott, Ephram Brown
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una lenta agonia. (Irv)

Amy aveva accettato la punizione dei suoi genitori senza battere ciglio. Un tot di ore di studio al giorno, una sola uscita a settimana con coprifuoco alle otto di sera, telefonate ridotte al lumicino.

Con tutto quel controllo le sembrava di essere tornata bambina eppure sapeva di non potersela prendere con nessuno se non con sé stessa. Era per colpa delle sue stupidaggini che Harold e Rose avevano perso fiducia in lei.

Fiducia che aveva tutta l'intenzione di riconquistarsi.

Per prima cosa aveva deciso di tornare a vivere a casa sua, a fare un passo indietro e a lasciare che fosse la sua famiglia il primo puntello sul quale ricostruire il suo futuro. Il secondo sarebbe stato ovviamente Colin.

Tommy era andato a cercarla, appena uscito dall'ospedale, a casa della nonna. Era arrivato proprio nel momento nel quale lei stava caricando gli ultimi borsoni nell'auto del padre.

"Fai in fretta Amy!"

Aveva detto soltanto il dottor Abbott per poi allontanarsi da lì e lasciare che i due ragazzi si chiarissero.

"Così te ne torni da mamma e da papà!"

Aveva osservato Tommy con tono di scherno. Amy però non ci trovava niente di divertente ed era quasi infastidita di essere lì con lui. Si chiese come avesse solo potuto pretendere di innamorarsi di uno come Tommy, di come avesse potuto immaginare di sostituirlo a Colin.

Non aveva risposto.

"Brava. Giochi a fare la figlia perfetta, la studentessa modello, la ragazza della porta accanto...Peccato che non potrai più essere quella di prima!"

Le aveva urlato dietro Tommy quando lei gli aveva intimato di sparire dalla sua vita. Sapeva, tuttavia, che il ragazzo aveva ragione: non sarebbe più tornata la Amy di un tempo.

Ma questo non le avrebbe impedito di cercare di essere una persona migliore.

Uno dei rapporti più difficili da ricucire era, sicuramente, quello tra lei e Bright. Da quando era tornata suo fratello faceva di tutto per evitarla.

"Sembriamo papà e zia Linda!"

Osservò Amy un pomeriggio, mentre si concedeva una pausa dallo studio sulla veranda.

"Oggi non vai a divertirti con i tuoi amici drogati?"

Chiese pungente Bright. Dallo sguardo ferito della sorella si accorse di aver esagerato.

"Lo so che ti ci vorrà del tempo per capirmi, per perdonarmi. Ma se mi ha perdonato Colin, magari..."

Bright le si era seduto di fianco.

"Io non sono Colin, per fortuna. Non perderei mai la testa per una tipetta insignificante come te!"

La tempesta tra di loro era passata. Le battute illogiche di suo fratello ne erano la prova lampante.

"Già! Tu preferisci le brune!"

Disse sorniona Amy, sottendendo Laynie in quell'insinuazione.

Bright si passò una mano tra i riccioli biondi che gli saltellavano, elastici, sulle tempie.

"In che pasticcio mi sono messo! E se dovessi combinare l'ennesimo casino con Laynie? Accidenti! Io sono il re della confusione. E se dovessi sgarrare con lei? Che dirò a Colin?"

Gettò fuori tutte quelle preoccupazioni che gli avevano impedito di ammettere molto prima i suoi sentimenti verso l'amica. Amy sorrise.

"Magari anche Colin si sarà fatto le tue stesse domande prima di mettersi con me. Tu sii soltanto te stesso, sii sincero con Laynie e vedrai che, se sei innamorato veramente, riuscirai ad arginare tutti gli ostacoli!"

Bright la guardò compunto.

"Non ti facevo così arguta sorellina!"

La stuzzicò beccandosi una gomitata. Poi tornò serio.

"Senti Amy in queste ultime settimane ti sei autoesclusa dalla vita di tutti noi e anche io non ho fatto un grande sforzo per starti vicina. C'è una cosa, però, nella quale vorrei il tuo aiuto!"

Amy si mise a sedere dritta ascoltando.

"Aisha. Zia Linda mi ha chiesto se potremmo fargli un po' da amici finché stara qui, finché il dottor Brown non prenderà una decisione per lei...Questa sera avevo pensato che potremmo andare a mangiare una pizza al Mama Joy e poi, magari, a giocare a bowling...Vorresti venire con noi?"

La ragazza si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Mi piacerebbe tanto ma dovrò chiedere il permesso a papà. Certo che Laynie sarà gelosa nel sapere che porti a cena un'altra ragazza!"

"Pensavo che potrebbero venire anche lei, Colin e, magari, Ephram con noi!"


*** ** ***

Per tutto il pomeriggio Ephram non aveva fatto altro che spiare, con discrezione, nella scollatura della maglietta di Madison. Quando la ragazza se ne accorgeva cercava di tirar su lo scollo imbarazzata.

"Non è colpa mia se metti queste magliette attillate!"

Si era difeso Ephram quando lei gli aveva lanciato l'ennesima occhiata risentita mentre Delia era sparita a prendere i libri di sopra.

Ora che non aveva più quella piacevole distrazione a girargli per casa era sia avvilito che sollevato.

Non voleva assolutamente che suo padre si accorgesse di quelle attenzioni da uomo.

Il dottor Brown, tuttavia, quel pomeriggio aveva tutt'altri pensieri. Aveva avuto un ennesimo confronto con Harold e il ricordo di quanto successo a quelle due gemelline, l'ultima volta che era entrato in sala- operatoria, aveva ripreso a tormentarlo.

"Stasera non mangio a casa. Esco con Bright e Colin!"

Annunciò Ephram con una certa soddisfazione seppur sempre pizza avrebbe mangiato!

"Non tornare tardi!"

Disse distrattamente Andy che, di solito, faceva il quarto grado ad Ephram prima di una sua uscita.

Vederlo così mogio insospettì Ephram. Prese una sedia e gli si sedette accanto.

"Oggi hai avuto la signora Violet tra i tuoi pazienti?"

Cercò di buttarla sull'ironico.

"Ephram tu credi che un medico in crisi possa sempre essere un buon medico?"

Chiese di rimando il Dottor Brown facendo intendere che all'opinione di Ephram ci teneva moltissimo.

"Senza crisi non ci sarebbero sfide. E noi di crisi, come famiglia, come padre e figlio ne abbiamo superate parecchie. Anche tu ne hai superate parecchie, di sfide, come neurochirurgo!"

Gli occhi del dottor Brown lampeggiarono, poi si carezzò la barba.

"Ho deciso di accettare l'ennesima sfida, Ephram. Opererò Aisha, la ragazzina che è venuta con Linda Abbott!"

   
 
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