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Autore: _Veronik_    15/08/2014    1 recensioni
-sei un angelo?- chiese Ujin ad un centimetro da quel ragazzo sovraumano, quasi divino.
-qualcosa del genere- sussurrò lui.
I loro volti quasi si sfioravano e potevano entrambi sentire i respiri e i battiti del cuore dell’altro.
Era tutto così strano. Come se lui non fosse davvero lì. Lì dove? Ujin se lo chiedeva. Non sapeva dove fosse o come ci fosse arrivata. Sapeva solo che il suo cuore batteva troppo velocemente e il suo respiro si faceva sempre più affannato. Mentre i battiti di lui erano come una melodia. Una melodia bellissima da cui Ujin si faceva cullare. Avevano entrambi gli occhi socchiusi ed erano fermi a pochi centimetri dal corpo dell’altro senza dire nulla.
Solo il suono dei loro cuori che battevano all’unisono.
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Ehilà gente!
Questa è la mia prima ff nella sezione SHINee!
Spero vi piaccia!
Baci :** _Veronik_
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key, Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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4 Taemin

-praticamente è solo per un ragazzo? Ah, allora è tutto a posto; io chissà che pensavo. Tipo una tragedia!- disse Hyosung sollevata alzandosi dal letto di Ujin una volta che la ragazza finì di riassumere i sogni dei giorni precedenti, dove, ripensandoci bene, non era successo granché eccetto nell’ultimo.
-bhé, vado a dirlo hai ragazzi; saranno preoccupati- continuò lei aprendo la porta della camera.
-no!- gridò Ujin alzandosi velocemente dal letto e sbattendo la porta che l’amica aveva appena aperto.
-perché no?- le chiese lei con un’espressione interrogativa.
-non voglio che i ragazzi sappiano del sogno- disse incerta.
In realtà non voleva che Jonghyun sapesse del sogno. Infondo era il suo fidanzato e Ujin non credeva che gli avrebbe fatto piacere sapere che sognava altri ragazzi. Che poi, chi era Taemin? Non era un attore strafigo di qualche drama famoso di cui Ujin aveva una cotta segreta da tempo, o il bias del suo gruppo kpop preferito; per Ujin Taemin era assolutamente un estraneo. Il suo volto, il suo corpo, tutto era un invenzione della sua mente. E questo rendeva la situazione ancora più imbarazzante.
Nonostante Hyosung non  volesse lasciar cadere la questione, Ujin riuscì infine a convincerla anche se con molta fatica.
Quella sera a cena Ujin senza entrare nei dettagli spiegò ai ragazzi di aver esagerato e che l’incubo che aveva fatto era infondo una stupidaggine, come ritenevano anche le amiche.
Verso le undici tra risate e battutine decisero di andare a dormire e Jonghyun fece alla sua ragazza una proposta che lei non rifiutò. Si ritrovarono loro due soli in un delle camere da letto inutilizzate stretti l’uno all’altra nel buoi della notte. Quella sera non accadde nulla e tra un bacio e l’altro, tra quelli dolci e quelli più appassionati, Ujin cadde di nuovo tra le braccia di Morfeo, sperando che almeno quella notte i suoi sogni non la tormentassero. Ma ben presto scoprì che avrebbe preferito che tutto rimanesse un incubo.
Solo un incubo.

Quella notte fortunatamente Ujin  non sognò, ma le sembrò di sognare al suo risveglio.
Quando aprì lentamente gli occhi ad accoglierla non fu il dolce rumore delle onde, il solito cinguettio degli uccellini o le fastidiose voci di Hyosung e Sunny che litigavano. Quando aprì lentamente gli occhi quel mattino ad aspettarla c’era qualcosa a lei sconosciuto. Una camera mai vista prima: la osservò meglio; era grande e spaziosa, aveva le pareti bianche, i mobili in legno chiaro e un grande tappeto marroncino sul pavimento.
Si alzò lentamente dal letto matrimoniale con le lenzuola ricamate su cui era distesa e si avvicinò alla finestra. Un paesaggio mai visto prima: lo osservò meglio; il sole c’era, c’erano gli alberi, le colline e nient’altro. La camera era mutata, il paesaggio era mutato e la ragazza, presa da un improvviso sconforto misto a terrore, avvicinò le mani al viso, per verificare se anche lei fosse cambiata. Si spostò davanti allo specchio del comò e constatò felicemente che era assolutamente se stessa. Poi si osservò meglio. Era sicuramente suo il riflesso nello specchio: era Ujin, minuta come sempre, con i suoi soliti occhi scuri e felini e i capelli rossi. Ma c’era qualcosa di diverso in quel riflesso, qualcosa che la ragazza non riusciva a cogliere. Ma la cosa di cui era sicura era che si sentiva inspiegabilmente bella. Non che Ujin non lo fosse stata già di suo, ma la sua bellezza era una bellezza semplice, non aveva nulla di particolare. In quel momento Ujin non si sentì solo bella, si sentì affascinante, sensuale.
Si allontanò dal comò e si ristese un momento sul letto per pensare. L’avevano rapita? Impossibile. Un rapitore non lascerebbe mai la sua preda in una comoda camera da letto. Era uno scherzo dei suoi amici? Naa. Troppo esagerato anche per loro. Ujin scelse l’ultima possibilità: un sogno. Le sembrava tutto troppo reale per esserlo, ma infondo anche l’incubo del giorno precedente le era sembrato tanto reale da averla scossa. Così, spaventata che anche quel sogno di trasformasse in incubo, prese coraggio e usci dalla stanza.
Abbassata la maniglia della porta, ad attenderla c’era un lungo corridoio buio. Le uniche fonti di luce erano le molte fiamme traballanti delle lanterne che illuminavano la via. Ujin si fece coraggio, mise un piede fuori dalla porta della camera e la varcò entrando nel corridoio. La porta le si chiuse alle spalle spaventandola. Il corridoio si estendeva in entrambi i lati e Ujin si chiese dove era meglio andare; incerta avanzò verso sinistra. Camminò e camminò fino a che non iniziarono a farle male i piedi. Come fosse stata lei a chiamarla una porta comparse alla sua destra; si avvicinò, posò la mano sulla maniglia e spaventata la abbassò. Aprendo la porta, la luce si fece spazio nel corridoio e una dolce melodia raggiunse  le orecchie di Ujin. Questa volta la ragazza attraversò la porta con più sicurezza.
Era un salotto, accogliente a dirla tutta. C’era un grande divano in pelle da un lato e un caminetto in mattoncini nell’altro. La parete dove era presente la porta che si era richiusa come la precedente era attraversata da una lunga libreria che sembrava molto vecchia. Di fronte ad essa c’era una grande finestra da cui entrava la luce e a cui Ujin non diede molta attenzione. Al centro della stanza c’era un pianoforte bianco. Era da lì che proveniva la musica. La ragazza si avvicinò allo strumento per scoprire che nessuno era seduto sullo sgabello a suonarlo e che i tasti si muovevano come per magia a formare quella melodia fantastica.
Era solo un sogno, si ripeté lei un po’ scossa.
-sei sveglia finalmente- disse una voce alle sue spalle mentre la musica si interrompeva improvvisamente.
Ujin si voltò di scatto spaventata e sorpresa che qualcuno fosse in quella stanza. Un ragazzo era lì e stava in piedi davanti il caminetto, dandole le spalle. Quando era entrata non c’era, ne era sicura. Indossava dei jeans neri e una t-shirt blu scura. I suoi capelli erano anch’essi scuri ma per un momento, nell’esatto secondo in cui si era voltata, la ragazza ebbe la sensazione di averli visti d’orati; questa la causa del sussulto di Ujin: quel color sabbia che in realtà aveva solo immaginato.
L’ansia crebbe dentro la ragazza, mentre lui si voltava lentamente. Il suo volto, le sue labbra, il suo sorriso che ora appariva sereno, quasi rassicurante, Ujin li ricordava bene. I suoi occhi, quegli occhi tentatori, magnetici, come due calamite che attiravano ad essi quelli della ragazza come per incantesimo, ricordava bene anche quelli.
Era il ragazzo dei suoi sogni: era Taemin.

 

 

NOTE AUTORE:
Wehila (?) gente!!
Lo so che questo capitolo è cortissimo >.< in realtà me ne sono appena accorta!
Quindi aggiornerò presto!
Spero intanto che questa sottospecie di capitolo possa piacervi.
Finalmente si incontrano veramente!!! O è solo un altro sogno??
Comunquee! Avete visto Danger di Taemin?????? O.O *MUORE*
*resuscita* è fantasticooooo!!
Sembra fatto a posta per questa ff!! C’è lui in versione biondo e moro (avete visto quanto è SEXY?!?!?!). E si chiama Danger!! Ancora non ho letto la traduzione ma credo sarà fantastica!
Alla prossima ;)
Baci :** _Veronik_

  
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